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Autore: kiaki_smile    02/02/2013    3 recensioni
June è una giovane mamma adolescente che ha dovuto crescere da sola suo figlio Tom. Ha perso di vista il suo ormai ex fidanzato e non ha mai raccontato a suo figlio la verità su suo padre anche se gli aveva fatto vedere le sue foto e raccontato i momenti più importanti delle loro vite. Ma proprio la ricomparsa di questo ragazzo sconvolgerà la vita di June e riaprirà ferite che non si erano mai del tutto chiuse.
Se vi ho incuriosito passate a dare un'occhiata :)
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy Ending


This is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love, glory,
no happy ending.
This is the way that we love
like it’s forever.
Then live the rest of our life,
But not together.
Mika- Happy Ending

 

Stupide pulizie di primavera! Ho sempre odiato farle e adesso che devo badare ad un bambino di tre anni è ancora più difficile.
“Tom, amore, vieni a dare una mano alla mamma.”
Dei piccoli passi e subito vedo una testolina riccia spuntare dalla porta.
“Allora Tom, la nonna vuole riordinare la casa e a me tocca pulire la nostra stanza. Ti va di aiutare la mamma?”
I suoi grandi occhi verdi mi guardano come se sia pazza ma mi aiuta senza replicare. Ha capito che la mia vita non è proprio semplicissima e quando gli chiedo una cosa mi aiuta sempre senza fare storie.
Prendo il mio IPod e lo collego alle casse così possiamo pulire con un po’ di musica.
Non appena partono le prime note delle canzoni dei cartoni più famose iniziamo a pulire come se facessimo un gioco. Perché con Tom tutto era diventato un gioco ormai.

La mia vita era radicalmente cambiata da quando a giugno di quattro anni prima avevo scoperto di essere rimasta incinta. Avevo appena compiuto quindici anni e la mia vita mi era crollata addosso schiacciandomi completamente. Avevo dovuto smettere di giocare a basket, ero riuscita a continuare la scuola con non pochi sacrifici e quelle poche amiche che mi erano rimaste vicino potevo vederle raramente. A volte uscivamo il pomeriggio quando lasciavo Tom da mia madre o dalle mie sorelle oppure andavamo al parco e mentre Tom giocava con i suoi amichetti noi facevamo una chiacchierata sedute sulla panchina o all’ombra di uno dei grandi alberi che c’erano nel parco. Ma comunque non potevo mai rilassarmi completamente perché dovevo avere mille occhi per tenere d’occhio quella peste del mio bambino.

Appena la stanza sembra in ordine mi inginocchio vicino a Tom e gli bacio più volte la fronte e la testa provocando le sue risate.
“Il mio ometto tutto sporco di polvere” e inizio a fargli il solletico.

Quando mi rialzo mi trovo avanti una foto che mi ha sempre fatta stare male. Capelli ricci, stessi occhi di Tom, sorriso sul volto e due immancabili fossette. Quella foto ce l’aveva scattata mia madre proprio la sera che rimasi incinta, la sera prima che lui partisse. Eravamo così felici e nessuno dei due avrebbe potuto immaginare cosa il futuro ci avrebbe riservato. Harry Styles era stato la mia rovina e non l’avevo mai più incontrato da quel giorno.

“Mamma, quando mi fai incontrare il mio papà? Quando posso conoscerlo? Perché il papà di Alex lo porta a giocare al parco e il mio papà no? Lui mi odia, vero?!”
I miei occhi si riempiono di lacrime. Non ho mai pianto avanti a Tom e non ho intenzione di farlo. Mi asciugo frettolosamente una lacrima e gli sorrido lasciandogli una carezza sui capelli.
“Ma certo che non ti odia! È solo che è impegnato e non può venire a trovarti.”
“E perché non chiama?”
“Lui è dall’altra parte del mondo e adesso dove è lui è notte e sta dormendo, per questo non ti chiama.”
“Mmm vabbene.”
“Forza amore, andiamo a fare il bagno e poi ti porto al parco.”

Porto Tom in bagno e mentre gli faccio il bagnetto inizio a pensare ad Harry senza neanche volerlo.

Ho raccontato tutto a Tom di me ed Harry, il nostro primo bacio; il giorno che mi regalò il bracciale con le nostre iniziali; la sorpresa che mi fece quando mi disse che sarebbe andato da suo padre e invece aveva organizzato un pic nic nel giardino dietro casa mia e aveva illuminato tutto con le lucine di Natale; la promessa che quando sarebbe andato ad X-Factor non si sarebbe scordato di me e il giorno che tornò a casa quando il programma era finito, tutta la mia gioia e tutto l’amore che provavo, che forse ancora provo per lui. Gli ho raccontato anche della collanina con la sua foto (che ho portato per un anno al collo e che adesso tengo chiusa in un cassetto) che mi aveva regalato il giorno prima di partire per il tour, lo stesso giorno della foto che ancora ho sul comodino, e della promessa che mi aveva fatto dicendomi che sarebbe tornato appena possibile e che saremmo stati insieme per sempre, promessa che non aveva mantenuto. I primi giorni eravamo rimasti in contatto, ci chiamavamo, ci mandavamo i messaggi ma poi, neanche dieci giorni dopo, i contatti si erano fatti sempre più radi e avevamo smesso di sentirci. Diciamocelo, le relazioni a distanza sono difficili per gli adulti, figuriamoci per due adolescenti, uno diventato improvvisamente una superstar e l’altra rimasta incinta e talmente innamorata dell’altro che non vuole rovinargli la vita dandogli una responsabilità così grande proprio quando ha realizzato il suo sogno.

Mi risveglio dai miei pensieri quando Tom mi dice che ha le dita come tartarughine e che vuole uscire dall’acqua ormai diventata fredda.

Lo faccio sciacquare, lo asciugo e lo porto in camera per vestirlo. Gli metto dei piccoli jeans terribilmente carini e una maglietta a strisce e io indosso un paio di jeans e un maglioncino panna e i miei immancabili occhiali da sole. Mi lego i capelli in uno chignon disordinato e usciamo di casa.

Andiamo al parco e poi mentre siamo per strada e cerco il mio cellulare nella borsa sento Tom lasciarmi la mano e correre verso qualcuno urlando “Papà.” Chi sa con chi mi sarei dovuta scusare questa volta. Succedeva, infatti, che Tom, non avendo conosciuto Harry ma avendolo visto solo in foto, correva verso altri ragazzi credendo che fossero il padre ma invece erano solo persone che gli somigliavano. E ogni volta dovevo scusarmi e tornare a casa con un Tom in lacrime a cui dovevo spiegare che il suo papà non era lì in quel momento. Non potevo di certo dirgli che il suo papà non sapeva nemmeno della sua esistenza.

Quando alzo lo sguardo resto a primo impatto commossa dalla scena che mi si presenta: Tom attaccato alle gambe di un ragazzo al quanto scosso ma anche divertito.
Però appena noto che quello non è un ragazzo qualunque mi pietrifico sul posto. Corro verso di loro e spero con tutto il cuore che Harry non mi riconosca.

“Tom, vieni qui!” cerco di prendere la mano del mio bambino e di tirarlo via ma evidentemente si è accorto che questa volta quello che abbraccia è davvero suo padre.
“Scusa, mi dispiace, a volte fa così!” “Dai Tom, nonna ci aspetta!”
Harry si toglie gli occhiali e, come avevo fatto milioni di volte anni prima, mi perdo in quegli occhi verdi che tanto ho amato.
“June?” non posso crederci che si è ricordato di me!
“Ciao Harry” balbetto.
“Questo è tuo figlio?” vedo nei suoi occhi un velo di stupore e di.. tristezza? Si, tristezza.
“Si, lui è Tom, la mia piccola peste”
“E.. e chi è suo padre?” mi chiede titubante
“Tu sei il mio papà!” urla Tom felicissimo di aver finalmente incontrato suo padre.
“Io cosa? Sta scherzando, vero?”
Lo guardo negli occhi e mi limito a fargli un sorriso amaro. Harry prende in braccio Tom e ci invita a casa sua.

Quando arriviamo e Harry apre la porta Anne è seduta in cucina e non vede che in compagnia di suo figlio ci sono anche io.
Tom entra in quella che ormai è diventata una casa così familiare per lui e si butta su di Anne urlando un sonoro “Noonna”

Harry è spiazzato da quella scena e si avvicina alla madre con grandi passi “Tu lo sapevi?!” le sibila tra i denti.
Anne non sa cosa rispondere e mi cerca con lo sguardo.
Incrocio i suoi occhi e capisco che il rapporto che ha con Harry è troppo importante e non può essere rovinato per colpa mia.
“Si, Harry. Ma non prendertela con lei. L’ho pregata di non dirtelo. Non volevo darti una responsabilità così grande e non volevo rovinare il tuo sogno proprio quando lo avevi realizzato.”

Adesso Harry si è voltato verso di me e mi guarda con delusione. Lui è deluso?! E io cosa dovrei provare? Sento la rabbia di questi ultimi anni ribollirmi nelle vene e con uno scatto mi avvicino a lui.
“Non fare quella faccia perché in questa storia non sei assolutamente la vittima!”
Adesso è confuso. Non capisce a cosa mi riferisca. Lo afferro per la manica della maglia e lo tiro fuori. Non voglio che Tom ci senta.

“Cosa avrei dovuto fare?! Non ti sei fatto più sentire, non una chiamata, non un messaggio. Quando sei tornato non sei passato e non mi hai neanche avvertita.”
“Questo non ti ha autorizzata a tenermi nascosto Tom”
Faccio un bel respiro e capisco che essere arrabbiata non serve a niente e decido di raccontargli tutta la storia.
“Un mese dopo la tua partenza ho scoperto di essere incinta e mentre stavo per chiamarti mi spunta sulla home di facebook la foto di te e Caroline e il racconto della vostra splendida storia d’amore appena sbocciata. Non potevo credere ai miei occhi. Mi sono sentita tradita, ma non solo fisicamente perché infondo mi avevi tradita perché io e te non ci eravamo mai lasciati, ma anche da un punto di vista sentimentale. Non so se riesci a capirmi. Noi siamo stati sempre migliori amici, e sei stato il mio primo tutto. Primo migliore amico, primo ragazzo, primo bacio, prima volta e purtroppo anche prima delusione. E mi sono sentita tradita perché nonostante tutti i sentimenti che abbiamo provato, non so tu ma io li ho provati sul serio, non avessi avuto il coraggio anche solo di telefonarmi e dirmi che tra noi era finita. Ormai io non facevo più parte della tua vita e non volevo tornare a farci parte solo perché ti sentivi in obbligo verso di me perché ero rimasta incinta. Non volevo essere un peso per te né tanto meno un ostacolo.”
Finito di parlare mi lascio sfuggire un sonoro sospiro e mi asciugo le lacrime che sono scivolate dai miei occhi senza neanche che me ne accorgessi.
“E.. e tu perché non mi hai mai telefonato?”
“Cosa avrei potuto dirti? E poi avevo paura, avevo paura di un tuo rifiuto o peggio ancora avevo paura che tu non mi riconoscessi o che mi scambiassi per una fan. Non avrei potuto sopportare una cosa del genere.” Concludo tirando su col naso e asciugandomi gli occhi.
Harry mi guarda con tristezza e capisce tutto quello che ho passato e con uno slancio mi abbraccia e mi stringe a se come non faceva ormai da anni. Mi era mancato stare tra le sue braccia.

Lascio Tom da Harry e torno a casa per farmi una doccia. Questa giornata è stata così piena. Non mi sarei mai immaginata di incontrare Harry.

Come promesso dopo due ore circa vado da lui per riprendere Tom e quando mi apre alla porta noto che sul divano ci sono quattro ragazzi che giocano alla wii insieme al mio, anzi nostro, bambino.

Chiamo Tom ma mi dice che deve finire la partita allora un po’ intimorita di conoscere la nuova vita di Harry me ne resto in piedi vicino la porta. Harry se ne accorge e mi si avvicina. Mi sorride e punta i suoi occhi nei miei. Ormai tutto quello che ci circonda è sparito, ci siamo solo noi due! Poggia le mani sui miei fianchi e infila le dita nei passanti del jeans per tirarmi verso di lui. Siamo a pochi centimetri di distanza e anche se la mia testa mi urla di allontanarmi questa volta scelgo di seguire il cuore ma quando la magia sta per succedere un tizio con un paio di pantaloni rossi dice sorridendo “Harry avevamo capito che tra di voi c’era qualcosa ma non ci avevi detto che c’era tutta questa attrazione!”

Scossa da tutto quello che è e non è successo farfuglio qualcosa di incomprensibile e me ne torno a casa, precisamente quella affianco alla casa di Harry. Non appena mi chiudo la porta alle spalle inizio a piangere. Scappo in camera mia e mi butto sul letto.

All’improvviso sento qualcuno accarezzarmi la schiena. Non mi preoccupo pensando che sia mia sorella maggiore Maci ma quando sento la voce di Harry che mi sussurra di calmarmi non posso fare altro che spaventarmi. Mi metto a sedere e lo guardo negli occhi.

Non mi preoccupo neanche di come sia entrato. Ci scommetto che è corso in camera sua ed è passato sui rami dell’albero che è nel suo giardino ma che arriva con i rami anche nel mio e che fortunatamente crea un ponte tra le nostre due finestre. La maggior parte dei nostri incontri quando eravamo fidanzati li avevamo fatti di nascosto usando quel magico ponte.

Lo osservo mentre si avvicina a me e mi lascio baciare. Finalmente sento di nuovo il sapore delle sue labbra. Percorro con le mani i lineamenti del suo volto e mi accorgo che è cresciuto. Mascella più squadrata, lineamenti più marcati.. Intanto lui percorre con un dito la linea della mia spina dorsale e dove passano le sue dita lascia una scia di brividi. La cosa che più mi colpisce però è la sensazione strana alla bocca dello stomaco: un’infinità di farfalle sta allegramente svolazzando nella mia pancia!

Si allontana quel tanto che basta per guardarmi negli occhi e mi sussurra un “Ti amo” e lo dice piano, come se fosse un segreto custodito così a lungo che si fa quasi fatica a rivelarlo.
“Anche io Harry, non ho mai smesso di farlo!” e invece io non ho alcun problema a dirlo, perché ho aspettato così a lungo per farlo che adesso mi sento come liberata da un peso.

Torniamo mano nella mano a casa sua dai suoi amici e dal nostro Tom.
Forse potremmo avere finalmente il nostro happy ending!





Saalve a tutti :D
Sono tornata con una nuova OS..
Ci ho messo un pò per scriverla perchè non riuscivo
a scegliere bene come far sviluppare la storia.
Beh alla fine è venuta fuori così..
Fatemi sapere cosa ne pensare :*

 

  
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