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Autore: _Algol_    02/02/2013    1 recensioni
E' il primo racconto di genere romantico che scrivo. Il primo capitolo è molto leggero, spero che non sembri ridicolo, ma sono abbastanza orgoglioso di quello che sono riuscito a scrivere.
Quindi.....buona lettura ^^
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mattinata gli era parsa scorrere velocemente, non riusciva nemmeno a ricordare come l'avesse passata in realtà. Ma non diede poi così tanta importanza a questa piccola discrepanza nei suoi ricordi. E' un tipo con la testa fra le nuvole il nostro Roberto. Non che prenda poco seriamente quello che gli succede intorno, sia chiaro. E' che gli piace riflettere, e tra una divagazione e l'altra alla fine si ritrova a volare con la mente attraversando spazio e tempo.

Oh quante volte durante la spiegazione di biologia si perde a pensare a luoghi inesistenti dove far nascere avventure fantastiche... a quelli e al culo della sua compagna di classe seduta davanti. L'aveva anche palpato a volte, soffice ma sodo, una delizia che a volte aveva anche immaginato di mordicchiare. Sta con uno più grande di 2 anni, una cosa seria, mica una storiella....però sai com'è no? Lui sta all'università, ritorna solo per il week-end e le festività, lei rimane sola. Lei, una ragazza casa e chiesa, non vorrei pensassi male di quella brava ragazza eh, solo che si sente sola. Lei che è così socievole e coccolona. Lei che ha bisogno di un abbraccio ogni tanto, di qualche complimento sul suo nuovo taglio di capelli o quel nuovo paio di Converse. Lei che si avvicina a darti uno o due bacetti sulla guancia, così in segno di affetto. Ve l'ho detto che è affettuosa, solo che si sente sola. Magari quando proprio le mancano le coccole del fidanzato si fà accarezzare i capelli da quell'amico lì, o dare un bacetto da quell'altro là. Poi sai com'è, no? Una cosa tira l'altra e si finisce con una palpatina qui e là, ma son cose innocenti, fatte così, per divertirsi.

Con Roberto, Fede aveva un bel rapporto. Quando si sentiva più insicura del solito riguardo l'aspetto chiedeva il suo parere, si faceva qualche carezza come un coniglietto e subito tornava a far scintillare quegli occhietti vispi. Dopo tutto Rob è uno dei più carini della scuola. Mai stato tipo atletico ma neppure un gran mangione. Questo e qualche partita di calcetto il sabato con gli amici gli hanno permesso di avere un corpo asciutto e piacevole, niente di straordinariamente scultoreo, ma a volte gli piace prima di farsi una doccia ammirarsi davanti allo specchio facendo lo stupido con qualche mossa da body builder. La carnagione scura gli permette di sembrare abbronzato tutto l'anno. I capelli castani riflettendo il sole acquisiscono un colore ambrato, tanto da sembrare a volte quasi rossici. Forse la caratteristica fisica più particolare sono i suoi occhi. Potrei dire "ha occhi verdi punto", ma non sarebbe una descrizione realistica. No, quegli occhi hanno qualcosa di strano. Puoi andare a guardare tutti gli occhi verdi di questo mondo, ma te lo assicuro, degli occhi come quelli non li trovi. Sonobbelli ma bbelli bbelli, tipo...tipo...ma che ne so, tipo la boscaglia nell'ombra quando c'è il crepuscolo. Sì lo so che una descrizione così fa schifo, ma è un verde scuro, ma acceso, e brillante, e luminoso.....mmmm che casino. Vabbè appena posso faccio una foto e te li faccio vedere sennò facciamo notte. Dov'ero rimasto? Ah sì, il viso. La barbetta non vuoele ancora spuntargli, per ora solo qualche pelucchio sparuto qua e là che rade occasionalmente. La pelle è liscia e pulita, pochi brufoletti fanno capolino come marmotte in Agosto...credo che si sia capito che con le similitudini ci azzecco come...lasciamo perdere và. Beh poco importa, torniamo alla storia principale. Anche grazie al fatto di possedere una bella presenza è uno dei più popolari a scuola, in più è molto socievole e solare, piuttosto intelligente, un vero mostro in matematica ma una frana in geografia. Sì ok, mi dirai "ma tutte a lui le fortune di questo mondo?". E che ci posso fare io scusa? Prenditela con Dio, Allah, Buddha, Chtulhu, Madre Natura, la genetica, Stan Lee, zio Tobia o il dio acaro della polvere che venerano nelle regioni meridionali dello Zimbawe...ok ok quest'ultimo me lo sono inventato, ma il mondo è vasto e le persone son strane, secondo me qualcuno che venera pure gli acari c'è.

Era in macchina coi suoi amici, quelli più grandi guidavano, gli altri stavano a sparare cazzate e a ridere come koala -Ok la smetto con similitudini e robe varie, non son cosa per me- . Erano 5 macchine e una ventina di ragazzi, stretti e appiccicati a causa delle attrezzature da campeggio, vettovaglie e birre. Roberto, al solito, sfortunato com'è si ritrova incollato a Federica ( sì, la zo... cioè la brava ragazza della descrizione di prima). Avevano deciso di andare al lago prima che ricominciasse la scuola, passare una serata tutti insieme dormendo nelle tende e ritirarsi il pomeriggio seguente dopo un'abbuffata di carne sulla brace a pranzo. Arrivarono al lago che era già buio, scesero, si sgranchirono un po' e iniziarono a sistemare l'attrezzatura. Tutti quanti, sì tutti, tranne uno. In macchina non se n'era reso conto, tutto assorto com'era a stare vicino a Fede, in quella macchina calda senza condizionatore, a fissare le...i...ehm gli occhi. Sì gli occhi fissava, due enormi e bellissimi occhi color...cazzo di colore ce li ha gli occhi Fede? Boh... Comunque era lì, immobile, testa ruotata di 42° col naso per aria, occhi sgranati e perso, andato, più lì che qui, Huston qui abbiamo un problema, a fissare il cielo. Un cielo immenso, luminoso, stupendo, un quadro da appendere in camera e rimanere a fissare per ore. Si sentiva piccolissimo, insignificante davanti a quel cielo, inerme, soffocato da così tanta bellezza, un pugno allo stomaco abbastanza forte da fargli sputare via ogni centimetro cubico di aria dai polmoni. Una sensazione devastante, da ammutolire anche il più logorroico dei logorroici, da far tremare le ginocchia e far sobbalzare il cuore. Insomma, una sensazione stupenda per lui. "Oh, devi restartene ancora per molto lì come un pirla a bocca aperta, o vossignoria sarebbe così gentile da offrirci il suo aiuto?". E con queste poetiche parole venne trascinato fuori a forza dal suo stato di trans. Si riebbe, prese un grosso respiro e replicò "Se fai un po' di movimento in più, tranquillo che non la perdi mica tutta quella trippa". "HA-HA-HA, mammamiachespassochesei". Si voltò dopo che lo scambio di battute fu terminato e si apprestò a dare una mano, quando...

  
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