Siamo quel che scegliamo di essere

Una luna piena, luminosa e sola, schiariva con i suoi freddi raggi le deserte vie di Storybrooke.
Victor, anche lui solo, sedeva su una panchina sotto la tenue luce di un lampione; faceva freddo ma lui sembrava non sentirlo abituato com'era alle gelide notti e alle buie strade che nel suo mondo sembravano essere la norma.
Per un attimo si preoccupò di essere tornato là, nell'Inferno che si era costruito. E perché poi?
''Volevo solo che il mio nome fosse ricordato per sempre.'' cercò di giustificarsi Frankenstein.
''E ci sei riuscito.'' commentò acido Whale.
Quelle due voci non facevano che rimbombargli in testa e lui non poteva non ascoltarle, non sapeva come zittirle ed era costretto a sopportarle: una gli ricordava cosa era stato, l'altra chi avrebbe voluto essere. Sì, perché anche se Whale era diverso da lui, anche se rimorchiava le donne in modi del tutto discutibili ed era sempre in cerca di nuova compagnia, almeno non era un mostro e tra i due era il migliore, se migliore poteva considerarlo.
Buffo come in un modo o nell'altro fosse un uomo riprovevole.
''Sei un bastardo.'' iniziò Whale.
''Un pazzo assassino.'' continuò l'altro.
Victor si prese la testa fra le mani: sentiva di poter diventare matto con quelle due realtà e quei due uomini che aveva in testa. Dopo la chiacchierata con Ruby aveva creduto di sentirsi meglio, ma la verità era che si ritrovava di nuovo solo e si sentiva più perso e confuso di prima.

-Victor?-

Una voce lo richiamò dai suoi pensieri e lui si ritrovò di fronte una donna con indosso una mantellina rossa.

-Ruby. Che ci fai in giro a quest'ora della notte?-

La ragazza alzò le spalle accennando un sorriso, poi indicò il cielo.

-C'è la luna piena questa notte. Nonostante sappia di nuovo controllarmi non mi sento sicura a dormire: ho paura che qualcuno ne approfitti di nuovo, sai...- spiegò riferendosi probabilmente a Spenser che, per quello che aveva sentito, le aveva rubato la mantellina.

-C'è sempre Granny.-

-Sì, ma non voglio che si preoccupi o si stanchi per me.-

Ruby gli si sedette vicino senza dire una parola; forse aveva capito che lui non era in vena di chiacchiere, tuttavia Victor trovava quel silenzio tremendamente imbarazzante.

-Mi hai chiamato Victor,- si ricordò con sorpresa- non l'aveva mai fatto nessuno, qui.-

-È il tuo nome.- gli sorrise incoraggiante.

-Già.-

-E tu, cosa ci fai qui tutto solo?-

-Rimugino sul passato.-

-Victor, ne abbiamo già parlato...- iniziò lei. Il suo tono non sembrava mascherare rimprovero o noia come capita a chi è costretto a ripetersi, sembrava più preoccupato e questo lo sorprese.

-Sì, ma non è facile.- si girò a guardarla negli occhi e per un secondo pensò di potervisi perdere per quanto fossero profondi e gentili e buoni. Non aveva mai notato quanto fossero belli, né che fossero verdi... o almeno Whale non l'aveva notato.

Cercò di riprendersi e continuare a parlarle, a spiegarsi. Era sempre stato un uomo di poche parole lui e non gli piaceva mettersi a nudo e confessare pensieri e paure ma quel giorno Ruby si era dimostrata affidabile: non voleva ascoltarlo per spettegolare o per curiosità, gli era sembrato sinceramente preoccupata e desiderosa di aiutarlo e per qualche strano motivo lui si fidava.

-Conosci la mia storia. Sai cosa ho fatto e questo non può cambiare dall'oggi al domani. Dentro me c'è solo oscurità; la presenza di Frankenstein è troppo presente e forte... ho paura di potervi cedere e tornare a quello che ero un tempo.-

Non voleva essere cattivo, non voleva tornare ad essere il mostro che era stato ma era troppo debole, lo sapeva, per resistere all'influenza di Frankenstein.
Strinse con forza i pugni sulle cosce e voltò lo sguardo. Non riusciva a reggere quegli occhi che lo guardavano e, forse, lo giudicavano e si vergognava soprattutto perché Ruby si era fidata e lui sentiva di deluderla.

-Dentro ognuno di noi c'è sia luce che oscurità, ma l'importante è ciò che scegliamo.-

Gli prese le mani avvolgendole con le sue, morbide e calde, e quel leggero contatto lo riscosse. Quanto tempo era passato dall'ultima volta che qualcuno gli aveva mostrato tanto affetto?
Alzò lo sguardo e un sorriso, gentile e sincero, lo accolse.

-Noi siamo quel che scegliamo di essere, Victor. So cosa significa sentirsi sbagliati, dei mostri, ma tu non sei solo in questa cosa e se vorrai io ti aiuterò.-

Anche lui ora sorrideva e lì, seduto al freddo e su una panchina, pensò a quanto Whale si fosse sbagliato a giudicarla solo una bella ragazza perché Ruby era di più, molto di più, e, per la prima volta, fu felice che la maledizione fosse stata spezzata.

Rimasero in silenzio per tutto il resto della notte, l'uno accanto all'altra finché Ruby non gli si addormentò sulla sua spalla. Victor le sistemò meglio la mantellina sulle spalle e la avvolse con un braccio per tenerla comoda e al caldo.
Quella notte le voci di Whale e Frankenstein sembravano sparite e finalmente i suoi pensieri non erano più rivolti né all'uno né all'altro e neanche a Gerhard o a suo padre.
No, quella notte l'unica cosa cui riusciva a pensare era a quella donna che, in sole sette ore, l'aveva salvato due volte.
La luna era ancora lì, e silenziosa li spiava dall'alto ma una stella ora, luminosa e bella, le faceva compagnia.
Anche lei non era più sola.

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NOTE DELL'AUTRICE: salve a tutti! Era tanto che desideravo scrivere una Frankenwolf e finalmente l'ispirazione è arrivata. Inutile dire che sono letteralmente uscita pazza per questi due (anche se continuo un po' a shippare RedCrricket, ma le vecchie abitudini sono dure a morire XD) e spero che diventino canon perché sono perfetti insieme!! <3 Spero che la one shot vi sia piaciuta. Lasciate un commento se vi va :) e a presto!