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Autore: Gloria Bennet    01/02/2013    3 recensioni
Non so come sia successo, non so perché sia successo, so solo che non sono più lo stesso.
Nell'ultimo periodo sono successe talmente tante cose, e ognuna di esse è stata tragica. Ha distrutto ciò che c'era prima, lasciando un grande vuoto dietro di sé. Riempiendo la mia testa di pensieri orribili e svuotandola di quello che c'era prima. Ora non so più che cosa ci sia dentro di me. A parte il dolore, la sofferenza e la delusione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il battito del cuore

 

 

 

 

 

Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu

come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.

Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero.

Ma su un punto non c'è dubbio.

Ed è che tu, uscito da quel vento,

non sarai più lo stesso che vi è entrato.

[Haruki Murakami]

 

 

 

 

 

Non so come sia successo, non so perché sia successo, so solo che non sono più lo stesso.

Nell'ultimo periodo sono successe talmente tante cose, e ognuna di esse è stata tragica. Ha distrutto ciò che c'era prima, lasciando un grande vuoto dietro di sé. Riempiendo la mia testa di pensieri orribili e svuotandola di quello che c'era prima. Ora non so più che cosa ci sia dentro di me. A parte il dolore, la sofferenza e la delusione. Sento ogni cosa come se non ci fosse. Non sento più niente, a parte l'urlo silenzioso del mio cuore.

Non avrei mai voluto che andasse così, invece è stato così.

Avrei potuto evitare la fine? Non credo. L'unica cosa che avrei potuto fare, forse, sarebbe stata smettere di preoccuparmi, fregandomene. Ma non l'ho fatto.

Sapevo che provare emozioni, sentimenti sarebbe stato pericoloso, ma ho voluto tentare lo stesso. Essere umani è terribile. E' una vox media . Può essere straordinario perché ti fa vivere davvero, ma ti può anche uccidere con la forza con cui il dolore può colpirti.

Adesso penso che sia orribile. E' qualcosa che non puoi evitare.

Se sei umano, soffri. Sei costantemente appeso a un filo sottile e, a ogni passo, rischi di cadere. Non puoi mai stare in equilibrio, puoi solo sperare di cadere il più tardi possibile. Puoi sperare di riuscire a stare in piedi, anche dopo una tempesta, ma quella speranza non serve a niente.

Serve solo a illuderti che tu possa farcela. Come puoi sovrastare il vento?

Come puoi fingere che vada tutto bene quando in realtà tutto sta cadendo a pezzi?

Ti devi limitare ad andare avanti col cuore spezzato e la testa più lucida che mai.

Una testa crudele che non smette mai di pensare, di ricordare. Riportando in superficie ricordi che non vale più la pena ricordare.

Forse bisognerebbe continuare a ricordare quei momenti, a prescindere da ciò che è successo, ma non ce la faccio. Sono un vampiro. Ma sono umano.

E ricordare, per quanto possa essere giusto, fa male. Fa male da morire.

Ricordare quello che c'è stato e che non si ripeterà più è talmente doloroso che il solo pensiero può bastare a farmi smettere di muovere. A bloccarmi in una posizione permanente da cui non riesco neanche a sbattere le ciglia. Perché mi sento così debole?

Non posso farne a meno. Essere fragile è l'unica forza che mi rimane.

Perché nonostante tutto, io ho ancora la forza di sentire. Di provare dei sentimenti e delle emozioni che sono mie. E solo mie. Non sono guidato da qualcun altro. Quello che sento, lo sento perché è qualcosa che provo istintivamente, inconsapevolmente. Sono io.

E non sono più quello che ero. Quello che ero prima forse avrebbe combattuto fino all'inverosimile pur di riavere Elena, ma ora l'unica cosa che voglio è continuare a vivere.

Sono egoista? E' probabile.

Ma non trovo nulla di più altruista di aiutare se stessi ad andare avanti, nonostante il dolore inferto in maniera così violenta da una persona che amavi e che ami, ancora.

Forse è proprio perché amo ancora le persone che mi hanno fatto del male che voglio andare avanti, senza di loro. Perché io posso farcela. Posso piangere, soffrire e consolarmi con Rebekah, ma posso comunque provare qualcosa e continuo a sentire il battito rallentato del mio cuore. Un battito che è stato rallentato senza che io lo volessi, che è stato colpito all'improvviso. Un battito che ora combatte ogni giorno per riprendere velocità, forza e vigore. Un battito che proprio come me, aspetta solo di schiudere le ali e spiccare il volo con la consapevolezza che nessuno ci può amare quanto noi stessi. E forse questo basta per andare avanti. Solo se ci si riesce ad amare e a comprendere, oltre la sofferenza, si può spiccare il volo, stando in equilibrio su quel filo sottile che è la vita e volando verso quel cielo che, senza limiti, ci offre tutto il suo infinito per ricominciare a vivere.

 

 

 

 A/N

 

Lo so, sono terribile.

Ho pubblicato due storie in un giorno solo x)

In ogni caso questa è una shot che è nata per pura ispirazione del momento.

Potrebbe essere vista come seguito di “Io vivrò (senza te)”? E' probabile.

Leggetela per quello che è. Una shot in cui volevo far riprendere Stefan dal dolore degli ultimi tempi, con la consapevolezza che, anche da solo, ce la può fare.

Spero che vi piaccia!

Fatemi sapere :)

Buona lettura,

Gloria :*

 

 
   
 
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