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Autore: Katerina Efp    02/02/2013    2 recensioni
La guerra si era conclusa da molti anni ormai. Molti avevano ancora i segni indelebili sul corpo e nei loro ricordi, altri, invece, non l’avevano vissuta. Ed è proprio di due individui di quest’ultima categoria che vi andrò a parlare.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La guerra si era conclusa da molti anni ormai. Molti avevano ancora i segni indelebili sul corpo e nei loro ricordi, altri, invece, non l’avevano vissuta. Ed è proprio di due individui di quest’ultima categoria che vi andrò a parlare.


Era una semplice giornata di Dicembre, Hogsmade era piena di persone. La maggior parte di loro erano ragazzi che erano in uscita “libera” dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. C’era chi già sceglieva i regali di Natale, chi aveva assalito Mielandia per fare rifornimento di dolci, chi cercava il modo da poter scappare alle lezione nel negozio Tiri Vispi Weasley e chi invece litigava.

O meglio dire, e poi c’erano Rose Weasley, Grifondoro, e Scorpius Malfoy, Serperverde, che litigavano. Erano fermi entrambi al centro di Hogsmade e si urlavano contro, come ogni volta.
In realtà i due giovani erano amici o almeno così testimoniava il buon Albus Potter, cugino di lei e migliore amico di lui. Il ragazzo non mancava mai occasione di dire che i due litigavano come una coppia di innamorata e la risposta a quella battuta era sempre uno schiantesimo da parte di uno dei due.

“Stupido Topo Platinato, hai rovinato tutto ti rendi conto? Ci ero quasi riuscita, ero riuscita a convincerlo, e tu ti sei messo in mezzo senza che nessuno  te lo avesse chiesto.”

Urlava la ragazzina, contro il suo amico. Aveva anche sfoderato la bacchetta puntandogliela contro. C’era una piccola folla intorno a loro. Ormai tutti sapevano che sarebbe successo di lì a poco.

“Non è colpa mia se non hai abbastanza soldi, Rossa”

La guardava con sufficienza, come se Rose fosse stata della feccia. In realtà lui non voleva farla imbestialire, aveva solo fatto un piccolo commento innocente. Non poteva di certo sapere che la ragazza stava negoziando col proprietario del negozio di Quiddich per la prima mazza appartenuta al battitore dei Chudley Cannons.

“Lo sai bene che ho una paghetta settimanale. Sono anni che risparmio per poter comprare quella mazza. Ero finalmente riuscita a convincere il proprietario a vendermela con uno sconto e poi arrivi tu e gli dici che è stupido vedere una cosa di così valore ad un prezzo tanto basso? Credimi Topo Platinato la pagherai.”

Ed ecco che partì un fascio di luce azzurra dalla bacchetta della giovane. Il ragazzo non riuscì nemmeno a capire cosa stesse succedendo che si ritrovò schiantato nella neve.
La ragazza si avvicinò a lui e si abbassò in modo che lui potesse sentirla bene.

“Non avvicinarti mai più a me stupido idiota”

Si alzò e se ne andò. Ormai la folla si era dispersa e l’unica persona che era rimasta a guardarli era solo Albus. Sapeva che era un motivo stupido, ma sapeva anche che Rose non avrebbe perdonato facilmente Scorpius.

Era passata ormai una settimana dalla litigata dei due giovani e Rose non aveva la benché minima intenzione di rivolgere la parola a Scorpius. Ormai anche la sua famiglia non sopportava più quella situazione. Non che Malfoy gli mancasse, ma erano davvero stufi di sentir parlare di quel platinato da Rose, ormai non ne potevano più, era da una settimana che lei non faceva altro che parlare di come quell’idiota le avesse fatto saltare l’affare, manco stesse comprando qualche ettaro di terra. Così decisero di escogitare qualcosa tutti insieme.

Era domenica,Rose si trovava in Sala Grande a fare colazione. Era circondata da quasi tutta la sua famiglia. Aveva di nuovo iniziare a parlare dell’episodio quando accorse una Lily Potter tutta trafelata.

“Rose…Rose…devi venire subito, Scorpius è in infermeria. Sembra abbia litigato con qualcuno…”

La rossa si alzò di scatto ed iniziò a correre, perché diavolo Scorpius aveva litigato con qualcuno? Di solito lui litigava solo con lei.
Arrivò fuori l’infemeria, aveva il fiatone. Aprì la grande porta con una mano. Appena entrò vide il ragazzo al centro della stanza che la guardava sorridendo. Rose guardò il giovane confusa, fino a che non capì.

Era troppo tardi, sentì un incantesimo bloccare la porta. Sbuffò e diede le spalle al giovane proprio come una bambina. Scorpius si avvicinò a lei e gli mise una mano sulla testa accarezzandogliela dolcemente. Sapeva che se avesse tentato altro la ragazza l’avrebbe preso a pugni ed inoltre sapeva anche che quello era il suo punto debole.

“Mi dispiace, Rossa. Non sapevo quanto per te fosse importante quella mazza.”

Dal canto suo Rose restava immobile, aveva gli occhi socchiusi. Si stava godendo quelle carezze che lei tanto amava farsi fare, ma sapeva di non poter cedere, ne sarebbe andata della sua reputazione. Ritornata in se stessa scostò la mano del giovane malamente e si girò verso di lui ancora con l’espressione arrabbiata.

“Non mi farai cedere con delle carezze e delle scuse, Topo Platinato. E poi tu non dovresti essere in un letto agonizzante per essere stato schianto da chissà chi e per chissà quale motivo. Ero corsa qui, perché volevo vederti agonizzante.”

Il giovane ridacchiò portandosi una mano davanti le labbra. A quanto pare sarebbe stato più difficile del previsto.

“Oh dai Rossa, lo sa tutta la scuola che in realtà sei innamorata di me e che sei corsa qui perché preoccupata.”

Le guance di Rose si imporporarono di rosse. Quell’idiota come osava dire una cosa simile? Lei innamorata di lui? Non sarebbe mai successa una cosa simile. Alzò la mano chiusa a pugno per poterlo colpire, ma il ragazzo fu più veloce di lei e prese per il polso tirandola a se e tenendola stretta a se e respirando il suo odore. La ragazza intanto si dimenava, dicendogli di lasciarla andare.

“Mi dispiace davvero. Per favore Rose, torna a parlarmi. Non riesco più a sopportare quel silenzio intorno a me. Quando ci sei tu, tutto sembra più
caloroso. Parlare con te, mi rende felice ed averti intorno è un vero regalo che tu mi fai ogni giorno.”

Ascoltando quelle parole la ragazza di bloccò, aveva il viso dello stesso colore dei suoi capelli, le gambe sembrava stessero per cedere da un momento all’altro ed il cuore le batteva all’impazzata, tanto che aveva paura che anche il ragazzo potesse sentirlo. Sussurrò qualcosa, che Scorpius le chiese di ripetere, non avendo ben capito a causa del tono troppo basso.

“Burrobirra. Se mi offri una burrobirra ti perdonerò.”

Scorpius scoppiò a ridere e la strinse di più a se con entrambe le braccia, Rose intanto si aggrappava al suo petto, aveva ancora il viso in fiamme, ma sul suo volto ora c’era un sorriso felice. Forse non era stato tanto male non aveva quella mazza.

Ed è da qui che iniziò tutto, ma questa è un’altra storia, chissà magari un giorno ve la racconterò.



 
Angolo di quella che in teoria è un’autrice.
 
Beneeeee eccoci qui. Questa è la prima One-shot che scrivo, e si vede. E’ anche la prima volta che scrivo su questa coppia.
Beh non so che scrivere sinceramente, quindi vi lascio e spero che qualcuno recensisca e che soprattutto se qualcuno a qualche critica da fare, sono sempre lieta di imparare, soprattutto dalle autrici che scrivono da più tempo di me.
Un grosso bacio.
Kat.
   
 
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