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Autore: freak Nation    23/08/2007    1 recensioni
Questo è un racconto su due fratelli... sul ritrovarsi... sul nostro cuore che batte quando è tempo di andare... Possibile spoiler s2... spero vi piaccia... Mi farebbe molto piacere se commentaste.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Max Guevara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I battiti del cuore Il vento estivo le accarezzava la pelle elettrizzandole i capelli neri, dietro di lei alec la fissava dubbioso.
Max poteva sentire il suo sguardo sulla schiena.La fattoria era poco distante,gia da li lei poteva vedere il granaio e il silos per l  acqua stagliarsi sull orizzonte.
-Sali in macchina- lo sguardo con cui lui la fisso fu più eloquente di mille parole, più doloroso dei calci e delle torture...Compassione!!
-Sei sicura di volerlo fare??
-Sali in macchina ho detto Alec!!ci muoviamo.
-Ok Ok sei tu il capo!

La macchina si muoveva velocemente e le mura rosse della fattoria diventavano sempre più vicine secondo dopo secondo.All'interno della cabina il silenzio si poteva quasi sentire, l imbarazzo li avvolgeva come una cappa ,impedendogli di respirare.
-Josh non è voluto venire??-disse lui fissandola intensamente
lei attese un attimo prima di rispondere, respirare si faceva sempre più difficile
-Lui..lui non poteva.
-E per Logan non sarebbe stato sicuro farsi vedere da lui...Come al solito io sono stato l ultima spiaggia-la voce di lui era calda, bruciante tanto che Max aveva quasi paura di scottarsi
-Alec...
-No, non preoccuparti.Ormai ci sono abituato sai?-Sarcasmo?Ironia?Cos' era che Max avvertiva nella sua voce??'Cosa dava a quell'affermazione quel tono cosi particolare?
Si decise  a rispondergli:
-Tu non sei l ultima spiaggia Alec-adesso lui la fissava, serio-Non più, da molto tempo.
Frenò di botto, mentre una gallina scappava starnazzando.

Il cortile della fattoria era largo e spazioso , un trattore era parcheggiato di lato agganciato ad un carrello carico di grano.
Quando scese dalla macchina  l'uomo la fissava sorpreso.
-Non ti aspettavo- le disse avvicinandosi.
-lui dov'è?-non poteva aspettare, non più dopo così tanto tempo.
-lui..-l'uomo sembrava dubbioso
-Lui  dov'è???-
-In cucina, sta mangiando.
Ormai non avvertiva più la polvere e il caldo.Un martellare sordo nella sua testa erano i battiti del suo cuore transgenico, più veloce di quello umano , ora ancora di più.
Lui era seduto al tavolo, mangiava come l aveva visto fare tante e tante volte, i capelli biondi che gli caddevano su gli occhi
-Zack...
Fu un solo un sussurro ma la forza dell urlo si abbatte su quel suo fratello perduto, sul suo cuore dolorante, sulla sua mente tormentata
-Max!!
Gioia e stupore nella voce e nel cuore.IGli occhi azzurri di Zack si fissarono in quelli di lei, per contemplare quello che da tempo gli era stato negato.
Ma questo non era quello che Max si era aspettata.Avrebbero dovuto esserci confusione dolore e poi, solo alla fine, gioia.Questo era in qualche modo...sbagliato.
-Ma...ma...tu sai?'Tu...ricordi?
lui la guardo esitante
-Io...si, ricordo.
Lo sguardo di lei ora era cnfuso e...freddo
-non mi hai cercata
Zack la osservo irrigidirsi tra le sue braccia, il volto atteggiato ad una fredda maschera di ...delusione
-No, non ti ho cercata ma ...devi capire.All'inizio c'è stato il dolore e la rabbia e la frustrazione e il rimpianto.Poi...ci sono latri motivi.
-Altri motivi?Altri motivi?!Come puoi questo?!Come sapendo quello che stavo passando?Sapendo quello che soffrivo per guadagnare quella libertà che abbiamo sognato così a lungo?
Lui era pietrificato, mai si sarebbe aspettato quello scatto dalla sua Max ,così abile a nascondere le emozioni,  e che adesso le manifestava come ondate di rabbia che ferivano la sua anima e confondevano i suoi pensieri.
-La libertà Max.La libertà capisci?!?è così stranamente inebriante.Come potevo cercarti?Come potevo, sapendo di averti lasciata così e di aver potuto godere di quello che tu da così tanto tempo  stai cercando?E...
-E cosa??-scatto lei-Cosa c'è che ancora non sai dirmi??
Gli occhi di lui corsero alla porta, alle quale era appoggiata una giovane donna dagli occhi profondi, che lei prima non aveva notato.La ragazza sembrava spaventata ma spavalda, fiera.nello sguardo che lei e Zack si scambiarono c'era un vortice di emozioni indescrivibile, nuovo e al contempo noto: in quel momento Max comprese.
-Capisco.-sorrise, perchè era giusto così, perchè glielo doveva. Dopo tutto lei aveva avuto il suo cuore ,più di una volta.
-Non ti chiederò di tornare a casa con me.
-E io non dovrò risponderti che non posso.
Si abbracciarono, ancora una volta, davvero e le lacrime di lei gli bagnarono la spalla.
-Max...
-Sono lacrime di gioia Zack. Gioia, anche io so cosa vuol dire questa parola.

La porta della fattoria si chiuse alle sue spalle, Alec era già in macchina e non ci fu bisogno di parole perchè l motore partisse.
-Stai bene?-le chiese Alec, la mano sulla sua
-No
La mano si strinse e lei non osò guardarlo negli occhi, aveva paura di cosa avrebbe visto.
Il vento estivo le accarezzava il volto, sporto fuori dal finestrino.Il rimo del suo cuore era costante, ancora una volta ,lenti battiti nella sua testa.

  
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