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Autore: sakuraelisa    02/02/2013    0 recensioni
Chris e Darren si erano conosciuti nel settembre del 2010, il loro era stato un incontro magico, attraverso i loro tweets ho voluto costruire una mia storia sulla loro vita.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

 


Capitolo due 

 

28 novembre 2011 


E così Alex e Conner attraversarono il sentiero e mentre stavano percorrendo il piccolo tratto di strada, ecco che videro, arrivare dall’alto un verde e adorabile ranocchio…” 


Era tutta la sera che Chris stava pensando al ranocchio del suo libro; era stato facile plasmarlo, nella sua testa era tutto a immagine e somiglianza di un certo ragazzo di cui era tanto innamorato e che aveva occupato da qualche tempo la sua anima e la sua testa. 

Era da circa un’ora che lo stava aspettando, era da poco tornato da Boston e al telefono era stato piuttosto vago, solo un semplice: “Vengo da te stanotte, ti amo”. 

Non che si lamentasse, ancora non era abituato a sentire così chiaro il suo ti amo per lui, si doveva ancora abituare, ma di questo Chris ne era più che contento. 

Ad un tratto ripensò alla telefonata avuta con la sua amica Ashley appena una settimana prima. Dopo aver passato due giorni sempre e solo con Darren, era riuscito a parlarle. Ricordò ancora tutta la conversazione, era stampata nella sua mente. 

 

Una settimana prima 

 

Chris quella mattina, dopo aver salutato in maniera decente il suo Darren, chiuse la porta e si recò subito al telefono, componendo l’unico numero che conosceva a memoria oltre a quello della sua famiglia e quello di Darren. Poi stette in piedi ad aspettare che la sua amica rispondesse al telefono. 

“Pronto?” 

“Ciao Ash.” 

“Chris sei tu? Che succede? Stai bene? Quello stupido hobbit ha fatto qualcosa vero?” 

“No Ash, Darren non ha fatto nulla, ti devo dire una cosa, sei seduta?” 

“No, sono in piedi, mi sto preparando dei pancakes, sai avevo fame”. 

“Ash sono le undici della mattina, dovresti smetterla di mangiare così, ti fa male alla salute.” 

“Ah Colfer, non sapevo che fossi un medico.” 

“Fai poco la sarcastica, io lo dico solo perché ti voglio bene e lo sai.” 

“Anch’io te ne voglio Chris, ma alla mia salute ci penso io, per favore vuoi dirmi che succede, invece di rovinarmi la merenda?” 

“Beh io ti ho avvertito, almeno non ti avrò sulla coscienza, ti sei seduta? Perché secondo me c’è il pericolo che cadi.” 

“Chris smettila e dimmi che succede.” 


Chris fece un respiro profondo, era la prima volta che lo ripeteva a voce alta. 

Sì, Darren glielo aveva ripetuto fino alla nausea nei due giorni precedenti, ma ripeterlo a voce alta con qualcun altro era diverso.  


“Darren ha scelto me!” 

“Cosa?” 

“Darren ha lasciato Mia ed ha scelto me.” 

“Veramente? Ma scherzi?” 

“No, è uno scherzo. Certo che dico davvero Ash, secondo te potrei scherzare su un fatto del genere?” 

“Era serio?” 

“Cosa vuol dire?” 

“Chris io voglio sapere se devo ancora vedere che ti rovini per uno stupido, o se questo stupido finalmente ha aperto i suoi bei occhietti dorati” 

“Era serio.” 

“Sei sicuro di voler affrontare tutto questo Chris? E immagino che starete sempre nascosti, vero?” 

“Ash ho solo bisogno che tu sia felice per me.” 

“Ma io lo sono, solo che ho paura che tu soffra, già questa storia dell’amante è sempre stata ridicola, e adesso questo. Dimmi solo che fa sul serio e io divento subito felice per te.” 

“Sì,  fa sul serio. 

“Ok, allora sono felice per te. Adesso è meglio che ritorni dai miei pancakes, altrimenti si bruceranno. 

“Ti voglio bene Ash, meno male che ci sei tu.” 

“Te ne voglio anch’io Chris, e avvertimi subito se quello stupido del tuo ragazzo ti fa soffrire, che vengo lì da te e mi mangio le sue belle gambette per colazione.” 

“Va bene, allora ci vediamo in settimana.” 

“Ok tesoro, un bacio.” 

“Un bacio anche a te Ash.” 

 

Chris riemerse dai suoi pensieri con un bel sorriso sulle labbra, adorava la sua amica Ashley, ormai era diventata come una sorella per lui. Era la sua migliore amica, l’unica donna che poteva amare oltre sua madre e sua sorella Hannah. 

Era talmente assorto che non si accorse della persona che stava bussando alla porta. Guardò il display del suo BlackBerry e vide che erano già le undici; solo una persona poteva passare a quell’ora della notte. Lui sapeva bene chi fosse, finalmente il suo Darren era tornato da lui. 

Si alzò dalla sedia, sistemò i fogli su cui stava scrivendo nel cassetto, e si precipitò ad aprire. 

Appena girò la maniglia della porta, rimase abbagliato - era sempre successo - ma quella notte Darren era più bello del solito, con i suoi riccioli tutti scompigliati, quella sua barba ancora da radere e il suo meraviglioso sorriso compreso nel pacchetto. 


“Posso entrare? O mi fai rimanere sulla porta?” chiese Darren, sorridendo. 

“Oh certo, scusami Darren, entra. 


Darren oltrepassò la porta, e si guardò come sempre un po’ in giro. Chris gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro, le sue braccia che gli attraversavano il collo. 


“Mi sei mancato tanto, non so proprio stare senza di te.” 


Lui portò le sue mani sulle sue 


“Anche tu mi sei mancato tanto Chris.” 


Darren girò il viso verso il suo e lo baciò, gli erano mancate quelle labbra, gli era mancato quel contatto, quel semplice sfiorarsi che per lui era diventato come vera e proprio linfa vitale. 

Chris rispose al bacio, Darren si girò completamente verso di lui, ora i loro corpi aderivano perfettamente e in poco tempo si ritrovarono contro il bordo del divano, completamente avvinghiati. 

Era tutto iniziato come un casto bacio e si era ritrovato a essere un bacio molto più profondo e salato, le loro lingue che comunicavano ormai senza segreti e i loro gemiti che si mischiavano in un duetto, già programmato in precedenza, le loro mani che stavano tracciando territori già esplorati e visitati. 

Si staccarono entrambi stanchi ma felici, le loro labbra arrossate e i loro respiri corti. 

Darren che non faceva che perdersi negli occhi blu del suo ragazzo e Chris che posava delicatamente la mano sulla sua guancia, per testare ancora una volta la realtà dei fatti: Darren era ritornato da lui. 


“Hey ciao straniero!” 

“Ciao anche a te, ti sei divertito a Boston?” 

“Sì molto, i ragazzi ti salutano.” 


Erano ancora persi nel loro mondo, Chris che ancora si stava rilassando tra le sue braccia e le mani di Darren che ormai si erano piazzate sui suoi fianchi. 


“Dobbiamo parlare.” 


Darren, vedendo subito la sua espressione turbata, si affrettò a tranquillizzarlo subito. 


“Tranquillo, è una cosa bella, su vieni, sediamoci.” 


Si sedettero sul divano sempre vicini e con le loro mani intrecciate. 


“Allora cosa mi devi dire?” 

“Ho una proposta per te.” 

“Che proposta?” 

“Beh sai, adesso che siamo una coppia, una coppia non ufficiale certo, ma sempre una coppia…” 

“Darren!” 

“Bhe ecco, sai mentre eravamo separati, ho trovato il modo per vivere al meglio la nostra relazione, anche stando nascosti.” 

“Che vuoi dire?” 


Darren sciolse le loro mani da quell’amato intreccio e le poggiò sul volto di Chris, adorava le sue guance. 


“Una casa.” 

“Che casa?” 

“La casa che tu ed io ci compreremo insieme, e dove andremo ad abitare.” 


Chris rimase in silenzio, non sapeva proprio che rispondere. 


“Allora Chris, ci vieni ad abitare con me?” 


Lui non riusciva a credere alle sue parole, più ci pensava e più arrivava alla conclusione che Darren stesse scherzando, ma era bastato che si guardassero per un istante e tutto cambiò. 


“Fai sul serio? Perché se tu mi stai solo prendendo in giro vorrei che tu la smettessi subito.” 


Darren si rabbuiò un momento, sapeva che era un passo importante da compiere, ma lui era disposto a farlo per Chris e soprattutto a farlo con lui. 


“Certo che sono serio Chris, come puoi solo pensarlo? Io voglio costruire il mio futuro con te, giorno per giorno, e voglio iniziare andando ad abitare insieme, voglio creare una nostra speciale intimità, non sei d’accordo?” 


Era in queste cose, per queste piccole azioni che lui s’innamorava sempre  di più del suo Darren. 

Gli prese le mani tra le sue e glielo sussurrò: 


“Certo che sono d’accordo, come puoi solo pensare il contrario, è solo che … è un passo importante, tutto qua”. 

“Lo so Chris, ma io sono convinto che possiamo farcela. Noi siamo innamorati e il nostro amore è fatto per durare, perciò ti chiedo solo di fidarti di me.” 

“Ok, va bene … hai già pensato a qualcosa?” 

“Certo che ci ho pensato.” 


Darren si sollevò dal divano e tese la sua mano a Chris, che la prese subito, ormai non esitava più. 


“Domani ci penseremo insieme, ora ho voglia solo di stare con te, ho voglia di baciarti e fare l’amore, magari sul tuo letto matrimoniale, che ne dici? È possibile Paul?” 


Chris scoppiò a ridere, adorava quando il suo Darren lo chiamava con il suo secondo nome di battesimo. Non gli piaceva molto quando l’altra gente lo faceva, lo permetteva solo a lui. 


“Certo che è possibile, Everett.” 


I due s’incamminarono nella camera da letto di Chris, aprirono la porta ed entrarono silenziosamente nella stanza. 

Sempre tenendosi per mano, raggiunsero il suo letto, e poco prima di scivolare tra le lenzuola Darren prese il suo polso, lo portò alle labbra e lascio un piccolo bacio sopra la vena portante. 

Chris non capiva che cosa volesse fare, ma decise di non fermarlo, si limitò a continuare a osservare ogni suo singolo movimento. 

Continuava a lasciargli baci sul suo polso, tutti sempre diversi. 

Lui che persisteva ad osservare tutto senza interromperlo, non voleva che tutto finisse. 

Si trascinò sopra il letto, e portò Darren con sé, lo fece sedere sulle sue ginocchia, fece sì che le sue mani raggiungessero la sua schiena: voleva sentire quella pelle che per tanti giorni era stata lontana. 

Darren si stava per abbandonare a quei tocchi, ma poco prima che iniziasse a perdersi, si fermò, guardò Chris negli occhi. 


“Mi sei mancato tanto, era insopportabile non poterti avere in quei giorni”. 


Lo sguardo di Chris diventava sempre più emozionato, i suoi occhi ora erano lucidi, Darren portò la mano sulla sua guancia. 


“Domani voglio portarti in un posto, voglio che tu veda il nostro paradiso, ma ora permettimi di amarti.” 


Lui annuì, si sdraiò sul suo letto e trascinò Darren sopra di lui, lasciò che lui gli levasse la maglia, che vedesse la sua pelle bianca diventare sempre più candida, solo per lui; lasciò che lui lo amasse come se fosse la prima volta, come se non ci fosse un domani. 

Darren, come se fosse l’ultima cosa a lui concessa, si lasciò trasportare in quel vortice di emozioni; spogliò il suo Chris, constatando quanto fosse meraviglioso il suo angelo, quanto lui fosse fortunato ad avere la possibilità di toccarlo, di poterlo accarezzare sempre. 

Si sdraiò completamente sopra di lui, gli accarezzò una guancia, trattenne per un secondo infinito la mano: toccare Christopher era così bello. 

Si avvicinò alle sue labbra e lo baciò e tra di esse sospirò le uniche parole che mancavano all’appello: “Ti amo Chris.” 

Quella notte la passarono insieme, restando vicini, l’uno tra le braccia dell’altro, a dirsi tante parole, a rassicurarsi, a capire che finalmente anche per loro adesso esisteva un futuro e che finalmente avevano la possibilità di poterlo realizzare. 

Comprare una casa, andare ad abitarci poteva sembrare complicato, ma per loro era semplice, era solo un modo per stare sempre insieme, per non doversi separare in quelle notti dove l’uno aveva bisogno dell’altro. 

Per avere sempre un posto dove tornare, dove rifugiarsi, dove potersi dire ti amo, dove potersi chiamare amore o tesoro: il loro posto. 

Per avere sempre un posto cui assegnare l’unico nome che a entrambi pareva perfetto, casa. 

La casa di Darren e Chris. 

 

 

 

  
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