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Autore: Everiswhoiam    02/02/2013    0 recensioni
Ciao a tutti :) dunque prima di leggere dovete sapere che questa storia non è mia. Io l'ho solo tradotta, inoltre parla di due famosi youtuber Eddie cioè slyfoxhound e Aleks Immortalhdfilms. Spero vi piaccia :33
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Bhe, non avrei pensato che questo succedesse!” Disse Aleks con voce sottile. Eddie rimase in silenzio, la testa abbassata. Aleks si accigliò.
“Ehy, starò bene! O almeno dovrei. Hanno fatto l’intervento per il tumore al cervello tante volte!” disse. Ma c’era ancora silenzio.
“E le possibilità di sopravvivere sono basse, Aleks!” Disse Eddie, finalmente parlando. “Voglio dire, come fai anche a pensarci?”
“Quali sono le possibilità, giusto?” disse Aleks pensieroso. Eddie rifletté.
“Non fare battute su questo” disse brontolando. Alelks sospirò di nuovo.
“Starò be-“
“Non puoi prometterlo!” Urlò Eddie improvvisamente . Aleks saltò e l’infermiera lo fissò con uno sguardo comprensivo.
Eddie sospirò rabbiosamente e trattenne qualche lacrima di frustrazione.
“Scusa” sussurrò. Aleks aveva un’espressione crucciata quando si avvicinò a lui.
“Guarda, è solo un tumore. Hanno avuto a che fare molte volte con questo. Prima dell’intervento cercheremo di-“ Fu interrotto.
“Giuro su dio che se dici ‘vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo’ ti uccido.” Eddie sussurrò asciugandosi le lacrime. Dio, voleva piangere così tanto. Non gli importava se erano specialisti quelli che avrebbero operato il suo.. amico. Era comunque preoccupato. Preoccupato per quello che sarebbe potuto succedere. Ogni possibile scenario con una brutta fine gli passò davanti agli occhi.
“Stavo per dire uscire insieme.”  Disse Aleks mordendosi il labro. Voleva sorridere ma non avrebbe aiutato, per niente. Avrebbe probabilmente peggiorato le cose, sorridere come se nulla fosse accaduto. Ma non voleva passare tutta la giornata a rimuginare. Anche se si sentiva colpevole a lasciare Eddie da.. solo.
No! Non l’avrebbe fatto. Doveva sopravvivere… Doveva.
“Si, possiamo rilassarci.” Disse Eddie piano. “Magari giocare a qualche videogame, registrare un po’?”
“Certo! Chiederò all’infermiera di mettere su qualcosa.” Aleks annui e fece una smorfia nell’osservare gli occhi rossi per il pianto di Eddie.
“Ci vediamo domani” Rispose Eddie.
Aleks si sentì male a quelle parole ma sorrise e annui piano. Vide il dolore negli occhi del suo migliore amico ma sorrise comunque.
“A domani.”
 
Eddie arrivò in anticipo il giorno dopo. Aveva una piccola borsa in spalla e una penna e un foglio in mano.
“No. Fanculo. Non voglio fare una lista delle cose non ho mai fatto.” Disse Aleks facendo una smorfia. Eddie fece una smorfia forzata e Aleks rise. C’erano delle ombre sotto i suoi occhi. Sembrava lo specchio di se stesso.
“Naaah, è solo una lista di cose da fare per oggi.” Disse gesticolando. Passò la lista ad Aleks per fargliela leggere.
“Okai! Così abbiamo….” Aleks la lesse e la lanciò a Eddie.
“Mi rifiuto di fare la maggior parte delle cose scritte” disse. Eddie si imbronciò.
“Ma Aleks!” continuò.
“No! E poi, credo che mi sia permesso fare tutte quelle cose.” Disse con voce atona.
“Dai! Mangiare fuori con me! E guarderemo anche dei film.” Disse. “Possiamo parlare con l’infermiera e lei potrebbe lasciarti andare per qualche ora!”
“Ma-“
“Per favore!”
“…”
Eddie diede la sua migliore espressione alla PuppyChef. Aleks rise.
“Okai!”
“Si!”
“Parlale, allora. Io non ti copro le spalle.” Disse Aleks, girandosi nel letto, sentendo l’agitazione nelle vene.
“Si, arrivo subito!” Rispose Eddie. Saltò giu dal letto e corse fuori a cercare l’infermiera.
 
Aleks fu lasciato andare ma dovette ritornare alle nove per la medicazione o qualcosa di simile.
Eddie non stava prestando attenzione e neanche Aleks.  Speserò tutto il giorno mangiando a ristoranti costosi. Si lamentarono del ristorante. Furono buttati fuori. Risero e lasciarono il posto.
Andarono al cinema, prese circa metà del loro tempo ma a loro non importava. Aleks si stancò presto e si appoggiò alla sua spalla sussurrando “no homo bro” e risero insieme. Eddie ricevette comunque l’abbraccio più gay conosciuto nella storia delle amicizie tra ragazzi.
Andarono da Eddie e registrarono per qualche ora, come Aleks suggerì. Scelse persino Terrarria per l’evento.
Fecero una livestream.
Ma lasciarono la ragione sconosciuta.
La pratica di pranzi e cene, film e giochi continuò. Andò avanti per un mese. Aleks sembrava felice come non mai, ma sempre più stanco. Le guance si smagrirono e le ombre sotto gli occhi peggiorarono. Il sorriso non lasciò nessuna delle loro facce.
E poi Aleks….
Era ovvio che era debole. Era ovvio che la sua salute stava peggiorando lentamente. Ma Eddie non lasciò mai andare quella piccola speranza che il suo migliore amico sopravvivesse a tutto questo.
Doveva continuare a sperare.
 
Stavano guardando la tv. Erano ancora in ospedale a causa di quei problemi di salute.
Aleks era lì, e improvvisamente iniziò a tremare. Stava soffocando, i suoi occhi si girarono all’indietro e la sua parte sinistra tremò molto più della destra. Il monitor cardiaco faceva beep e tutto quello che Eddie riuscì a fare fu chiamare l’infermiera e lasciare l’amico nelle mani dei medici.
Pensò che poteva tornare più tardi. Non riusciva a vedere Aleks subito. Anche quando ricevette la chiamata dall’ospedale era in uno stato di shock che non riuscì a rispondere.
Avrebbe dovuto.
Era un venerdì pomeriggio quando tornò all’ospedale. Tre giorno dopo che Aleks era… Si….
Eddie prese la borsa e si avviò. Si sentiva meglio. Sapeva che quel giorno poteva stare con Aleks per tutto il giorno. Si sentiva bene, si sentiva….
Entrando nella stanza notò subito che il letto era vuoto.
Non impiegò tanto tempo per fare due più due.
Si senti male, ferito. Colpevole.
Smise di respirare. Le sue mani raggiunsero il suo stomaco, la sua gola e infine si appoggiarono sulla sua faccia. Ansimò. Stava per iniziare a piangere, ma trattenne le lacrime.
“Non può essere vero.” Disse, ridendo tristemente con tutto l’odio possibile per il mondo.
La sua risata era svanita. Rise di nuovo, triste. Cadde sulle sue ginocchia, la testa sepolta tra le braccia.
Il sorriso svanì dalla sua faccia e fu rimpiazzato con qualcosa di peggiore. Sul suo viso adesso c’era puro dolore.
I suoi denti mordevano il labbro tentando di trattenere i singhiozzi. Le lacrime scorrevano con una cascata e in quel momento l’uomo felice era un solo una patetico ragazzino.
Le infermiere entrarono con il dottore e una in particolare lo guardò con pietà, cercando di non piangere.
Patetico ragazzino.
Il giocatore, il comico, il migliore amico sospirò e cadde in avanti, appoggiando la fronte al pavimento e diede un pugno.
“Signore?”
Eddie tremò violentemente, cercando di bloccare il pianto. Tossì, si alzò e rivolse l’attenzione al dottore.
“Devo assumere che lei sia un amico del ragazzo che era precedentemente in questa stanza.” Disse il dottore, la voce bassa e fredda.
“Si… Io so- ero il suo migliore amico. Lei era il suo dottore?” Rispose Eddie prendendo aria, ma i suoi respiri ormai erano vuoti, senza vita.
“Mi dispiace per la sua perdita.” Iniziò il dottore. Eddie lo tirò per la camicia e si preparò a colpirlo con un pugno.
Le lacrime scesero ancora.
“Per- Perché?!” Disse. Le ginocchia incontrarono di nuovo il pavimento e singhiozzò di fronte al camice bianco del dottore.
“Qui ho il nome di una terapista. Ti aiuterà attraverso questo periodo. Abbiamo avuto altri che come lei-“
Eddie sorrise tristemente. “hanno perso una persona cara per problemi di salute. Mi scuso per non essere stato in grado di fare più di questo. Arrivederci.”
Il dottore uscì e le infermiere uscirono. Tranne una.
“Sc-scusi?” Sussurrò piano. Eddie alzò lo sguardo e la fissò con sguardo vuoto.
Patetico ragazzino.
“Questo è l’unica cosa che lui teneva in stanza. Tenga.” Mormorò, mettendogli una lettera tra le mani. Sorrise forzatamente e se ne andò.
Eddie prese la lettera e la mise dentro la sua borsa.
Non la lesse mai.
Nemmeno dopo il funerale.
Nemmeno dopo il suo matrimonio.
Nemmeno quando si trovò in ospedale, al tramonto della sua vita.
I suoi figli lo andarono a trovare con i suoi nipoti. Avevano trovato una borsa in soffitta. La aprirono e dentro trovarono una lettera mai aperta, vestiti, della cioccolata, film e vecchi videogiochi.
Lesse la lettera. Finalmente.
 Ti ho sempre voluto bene. Idiota.
Ci vediamo dopo.
Il suo ultimo respiro lo abbandonò,  e Eddie spirò con il sorriso sulle labbra. 
   
 
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