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Autore: HiddenSoul_R    02/02/2013    1 recensioni
LA STORIA RIPRENDERà QUESTO FINE SETTIMANA :) A TUTTE LE PERSONE CHE LA SEGUIVANO, MI SCUSO PER AVERLA SOSPESA TEMPORANEAMENTE
Zayn Malik ,ragazzo tenebroso con un passato difficile alle spalle ed una reputazione ormai poco felice.
Cosa succederà quando nella sua vita comparirà l'ingenua Rosie Dekker? Riuscirà la ragazza ad andare oltre le classiche voci di corridoio,oltre la maschera di ferro che da anni Malik tiene ben salda in volto? Riuscirà a non giudicarlo nonostante tutto??
"Stai ascoltando voci su di me, e non puoi sopportare il pensiero
Di qualcuna che possa toccare il mio corpo,quando sei così vicina al mio cuore
Non voglio negare ciò che dicono,perché è quasi tutto vero
Ma è stato prima che mi innamorassi di te...quindi, per favore piccola, per favore non giudicarmi" (Chris Brown-Don't Judge Me)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina ero dannatamente in ritardo, come sempre del resto.

Mi affrettai a prendere il mio zaino e quei pochi libri che avevo sbadatamente dimenticato sulla scrivania e mi precipitai al piano di sotto per poi sbattermi la porta d'ingresso alle spalle.
Mi diressi a passo svelto verso la macchina sentendo la presenza opprimente di mia madre che mi ricordava insistentemente che ero parecchio in ritardo,ancora una volta.
Osservai la donna accanto a me premere pericolosamente sull'accelleratore prestando attenzione alla strada e non mi sorpresi quando,poco tempo dopo,l'auto accostò vicino a quell'edificio che tanto odiavo.

Qualche secondo e mi ritrovai a correre verso l'ingresso e una strana ansia cominció a prendere il sopravvento.
Percorsi quei corridoi ormai vuoti cercando di placare l'affanno dei miei respiri dovuto principalmente alla corsa precedente.
Una volta raggiunta la porta della mia aula esitai per prendere un ultimo lungo respiro e bussai delicatamente;attesi qualche istante prima di entrare.
"Buongiorno,scusi il ritardo Signor Collins" dissi facendo sembrare il mio tono più dispiaciuto possibile.
"È già la terza volta Signorina Dekker!" mi riprese.
"Lo so ma..." provai a giustificarmi ma lui mi interruppe.
"Mi dispiace ma non posso chiudere un occhio anche questa volta.Mi vedo costretto a darle una punizione" disse con voce severa per poi chinare il capo e strappare un foglietto rosa da un blocchetto.
Notai gli sguardi curiosi della classe,così decisi che non avrei dato altro spettacolo; presi in silenzio quel pezzo di carta e andai a sedermi al primo posto libero che trovai ,lasciando che il professore riprendesse la lezione.

La giornata passò velocemente per mia fortuna,ma mentre osservavo il resto degli studenti uscire felicemente da quella prigione,divenni consapevole di dover affrontare altre 2 ore nell'aula punizione,verso la quale mi stavo già dirigendo nel frattempo.
Odiavo quell'aula,ci ero già stata una volta per lo stesso motivo e tutto sembrava fuorchè un luogo di punizione, ma per mia 'fortuna' quel giorno vi trovai una sola persona all'interno.

Avrei distinto il particolare ciuffo di quel ragazzo moro ovunque; se ne stava lì seduto scomposto ,a scarabocchiare su un foglio ignorando la mia presenza.
Lo avevo visto spesso durante la pausa pranzo,ogni giorno con qualche ragazza diversa,ma sempre con la sua fedele sigaretta in mano;non circolavano buone voci su di lui in realtà.
Lasciai il foglietto rosa sulla cattedra,nonostante nessun professore fosse presente,ed andai timidamente a sedermi il più lontano possibile da quel ragazzo che tuttavia sembrava assorto nei suoi pensieri.

Cercai di liberarmi del mio zaino che andò a scontrarsi per sbaglio con il banco,emettendo un rumore che echeggió in quell'aula relativamente vuota.
Mi schiarii nervosamente la voce,sapendo di aver attirato l'attenzione del moro che aveva infatti messo giù la penna per scrutare ogni mio movimento.
Spostai una ciocca dei miei disordinati e ondulati capelli castano intenso dal viso e mi sedetti cercando di ignorare il suo sguardo insistente.
Continuai a fissare un punto indefinito della stanza, fin quando un rumore di passi sempre più vicini alle mie spalle mi fece sussultare.

"Non ti ho mai vista qui" disse una voce particolarmente profonda.
Alzai lo sguardo e fui colpita da quest'imponente figura intenta ad accendersi una sigaretta.
Non avevo mai notato le sfumature di quei suoi occhi color nocciola prima d'ora.
"Non credo tu possa fumare qui dentro" azzardai con un filo di voce,mantenendo poi lo sguardo basso.
"Ti da fastidio?" rispose lui avvicinandosi,per poi poggiare entrambe le mani sul mio banco guardandomi con aria di sfida.
"Abbastanza" replicai irritata.
"Bene!" disse infine con quel suo sorrisino sfacciato mentre buttava fuori in direzione del mio viso tutto il fumo precedentemente aspirato.

Decisi istintivamente di alzarmi per andarmi a sedere altrove ma in quell'istante sentii una forte e stretta presa al braccio sinistro.
Fu un attimo e mi ritrovai incastrata tra il banco e il corpo caldo del moro, decisamente più alto di me.
"M-mi stai facendo male!" mi contorsi per il dolore.
Ero seriamente spaventata.

"Come ti chiami piccola?" chiese lui divertito,allentando man mano la presa.
Mi guardai intorno cercando disperatamente una via di fuga,ma il suo corpo era decisamente troppo vicino al mio per potermi permettere qualsiasi tipo di movimento.
"Mi chiamo...R-Rosie" balbettai con aria intimorita e questo fu chiaro anche a lui che sembrava essere sempre più compiaciuto.
"Sei carina Rosie,sai?" disse con tono di voce basso,avvicinandosi sempre più.

Cercai urgentemente di evitare il suo sguardo ma lui fu subito pronto a portare una sua mano sotto il mio mento , costringendomi a guardarlo negli occhi.
Sentii il cuore battere più veloce del dovuto,le ginocchia cominciarono a tremarmi.
D'un tratto il mio corpo agì da solo: cercai di scappare spingendo con tutte le forze il ragazzo, che però si mosse solo di qualche centimetro.
"Hey hey dove vai!...Aspetta!" disse prendendomi di peso per poi farmi sedere appena ai bordi del banco.Inutile dire che cercai invano di oppormi.
Il mio respiro si fece sempre più pesante mentre le sue grandi mani accarezzavano il mio viso.
"Non vuoi sapere il mio nome?" chiese inclinando la testa di lato,osservando curioso il mio corpo.
"No." risposi secca mantenendo lo sguardo puntato nei suoi occhi.

La sua mano destra era ora tra i miei capelli,mentre la sinistra accarezzava la lunghezza di una mia gamba.La situazione stava degenerando.
"Levami le mani di dosso!" gli ordinai dimenandomi leggermente affinchè obbedisse.
Improvvisamente la porta dell'aula si spalancò e i nostri sguardi si spostarono entrambi in direzione di questa.

"Che sta succedendo qui??"chiese con tono duro un omaccione biondo.Doveva essere di sicuro l'insegnante che avrebbe dovuto tenerci d'occhio in quelle 2 ore.
"Tu,vai al tuo posto!" disse indicando il moro.
"E tu scendi da quel banco!Non siamo nell'ora di ricreazione!" continuò rimproverado me,ma in qualche modo mi sentii sollevata.
Mancava solo mezz'ora e sarei stata libera di tornare a casa e lasciarmi alle spalle quello strano accaduto.
Ora sapevo di certo chi avrei evitato a scuola.

Qualcuno bussò alla porta interrompendo i miei pensieri.
"Signor Keys, Zayn Malik deve uscire,la madre ha già parlato con il preside" ci informò una signora piuttosto anziana.
"Bene...Vada pure allora!" rispose lui.
'Zayn' ,era così che si chiamava allora quell'essere viscido.

"Ci vediamo in giro" mi disse divertito a bassa voce facendomi l'occhiolino prima di uscire.
Abbassai immediatamente lo sguardo che fu presto catturato da un evidente segno violaceo sul mio braccio sinistro ancora dolorante.

Finita quella straziante giornata scolastica,camminai verso casa cercando di realizzare quello che era successo con Zayn.
Dei brividi percorsero il mio corpo,quel ragazzo mi inquietava e non poco.

Appena aprii la porta di casa un profumo di caffè invase le mie narici,decisamente segno che avevamo ospiti.
Posai chiavi e zaino e mi diressi in cucina dove tre sguardi familiari aspettavano con ansia di incontrare il mio.
Presto un gran sorriso si formò sulle mie labbra piene.
  
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