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Autore: Smile_Just do it    03/02/2013    2 recensioni
« Ti piace? » Mi chiese il ragazzo vedendo l’interesse che nutrivo nella sua enorme villa.
"Beh si è decisamente mozzafiato, ma mai quanto te! » Cazzo che avevo appena detto, ma si può!
Lo avevo appena conosciuto e già gli dicevo queste cose, mi stupisco del mio comportamento.
« Cosa scusa, non ho sentito bene… » Proferì sorridendo maliziosamente e divertito, sapevo
benissimo che aveva sentito perfettamente, insomma glielo avevo quasi urlato.
« Ah, smettila, hai sentito benissimo! » Feci rossa come un peperone, imbarazzata dalla
situazione che si era creata.
Niall a quella risposta mi si avvicinò dolcemente e mi cinse i fianchi, a quel contatto
mi sciolsi come un gelato al sole. Non riuscivo a muovermi, o forse non lo volevo fare.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Melody’s pov

Era una calda giornata d’estate, il sole splendeva lucente nel cielo, i miei capelli color mogano aleggiavano nell’aria mossi da un tenero venticello, il mio sorriso come al solito brillava di un colore candido e smagliante. Il mio delicato corpo si muoveva con delicatezza e sensualità, stavo camminando dolcemente in riva al mare scalza, sotto quel magico tramonto.
I miei piedi si posavano delicatamente sulla morbida sabbia della spiaggia, era una sensazione unica. Il mio viso veniva illuminato e scaldato da un tenero tepore che a poco a poco si stava dissolvendo.  I miei occhi color cioccolato si scioglievano a quel bellissimo paesaggio. Lo ammiravo ogni giorno, sempre a quell’ora, perché era il momento in cui era più bello.
Quando lo ammiravo mi rendeva un po’ malinconica, forse se lo avessi guardato in compagnia di qualcuno sarebbe stato un attimo meraviglioso da poter condividere con gli altri, da non tenere tutto per me.
Solo allora dopo averlo fissato per anni, capii che avrei dovuto avere degli amici, che stare sola non era bello, che la solitudine non era nulla di buono.
Da quando i miei sono morti ho sempre allontanato tutti chiudendomi in me stessa e nelle mie emozioni. Sono Melody, una ragazza di diciotto anni, orfana e priva di amici.
Una volta ne avevo qualcuno, ma non erano sinceri, si approfittavano di me o mi parlavano alle spalle, così pensai bene di distanziarli, portandomi dietro le antipatie di tutti. Forse non era la cosa giusta da fare, ma non riuscivo più a sopportarli, a essere usata come un attrezzo che quando non andava più bene vieniva gettato via. Nessuno vorrebbe sentirsi così!

Era da qualche anno che vivevo con mia zia Naomi, lei si prendeva cura di me da qualche anno e per questo le sono molto grata, anche se non mi ha trattata nel migliore dei modi, anche lei mi usava, come una sottospecie di schiavetta tuttofare. Io non osavo ribadire ai suoi comandi, facevo ciò che chiedeva, se no erano guai, lo sapevo bene.
Ero stufa di quella situazione e ogni volta mi rifugiavo qui, in questo posto magico che mi faceva dimenticare ogni brutta cosa che mi accadeva, le ferite che la gente mi faceva e tutto quanto. Qui mi estraniavo da tutto e tutti, immergendomi nel mio mondo, nei mie sogni.
Pensavo sempre, e se fossi andata via da qui, se fossi scappata da questo lurido posto che mi incatenava da troppo tempo e che mi portava alla mente solo brutti ricordi!
Queste mie immaginazioni avrebbero dovuto assolutamente diventare realtà. La mia vita era un vero e proprio disastro, non avrei resistito lì un istante di più!
Quella sera non volli tornare a casa, restai al bordo di quel meraviglioso mare che con le sue dolci onde si muoveva come i miei capelli ondulati al gesto di quel tiepido vento.
Chiusi dolcemente gli occhi, faceva freddo, non avevo nulla con cui coprirmi, se non i vestiti che indossavo. Il freddo iniziava a farsi sentire, ma non volevo tornare a casa, l’avrei data vinta alle mie difficoltà, a quelle insopportabili persone senza un briciolo di cuore nei miei confronti.
Quanto avrei voluto che almeno una persona a questo mondo si fosse interessata a me, si fosse preoccupata per le mie decisioni, che gli importasse di ciò che facevo e non facevo. Insomma una persona speciale, tutti ne hanno almeno una giusto? Ecco io no, o per lo meno, se esisteva non l’avevo ancora trovata!

Le lacrime rigavano il mio viso, mentre il buio nascondeva la mia tristezza.
Iniziavano ad intravvedersi le prime stelle della sera, erano bellissime, luminose e sembravano starsene tutte in armonia, l’una vicina all’altra. Ah no, eccone una tutta sola, era all’estremità di quel vasto orizzonte, sola come me, senza nessuno su cui poter contare.
La gente dice, meglio soli che mal accompagnati, mentre io dico, che si sbaglia, non sa com’è sentirsi soli, non sa cos’è la solitudine, io sì, perciò non venite a dirmi questa frase, ogni volta che la sento il mio viso si oscura.
L’isolamento è una tortura che ho vissuto e vivo tutt’ora sulla mia pelle e non ve lo auguro, vi porta solo a pensare di farla finita, perché nessuno vi considera da anni, perché nessuno vi calcola, perché non c’è anima viva che vi voglia bene, o se c’era vi ha abbandonati al vostro destino.
Non so perché sono ancora qui, avrei voluto far finire le mie sofferenze tempo fa, farle cessare, ma non lo feci. Forse il motivo per cui non la finii fu il fatto di voler andare alla ricerca di quella persona speciale, infondo chi cerca trova. Ma nonostante io abbia cercato per diverso tempo non trovai nulla. Può darsi che non abbia cercato nel posto giusto.
Quei pensieri mi tormentavano, probabilmente se fossi morta nessuno sarebbe venuto alla cerimonia, nessuno mi avrebbe preparato un bel funerale, chi lo sa, forse sarei stata gettata nel mare, senza far sapere a nessuno ciò che mi era successo.
Si ragazzi, questa è la mia storia, Melody, una ragazza orfana, che vive nella sua solitudine, che ha appena compiuto i diciotto, l’età più bella per molti, l’età in cui una persona diventa adulta, trova la sua maturità, festeggia questo momento speciale con i suoi amici. Ecco, a mio parere i diciotto non sono nulla, è un’età uguale alle altre, che siano cinque, diciotto, quaranta, novant’anni non cambia nulla. Questa rimane una vita di merda.
Forse potrei essere considerata una ragazza a cui non importa di nessuno, superficiale, priva di affetto, che non voglia legare ad alcuno, con una grande voglia di suicidarsi perché depressa, ecco no, si sbaglia di grosso.
Sono dolce, gentile, pronta ad aiutare il prossimo anche se non se lo merita, riflessiva, saggia, prudente, precisa, alla ricerca della felicità, ma parecchio negativa, forse è questa una delle mie grandi pecche. Dovrei imparare ad essere positiva, pensare che nonostante tutto stia affondando esiste qualche cosa a cui aggrapparsi, chissà magari la via della salvezza da qualche parte c’è.
Rimasi lì con lo sguardo ancora alto al cielo, con il freddo che mi pervadeva tutta, con la voglia di scomparire dalla faccia della terra, così facendo probabilmente avrei fatto un favore a tutti!
Quel giorno ero decisa ad andarmene per sempre. Guardai ciò che mi circondava, per quella che credevo l’ultima volta e chiusi delicatamente gli occhi, stendendomi sulla sabbia, sperando di sognare qualche cosa di piacevole. Il fatto è che nemmeno i sogni che facevo erano speciali e pieni di emozioni, anzi erano cupi e solitari come la realtà. Chissà se anche quello che avrei fatto quella notte sarebbe stato diverso.
 
Improvvisamente sentii un tocco morbido e dolce sul mio viso che mi fece sobbalzare, non capii subito cosa fosse, ma quando alzai il viso vidi davanti a me un ragazzo fantastico, non ne avevo mai visti di così belli, sembrava un angelo caduto dal cielo apposta per portarmi nel paradiso. Chissà può anche darsi che abbia già abbandonato il mondo terreno, se no non si spiegherebbe  come mai mi sentivo così bene. Il cuore mi palpitava come non mai, tutto il corpo mi tremava in una maniera che non avevo mai sperimentato. I brividi mi trapassavano da capo a piedi, erano freddi e caldi, si intercalavano. Questa situazione mi aveva procurato anche la pelle d’oca.
Possibile che quel giovane mi faceva provare quella sensazione indescrivibile, era così strano per me, era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere, sentivo le farfalle pervadermi lo stomaco mandandomelo in subbuglio. Non era la solita fitta alla stomaco che sentivo delle volte prima di vomitare, era diverso, non so come spiegarlo, ma quella circostanza non mi dispiaceva.
Alzai la mano e mi pizzicai il viso lanciando un acuto verso: << Ahi!  Cacchio se fa male! >>
Ok, non ero decisamente io, che stavo facendo, mi pizzicavo per vedere se stavo sognando, riaprii gli occhi, ma nulla, quel meraviglioso angelo era ancora lì, d’innanzi a me, con quel suo buffo, ma bellissimo sorriso che alla luce lunare lo rendeva ancora più brillante.
<< Lo sai che sei buffa, perché ti pizzichi? >> Mi chiese curioso e perplesso il ragazzo.
<< Ecco, lo so che può sembrare schiocco, ma volevo convincermi del fatto che questo non fosse un sogno! >> Dissi sorridendo timidamente.
Il ragazzo mi guardò con i suoi stupendi occhi di un intenso azzurro, anche se era un po’ buoi, riuscivo a vederne il loro splendore, avrei potuto perdermi in quei profondi occhi luminosi, anzi lo avevo già fatto!
<<Beh allora te lo con fermo anche io, non stai sognando, sono qui, reale,  in carne ed ossa. >> Poi mi sorrise dolcemente, facendomi sciogliere.
Cosa mi stava succedendo, la mia voglia di andarmene via, di scomparire era svanita, ora avevo un’altra voglia, quella che lui stesse per sempre con me. Con lui mi sentivo qualcuno che valesse qualche cosa, una ragazza speciale e considerata.
<< Ah, scusami, che scortese, non  mi sono ancora presentato, sono Niall e tu? >> Chiese gentilmente il ragazzo, chinandosi verso di me per porgermi la mano. Aveva proprio un nome fantastico, come lui, semplicemente bellissimo!
<< Io sono M-melody, piacere. >> Feci lievemente, ero piuttosto imbarazzata, era la prima volta che mi comportavo a quel modo, possibile!
<< Hai un bellissimo nome Melody, il piacere è tutto mio! >> Mi fece un occhiolino e il cuore esplose, mai nessuno si era comportato a quel modo con me, il massimo era chiedermi di reggimi questo, portami quello o altro, ma nessuno era mai stato così gentile!
<< Che fai qui in spiaggia tutta sola a quest’ora, lo sai che è rischioso, se vuoi ti riaccompagno a casa! >> Proferì dolcemente avvicinandosi.
<< No, a casa non ci torno, mai più! >> Dissi con la rabbia negli occhi e con una voce forte, decisa e spaventata. Il suo sguardo mi disse che aveva capito il concetto.
<< Okay, scusami, non era mia intensione farti fare ciò che non vuoi, ma non posso lo stesso lasciarti qui tutta sola, quindi concedimi di accompagnarti a casa mia! >> Suggerì dolcemente.
Il cervello mi diceva una cosa, l’istinto un'altra, non sapevo più a chi dare retta.La testa diceva: “ perché seguire uno sconosciuto a casa sua la prima volta che lo vedi, non c’è da fidarsi, rifiuta e scappa!”
l’istinto diceva: “fidati, non sarebbe mai stato così gentile e poi tanto a casa non ci vuoi tornare, poco fa volevi morire, perciò che aspetti, non hai nulla da perdere, hai solo da guadagnare!”
Indovinate quale delle due parti ascoltai, ovviamente la seconda, non potevo certo farmi sfuggire la possibilità di stare con quel meraviglioso giovane, anche se non sapevo nulla di lui.
<< O-okay. >>  Feci timidamente. Niall mi porse la mano, aiutandomi ad alzarmi. È proprio un bravo ragazzo, con un gran cuore. Pensai.
Non smettevo di fissarlo, per tutto il tragitto mi tenne la mano, le mie erano gelide, mente le sue calde, forse troppo, il suo calore divampava in me, sentivo il suo profumo pervadermi, era proprio una fragranza invitante.
Questa situazione anche se imbarazzante non era affatto brutta, al contrario, era da anni che aspettavo di vivere un momento cosi, perfetto, come se la tua vita fosse interamente frutto di un film.
<< Ecco siamo arrivati. >> Sorrise guardandomi, probabilmente voleva vedere la mia reazione d’innanzi a quella colossale villa.
Caspita, non avevo mai visto una costruzione cosi bella, dove essere un ragazzo con genitori benestanti. Pensai.
<< Una casa degna di un re, veramente bella, fa i complimenti all’architetto. >> Dissi divertita continuando ad osservarla meravigliata.
<< Va bene, sarà fatto, ora vogliamo entrare? Prego, dopo di te. >>  Fece un altro dei suoi occhiolini accompagnati da quello smagliante sorriso, questa volta lo vedi meglio, le luci dei lampioni miglioravano la visuale rispetto alla sola luce della luna.
<< Grazie >> Entrai all’interno della costruzione, caspita era enorme ed un incanto, ma mai quanto lui.
<< Ti piace? >>  Mi chiese il ragazzo vedendo l’interesse che nutrivo nella sua enorme villa.
<< Beh si è decisamente mozzafiato, ma mai quanto te! >> Cazzo che avevo appena detto, ma si può! Lo avevo appena conosciuto e già gli dicevo queste cose, mi stupisco del mio comportamento.
<< Cosa scusa, non ho sentito bene… >> Proferì sorridendo maliziosamente e divertito, sapevo benissimo che aveva sentito tutto perfettamente, insomma glielo avevo quasi urlato. 
<< Ah, smettila, hai sentito benissimo! >> Feci rossa come un peperone, imbarazzata dalla situazione che si era creata.
Niall a quella risposta mi si avvicinò dolcemente e mi cinse i fianchi, a quel contatto mi sciolsi come un gelato al sole.  Non riuscivo a muovermi, o forse non lo volevo fare.
Mi morsi il labbro in modo sensuale e a quel mio gesto Niall si avvicinò ancora di più, le nostre labbra distavano di qualche centimetro. Sentivo la sua voglia di baciarmi e il mio istinto che diceva: “avanti bacialo ,che aspetti! O per lo meno fatti baciare!”
Come al solito mi fidai dell’istinto e lasciai che le labbra del ragazzo si posassero sulle mie unendosi in un casto e tenero bacio. Il mio primo bacio in assoluto e me lo aveva dato una ragazzo conosciuto da poche ore, possibile? Sicuri che non sia solo un sogno, no, impossibile mi sono accertata tempo fa che non lo fosse.
Avrei voluto che quel bacio non finisse, che quella dimostrazione d’affetto durasse in eterno, che io e lui stessimo in quella posizione per un tempo indefinito ma duraturo.
 
 
Niall’s pov

Non potevo ancora credere a quello che avevo fatto quella sera, avevo incontrato Melody che stava tranquillamente dormendo sulla spiaggia, l’avevo svegliata per poi portarla qui, a casa mia, che mi era preso! E soprattutto, cosa stavo facendo, le mie labbra erano posate sulle sue, la desideravo come non mai, volevo farla mia quella sera. Anche se di lei conoscevo ben poco, tutto ciò che sapevo era che frequentava la mia stessa scuola, anche se non le avevo mai rivolto parola prima d’ora, la vedevo solamente passeggiare per i corridoi, la sua bellezza mi aveva estasiato. Ed un’altra cosa che sapevo  di lei, era che aveva davvero un incantevole nome, Melody.
Ad ogni modo queste non erano cose da me, io ero un ragazzo per bene che prima di desiderare una ragazza cercava di conoscerla meglio, parlandoci.
Non ero certo un giovane una botta e via! Quelli erano i miei amici, i ragazzi che componevano la nostra band boy, soprattutto Harry Styles che si approfittava delle giovani fanciulle e a volte anche Zayn Malik.
Ma lasciamoli stare, loro non centrano nulla, è a me che sta succedendo quella situazione, anche se la cosa è diversa, io non la voglio solo per questa sera, la vorrei anche per quelle successive.
Sono sempre stato quello senza ragazza, Harry, Louis, Zayn, e Liam ne hanno sempre avuta una al loro fianco, probabilmente io non ho ancora trovato quella giusta per me.

Avevo quel forte desiderio che fosse lei la mia dolce metà e speravo lo desiderasse anche lei, ma non glielo dissi.
La portai al piano di sopra continuando a baciarla ovunque. Le lasciai una scia di piccoli baci umidi su tutto il collo, la ragazza sembrava gradire e non fece nulla per impedirmi di toccarla, di baciarla e accarezzarla, così continuai a farlo.
Salimmo fino in cima, eravamo ad un soffio dalla mia camera, la sbarrai con un tocco del gomito ed entrammo, continuando con la passione che ci pervadeva.
La sentivo fremere dal desiderio e lo stesso valeva per me, il mio amichetto iniziava a farsi intravvedere, infatti  al cavallo dei pantaloni c’era un piccolo rigonfiamento e Melody se ne rese conto.
<< Ehm… io, ecco… tu… >> Non sapeva più che dire, la vedevo molto imbarazzata, forse quella doveva essere la sua prima volta. Chissà che non le abbia anche rubato il primo bacio!
Nonostante questo non fermai il mio istinto di riporla comodamente sul letto e stringerla a me, la brama era molta e lei era meravigliosa, fin troppo. Non sapevo cosa mi prendesse, non mi ero mai comportato a quel modo con una ragazza!
Mi levai la camicia e la ragazza indietreggiò, ma io la rassicurai con i miei delicati tocchi, lasciandosi trasportare da quella sensazione, chiuse gli occhi e si lasciò guidare dall’istinto.
La continuai ad accarezzare dolcemente e poi le tolsi la camicetta e i pantaloni, lasciandola  solo con l’intimo addosso. In quel modo era ancora più bella di quanto non lo fosse già! Le stava benissimo quel completino di seta nera con il pizzo, sembrava quasi che sapesse già cosa l’attendesse questa sera, dato il suo abbagliamento parecchio provocante.
Anche io levai i pantaloni, rimanendo solo con i boxer. Melody era molto imbarazzata, lo capii dal suo rossore sul viso che si era fatto più intenso.
Probabilmente non si aspettava che quella sera fosse finita nella casa di uno che credeva un perfetto sconosciuto e che questo la desiderasse ardentemente da un po’ di tempo in segreto, anche se il suo intimo diceva il contrario.
Mi avvicinai a lei sganciandole il ferretto del reggiseno, poi le accarezzai delicatamente le sue curve sinuose calde e morbide, ricoprendo anch’esse di piccoli baci.
Melody gemeva di piacere e io non riuscivo a contenere il desiderio che nutrivo per lei, così le sfilai anche le mutandine di seta nera e le gettai in uno spazio remoto della stanza, per poi fare lo stesso con i miei boxer.
Rimanemmo lì in mobile, nudi a fissarci, il silenzio sembrava circondarci, ma dopo qualche istante fummo travolti dalla passione e dal desiderio di entrambi.
Fu un amore piacevole e dolce, come mai lo avevo fatto fino a quel momento. Il mio caldo membro era entrato dentro di lei facendo godere entrambe. Fu un momento bellissimo i cui i nostri corpi si fusero, quasi a formare un'unica entità.
Il piacere e le sensazioni che avevo provato quella sera erano indescrivibili! Era stata la sera più speciale di tutta la mia vita, anche se non la mia prima volta.
 

Melody’s pov

Non potevo ancora credere a quello che avevo appena fatto, avevo avuto la mia prima volta con un ragazzo che sembrava essere sceso dal cielo per me, un angelo di cui non sapevo praticamente nulla, ma che nonostante questo mi aveva fatto provare più emozioni di quanto una persona che conoscessi potesse trasmettermi.
Lui aveva reso questa sera speciale, mi aveva tirata fuori da un baratro, Niall quella notte era riuscito a farmi dimenticare tutte le mie preoccupazioni, riempiendo i miei pensieri interamente di lui.
Ecco come il mondo può essere stravagante, a volte basta un segno a farti cambiare idea, una chiamata, un semplice gesto, un sorriso, a me è bastato il suo arrivo.
Per la prima volta nella mia vita dopo tanto tempo mi sentivo considerata, voluta bene da qualcuno. Dopo che i miei genitori mi hanno lasciata in questo mondo infame da sola nulla ha avuto più un senso, nulla era riuscito a rendermi felice, nulla!
Non speravo più che quelle emozioni riaffiorassero, che sentimenti come l’amore, la gioia e la spensieratezza potessero tornare e invece eccoli, dopo anni di ricerca sono magicamente ricomparsi!
 
Mi voltai per vedere ancora una volta Niall e la sua perfetta fisionomia, si era beatamente addormentato, sembrava un bambino felice, guadandolo pensai che dopo tutto quel viso non mi era così sconosciuto, forse da qualche parte lo avevo già visto.
Feci un passo per dirigermi verso di lui, quando inciampai cadendo sul freddo pavimento di quella stanza, fortunatamente non svegliai il ragazzo che nonostante il rumore continuava a dormire tranquillamente.
Chinai il capo al suolo e vidi una fotografia che mi incuriosì, l’alzai per vederla meglio e in quel momento capii dove avevo visto quel giovane. Il mondo mi crollò addosso, era uno dei cinque famosi ragazzi di una boy band chiamata one direction. Uno dei fottuti ragazzi che venivano nella mia scuola, che mi parlavano alle spalle, che mi prendevano in giro da tempo, non mi sbagliavo, loro erano una delle cause della mia sofferenza. MI sentivo uno schifo, peggio di prima, il dolore mi perforava, non potevo credere che quell’angelo fosse amico di quei quattro stronzi. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, la sofferenza che avevo prima non era nulla paragonata a quella che stavo provando in quel momento.
Uscii dalla stanza senza fare rumore, pensando che quella fosse stata una notte fantastica, ma anche una delle peggiori.
Sono sempre io, Melody, la stupida ragazza orfana di diciotto che si è cacciata nei guai, perché si è innamorata di una delle uniche persone sulla faccia della terra per cui non avrebbe mai dovuto provare nient’altro che sentimenti come rabbia e disprezzo, invece era successo tutto il contrario.
Mi ero innamorata di un ragazzo famoso che veniva nella mia stessa scuola.
È famoso, ricco, popolare e diciamolo, credete davvero che si possa innamorarsi di una così, ma andiamo, decisamente no!
Chi mai potrebbe trovarsi bene con una nullità come me se ha tutto quello che vuole, come popolarità, fans, lusso, ricchezze, io non ho nulla da offrire e si sa, le star sono quasi tutte una botta e via. Oltre a questo nel caso lo vedessi di nuovo dovrei vedere nuovamente quelle odiose quattro facce da screanzati dei suoi amici!
Aprii la porta di quella splendida villa, la guardai per l’ultima volta. Dovevo andarmene e questa volta per sempre.
Le lacrime rigarono ancora una volta il mio viso, pensai che quello che stavo per fare sarebbe stata la cosa migliore. Salpare, andarmene via da quel posto, ricominciare da capo, vivere la mia vita da capo, in una nuova città, con delle nuove persone affianco, che non sapessero nulla di me, che mi vedessero solo per la dolce ragazza che ero.
Presi un taxi e mi diressi verso il porto, salendo sulla prima barca che vidi.
Girai per il viso, per guardare per l’ultima volta quel luogo, cercando di dimenticare tutto quello che avevo passato. Avrei ricominciato tutto da capo, mi sarei creata una nuova immagine, sarei stata una Melody migliore, mai più calpestata dalla gente, sarei stata perfetta!


*7 anni dopo*
 

 Melody's pov

Eccomi di nuovo qui, dopo sette anni trascorsi, a rompervi di nuovo le scatole, si sono sempre io Melody, non più la ragazza di diciotto anni che avete conosciuto, ora ne ho venticinque e sono molto meglio, sono cambiata e sapete qual è il motivo, lui!
Dopo la mia partenza nessuno si fece vivo per dirmi di tornare, ero triste e depressa, ma ero decisa a ricomporre la mia vita, a ricominciarla da capo, diventando così più forte.
La tristezza mi pervase per tutto il viaggio, le lacrime mi rigarono il viso giorno e notte, per parecchio tempo.
Non ero sicura di farcela, di poter costruire con le mie sole forze l’esistenza che mi spettava, quella che sempre avevo voluto e mai nessuno mi aveva donato.
Su quella barca pronta a salpare verso un nuovo orizzonte mi sentivo come libera, i miei capelli vibravano delicatamente nell’aria, muovendosi con quel tiepido vento estivo che teneramente scompigliava i mei capelli. Inizialmente mi dava fastidio, non ero abituata a restare spesso all’aria aperta, mi tenevano quasi sempre come rinchiusa tra le mura di case e quelle di scuola. Non avrei avuto motivo per stare spesso fuori, dato che non avevo nessuno con cui stare, ma in quel momento capii che anche se non avevo nessuno al mio fianco, qualcuno c’era. No, non pensate che abbia le allucinazioni, sia una visionaria o abbia amico immaginari. Solo credo che ho quella sensazione di non essere più sola.
Forse stavo solo impazzendo, ma quella sensazione c’era, la sentivo come dentro di me, come qualche cosa che pervadeva di calore umano il mio cuore, la mia anima, il mio corpo, tutto. Che fosse amore, che fosse Niall ad avermi impresso quelle sensazioni magnifiche, con la sua dolce presenza. Ha questo non sapevo dare una risposta. Però il mio sesto senso diceva che questo viaggio avrebbe completamente cambiato la mia vita ed aveva ragione!
Sbarcata da quella barca guardai la città che mi circondava con occhi brillanti e lumino, tutto sembrava più bello ai miei occhi. Non sapevo spiegarmi il perché, Londra era un posto meraviglioso, ma pensavo che quello sarebbe stato ancora meglio.
Respirai ancora per una volta l’aroma del mare, e guardai le sue onde scorrere in quel modo così delicato, non so il perché ma tutto mi faceva ricordare Niall, non c’era nessun luogo in cui non trovassi qualche cosa che me lo ricordasse.
Non capii subito dove quella imbarcazione mi aveva lasciata, ma infondo non mi importava più di quel tanto, l’essenziale è che fosse distante da quel luogo, da casa mia, più lontano ero meglio sarebbe stato.
Beh ragazze non voglio annoiarvi ulteriormente, lo sapete già che la mia vita faceva schifo, in ogni sua singola particella! Però sapete anche che le cose sono cambiate, volete sapere chi mi ha cambiata, chi mi ha reso la persona spigliata, gioiosa della vita, serena, dolce, spensierata che sono ora, forse l’ho già detto, ma loro ripeto, non smetterò mai di farlo, perché gli voglio un bene infinito, un amore unico per il mio dolce tesorino.
Quello splendido cucciolo dagli occhi color azzurro intenso, profondi, simili al ghiaccio, ma per niente freddi, anzi al contrario, dolci da farti sciogliere! Quel amore dai capelli biondi, bellissimi, sembrerebbero essere i raggi del sole, talmente luminosi. E quel suo sorriso vivace stampato in viso. Si, lui è tutto per me, gli voglio un bene che va oltre i confini del cosmo, non smetterò mai e poi mai di volergli bene, lui è uno dei pochi che me ne abbia voluto per davvero dopo i miei genitori ormai defunti. Lui è Niall, il mio dolce figliolo.
Non sono mai riuscita a scordarmi quello che è avvenuto sette anni fa, così per ricordarmene sempre ho voluto incidere questo ricordo particolare e significativo, in una persona ancora che per me vale molto ed è speciale. Sto parlando di lui, il mio o meglio, il nostro dolce figlio di sei anni, Niall. Chissà forse il signorino Horan non sa nemmeno di avere un figlio in questo mondo.
Però non glielo volli dire, non volevo rovinare la sua carriera per una creatura che forse nemmeno voleva avere con sé. Mi accontentavo di guardarlo sugli schermi, di vedere il suo viso e di ricercarlo in quello del piccolo. Erano praticamente identici, tutti e due stupendi!
Ora vivo felice e contenta, con qualcuno che stia al mio fianco, che mi voglia bene, a cui importa di me. Il mio piccolo bambino.
Niall non poteva farmi regalo migliore quella otte, quando ci siamo scambiati quelle tenere effusioni d’amore e ci unimmo in quella passionale sera.
Inizialmente ero spaventata all’idea di avere dentro di me un'altra vita di cui occuparmi, avevo già abbastanza problemi a cui pensare nella mia vita, avrei voluto farla nuovamente finita. Pensavo che non avrei mai dovuto incontrare quel ragazzo, non avrei mai dovuto cedere al suo fascino, al suo magnetismo, alla voglia di farlo con lui, ma mi lasici travolgere da quella passione, facendo nascere una nuova vita. La vita che ha salvato la mia da un profondo oblio, dal tunnel del non ritorno.
Per questo ringrazio di cuore quei due biondino dagli occhi azzurri, grazie a loro ho imparato finalmente cosa significa vivere, stando bene, grazie di cuore. Pensai tra me e me, abbracciando il mio piccolo Niall.
<< Mamma, dove andiamo? >> Mi chiese il piccolo, con quei suoi teneri occhioni lucenti, del color dello zaffiro, poi mi sorrise e mi prese la mano.
<< Ovunque tu voglia piccolo mio! >> Dissi dolcemente al fanciullo, gli strinsi la mano e ci incamminammo verso l’ignoto, sorridenti e spensierati.



Spazio all'autrice
Ecco qui a rompere i poveri lettori con questa OS
Lo so, non ho ancora concluso la FF che sto scrivendo,
ma mi era venuta voglia di iniziare qualche cosa di nuovo.
Se vi va di dare un'occhiata anche a quella ne sarei felice.
Comunque, tornando a questa schifezza, che ve ne pare? 
Spero possa piacervi, mi raccomando recensite e fatemi sapere che ne pensate.
*Fa gli occhioni da cucciola sperando che qualcuno la calcoli*
Spero che si faranno vive anche le lettrici silenziose!
Fa sempre piacere sentire tutti, anche chi si nasconde dietro le quinte xx
Non mangio nessuno, ho già mangiato, ok era pessima! :P 
E dopo questa battuta scadente vi saluto un bacio Jess ;) 

P.S: Mi scuso per l'OS leggermente lunga (4638 parole), il fatto è che farle corte mi è un po' difficile ahah
Altrimenti mi ritrovo a dover fare una FF.

 



Ed ecco qui la nostra protagonista femminile, Melody, interpretata da Victoria Justice.



Ed il ragazzo, beh non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, sapete tutti chi è!

  
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