A Deeper Bond.

 
Castiel si ergeva in tutta la sua gloria davanti a Dean; non vestiva con il solito completo blu e trench beige, addosso aveva solo un bianco pantalone legato in vita da una fascia dorata che ricadeva soffice tra le sue gambe, legata ad essa scintillava la spada angelica. Ogni volta che un fulmine illuminava la notte tempestosa, le grandi ali nere sbucavano dalle spalle dell’angelo.
Dean era sopraffatto dall’emozioni, se da una parte era estasiato per quella visione, dall’altra era assai terrorizzato; non sapeva perché Castiel era vestito così e non capiva perché riuscisse a vedere le sue ali, le uniche volte che le aveva intraviste era quando l’angelo era in modalità “Soldato Divino” e quella non gli sembrava l’occasione, visto che si era appena, beh, dichiarato…
Ora stava lì, a fissarlo con un’espressione idiota dipinta sul volto; gli occhi verdi scorrevano sul suo petto che, erroneamente, aveva sempre immaginato magro, senza un filo di grasso o muscolo, in verità pettorali e addominali erano perfettamente scolpiti ed evidenti. Gocce di pioggia cadevano dai capelli neri dell’angelo ed andavano ad infrangersi  sul suo petto, poi veloci scendevano sugli addominali e sulle linee a V delle anche, infine scomparivano nei pantaloni di seta. Osservando meglio, con la poca luce presente fuori da quel motel, Dean potè vedere che il busto di Castiel era ricoperto da cicatrici, memori di chissà quanti millenni di battaglie angeliche.
Castiel vedendo dove lo sguardo di Dean era indirizzato si coprì il busto con le braccia, vergognandosi di quegli sfregi che, in quella forma gli deturpavano il corpo, ma che in verità erano tutte cicatrici intaccate nella sua grazia. A quel punto Dean cercò di darsi un contegno e lentamente si avvicinò all’angelo e con gentilezza gli sciolse le braccia “Ehi non ti devi vergognare con me, quello che ti ho detto prima non cambierà di certo per quelle cicatrici. Tu mi hai salvato dall’inferno, per poi salvarmi anche dal paradiso, ne abbiamo passate tante, più di una volta ho rischiato di perderti e ogni volta il rimorso cresceva perché avevo paura che tu non avresti mai potuto sapere cosa provo per te” Dean sospirò pesantemente, come liberatosi di un enorme macigno. Castiel lo stava fissando come suo solito, il cacciatore spazientito dal silenzio dell’altro rinunciò ad andarci piano per non traumatizzare il verginello e lo baciò. Castiel gli circondo subito il collo, impacciato e emozionato.
Quando si staccarono Dean sorrise, era felice di essere ricambiato dal suo angelo.
Un’altra questione era ancora da chiarire “Cass perché sei conciato in questo modo?” il cacciatore distinse molto bene il rossore che si propagò sulle guance dell’altro “questi sono i vestiti che abbiamo quando siamo in paradiso” “ma ora siamo sulla terra , no?” gli fece notare Dean “Bhe i vestiti angelici compaiono anche in altre occasioni…quando la nostra grazia è, ehm, particolarmente felice, ad esempio” Dean ridacchiò “e come mai la tua grazia è ‘particolarmente felice’?” Castiel arrossì ancora “perché tu mi hai detto che…” “che cosa?” chiese Dean, facendo finta di niente, a quel punto Castiel prese un grosso respiro, poi parlò “la mia grazia era eccitata perché tu mi hai detto che mi ami!” Dean scoppiò a ridere poi, felice come non mai, abbracciò l’angelo baciandolo, pregustando quello che avrebbero fatto una volta sbattuto Sammy fuori dalla camera.  

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Hola Mishamigos! (?) se qualche buon'anima è arrivata fino a qui, beh complimenti *si alza e applaude*
che dire, storiella da poco, prima mia Destiel e seconda Fanfic in assoluto che pubblico. 
fatemi sapere se vi è piaciuta o se la devo bruciare con il sale(?)
Okay basta vaneggiare, se recensite vi regalo una caramella rubata a Gabriel! :3
Va bene scappo prima che mi tiriate qualcosa,
alla prossima ( forse è meglio di no lol)
Adios,
_Frency_