Suonò la campanella e quella noiosissima lezione sulle equazioni di non so quale grado finì. Gettai alla rinfusa nello zaino libri e quaderni, poi, quando la bidella aprì quel benedetto cancello, uscii da quella prigione comunemente nota come scuola.
Solitamente la strada verso qualche fast food la facevo con le mie migliori amiche. Quel giorno però la mia migliore amica Kathleen era andata a mangiare con Zayn, l’amore della sua vita, ed io non volevo disturbarla. L’altra mia migliore amica, Sel, era tornata a casa in macchina, con suo padre.
E così io mi trovavo sola soletta a cercare un fast food decente dove mangiare. Ad un tratto una voce alle mie spalle mi colse di sorpresa.
- Una bella ragazza come te non dovrebbe passeggiare tutta sola davanti alla scuola-. Mi girai e riconobbi subito i riccioli castani ed il sorriso sornione stampato in faccia.
- Harry!- esclamai e corsi ad abbracciarlo. Lui era il mio cucciolo, il mio ragazzo, insomma, il mio Harry.
- Ciao cucciolo. Piaciuta la sorpresa?- chiese mentre ricambiava il mio abbraccio.
- E me lo chiedi? Che cosa ci fai qui?-. Io e lui andavamo in scuole diverse, anche se avevamo la stessa età.
- La scuola ha chiuso in anticipo- rispose Harry sorridendomi. Il suo era un sorriso da mangiare, che mi faceva sciogliere come un ghiacciolo. Mi chiese che cosa facevo oggi ed io risposi che i miei non c’erano e che, di conseguenza, andavo a mangiare in centro.
- Mi accompagni?- gli chiesi infine.
- Che razza di domande- assunse un’aria da sapientone – Certo che ti accompagno-.
- A proposito, dopo devo andare in biblioteca- e notando la sua faccia perplessa aggiunsi – A fare i compiti-.
- Oh, fantastico. Puoi aiutarmi con i miei?Sai che non mi è mai riuscita storia…- me lo chiese con quell’aria da angioletto che tirava fuori quando aveva bisogno di qualcosa. Era carinissimo.
- Ok- sospirai. Non era un’impresa facile far studiare Harry: si distraeva sempre e con un complimento come “Sei bellissima” faceva distrarre anche me.
Raggiungemmo un fast food: non era proprio il massimo, ma andava bene.
Harry mangiò come un bufalo: in effetti il cibo non era male.
- Vì, dobbiamo proprio andarci in biblioteca?- mi chiese.
- Sì. E poi domani non hai l’interrogazione di storia?Devi studiare-.
Quella volta riuscii a farlo studiare. Ci mettemmo lontano da tutti, e aprimmo il libro di storia. Harry lo richiuse subito ma poi io dissi –Se non studi non ti bacerò mai più!- e lui studiò per un’ora senza mai staccare la testa dal libro.
Alle quattro eravamo a casa sua. Guardammo un film in camera sua, una camera davvero enorme. Era un film comico e mi feci delle grosse risate.
- Sai- dissi un tratto – non pensavo di passare una così bella giornata con il mio Harry -.
- Tuo e di nessun altra- mi rispose prima di baciarmi.