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Autore: Nashiko    24/08/2007    3 recensioni
Pensava che fossimo simili? Se era così, aveva sbagliato di grosso. Fremeva e provava dolore nella sua impotenza. Ed io ancora lo consideravo una nullità. Una nullità che in futuro avrebbe cambiato totalmente la mia esistenza. (Gaara x Naruto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Roses and Chains~

~Roses and Chains~

 

CAPITOLO I

Bicchieri di troppo

 

 

P.O.V. GAARA

La prima volta che lo vidi, lo ignorai del tutto. Non volli sapere chi fosse, nonostante lui stesso me l’aveva chiesto gridando tutto agitato. Debole. Casinista. Sfrontato. Non mi interessava, volevo solo ammazzarlo. Quando poi ebbi per la prima volta occasione di rivolgergli la parola, quasi riuscì nel mio intento di finire quello a cui avevo frantumato un braccio ed una gamba, Rock Lee. Le parole mi fluirono dalle labbra come un fiume in piena. Un mostro. Gli parlai di Shukaku istintivamente, non seppi mai il perché, come non riuscii mai a spiegarmi il perché gli raccontai la mia storia, il mio passato. In parte, si, ma era lo stesso incomprensibile. All’inizio era tutto borioso, sbraitava come l’avevo sentito fare molte volte. Sussurrai gelido, come al solito, nacqui uccidendo colei che avrei dovuto chiamare ‘madre’, posseduto dalla sabbia. Un mostro dalla nascita. Forse a calmarlo, anzi no, a terrorizzarlo fu quando dissi che la mia unica ragione di vita consisteva nell’uccidere. Pensava che fossimo simili? Se era così, aveva sbagliato di grosso. Fremeva e provava dolore nella sua impotenza. Ed io ancora lo consideravo una nullità. Una nullità che in futuro avrebbe cambiato totalmente la mia esistenza.

 

Sono passati sette anni da allora e sono successe tante cose. Quel pivello ne ha fatta di strada. Neanche capisco le parole del libro che sto leggendo, meditando sugli anni passati. Così decido di lasciarlo stare, riponendolo in un cassetto della mia scrivania. Ripensandoci era meglio far finta di leggere, piuttosto che scrivere inutili lettere ai vari capi villaggio. Indolente, comincio stendendo qualche riga formale. Improvvisamente il pennino mi scivola dalla mano, macchiando in modo irrimediabile il foglio. A farmi distrarre era stato un urlo pazzesco che mi ha fatto sbarrare gli occhi e rivolgermi alla figura appena entrata. Che casino. Sbatte la mani sulla scrivania. Cos’è questa confidenza? Lo ripeto, che casino. Chiudo gli occhi, sospirando il suo nome, come a pregarlo di smettere di strepitare.

Naruto…”

“L’ora di cena è passata da un pezzo! Perché non scendi?”

“Semplicemente perché non ho fame.”

Gli occhi azzurri di lui gli si stringono un po’, mentre avvicina pericolosamente il suo viso al mio, nel tentativo di guardarmi meglio. Smetto un attimo di respirare, interdetto.

Ma sei così pallido! Se continui così morirai di fame…” io ancora non rispondevo, lo guardavo e basta “Quello cos’è?” aveva detto lui abbassandosi sulla lettera rovinata.

“Da rifare, direi.”

Ride. Ride? E che motivo ce n’è? È solo una macchia!

Sembra un uccello, l’hai fatto apposta?”

“No.”

E come t’è venuto così?”

“Forse perché qualcuno è entrato di soprassalto e mi è caduto il pennino?”

“Ah… era importante?”

Non avevo risposto, non mi piaceva parlare. Preferivo stare zitto, non capendo che il mio silenzio, per lui poteva equivalere ad unsi’.

“Mi dispiace… Gaara scusami.”

Avevo capito troppo tardi. Lui aveva fatto così tanto per me, una macchia su uno stupido foglio non avrebbe rovinato il nostro rapporto.

“Non era così importante. Mi accompagni a mangiare fuori?”

Sembra aver ritrovato il buon umore. Meglio così.

Lui, Rock Lee e Kiba Inuzuka sono fermi al villaggio a causa delle tempeste di sabbia che, in questo periodo, spazzano il deserto in continuazione. Finché non cesseranno non possono muoversi. Quella scema di mia sorella li ha invitati a fermarsi da noi, poiché non si sa quanto le tempeste possano durare. E il palazzo è sempre un chiasso infernale. Erano di passaggio e si sono fermati per una pausa, tutti euforici per la riuscita dell’ultima missione. Cosa c’è di tanto entusiasmante proprio non lo so. Naruto si esalta con niente, proprio come adesso. Cammina al mio fianco, saltellando allegro. Così spensierato. Nonostante abbiamo a lungo sofferto entrambi, anche se in modi disuguali, abbiamo preso strade totalmente differenti. Ma alla fine ci siamo trovati ad un incrocio, eh, Naruto?

Perso nei miei pensieri non mi sono accorto della sua andatura rapida. E la voce squillante a ridestarmi, invitandomi ad entrare nella piccola tavola calda. L’ambiente è semibuio. Tranquillo. Accogliente. Lui saluta sorridente il gestore. Io apatico come sempre. Mi trovo a guardare il pavimento di granito nero e il muro ricoperto da drappi orientali. Ogni tavolo è separato da sottili pareti di legno che concedono la giusta dose d’intimità. Certo che in quanto a ristoranti ha buon gusto! Lo vedo prendere posto di fronte a me, gioioso come sempre. Mi racconta della missione andata a buon fine, dei combattimenti, di tutto. Parla, mentre io sto appoggiato al palmo della mano, il viso leggermente inclinato. Mi fa qualche domanda, rispondo con semplici cenni del capo e, se proprio non posso farne a meno, a monosillabi. C’è abituato, ma lo vedo ombrarsi. Sarà per il fatto di non ricevere la giusta considerazione. Non faccio niente per rendermi partecipe siccome non amo la conversazione. E lui sopprime il tutto il una bella risata, piacerebbe anche a me far cessare i momenti d’imbarazzo o tristezza in questo modo. Peccato che non ne sia mai stato capace.

Ovviamente è lui ad ordinare, in quel momento neanche ci penso. Eppure avrei dovuto farlo.

Veniamo serviti quasi subito. Liquido la cameriera con uno sguardo a dir poco gelido, si stava trattenendo fin troppo. Solo quando se n’era andata avevo notato che ad averla incatenata lì era stata la visione paradisiaca del biondino seduto di fronte a me, e mi ero reso conto del fatto che non sopportavo l’idea di condividere con nessuno la sua compagnia.

Lo guardo stranito, notando ciò che ha ordinato. Una cena leggera e da bere… Sake? Ho visto bene. Nonostante abbiamo l’età per acquistare alcolici, non mi era passata neanche per l’anticamera del cervello l’idea che quel ragazzo così infantile avrebbe potuto ordinarlo. Eppure è così.

“Bene” esclama lui col suo solito tono da esaltato “Facciamo un brindisi!” e riempie i bicchieri. Ormai ho abbandonato ogni speranza di fermare quella locomotiva in corsa. Sollevo riluttante il bicchierino.

“A noi!” urla quasi… ringrazio la musica abbastanza alta come sottofondo. Non sono tipo che pensa alle opinioni altrui, il fatto è semplicemente che Naruto sembra troppo… contento? E di cosa, poi? Cosa c’è di tanto bello nell’andare a cena col sottoscritto?

Nello slancio fa urtare troppo violentemente i due bicchieri, ho avuto paura che si rompessero, ma fortunatamente non è successo.

In meno di mezzora la cena è consumata e non mi sono per niente curato del fatto che mi di essermi in pratica scolato da solo l’intera brocca di bevanda alcolica. Sento le guance scottarmi e sono un po’ intontito, ma non ci faccio troppo caso. Purtroppo… a breve è successo, l’inimmaginabile.

 

Continua…

 

 

 

Nashiko:

Sto scrivendo questa piccola ficcina contemporaneamente a “Broken Inside”, sempre di Naruto. Per fortuna procedono velocemente e senza intoppi. Spero vi sia piaciuto questo primo cappy (e spero di non dover fare collezioni di pomodori, cavoli ecc…NdMe)

Però lo ammetto. La situazione è ALQUANTO INSOLITA. Mi piace soprattutto per la differenza abissale nel caratterino di questi due! Naruto non è tra i miei personaggi preferiti –anche se lo sta diventando-, invece  adoro Gaara (Io invece ti odio.NdGaa)(…ç_ç finisce sempre cosììì!!!NdMe).

Beh, cosa ci prospetta la sbronza del rosso?

TUTTO NEL PROSSIMO CAPITOLO!

Mi raccomando, commentate in tanti! A presto!!!

  
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