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Autore: Ca7    01/02/2013    1 recensioni
<< Non so a quanti di voi sia capitato di incontrare una persona e sentire sin da subito una certa sintonia. Beh, a me è accaduto con Jennifer. Quando l’ho conosciuta, ho come avuto la sensazione che avremmo legato facilmente, non so spiegarvelo bene. La nostra amicizia è cresciuta con il passare del tempo, è diventata un’amicizia importante, ma la cosa che mi ha stupito è stata quella di realizzare quanto lei fosse diventata una presenza fondamentale nella mia vita. E quando tieni tanto a una persona, speri che abbia solo il meglio. >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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William Shakespeare scrisse: “I matrimoni affrettati raramente fanno buona riuscita.”

 

Prologo

 

Il brunch domenicale della famiglia Jones, era una specie di tradizione che si tramandava di generazione in generazione e sempre rispettata da ogni membro. Un nodo che legava ogni famiglia. Spesso, però, una tradizione può diventare la maschera che mantiene le apparenze, specialmente se si porta il peso di un cognome importante. E se i tuoi genitori possiedono una casa estiva negli Hamptons, quel rituale nasconde agli occhi indiscreti e curiosi le crepe all’interno delle mura domestiche. Mettendo, quasi a tacere, le voci di un possibile crollo finanziario della compagnia di tuo padre. Ma si sa, tutte le famiglie colpite da una tempesta, prima o poi, crollano.

<< Potrei anche sterzare e tornare indietro …>>, disse Madison al volante.
<< E sfidare l’ira di Delia Jones? >>, rispose Jennifer seduta a lato, << Sai bene quanto sia importante per mia madre.>>
<< Lo so! Chissà magari una volta sposate, la scusa dell’avere una tradizione tutta nostra, potrebbe andar bene.>>
<< Ti piacerebbe. Penso che mia madre sarebbe capace addirittura di rapirci, tenerci in ostaggio e con sguardo inquisitore ripeterci: “è il brunch di famiglia! Non ve ne andrete mai da qui.”>>, risero entrambe.
<< Senti, Madison.>>, Jennifer assunse un tono serio, << A proposito di famiglia … forse dovremmo rimandare il matrimonio di qualche settima.>>
<< Perché? >>
<< Beh, perché entrambe siamo impegnate con il lavoro da non avere tempo materiale da dedicargli.>>
<< Non eravamo d’accordo sul fatto che avrebbe pensato a tutto tua madre? >>
<< Ecco, è questo il punto. Vorrei che fossimo noi ad occuparcene, invece. Insomma, è il nostro matrimonio e dovremmo decidere insieme come volerlo.>>
<< Secondo me, Delia saprà gestire la cosa nel migliore dei modi. Ha una lunga carriera alle spalle, d’altronde.>>
<< Si, ma …>>
<< Dai, tesoro non fare i capricci. Di sicuro se lo rimandassimo salterebbe fuori qualche contrattempo. E poi, ti ricordo che tua madre è la Wedding Planner più brillante e ricercata. Praticamente organizzare matrimoni per lei è come una religione. E si è anche offerta spontaneamente.>>, Madison accennò un sorriso, sperando di averla convinta.
L’auto sulla quale viaggiavano si fermò davanti al cancello automatico di casa Jones. Madison attese che si aprisse, per poi guidare la macchina fino al parcheggio. Le due donne scesero e s'incamminarono verso la porta d’ingresso. Subito dopo aver suonato il campanello, la porta si aprì e ad accoglierle in casa fu proprio la signora Delia Jones.
<< Jenny. Madison. Finalmente! >>
<< Ciao Delia.>>, Madison la salutò con un classico bacio sulla guancia.
<< Ciao mamma.>>, anche Jennifer fece altrettanto.
<< Come mai questo ritardo? Aspettavamo solo voi due.>>
<< Scusaci. Avevo una conferenza online con un probabile investitore e non potevo disdirla.>>, rispose Madison.
<< Dovresti concederti un po’ di tregua.>>
Parlavano camminando verso la sala da pranzo.
<< La parola “riposo” è bandita dal suo vocabolario.>>, puntualizzò Jennifer.
<< Gestire una rivista di moda non è per niente una passeggiata, tesoro.>>
<< Sì, certo. Stakanovista.>>
Appena arrivate di fronte l’ingresso della sala da pranzo, Delia prese la figlia per un braccio.
<< Jennifer, dovrei parlarti un attimo. Va’ pure Madison. Vi raggiungiamo subito.>>, sfoderò il suo solito sorriso di circostanza per un breve secondo, dopodiché trascinò Jennifer in cucina. Prima di iniziare la discussione, fece cenno ai domestici di uscire.
<< Dimmi che il mal di pancia di questi giorni ti è passato e che non hai più alcun ripensamento riguardo al matrimonio.>>
<< Mamma, non mi sembra corretto paragonare le mie perplessità a uno stupido “mal di pancia”. I miei dubbi sono reali e non so se me la sento di …>>
<< No, no signorina. Stammi bene a sentire: tuo padre rischia di perdere la sua società, di perdere tutto, hai capito? Byron Williams gli ha proposto di diventare soci e si impegnerà a sistemare tutto il casino creato da quell’insolente di George Murphy.>>
<< E cosa c’entra il mio matrimonio con questo?>>
<< C’entra eccome Jennifer.  Ci sono delle clausole nel contratto che tuo padre si ostina a non accettare. Quindi, tu sposerai Madison, così Byron sarà più elastico verso di lui, diventeranno soci e la nostra famiglia sarà salva.>>, la inchiodò con lo sguardo, << E poi Madison ti ama, tu la ami. Niente più ma. Chiaro? >>, concluse facendole capire di non aver diritto di replica.
In quel momento la porta della cucina si aprì ed entro Brody Jones, rispettivamente figlio e fratello delle due donne.
<< Oh, eccovi qui. Di là iniziamo ad avere tutti fame.>>
<< Veniamo subito. Io e tua sorella abbiamo finito.>>, lanciò un’occhiata a Jennifer, sorrise al figlio ed uscì dalla cucina.
<< Non ti ho ancora fatto i miei complimenti, sorellina. Non credevo che saresti riuscita ad incastrare una del calibro di Madison Williams.>>, tentò di provocarla, << Ricca, decisamente sexy. Fossi stata una donna lesbica avrei fatto un tentativo per scoparmela.>>, sorrise compiaciuto.
<< Oddio! Sei così pateticamente disgustoso. Ancora mi stupisce come abbia fatto Caroline a sposare un’idiota come te.>>

  
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