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Autore: Nanae    03/02/2013    0 recensioni
Questa storia narra di come io e Michele ci siamo conosciuti e innamorati, di tutte le avventure che abbiamo vissuto e di tutte le emozioni che abbiamo provato, fino a diventare le star che siamo adesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5^ capitolo UN INCONTRO INDIMENTICABILE Passò una settimana, fino a venerdì, nessuna telefonata, nessuna lettera, nessun avviso da parte del maestro Leonardo De Amicis o da qualche funzionario, ogni volta scendevo al piano terra per vedere se, tra le poche lettere che ricevevamo, c’era quella che interessava a me, ma ogni volta niente, solo bollette o avvisi di compagnie telefoniche, alla fine, il venerdì pomeriggio, mi rassegnai. Il sabato mattina, ero a pezzi… mi sentivo così depressa… non riuscivo neanche ad alzarmi dal letto, non avevo la forza per affrontare una giornata di scuola, volevo rimanere a casa, mia madre, vedendomi in questo stato, non mi ci fece andare. Fino alle 11:00 rimasi a letto, a pensare a quanto mi ero illusa che avrei potuto partecipare a Tluc, ma soprattutto a quanto mi ero illusa che avrei potuto incontrare Michele, (probabilmente, alcuni di voi staranno pensando che ho esagerato all’inizio di questo periodo, ma provateci voi ad avere un sogno che pensiate si stia per realizzare e poi invece è tutta un’illusione) “Era troppo bello per essere vero…” sospirai tristemente. Dopo qualche minuto mi alzai (sarei voluta rimanere a letto, ma c’era mia madre che mi ripeteva in continuazione: “Non puoi rimanere tutto il giorno a letto!... alzati! altrimenti diventi una pigrona!”), mi lavai e mi misi a giocare con la Wii e stetti quasi tutta la mattina a giocare con il gioco Michael Jackson The experience, almeno il mio idolo, il Re del pop, era l’unico che mi faceva sorridere, l’unica consolazione che avevo, ma quella volta non sorrisi, non sentivo quell’allegria, quell’energia, quel brivido che provavo ogni volta che ci giocavo. Verso l’1:00 staccai e aiutai mia madre a preparare la tavola e a fare altri lavoretti domestici, mentre mio padre era sceso un attimo in cortile, per andare in macchina, a prendere un cartone d’acqua, quando salì, lo vidi con qualche lettera e rivista pubblicitaria in mano, le controllò una ad una, quando vide l’ultima lettera, mi chiamò e mi disse: “… questa è per te…”. Lessi il nome del mittente, appena lo vidi, tutto si bloccò all’improvviso… non ci credevo… pensavo di essere in un sogno, mi diedi qualche pizzicotto, per essere sicura, ma era tutto vero. La lettera era da parte di TLUC, ma c’era la firma del maestro Leonardo De Amicis e addirittura di Antonella Clerici! Era un invito, per partecipare alla puntata di quella sera e insieme a quello c’era una breve lettera che diceva: Cara signorina Angela, siamo felici di invitarla, insieme alla sua famiglia, alla puntata di Ti lascio una canzone di questo sabato. La puntata inizierà alle 9:30 e terminerà a mezzanotte. In essa, i nostri piccoli talenti, si esibiranno per far conoscere a tutti la loro voce e per far emozionare grandi e bambini. Nel corso della puntata, ci sarà anche la partecipazione di qualche cantante famoso. È libera di venire anche prima per trovare i posti migliori. Le garantiamo che il divertimento è assicurato! Distinti saluti Il maestro Leonardo De Amicis E Antonella Clerici Mi misi ad urlare: “MAMMA, PAPà! VENITE SUBITO! NON CI CREDERETE MAI!”, appena lessero la lettera, facemmo subito i bagagli e prendemmo il primo aereo per Roma. Appena atterrati, c’erano lo stesso ragazzo e la stessa ragazza dell’altra volta, a quanto pare avevano già programmato tutto, ci portarono all’hotel dove di solito vanno i partecipanti di Tluc, appena l’ho visto ho pensato “Oddio… e se incontro qualcuno di Tluc o addirittura Michele!?”. Siamo entrati, mentre cercavano una stanza libera con il computer, guardai l’elenco delle stanze e chi le occupava e vidi tutti i ragazzi di Tluc, vidi anche quella di Michele… 14, era il numero della sua stanza, primo piano... purtroppo io presi una stanza molto lontana dalla sua, al secondo piano, 34… anzi, ripensandoci, era meglio così, se ci avessero dato una stanza vicino alla sua, sarei stata “sempre”, da quando mi svegliavo a quando mi addormentavo, con una gigantesca agitazione ed emozione, al solo pensiero ke dietro al muro della mia stanza, si trovava quella di Michele. Salimmo nella stanza, per poi andare a pranzare. Oltre a me, c’era un’altra persona che aveva la stanza lontano da quelle occupate dai ragazzi di Tluc, Gabriele Acquavia, la sua stanza, era vicina alla mia, anche lui mi stava simpatico, ero felice (e anche un po’ emozionata) che fosse vicino a me, guarda caso, mentre io e i miei andavamo verso la nostra stanza, lo incontrammo per il corridoio, probabilmente stava andando a mangiare, mi passò affianco, ma in quel momento non ebbi quel desiderio, quella voglia sfrenata di chiedergli l’autografo o di farmi una foto insieme a lui, rimasi in silenzio e ci sfiorammo senza proferire parola. Appena se ne andò, mia madre mi chiese: “Ma quello non era il ragazzo che canta canzoni d’amore?”, io le risposi, senza darle troppo conto: “Si…”, lei mi disse a scatto: “ E perché non gli hai chiesto l’autografo o di farsi fare una foto insieme a te!? Potevi approfittarne no?”, non sapendo cosa risponderle, le ho detto: “Mamma andiamo in camera, sbrighiamoci, ho fame…”. Prima, quando mi vide, anche lui mi guardò in un modo strano, come se mi avesse già visto. Entrati nella stanza, disfamo le valigie, non ci portammo molte cose visto che avevamo deciso di rimanere fino a lunedì mattina, quindi ci impiegammo poco tempo. Scendemmo per andare nella sala da pranzo, il ragazzo e la ragazza, ci avevano aspettati, prima di entrare però, ci dissero che io dovevo andare in un’altra sala riservata (il che mi sembrava strano, perché non ero una persona importante o qualcosa del genere), io obbedii, un po’ stupita, senza dire niente, i miei se ne andarono in un’altra stanza, dove c’erano tante altre coppie di genitori (i genitori dei ragazzi di Tluc), io invece, mi diressi verso un portone, con un cartello, con soscritto “Riservato”. Ero molto nervosa, aprii il portone e appena entrai, vidi un enorme tavolo, dove sedevano TUTTI i partecipanti di Tluc, mi guardavano tutti in modo strano, sorpresi, i loro volti, era come se dicessero “Chi è lei? Che ci fa qui? Questo è un posto riservato, come mai è entrata qui?”, ero così imbarazzata… cercai di evitare la vergogna, facendo finta di niente e mi sedetti in un piccolo tavolino rotondo in un angolo della sala, sentivo tutti bisbigliare, non so di cosa stessero parlando esattamente, ma di sicuro c’entrava qualcosa con me, perché mi ero accorta che, ogni tanto, qualcuno mi guardava. Ad un tratto, vidi un bambino che venne verso di me, capelli castani, occhi castani e occhiali blu, si, era Valerio Monaco, si avvicinò a me e mi chiese: “Ciao, io sono Valerio, come ti chiami?”, “Angela…” risposi timidamente, “Angela? Che bel nome! È un po’ strano, però mi piace!” mi disse, “Grazie…” dissi, con un leggero sorriso, poi mi chiese: “Perché te ne stai qui da sola? Vieni a sederti con noi!”, io, per la troppa emozione, gli risposi: “Ma io non sono una partecipante di Tluc e poi non c'è più posto”, lui insistette: “Se non sei una partecipante di Tluc, non ti avrebbero fatto entrare qui e comunque il posto si trova sempre, guarda, ce uno spazio libero lì, vicino al mio posto, dai vieni!”, “Ok…” dissi e non avendo scelta, presi una sedia e la misi tra il posto di Valerio e il posto di Beatrice Pezzini. Di fronte e affianco a me, erano seduti tutti quelli, della trasmissione, che mi stavano più simpatici (i F.A.M.E, Matteo Martignoni, Gabriele Acquavia, Vania Ferrara, Andrea Infurna e Antonino Liotta, Carlo Fontani, Giovanni Sutera Sardo le Baby Spice, Valentina Baldelli, Mattia Lever, Beatrice Coltella ecc…), ma appena mi accorsi, che Michele sedeva di fronte a me, il cuore ricominciò a battere a mille! “Ragazzi, lei è Mavì!” mi presentò Valerio, salutai a tutti e tutti si presentarono, “Da dove vieni?” mi chiese Michael dei F.A.M.E., “Vengo da Trapani” gli risposi, “Che genere di musica ti piace?” mi chiese Antonella Calzaghe, “Musica pop” le risposi, appena dissi questo, Michele si interessò e mi chiese: “Qual è il tuo cantante o artista preferito?”, io gli risposi, con la consapevolezza che quello che avrei risposto, lo avrebbe interessato ancora di più: “Michael Jackson”, Edward dei F.A.M.E. si intromise esclamando ironicamente: “Wow, abbiamo trovato un’altra fan del re del pop! Eh Michele?”, lui con un leggero sorriso lo ignorò e mi richiese: “Quale delle sue canzoni preferisci?”, io gli risposi: “Mmm… tutte, non ce n’è una che mi piace e una che non mi piace, sono tutte meravigliose”, “Come mai sei qui? Sei una nuova partecipante di Tluc?” mi chiese Valentina, le risposi, con un po’ di perplessità: “A dire il vero, non lo so… stamattina ho ricevuto una lettera dal maestro Leonardo De Amicis e da Antonella, dove hanno scritto che sono invitata alla puntata di stasera, quando siamo atterrati all’aeroporto, c’erano un ragazzo e una ragazza che ci hanno portato qua e quando siamo scesi a mangiare mi hanno detto di entrare qua… non so, forse hanno in mente qualcosa…”, intervenne Valentino dicendo: “Vabbè ragazzi, non ha importanza! Se si trova qua, ci sarà sicuramente un motivo e poi cosa cambierebbe se non partecipasse a Tluc?”, Beatrice C. affermò quello che lui aveva detto: “Valerio ha ragione, è sempre un piacere conoscere persone nuove!”. Dopo aver mangiato, ognuno ritornò nella propria camera. Prima di andarmene, sentii una voce che mi chiamò: “Aspetta!”, mi girai, incredibile… era Michele, che corse verso di me e disse, con uno di quei suoi meravigliosi sorrisi: “Scusa, prima non ci siamo presentati bene… ciao, piacere sono Michele Perniola, ho 14 anni e vengo da Palagiano in provincia di Taranto, in Puglia”, io ricambiai, stringendogli la mano (e in quel momento, il mio cuore stava per scoppiare dall’emozione) e dicendogli: “Piacere, sono Mavì Tartamella, ho 14 anni e vengo da Trapani, in Sicilia”, “E quindi sei una fan di Michael Jackson?” mi chiese, “Si, lo adoro, ascolto solo lui, è il mio idolo” gli risposi, “Sei brava a cantare?” mi richiese e io “… Diciamo che riesco ad essere intonata, ma non sono brava come te o come i tuoi amici”, “Ma se ti alleni e ti impegni, potresti anche diventarlo” mi disse, io, scherzando, gli dissi: “Già, ma mi ci vorranno almeno 2 anni, se non 3, per diventare così brava!”, entrambi ci siamo messi a ridere, in quel momento, sentii come se tra di noi, fosse fiorito qualcosa, qualcosa di speciale, come un’amicizia. Dopo lui mi disse: “Adesso devo andare, dobbiamo prepararci, è stato un grande piacere conoscerti, ci vediamo questa sera”, io gli ricambiai il saluto: “Ok. Io sarò tra le prime file a guardarti e ad ascoltarti, buona fortuna”, “Grazie, allora ti aspetterò, ciao” concluse e prima di salutarmi, MI DIEDE UN BACIO SULLA GUANCIA. Aspettai che se ne andassero tutti, prima di piangere dalla gioia e di fare un sorriso enorme, che esprimeva gioia pura, credo che quella, sia stata la prima volta, in cui sia stata così felice e gioiosa.
  
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