Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Melinda Pressywig    03/02/2013    5 recensioni
"Sono passati cinquant'anni. Il tempo è volato via come un gabbiano al vento."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Il vuoto lasciato dal tempo 



 
Sono passati cinquant'anni. Il tempo è volato via come un gabbiano al vento.
Ricordo ancora quando, insieme, d'estate, facevamo quelle lunghe passeggiate nei sentieri del bosco, e l'ombra degli alberi rinfrescava i pomeriggi.
Le nostre famiglie trascorrevano ogni anno le vacanze estive in quella grande casa sul lago. Era a due piani, ed io la trovavo gigantesca. C'era anche un grande spazio aperto dove poter giocare. Il posto a disposizione era abbastanza per ospitare molte persone. Infatti, io alloggiavo al piano superiore, tu a quello inferiore. 
 
Ti ho conosciuto in un giorno soleggiato, mentre te ne stavi seduto in riva al lago, in disparte.
Io mi sono avvicinata per parlare con te. Mi sei sembrato solo e triste. Allora tu mi hai guardato, sorriso e poi accolto. E da quel giorno siamo diventati amici. Passavamo molto tempo insieme, e alla fine, anche i nostri  genitori hanno stretto amicizia. Ci ritrovavamo spesso la sera, a cenare insieme, parlare e star bene. Ormai io e te eravamo estremamente legati; non mi era mai capitato con nessuno prima di allora. Ricordo che, a quei tempi, usava ancora inviarsi lettere. Infatti, da buoni amici, ci eravamo scambiati gli indirizzi. Durante  il resto dell'anno ci tenevamo sempre in contatto. Una volta a settimana ricevevo una tua lettera. Erano lunghissime, di almeno quattro pagine! Mi raccontavi ogni cosa: della scuola privata e dei vari eventi che caratterizzavano le tue giornate.  Mi piaceva leggere di te, di cosa ti  accadeva. Anch'io ti raccontavo tutto, con lo stesso identico entusiasmo. Credimi, non vedevo l'ora che arrivasse il mese di giugno per rivederti. Anche tu sembravi felice ogni volta. Crescendo, realizzai che in realtà, per te, provavo ben altro... e credo che il sentimento fosse reciproco. Infatti, arrivò il giorno in cui ci baciammo. Ricordo ancora il momento come se fosse oggi: ti sei avvicinato lentamente a me, e poi le nostre labbra si sono unite. Una sensazione meravigliosa.  
Poi il nostro rapporto si è evoluto. Portavamo avanti una relazione a distanza, e vivevamo ogni giorno estivo come se fosse l'ultimo. C'era amore nei nostri gesti. Tu amavi me, io amavo te. Era tutto perfetto, nonostante tutto. Ma poi accadde l'inimmaginabile. 
Un mese prima di tornare al lago, smisi di ricevere tue notizie. Passarono settimane in cui non ricevetti nessuna lettera da te. All'inizio pensai che fosse uno scherzo, che non importasse, sapevo che ci saremmo visti presto. Ma poi, quando arrivammo alla casa, la tua famiglia non era venuta. Tu non c'eri. Iniziai a preoccuparmi. Così, mi misi a scrivere una lettera in cui esprimevo la mia preoccupazione, e la spedii. Attesi risposta contando ansiosamente i giorni. Passarono due settimane e non ricevetti alcuna lettera. Pensai che fosse finita, che ti eri stufato di me, che avevi trovato un altra ragazza da amare. Piansi per giorni pensando a tutto questo. I miei genitori erano preoccupati, ma mi dissero che forse c'era stato un imprevisto e non avevi modo di contattarmi. Io sperai tanto fosse così. Ma alla fine anche la speranza morì.
Una mattina, giunse il portalettere a consegnarci la posta. Era arrivata una lettera a nome mio. La stracciai letteralmente dalle mani dell'uomo e corsi nella mia stanza. Ero tornata a sorridere. Presa dalla foga, strappai la busta e  non lessi neanche chi fosse il mittente. Iniziai a leggere, e subito dopo il sorriso sparì dalle mie labbra. Diceva così:
 
Cara Julia, sono la madre di Thomas. Ti scrivo per darti  una terribile notizia. Mi dispiace che tu venga a saperlo in questo modo. Purtroppo mio figlio se n'è andato. Ci ha lasciati. È successo all'improvviso. Nessuno poteva prevederlo. È caduto dall'alto, mentre era a lavoro. Ha sbattuto la testa ed è caduto in un  apparente sonno profondo. Nel giro di una settimana è svanito. Credimi, il dolore è grande. Perdere un figlio è orribile. Io so quanto tu ci tenessi. So che eravate molto legati. Mi ha sempre parlato bene di te. Perciò ti sono vicina piccola Julia. Quando vorrai, passa a trovarci, sarai la benvenuta. Informa anche i tuoi genitori, e manda loro un forte abbraccio.  Saluti, Eva Sin Deft. 
 
Non potevo crederci... Eri morto. 
Non ti avrei più rivisto. Non avrei più sentito la tua voce. Mai più letto le tue parole, o assaporato i tuoi baci, o perdermi nei tuoi abbracci...
Scoppiai a piangere, il dolore mi travolse in tutta la sua intensità. Informai i miei genitori e anch'essi ne furono addolorati. Mia madre capiva come mi sentivo, e mi aiutò a superare quel maledetto periodo.  

A ripensarci oggi, ancora mi commuovo. E ogni volta  che torno alla casa sul lago, i ricordi mi travolgono. La tua assenza è come un vuoto dentro di me. E credo che rimarrà per sempre, nonostante siano passati moltissimi anni. È un'esperienza difficile da dimenticare. Ti ricorderò fino alla fine dei miei giorni mio amato Thomas. 
 


Julia Lanfort


 
***



 
Spazio Autrice:

Salve! Con altrettanta convinzione, ho deciso di pubblicare questo mio scritto.
Non so se piacerà, in ogni caso ecco qua.
Spero in commenti, recensioni, o apprezzamenti vari.
Ovviamente se c'è qualcosa che non vi torna, fatemelo sapere!
Grazie per aver letto sin qui! 
Un saluto - Melinda Pressywig
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Melinda Pressywig