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Autore: Elisa_HP_HG    01/02/2013    2 recensioni
Questa Fanfiction parla della mietitura raccontata dal punto di vista di Clove e del suo rapporto con Cato.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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*La Mietitura di Clove*
Settantaquattresimi Hunger Games, Giorno della Mietitura.
Sono le sette di mattina, mi sveglio presto come sempre, oggi è il giorno della mietitura, un giorno importante, mi offrirò volontaria.
Resto per un po' di tempo a letto a riflettere, il mio gatto mi salta in grembo facendo le fusa finchè non lo poggio delicatamente nella sua cuccia quando mi decido ad alzarmi.
Scendo in cucina per fare colazione, mia madre e mio padre sono già giù, vestiti e pronti per uscire. "Clove, devi prepararti in fretta, o farai tardi alla mietitura!" guardai l'orologio appeso al muro "8:30?!" Esclamai senza neanche aver ingoiato i cereali. "non ce la farò mai a prepararmi in meno di un'ora! e se qualche altra ragazza si offrisse volontaria prima di me?!" i volti dei miei genitori si rabbuiarono "andiamo... non vorrete ricominciare con questa storia?! ne avevamo già parlato, io posso vincere, voi lo sapete! Mi alleno da quando ero solo una bambina, so combattere con pugnali, so arrampicarmi e mimetizzarmi. Quando uscirò dall'arena vivremo nel villaggio dei vincitori, saremo ammirati e rispettati da tutti!" mio padre se ne andò senza dire una parola ma mia madre rimase in cucina e mi disse "Clove tesoro, a noi va benissimo vivere in questa casa... Tu sei solo una ragazza, hai tutta la vita davanti, devi considerare la possibilità che potresti non tornare più..." mia madre mi guardò, speranzosa di avermi fatto cambiare idea "Mamma, io vincerò, fidati di me, sono forte e so combattere!" lei non rispose "Ora devo andare a prepararmi o farò tardi, ci vediamo lì" le diedi un bacio sulla guancia e corsi in camera mia a prepararmi. Scelsi un vestito corto, giallo, e lo abbinai ad un fermaglio con un fiore che misi a sinistra tra i miei lunghi capelli sciolti, poi uscii.
Arrivai alla mietitura, cercai mia madre tra i genitori, sapevo che mio padre non sarebbe venuto, era contrario agli Hunger Games e non voleva che mi offrissi. Incrociai il suo sguardo e le sorrisi, lei ricambiò il sorriso, ma aveva una faccia preoccupata. Iniziarono, come sempre, dal sorteggio delle ragazze, venne estratta una certa Milly Seniton, era solo una bambina di 12 anni ed era terrorizzata, io mi offrii volontaria e la sua faccia si riempì subito di gioia. Molte persone del distretto 2 sapevano che mi sarei offerta volontaria, quindi non ci furono brusii di sottofondo. Poi iniziò l'estrazione del tributo maschile, venne scelto Cato "no, lui no" pensai. Mi ricordai subito dello scorso natale, che passai insieme a lui.

Io e Cato vivevamo in parti diverse del distretto, distanti circa 1 o 2 ore di cammino. I miei genitori non volevano che uscissi con ragazzi del suo quartiere, non mi spiegarono mai il perchè, ma c'era stata sempre un po' di ostilità tra le due zone. Lo incontrai per la prima volta al mercato, quando facevo la spesa per la cena di Natale. Ci scontrammo e mi fece cadere tutte le buste che portavo in mano. Mi aiutò a raccogliere tutto e, con la scusa del "mi sento in colpa" mi riaccompagnò fino a casa. Fu il momento più bello della mia vita. Durante il tragitto parlammo di un sacco di cose e, quando arrivammo sotto casa mia sussurrò "vorrei rivederti" "anche io" risposi "ma i miei non vogliono" continuai. "Vediamoci domani al mercato mi disse, io accettai. L'indomani ero nel punto esatto dove c'eravamo incontrati il giorno prima lui arrivò dopo un minuto. Passeggiammo per tutto il giorno, il tempo con lui volava. Quandò iniziò a fare buio tornai a casa. Iniziammo a vederci tutti i giorni delle vacanze di Natale al mercato, passeggiavamo, parlavamo e la sera mi accompagnava davanti al portone di casa mia. Passamo insieme anche il giorno di Natale, dissi ai miei genitori che sareii andata da un'amica e uscii con lui; il distretto era deserto, Ad un tratto Cato mi disse "Vieni, ti porto in un posto dove non sei mai stata" Faceva caldo, nel distretto 2 tutto l'anno sembra estate, il sole picchiava forte. Io indossavo un vestito bianco e leggero con una cinta marrone e il fermaglio con il fiore tra i capelli, che questa volta, però, erano legati disordinatamente. Cato mi porto su una collina. Da lì si vedeva tutto il distretto, anzi tutta Panem "E' bellissimo" gli sussurrai "Mai quanto te" rispose "ti amo Clove" continuò "anche io ti amo Cato" gli dissi. Ci baciammo, fu il mio primo bacio. Dopo quello che avevamo passato insieme non potevo ucciderlo. Non potevo.

  
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