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Autore: TheSlayer    03/02/2013    4 recensioni
One shot sul compleanno di Harry ambientata dopo gli eventi di "Another World" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1355242&i=1)
Harry, sdraiato di fianco a me, dormiva profondamente già da mezz’ora, mentre io ero sveglia e stavo riflettendo su cosa avrei potuto organizzare per il suo compleanno, che sarebbe stato in una settimana.
Improvvisamente sentii una mano sulla mia bocca. Aprii gli occhi di scatto, terrorizzata, e cercai di muovermi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Another World'
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ATTENZIONE: QUESTA ONE SHOT E' AMBIENTATA DOPO TUTTO QUELLO CHE E' SUCCESSO IN "ANOTHER WORLD"!

Harry’s Birthday

Harry, sdraiato di fianco a me, dormiva profondamente già da mezz’ora, mentre io ero sveglia e stavo riflettendo su cosa avrei potuto organizzare per il suo compleanno, che sarebbe stato in una settimana.
Improvvisamente sentii una mano sulla mia bocca. Aprii gli occhi di scatto, terrorizzata, e cercai di muovermi.
“Becca, zitta! Sono io!” Sibilò Louis. Smisi di cercare di combatterlo e sospirai. Perché Louis doveva sempre usare questi metodi poco consoni per svegliarmi nel bel mezzo della notte? E, per fortuna, in quel momento ero ancora sveglia.
“Cosa vuoi?” Mormorai quando finalmente tolse la mano dalla mia bocca.
“Vieni con me.” Sussurrò il ragazzo, al buio. Mi alzai, cercando di non fare rumore per non svegliare Harry, che fortunatamente aveva il sonno pesantissimo, e raggiunsi Louis nella zona giorno della casa.
“Cosa c’era di così urgente da rapirmi all’una di notte?” Domandai, sedendomi sul divano e coprendomi con un pile. Nonostante tutto, il mio corpo era ancora abituato alle temperature della California e non riuscivo ad abituarmi al freddo di Manchester.
“Il compleanno di Harry. Dobbiamo organizzare qualcosa.” Rispose il ragazzo. Eleanor ci raggiunse sul divano, con aria abbastanza assonnata.
“Non potevamo parlarne domani, Lou?” Domandò.
La nostra casa aveva sei camere da letto: cinque singole e una doppia. Eleanor ed io condividevamo la doppia, anche se dormivamo quasi sempre insieme a Louis e Harry. La usavamo di giorno per studiare e ci tenevamo tutti i nostri vestiti e le nostre cose.
“No, perché è già venerdì. Manca solo una settimana e queste cose richiedono tempo.” Rispose il ragazzo.
“Perché siamo solo noi?” Domandai improvvisamente. “Niall, Liam e Zayn non vogliono partecipare all’organizzazione?”
“Ho provato a svegliare tutti. Zayn non ha nemmeno aperto gli occhi, Niall mi ha mandato a quel paese e Liam mi ha detto che sarebbe sceso, ma penso che si sia riaddormentato. Ma tanto le menti geniali in questa casa siamo noi.”
“Ok. Mi arrendo. Hai qualche idea?” Chiesi, alzando le mani in segno di resa.
“Onestamente no.” Rispose Louis. Eleanor ed io gli scoccammo due occhiate cariche di odio. "Tu hai pensato al regalo?" Mi chiese il ragazzo dopo qualche minuto.
"Sì, ma ne devo parlare con tutti. Anche con Niall, Zayn e Liam." Dissi.
"Non c’è nessun problema. Possiamo sparire se hai intenzione di aspettarlo a casa nuda con solo le scarpe con i tacchi a spillo." Replicò velocemente Louis.
"Scusa?" Domandai.
"Questo è quello che vorresti tu al tuo compleanno?" Chiese Eleanor con aria sorpresa.
"Ragazze, questo è quello che vorrebbe ogni ragazzo al proprio compleanno. Oppure una cosa a tre senza gelosia o scene varie."
"È troppo presto per questa roba." Dissi ridendo e scuotendo la testa. Sapevo che il ragazzo si era cacciato in un bel guaio con Eleanor. “Dai, andiamo a letto. Domani ne riparliamo con tutti gli altri.” Aggiunsi. El annuì, contenta di poter tornare a dormire, mentre Louis si imbronciò appena.

***

“Abbiamo pochissimo tempo.” Dissi controllando l’orologio il giorno seguente. Avevo riunito tutti i miei amici sui divani del salotto e avevo appena comunicato al gruppo la mia idea per il regalo di compleanno per Harry. Sembravano tutti entusiasti.
“Dov’è andato Hazza?” Chiese Liam.
“Gli ho chiesto se andava a comprarmi una confezione di aspirina.” Risposi. “Quindi tornerà tra poco e dobbiamo sbrigarci a pensare a cosa organizzare per il suo compleanno.” Aggiunsi.
“Non sei la Regina delle feste in casa?” Mi domandò improvvisamente Zayn. Nonostante avessimo deciso di rimanere amici e mi avesse assicurato che tra di noi non ci sarebbero stati problemi anche se avevo scelto di stare con Harry, era sempre un po’ imbarazzante parlare con lui.
“Ne ho organizzate parecchie.” Risposi.
“E hai partecipato ad altrettante.” Disse Louis, rivolgendomi un sorriso. Era vero, da quando abitavo in Inghilterra, e soprattutto da quando abitavo a Manchester con i miei amici e andavamo all’università, ogni weekend andavamo a qualche festa organizzata dai nostri compagni di corso. Avevo esperienza, potevo farlo. Solo che, in quel modo, avrei dovuto aspettare a dargli il regalo di compleanno il giorno dopo.
“D’accordo, ci penso io. Ma voi dovete tenere Harry fuori di casa per tutto il giorno.” Dissi. “Almeno fino all’ora di cena, poi io lo incontrerò al suo ristorante preferito e torneremo qui quando inizierà la festa.”
“Non c’è problema.” Rispose Louis. “Lo portiamo al parco a giocare a calcio. Io e Niall potremmo insegnargli una cosa o due. Fa veramente pena a giocare.” Rise poi.
Harry rientrò esattamente in quel momento, con il sacchetto della farmacia in mano e un sorriso bellissimo che scomparve dal suo viso quando si rese conto che avevamo smesso tutti di parlare quando l’avevamo visto.
“Forza Manchester United!” Urlò Niall con un tono leggermente insicuro. Scossi la testa e raggiunsi Harry in corridoio.
“Grazie per l’aspirina.” Dissi.
“Figurati. Va tutto bene qui?” Domandò poi, guardandosi intorno. Tutti i presenti nella stanza cominciarono ad evitare il suo sguardo e a borbottare risposte senza senso. “Va beh, vado su a farmi una doccia.”
“Siete dei pessimi bugiardi.” Mi lamentai e seguii Harry al piano di sopra.

***

“Non ci siamo visti per tutto il giorno.” Disse Harry il venerdì seguente, mentre eravamo a cena.
“Lo so, scusa. Sono stata impegnatissima.” Risposi, cercando di rimanere sul vago.
“Becca?”
“Sì?”
“Lo sai che non sei capace di mentirmi.”
“Non ti ho mentito.” Dissi. “Ho solo omesso parte del discorso, ma vedrai che avrà tutto un senso più tardi.”
“D’accordo, mi fido.”
“A proposito, te l’ho già detto stamattina, ma voglio ripetertelo: buon compleanno.” Disi, sporgendomi sul tavolo per dargli un bacio sulle labbra.
“Grazie.”
“Spero che tu non ci sia rimasto male perché ti ho detto che il tuo regalo sarà pronto domani.”
“Ma figurati. Sai che per me l’importante è passare la giornata con te e gli altri.”
Sorrisi, pensando alla faccia che avrebbe fatto il ragazzo in pochi minuti, quando l’avrei portato a casa, dove tutti i nostri amici stavano aspettando il nostro arrivo per urlare: “Sorpresa!”
Sapevo che gli sarebbe piaciuto, perché un giorno, mentre cominciavo ad indagare su cosa avrebbe voluto per il compleanno, mi aveva confessato che nessuno gli aveva mai organizzato una festa a sorpresa, così avevo voluto pensarci io. E, come aveva detto Louis, ero la Regina delle feste in casa. Sarebbe stato tutto perfetto quella sera. In fondo, prima di uscire a cena con Harry, avevo semplicemente dato a Louis l’incarico di occuparsi degli ultimi dettagli, come la birra, i bicchieri di plastica e cose del genere.
“Com’è andata oggi con Lou?” Domandai dopo qualche minuto. Ogni volta che Harry mi baciava perdevo la concezione del tempo.
“Era un po’ strano.” Rispose Harry, facendo un cenno alla cameriera per chiedere il conto. “Era come se fosse nervoso, hai presente? Si comportava come quando ha un esame importante.”
“Forse è agitato per la piccola produzione teatrale che stiamo preparando. Sai, Peter Pan?”
“Sì, può essere.” Rispose. Era finalmente arrivato il momento di rimetterci i cappotti e camminare a casa. Non vedevo l’ora di aprire quella porta per smettere di tenere il segreto. “Però non lo so, tutti in casa si sono comportati in modo strano questa settimana.” Aggiunse dopo un po’, mentre stavamo camminando mano nella mano. L’aria di febbraio era fredda ma Harry, da bravo inglese, stava indossando solo una camicia e un maglioncino.
“Ma no, saranno tutti presi dai loro corsi. Mi hai detto che voi che seguite musica state preparando le canzoni per le audizioni della produzione del musical, no?”
“Sì, può essere quello.” Disse Harry.
Eravamo arrivati davanti alla nostra casetta. Era stretta, su quattro piani, e aveva un piccolo cortile dove potevamo parcheggiare una sola auto. Il che, per me, non era un problema, perché non avevo mai imparato a guidare dalla parte sbagliata. Sorrisi, pensando a ogni volta in cui accusavo i miei amici di guidare in modo strano e loro, ridendo, mi rispondevano che ero io quella che guidava dalla parte sbagliata. Le luci delle camere da letto erano tutte accese, mentre il piano terra era completamente buio. Diedi un’occhiata all’orologio: erano le nove in punto. Perfetto, il party sarebbe iniziato a momenti e dovevamo entrare prima che arrivassero i primi invitati.
Frugai per qualche istante nella borsa e, quando trovai le chiavi, aprii la porta e lasciai che Harry entrasse per primo.
“Ma sono usciti tutti? Che buio.” Esclamò il ragazzo. Lo sentii allontanarsi di un paio di passi per cercare l’interruttore. Quando accese la luce, come pianificato, tutti i nostri amici spuntarono da dietro i divani e cominciarono ad urlare: “Sorpresa! Buon compleanno, Harry!”
Zayn fece partire la musica dal suo computer ed Eleanor si avvicinò a noi per consegnarci i cappellini di cartone.
“Ecco perché eravate tutti così strani! Stavate organizzando la festa!” Esclamò Harry. “Grazie!” Aggiunse poi, avvicinandosi a tutti i nostri amici e abbracciandoli, uno a uno.
“Figurati, Haz! E attenzione: questa festa è stata organizzata da Becca, quindi sarà fantastica.” Rispose Louis.
“E’ una settimana che rompe le scatole a tutti con i dettagli.” Si lamentò Niall. “Ma almeno ha lasciato a me l’incarico di occuparmi del cibo. Quindi…” Aggiunse il ragazzo, avvicinandosi a Harry e spingendolo verso un tavolo. “Nando’s!” Concluse con un sorriso.
Lo guardai, lievemente terrorizzata.
“Hai comprato solo pollo Peri-Peri e patatine?” Domandai. “Ma, soprattutto, pollo Peri-Peri ad un party?”
Niall alzò le spalle e si lanciò su una porzione di pollo, borbottando “mi stava guardando da qualche minuto. Era come se mi chiedesse di mangiarlo!” e scoppiammo tutti a ridere.
“Becca, non preoccuparti del pollo. Per me questa festa è perfetta.” Disse Harry, voltandosi verso di me per darmi un bacio. “Grazie.” Aggiunse poi, rivolgendosi al resto del gruppo.
“Ma aspetta a ringraziarci! Il meglio deve ancora arrivare e… ho organizzato una sorpresa.” Replicò Louis, facendoci l’occhiolino. Non volevo nemmeno cominciare a pensare a quale potesse essere la sorpresa di cui stava parlando, soprattutto perché non ne avevamo parlato. Era una sua iniziativa e mi preoccupava.

***

Come previsto, dopo mezz’ora dal nostro arrivo, la festa cominciò ad animarsi davvero: arrivarono tutti gli invitati (che come al solito portarono amici di amici), la musica diventò più movimentata e tutti i presenti cominciarono a ballare e a bere. Ero felice, soprattutto perché Harry si stava divertendo tantissimo. Certo, stavamo forse esagerando un po’ con la birra e gli shot di quella che pensavo fosse tequila, ma era il compleanno del mio ragazzo e potevamo lasciarci andare, no? Tanto avevamo una gigantesca confezione di aspirina, in caso i nostri post-sbornia fossero davvero tremendi.
“Non riesco ancora a credere che tu abbia organizzato una festa a sorpresa!” Esclamò Harry mentre stavamo ballando. Zayn si era davvero scatenato con la playlist quella sera.
“Mi avevi detto che non te ne avevano mai organizzata una.” Risposi. Harry mi avvicinò a sé e mi diede un lungo bacio sulle labbra.
Improvvisamente entrarono due poliziotti dalla porta d’ingresso e tutti i presenti alla festa si immobilizzarono.
“Fermi tutti! Polizia! Ci hanno detto che ci sono minorenni che stanno bevendo alcolici in questa casa!” Esclamò uno dei due.
“Oh, no.” Mormorai. Ma poi chi diavolo li aveva chiamati? Non ci potevano essere minorenni in quella casa. Avevamo tutti diciotto, diciannove e anche vent’anni! “Non va per niente bene.” Aggiunsi, allontanandomi da Harry e raggiungendo i poliziotti.
“E’ la tua festa questa?” Mi chiese l’altro poliziotto.
“Sì, ma non c’è nessun minorenne presente.” Risposi. “Possiamo abbassare il volume della musica, e…” Cominciai a dire, ma fui interrotta dal primo poliziotto che aveva parlato.
“L’unica cosa che dovete fare è alzare la temperatura in questa stanza.” Disse e si strappò la camicia, rimanendo a petto nudo di fronte a me.
In quel momento mi fu tutto estremamente chiaro e dovetti usare tutto il mio autocontrollo per non andare a strozzare Louis con le mie mani. Louis, che era a pochi passi da me e stava guardando la scena con occhi sbarrati.
Quando anche l’altro poliziotto cominciò a spogliarsi e a strusciarsi su di me, decisi di svignarmela e raggiunsi Lou.
“Che cosa hai combinato?” Domandai.
“Volevo fare una sorpresa a Harry e ho ordinato due stripper vestite da poliziotti! Solo che non ho specificato il sesso e penso che la tizia al telefono abbia capito male.” Rispose il ragazzo. Era così mortificato che non riuscivo nemmeno ad essere arrabbiata con lui. Cominciai a ridere e mi voltai verso i due spogliarellisti, che stavano decisamente alzando la temperatura nella stanza, ballando con tutte le ragazze presenti.
“Ragazzi, ma chi sono quelli?” Chiese Harry, raggiungendosi.
“Dovevano essere il tuo regalo da parte mia.” Rispose Louis.
“Lou, ti ringrazio, ma… sai che… insomma, mi piacciono le donne?” Domandò Harry, facendomi ridere ancora di più.
“Beh, dai. Hai diciannove anni, adesso. Sei all’università. Sai cosa si dice, no? Che questo è il periodo della tua vita in cui puoi sperimentare ed esplorare nuovi orizzonti.” Rispose Louis, facendomi l’occhiolino e spingendo Harry tra i due spogliarellisti.
“Non ti perdonerà mai.” Dissi, guardando l’espressione terrorizzata di Harry, in mezzo ai due ballerini.
“Oh, lo so.” Rispose Louis, scoppiando a ridere. “Sai cosa ti dico? Sono felice di aver sbagliato ad ordinare le stripper.”

***

  “E’ stata la serata più imbarazzante della mia vita!” Esclamò Harry mentre eravamo a letto. La festa era finita ed erano tornati tutti a casa. Era davvero tardi e non sentivo più i piedi, dopo aver ballato per tutta la sera.
“Ti giuro che non avevo davvero idea che Louis stesse organizzando quella cosa.” Dissi, ridendo.
“Tranquilla, mi sono anche divertito. Soprattutto quando hanno scoperto che ero il festeggiato e mi hanno tolto la camicia davanti a tutti.” Disse, voltandosi su un fianco.
“Non è stato un brutto spettacolo.” Dissi. “Poi, quando ti hanno messo il cappello da poliziotto, ho pensato che tu fossi davvero sexy.” Aggiunsi.
“Sul serio?”
“Sì. Preferivo di gran lunga te, rispetto a quei due.” Dissi, avvicinandomi per dare un bacio al ragazzo. Era da quando l’avevo visto in mezzo ai due ballerini che non vedevo l’ora di rimanere da sola con lui.
“Mmh, tutti questi complimenti vogliono dire solo una cosa, vero?” Mi domandò Harry, dandomi una scia di baci che partivano dalle labbra e finirono sull’incavo del collo, dove mi diede un leggero morso.
“Sai che questo vuol dire solo una cosa, vero?” Chiesi, allontanandomi un po’. “Lo sai che io odio i morsi.” Dissi.
“Vuoi richiamare i poliziotti e dire loro che sono stato cattivo e che mi devono punire?” Mi chiese Harry con il suo solito sorriso da furbo.
“Oh, no. Ci penso io alla tua punizione!” Dissi e lo baciai.

***

“Pronto per il tuo regalo?” Domandai il giorno seguente. Ci eravamo svegliati tutti abbastanza tardi e affetti da mal di testa di varia intensità e dopo un brunch sostanzioso, ci eravamo riuniti in salotto.
“Sì.” Rispose Harry.
“Allora vado a prenderlo e torno subito.” Dissi, uscendo. Louis, che era l’unico di noi con un’auto, si offrì di accompagnarmi.
“E’ bellissimo!” Esclamò il ragazzo quando ritirai il regalo. “Harry lo adorerà.”
“Non vedo l’ora di vedere la sua faccia quando lo vedrà!” Risposi.
 
“Siamo a casa!” Disse Louis. Ci eravamo messi tutti d’accordo per dare i regali a Harry insieme. Ognuno di noi aveva comprato qualcosa di collegato al regalo principale.
“Oh, eccovi!” Esclamò Harry, sorridendo a Louis. Io potevo vederlo dall’ingresso, ma mi ero premurata di non farmi vedere per non svelare subito la sorpresa. “Becca?” Mi chiamò il ragazzo.
“Sto arrivando! Tu siediti sul divano e non guardare!” Risposi.
“Lo sai che così si aspetta che entrerai nella stanza con un impermeabile e sotto niente, sì?” Sussurrò Louis con un ghigno prima di raggiungere il gruppo in soggiorno.
“Pronto?” Domandai.
“Prontissimo! E anche un po’ nervoso!” Rispose Harry.
Controllai per l’ultima volta il regalo tra le mie mani e un sorriso automatico spuntò sulle mie labbra. Era impossibile rimanere seri davanti a quello che avevo pensato di regalare al ragazzo.
“Eccomi!” Esclamai, raggiungendo il gruppo di amici sui divani. “Buon compleanno, Harry!” Aggiunsi.
“Becca…” Mormorò Harry quando vide il cucciolo di gattino nero che gli stavo porgendo. Aveva un fiocco verde, del colore dei suoi occhi – e anche di quelli di Harry – intorno al collo e si guardava intorno con interesse. Sapevo che Harry aveva sempre desiderato un gatto e mi ero premurata di informarmi se a tutti gli altri abitanti della casa andasse bene avere quel batuffolo di pelo in giro. I miei amici erano tutti entusiasti e avevano comprato tutto il necessario per il micio da regalare a Harry.
“Ti piace?” Dissi. Il ragazzo stava già accarezzando la testolina del gatto, che aveva cominciato a fare le fusa e a strusciare il muso contro la sua mano.
“E’ bellissimo!” Esclamò Harry. “Grazie!”
“Non è finita qui, Hazza!” Disse Louis, alzandosi e andando a recuperare dall’ingresso un cestino rosso. Anche gli altri ragazzi andarono a prendere i loro regali.
“Non so come ringraziarvi! Ha già un nome?” Chiese poi.
“No, non ancora. E’ una femminuccia.” Risposi, dando al micio un grattino tra le orecchie. Avevo cominciato a chiedere ai proprietari se avessi potuto tenere un gatto in casa un mese prima, quando l’avevo trovata abbandonata di fianco ad un cassonetto fuori dall’università. L’avevo portata subito dal veterinario, che l’aveva tenuta per tutto il tempo necessario per farla riprendere, e avevo deciso di andare a prenderla il giorno dopo la festa perché avevo paura che si sarebbe spaventata con la musica alta e tutti gli invitati che ballavano.
“So che non è un nome da gatto, ma vorrei chiamarla Mary.” Disse Harry.
“Mary?” Domandai.
“Sì, perché quando ci siamo conosciuti ti ho offerto un Bloody Mary al pub e voglio che lei mi ricordi sempre te.” Rispose. Mi avvicinai e diedi un lieve bacio sulle labbra a Harry.
“Il giorno in cui ci siamo conosciuti al pub è stato quello più fortunato di tutta la mia vita.” Sussurrai nell’orecchio di Harry.
“Anche il mio.” Replicò.
Non riuscivo ancora a credere a quanto tutto fosse cambiato in pochi mesi. La mia vita a Beverly Hills, tra vestiti firmati, feste, amiche false e ragazzi con cui uscivo solo per divertirmi mi sembrava lontana anni luce. Adesso la mia casa era a Manchester, insieme a Harry, ai miei nuovi amici e a Mary, che si stava strusciando allegramente sul palmo della mano del ragazzo e sulla mia spalla, mentre Eleanor, Louis, Niall, Zayn e Liam la guardavano sorridendo.
Non avrei cambiato nulla della mia nuova vita.

 

The End

 
 


Buongiorno!
Come promesso (anche se un po' in ritardo), ecco la One Shot sul compleanno di Harry, ambientata dopo tutto quello che è successo nella mia long "Another World".
Spero che vi piaccia e ci tengo a ringraziarvi ancora per tutto il supporto che ho ricevuto per la mia long. Non mi sarei mai aspettata tutte quelle visite, le recensioni, le storie preferite/seguite/ricordate!
Grazie mille!

Se avete voglia di farmi sapere cosa ne pensate, leggo volentieri i vostri commenti!
Un bacione,
R (Twitter: @TheSlayerFF - Seguitemi per tutti gli aggiornamenti sulle mie storie!)
   
 
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