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Autore: nefertite    02/02/2013    2 recensioni
I pensieri sono quelli di un Draco Malfoy distrutto, in cerca di forza e speranza.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Piccola nota prima della storia: ho ritrovato questa piccola fic in mezzo a tante altre mentre facevo pulizia e ho pensato di pubblicarla.





E piove..








Non stupirti amore mio se sono qui, sotto la pioggia, pensando a te.

Lo ricordo come se fosse ieri quel giorno.

Pioveva come oggi, con quelle gocce piccole e persistenti, testarde come lo ero io.

Mi sono presentato alla sede dell’Ordine con la mia solita aria arrogante, ma tu mi hai offerto comunque protezione, come se fossi stato un tuo vecchio amico.

Forse è stato lì che ho capito che eravamo in guerra, quella cosa inutile dove le persone muoiono. E così all’improvviso ho desiderato che tu non morissi, anche solo per poterti prendere in giro un’ultima volta.

Non sai quanto c’ho pensato. Eri il mio chiodo fisso. Alla fine ho capito che senza di te niente avrebbe avuto senso nel mio passato, così come non lo avrebbe avuto nel mio presente. Sì, perché tu eri sempre stato una costante per me; con quel tuo spirito forte e il tuo sguardo di fuoco mi accendevi e io non potevo fare altro che vivere, vivere davvero. E proprio quell’odio e quel bisogno bruciante di essere sempre alla tua altezza, molto più della gelida indifferenza che mi era stata insegnata, potevano definirsi vivere.

 

 

Non stupirti amore mio se sono qui, sotto la pioggia, piangendo per te.

Lo ricordo come se fosse ieri quel giorno, e come la prima volta che venni da te.

Pioveva come oggi, con quelle gocce piccole e persistenti che sembravano voler scavare dentro l’anima delle persone tormentate come lo ero io.

Quel giorno un macigno mi stava sul petto, come un’ombra che rincorreva la mia anima per coprirla dalla luce.

Tutto attorno era un caos infernale; gente che combatteva, innocenti che morivano, persone che piangevano e gridavano. Anch’io avrei voluto gridare forte per togliermi di dosso quel peso, ma quella pioggia mi tormentava e me lo impediva.

Intanto attraverso quell’inferno i miei occhi cercavano te.

Poi, all’improvviso, un urlo straziante squarciò l’aria e quando sentii la mia anima spezzarsi, seppi che ero stato io. Perché eri lì, steso ai piedi dell’Oscuro. Morto.

 

 

Non stupirti amore mio se sono qui, sotto la pioggia, a ricordarti.

Oggi piove come quei due giorni, con quelle gocce piccole e persistenti che sembrano, almeno loro, voler andare avanti nonostante tutto.

In questo momento, davanti alla tua lapide mi chiedo come sarebbe stato se avessi avuto il coraggio di stringerti le mani fra le mie, forse sarebbero uscite le parole.

Con te era tutto diverso, c’era quell’armonia, quella speranza, quella voglia di vivere e non di lasciarsi vivere... c’era quella voglia di sorridere, la voglia di amare ancora.

Ma ora tutto è morto intorno a me.

Chi ci difende adesso, adesso che non ci sei più?

Se potessi guardarci ora, capiresti che non si sogna più, che non si spera più.

 

 

Ma queste gocce, queste maledette e tenui gocce, sono dello stesso temporale che ci ha incontrati e perso. E non devi stupirti se sono ancora qui, ad assaporarle. Si portano dietro lo stesso gusto della nostra vita, dolce e amara insieme, e mi ricordano che non è finita perché con loro vengono anche i nostri momenti più importanti.

Non so se questa volta sarà un inizio o una fine, quel che è certo è che io non ti ho dimenticato. Non ho dimenticato la tua forza, la tua speranza, il tuo sorriso e il tuo amore, che un po’, forse, è stato anche per me.

Per quanto io sia cresciuto più cattivo da quando non ci sei, affamato di tutti quegli ideali con cui ti riempivano la testa, un po’ per provare a disprezzarti, un po’ per provare a non pensarti più, nonostante tutto questo, la tua luce brilla ancora dentro di me e con quella farò giustizia.

  
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