Sleeping with ghosts
Importante: Tutto ciò che è descritto in questa storia è frutto della mia fantasia, ergo: non c’è niente (o
quasi) di reale. Tom e Bill non mi appartengono affatto
(peccato...). Questa storia non
dovrebbe essere twincest… dico dovrebbe
perché non si sa mai dove la mia mente potrà andare a parare. Comunque, anche se in futuro ci sarà qualcosa (e sarete
avvertiti in quel caso), sarà lieve e sopportabile credo XD.
PROLOGO
-Something missing-
And barely concious you'll
say to no one
”Isn’t something missing?”
(Missing – Evanescence)
****
Scivolare…
Respiro
affannato.
Un
tonfo.
E brucia. Dio, brucia troppo. Tanto.
“Tomi…”
E ridere. E
piangere. E correre.
E fermarsi.
E di nuovo scivolare.
Sempre
più buio. E nero.
La
solitudine.
“Tomi?”
Saltare.
Giocare. Rincorrersi. Ridere fino a quasi non respirare. Rotolarsi nel prato.
Gelato
alla nocciola.
Vestiti
sporchi d’erba.
Scivolare.
Piangere
piano. Cadere. Uno spintone. Una risata –non la sua-
“Tom?”
Aggrapparsi.
Rialzarsi. Gridare.
La
casa. La sua stanza. La mamma. L’abbraccio caldo di chi ama
tanto. Senza confini.
Un
bacio dolce sulla guancia.
La
mamma.
Addio
papà.
“Vi
voglio bene ragazzi…”
Uno
sguardo. “Anche noi, papà”
Ciao
papà.
Avere
Tom accanto.
Avere
Tom per mano.
Giocare
con lui. Scherzare. Ridere. Piangere.
Cadere
nel buio.
La
solitudine.
Piangere.
Gridare.
La
solitudine.
*
Mosse piano la testa di lato. Si sentiva come
imprigionato al letto. Faceva una fatica terribile a muoversi, anche se non ne
capiva il motivo.
Gli occhi gli bruciavano tremendamente. Li chiuse
di scatto quando incontrò la luce del neon posto sopra
di lui.
Cercò di riaprirli. Cercò di abituarsi a quella
luce troppo forte. E gli sembrò che la sua testa si
spaccasse in due.
“Tesoro!”
La voce calda di sua madre gli riempì le
orecchie.
Con gli occhi socchiusi riuscì comunque
a percepire sua madre avvicinarsi al letto. Mise a fuoco il suo viso. Aveva gli
occhi rossi, come se non avesse mai smesso di piangere. Da tanto –quanto?- tempo. Forse troppo.
Cos’è
successo?
Sua madre gli accarezzò i capelli neri. Scoppiò a
piangere non appena i suoi occhi incontrarono quelli del figlio.
“Oh… tesoro… stai bene… stai
bene!” mormorò tra le lacrime.
Certo
che sto bene… perché non dovrei? Gli venne da chiedere. Ma si trattenne.
Fece scorrere lo sguardo attraverso la stanza.
Bianca. Spoglia. Con un odioso ornamento verde a metà parete.
Lui odiava il verde.
E
odiava quel posto.
Posto…
Mise a fuoco tutto quello che lo circondava. La
stanza bianca. E verde. Il mobiletto appoggiato alla
parete. E le finestre grandi. Troppo. E un dolore al petto. E la flebo
accanto al letto. E le lacrime di sua madre.
E un’asettica camera di ospedale.
Girò di scatto il viso alla ricerca del suo volto. Dov’era
Tom? Forse era in corridoio. Forse era andato a prendere da mangiare. Forse…
Comunque
sarebbe tornato subito.
Pochi minuti.
Di sicuro.
Ma già
lo voleva.
Dov’era?
Dove?
Dio, cosa ci faceva in
quel letto? Cosa? Cosa gli
era successo? Non si ricordava nulla.
E dove cazzo era Tom?!
La macchina accanto a lui iniziò ad emettere
suoni sempre più acuti. Sua madre lo guardò trafelata. “Tesoro, non agitarti!”
Si guardò di nuovo intorno. Tom non c’era. Gli
veniva da piangere. E Tom non c’era!
E sempre più bip
gli riempivano le orecchie.
“Tesoro calmati!” sua
madre aveva il viso inondato di lacrime.
“Dov’è?” mormorò
affannato.
“Chi?”
“Dov’è Tom?”
Sua madre lo guardò stranita e preoccupata.
“Tesoro, chi
è Tom?”
****
Sì.
Di nuovo io. Con una storia che mi ha letteralmente folgorata.
Una storia triste, drammatica. Nulla in confronto a
Verbrennen e Protect me. Ma una storia che adoro.
È
particolare. E se non avete capito nulla… non
preoccupatevi, è assolutamente comprensibile ^_-
Questa
storia nasce per caso. Inizialmente doveva essere diversa. Poi mi è tornato in
mente un libro. E questa è la versione definitiva. Non
vi dirò di che libro si tratta… lo saprete solo alla fine, perché altrimenti potrei rovinarvi il finale. E comunque
sarà difficile che voi indoviniate da dove ho preso lo spunto… la storia è
talmente diversa che quasi non si nota il parallelismo se non nelle ultime
battute della storia.
Un
enorme, immenso, gigantesco, GRAZIE alla liz: perché si è premurata di
trovare un titolo bellissimo, azzeccatissimo e quant’altro nonostante sapesse
giusto due battute di questa storia XD Ringraziatela! >_< Anche perché
senza di lei, avrei vagato ancora senza meta per molto tempo, temo XD
Detto
questo… Ci
rivediamo col primo capitolo! (ergo: spero presto, ma
non assicuro XD).