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Autore: Sara Scrive    02/02/2013    40 recensioni
Il giorno dopo trovai una lettera sul mio comodino.
“Per Darcy” c’era scritto.
Riconobbi la grafia di mio padre e fui tentata dal non aprirla.
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< Solo perché ho un ragazzo? Ma quanto sei ridicolo >
Lui si passò una mano fra i capelli, o meglio quel che restava dei suoi ricci.
< Senti, tu hai diciassette anni e finchè vivrai sotto questo tetto io non ti permetterò di tornare a casa a quest’ora con quello sconosciuto >
< Ma che cavolo ti prende? Papà stiamo parlando di Zayn non di un pedofilo che ho conosciuto per strada >
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'OS ~ OneDirection'
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Arrivammo davanti a casa mia. Erano più o meno le sette di sera.
<  Siamo arrivati   > esordì Zayn facendomi scendere dalla moto.
<  Grazie  > dissi facendogli l’occhiolino.
Lui fece un sorriso sghembo e poggiò le sue labbra sulle mie.
Ricambiai il bacio, mettendo le mie mani dietro la sua nuca.
Zayn , invece mi cinse la vita e mi accarezzò i capelli.
Con la coda dell’occhio però, vidi le tende di casa mia scostarsi.
<  Cazzo  > esclamai interrompendo il bacio. <  Mio padre ci ha visti  >
Zayn alzò un sopracciglio  <  Credevo che i tuoi genitori sapessero che tu avessi un ragazzo  >
<  Si , ma a mio padre non piace vedermi … Non piace vedermi baciare qualcuno davanti casa  >
Lui tolse il cavalletto dalla moto e ci montò sopra.
<  Allora ti vengo a prendere domani va bene?  > chiese mentre accendeva il motore.
<  Ci vediamo domani !  > esclamai.
Zayn mi fece un cenno con la mano  e  si allontanò, fino a scomparire dietro una curva.
Presi dalla borsa le chiavi di casa ed aprii il portone , cercando di non immaginare la reazione di mio padre a quello che aveva visto.
Percorsi il vialetto in giardino molto lentamente, come se stessi cercando di prendere tempo.
Stavo per infilare le chiavi nella serratura della porta, ma questa si aprì da sola.
<  Chi era ?  > domandò con voce cupa.
<  Zayn , sennò chi. Papà è possibile che sei cosi paranoico?  >
Chiuse la porta alle mie spalle  <  Noi due dobbiamo fare un discorsetto signorinella  >
<  Solo perché ho un ragazzo? Ma quanto sei ridicolo  >
Lui si passò una mano fra i capelli, o meglio quel che restava dei suoi ricci.
<  Senti, tu hai diciassette anni e finchè vivrai sotto questo tetto io non ti permetterò di tornare a casa a quest’ora con quello sconosciuto  >
<  Ma che cavolo ti prende? Papà stiamo parlando di Zayn non di un pedofilo che ho conosciuto per strada  >
<  Non usare questo tono con me  > esclamò prendendomi un braccio.
Mi liberai dalla presa e incrociai i suoi occhi verdi. <  Sei davvero la persona più odiosa di questo mondo. Ma secondo te io dovrei rimanere qui in casa , sotto la tua campana di vetro Papà?  >
Scossi la testa e mi avviai in corridoio. <  Non entrare in camera tua! Io non ho finito con te !  > urlò dietro di me.
In quel momento intervenne mia madre  <  Harry lasciala stare…  >
Chiusi violentemente la porta della mia stanza e mi misi le cuffiette del mio Mp3.
Misi la musica a tutto volume e sospirai.
Lanciai uno sguardo alla foto sul mio comodino.
Era un’immagine vecchia: una fotografia di mio padre alla mia età.
Al posto della piazzetta aveva tantissimi ricci, non aveva tutte quelle rughe che ha adesso.
Quando aveva 17 anni, aveva davvero un bel fisico. Penso che se trovassi un compagno di scuola come lui non ci penserei due volte a farlo diventare il mio ragazzo.
Ma quel ragazzo sorridente, nella fotografia era mio padre, e a quel tempo faceva lo scemo con mia madre e tutte le ragazze che gli correvano dietro.
Adesso, invece, era davvero tutto l’opposto: un rompiscatole , con la pancetta, con quattro capelli in testa che sapeva solamente darmi ordini.
Sospirai di nuovo e girai la foto in modo che non potessi vederla.
 
                                                             *                    *                         *
Il giorno dopo trovai una lettera sul mio comodino.
“Per Darcy” c’era scritto.
Riconobbi la grafia di mio padre e fui tentata dal non aprirla.


“Oggi parliamo bene di un uomo, che  non viene considerato molto ma che a un certo punto della sua vita non ha preso una decisione e ha fatto comunque un figlio, o meglio per lui una figlia.
Ed è a questa ragazza che vorrei parlare.
Quando parliamo di quest’uomo che ci conosce un po’ meglio da grandi, dobbiamo sempre considerare il fatto che parliamo di un bambino che diventa ragazzo, e poi uomo a suo malgrado.
Ma non diventa mai adulto e tutte le cose della vita gli cadono addosso anche se lui non vorrebbe, perché sa di doverle affrontare senza sapere come.
E’ quell’uomo che a volte non ha un posto per stare a casa perché torna sempre per ultimo. E solo da vecchio lo troverai  sempre su una poltrona con un giornale  e solo in quel momento ti farà tenerezza.
Perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta , tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere.
E’ quell’uomo di cui ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni, e se invece tu ti scordi di fargli gli auguri lui non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta.
Sappi che quell’uomo quando uscirai per la prima volta con un ragazzo non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno. E il giorno dopo non ti chiederà com’è andata, non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non centra niente.
E’ quell’uomo che quando trovi una suo foto da giovane ti sembra sempre fighissimo, e ti dispiace non averlo conosciuto allora, quando faceva lo scemo con tua madre.
Tuo padre è quell’uomo che anche se a volte non lo dimostra, ti vuole bene .
E’ un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova, per incontrarti e darti un passaggio.
Tuo padre era quell’uomo che quando tornavi a casa troppo tardi ti sgridava , ma  dentro ti voleva solo abbracciare.
E’ quell’uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita , ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo . Perché è quell’uomo che ha amato te come nient’altro nella sua vita .
Tuo padre è quell’uomo che quando ti sposerai compierà l’ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all’altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano.
E ricordati cara figlia mia, che se una volta , quando sarai una donna dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto …
Dovrai girare la testa dietro di te e trovare un uomo solo…
Tuo padre. ”


#Spazio dell'autrice
Anche questa volta ho cercato di mandare un messaggio positivo a tutte quelle persone che sono arrivate fin qui a leggere.
Ok, forse questa storia non è il massimo, non so se vi siete commossi ,  ma spero comunque che vi sia piaciuta.
Ho scelto di farla su Harry come omaggio per il suo compleanno di Ieri (Si lo so, sono in ritardo non mi uccidete.)
Non ho molto da dire, se non che la lettera che Harry scrive a sua figlia in realtà è una lettera indirizzata a tute le ragazze.
I padri sono un bene prezioso e dobbiamo goderceli perchè niente è eterno.
Andate dal vostro papà ed abbracciatelo, perchè lui vi vuole bene più di qualsiasi altra cosa al mondo.


PS= Mi farebbe piacere se passaste anche qui :   

-Sara_Scrive

   
 
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