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Autore: AmberGreen    03/02/2013    1 recensioni
“L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di ignorare la data della propria esecuzione.”
[Roberto Gervaso]

Breve One Shot ambientata su Namek, più precisamente nell'episodio 58, intitolato "Scacco Matto". Vegeta ha appena scoperto che Crilin e Gohan lo hanno imbrogliato e torna a cercarli...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In the darkness


“ L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di ignorare la data della propria esecuzione.”

Roberto Gervaso


In quell’istante Bulma capì che quella data era arrivata e la morte portava occhi di brace.

Aveva tardato pochi istanti prima di seguire le indicazioni di Crilin e di allontanarsi da quell’anfratto che aveva adibito a rifugio. Solo pochi minuti, il tempo di raccogliere i propri effetti, che le erano stati fatali.

Aveva sentito un sibilo in lontananza e poco dopo un urlo rabbioso l’aveva paralizzata.

-          Dove vi siete nascosti, codardi?!

La voce di Vegeta le arrivò chiara e minacciosa. Nello stesso istante in cui l’ebbe udita il suo corpo tremò e si mosse istintivamente alla ricerca di un nascondiglio.
Con passi piccoli e veloci cercò riparo nell’oscurità della grotta. Si accovacciò contro la parete, nell’angolo più buio che riuscì a trovare. Spinse la schiena contro la dura roccia sperando che la inghiottisse. Di nuovo, l’urlo di rabbia della bestia là fuori la fece tremare.

“Forse è meglio cercare un altro nascondiglio. Meglio non restare troppo tempo nello stesso posto.”

Con un misto di rabbia e rancore ripensò alle parole di Crilin. Dannato babbeo. Ma non poteva aspettare un attimo invece di andare subito a cercare Gohan? E stupida lei che non se ne era andata subito da lì.

Si diede mentalmente mille volte della stupida, finché non sentì dei passi veloci rimbombare tra le pareti di roccia. Il furioso battito del suo cuore le riempì le orecchie e bloccò ogni pensiero sul nascere.  La paura era tanta che si sentì sul punti di svenire.

Poggiò la testa contro la pietra umida i viscida. Quella sensazione, senza che potesse evitarlo, le portò alla mente una serie di immagini di sangue e morte che le annebbiarono la vista.

Chiuse gli occhi con forza sperando di diventare invisibile e attese.

                                                                                            

~♦~



Nell'istante in cui mise piede nella grotta la rabbia abbandonò il suo animo.

Sentiva distintamente la presenza di qualcuno all’interno di quell’antro buio. La sua aura era debole ma l’odore della paura lo raggiunse prepotentemente e il suo animo gioì.
Si, la rabbia aveva abbandonato i suo animo per essere sostituita da una più calma voglia di uccidere. L’idea di potersi trastullare per diversi minuti, forse ore, nel piacere della tortura…

Un ghigno crudele gli sfigurò il volto.

Il divertimento di giocare con la vittima, quel sentirsi onnipotente nel procurare così tanto dolore…così tanta paura...con un solo sguardo.

Da troppo tempo non si concedeva un piacere simile. Con Kakaroth, sulla Terra, si erano divertiti molto. Assaporò nuovamente il momento in cui aveva sentito le ossa del rivale scricchiolare e spezzarsi tra le sue mani. Un barlume di follia gli illuminò gli occhi e inconsciamente si leccò le labbra, pregustando il sapore del sangue.

Lentamente avanzò finchè l’oscurità lo inghiottì e su quel pianeta, sempre illuminato dalla luce soffocante di tre soli, riuscì a godersi la pace di quel nero che ben si intonava al suo animo

Pochi istanti dopo un grido acuto e disperato ruppe la quiete di quelle terre silenziose e anche l’erba, mossa dal vento, tremò.
 
 
 
 

  
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