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Autore: Life In Cartoon Motion    02/02/2013    5 recensioni
Da quella finestra, perennemente spalancata sul mondo, di una piccola e bianchissima camera, arredata con gli oggetti più eccentrici e desueti e tappezzata di coloratissimi disegni, talvolta allegri e talvolta malinconici, si poteva udire una pioggia di coinvolgenti e trasportanti note.
Nuova Oneshot su Mikuzzo, spero vi piaccia;)
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                             Billy
 
Da quella finestra, perennemente spalancata sul mondo, di una piccola e bianchissima camera, arredata con gli oggetti più eccentrici e desueti e tappezzata di coloratissimi disegni, talvolta allegri e talvolta malinconici, si poteva udire una pioggia di coinvolgenti e trasportanti note.
 Nessuno però avrebbe mai potuto credere che quella poesia di musica la stava suonando un bambino di appena nove anni. Infatti, lì, in quella camera bianchissima, seduto davanti  a un pianoforte verticale, anch’esso bianco, stava un bimbo dai folti e ricci capelli neri e dai grandi occhi verdi il cui unico sogno era continuare a poter sognare.
Con la mente completamente immersa nell’incessante successione di note, faceva scorrere  le veloci dita da una parte all’altra della tastiera  bianca e nera come se la stesse accarezzando.
 E intanto il piccolo e colorato pupazzetto di pezza, sistemato sul coperchio del bellissimo strumento, lo fissava muto e serafico, com’è usuale comportamento dei pupazzetti di pezza, suonare e comporre quella melodia sfuggente.
 Michael si beava dell’ immota presenza del giocattolo, suo migliore amico e confidente, ed era convinto che quando suonava le sue sinfonie al pianoforte quello potesse sentirlo e che si rallegrasse dentro di sé di ciò.
 I due, nonostante così diversi nella consistenza, erano fatti l’uno per l’altro. Infatti, entrambi sprigionavano molta allegria ed erano genuinamente eccentrici e colorati ma entrambi erano stati sempre evitati: Michael infatti era emarginato e tenuto lontano dai suoi coetanei per il comportamento troppo differente da essi, mentre il grazioso giocattolino sin da quando era stato messo in commercio era sempre stato sottovalutato dai giovani acquirenti appunto per i suoi canoni di giocattolo troppo diversi da quelli usuali di robot, barbie, supereroi etc…  Infatti, non aveva tecnologia, bellezza o forza che lo distinguessero o che gli facessero assumere un ruolo peculiare, ma aveva la semplicità.  E l’unico che era rimasto affascinato da esso era stato appunto Michael.
 E in quella isolata e bizzarra stanza la coppia non poteva chiedere di meglio che stare uno in compagnia dell’altro e di venire immersa da un oceano di note e immagini fantastiche.
 Mentre la melodia era al culmine della sua intensità e coinvolgimento, inaspettatamente una figura elegante e mingherlina entrò con leggiadria dalla finestra spalancata e si accovacciò sul pavimento. Michael d’un tratto si fermò e le note si spezzarono immediatamente e rimasero sospese nell’aria come per imitare il loro creatore.
 Il bimbo lentamente si girò sullo sgabello di pelle nera con gli occhi sgranati, rivolgendo impaurito tutta la sua curiosità a quella nuova figura. Spalancò, se questo era possibile, ancora di più  gli espressivi occhi verdi alla vista di un altro bambino, più o meno della sua età, accovacciato sul pavimento di legno con in volto un’espressione estasiata.
 Poi rivolse la sua attenzione al suo pupazzetto. Poi ancora al bambino. Ed infine al pupazzetto. Uguali.
Michael si alzò con goffaggine dallo sgabello e si posizionò in fronte allo sconosciuto a braccia conserte in stato di meditazione.
Il bambino si mise a ridere.
Poi, preso un po’ di coraggio, Michael prese la parola –“Come ti chiami?” domandò con una voce minuta ma perentoria per far capire che voleva una risposta.
-“Billy” rispose l’altro.
-“Lo sai che…?”
_”Certo, sono qui per questo, perché so che tieni molto a me e desideravo conoscerti meglio” anticipò Billy senza far concludere la domanda a Michael.
Quest’ultimo borbottando e, con un’espressione confusa e trasognata, si risedette sul seggiolino come per trovare un supporto per ciò che aveva appena sentito e visto. Poi come per schiarirsi le idee riappoggiò delicatamente le mani sulla tastiera e ricominciò a tessere una lunga tela di note.
Ma la melodia doveva ancora aspettare un poco per essere continuata, infatti Michael sentì un leggero tocco sulla spalla seguito da un flebile –“Posso?”.
Egli, vedendo che il bambino si riferiva al fatto di poter avere un po’ di spazio per suonare insieme a lui, si scostò un po’ lasciando un piccolo posto libero che non aspettava altro che di essere occupato da Billy.
Una volta vicini si guardarono e in tacito accordo momentaneamente iniziarono a creare una lunga collana di note.
 





#Io,Me, Mestessa
CIAO CARE FIGLIUOLE uù
Alloraaa ho scritto questa storia mercoledì, e l'ho scritta per un concorso di storie che c'è in alcune scuole di Padova (mia città) e la storia più bella (cioè NON la mia lol) come primo premio meriterà un Ipad :D
Cooomunque questa è la mia seconda Fanfic e sono contenta per come è venuta hihihih
L'ispirazione del pupazzetto che diviene un bambino che entra dalla finestra l'ho presa dalla storia "Heroes" di mikaismylove (grazie per l'ispirazione;) ).
Anyway le recenzioni sono molto gradite come sempre, ma la cosa più importante è che voi gradiate la storia....quindiiiii spero vi sia piaciuta :D
Ciao ciaoooo
Blanche
Ps: Se v'interessa su Twitter sono @LolaPennyy


 
 

  
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