Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: thegirlwiththebook    03/02/2013    8 recensioni
“You are in paradise because the angels can’t sing”
Aveva voluto lei quella scritta e nessuno aveva osato contraddirla. Diceva che cantavo come un angelo il che,secondo lei,era strano visto che da piccola aveva letto che gli angeli non potevano cantare.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Okay,avverto i lettori che questo non è il mio genere di storie ma...ma l'ho scritta un pò di tempo fa perchè ero un pò triste e...e niente,ne è uscita 'sta cosa...E niente,vi dico solo che mentre l'ho scritta,sono scoppiata a piangere e per il finale mi è uscito così,riflettendo su quanto sia importante la vita...non vi dico altro.
Un abbraccio.
Holly xxx

_________________________________________________________________________________________

Gennaio,clima d’esame per la piccola Noemi Cunningham, il che significava una sola cosa:studio.

Non che fosse una che tralasciasse lo studio! Per carità! Quei 9 in pagella,al quinto anno delle superiori,rendevano la promozione più che assicurata.

Noemi è sempre stata così,tremendamente studiosa.Era anche l’unico essere umano che,a mio avviso,riuscisse a studiare il venerdì pomeriggio.Era così dannatamente organizzata!

Ogni venerdì si ostinava a volare a casa,salutando tutti distrattamente.

Non io,naturalmente,io ero ‘speciale’ o almeno lei mi definiva così.

Si ostinava a correre a casa e sbrigava i compiti per il lunedì con una velocità disumana! Non c’era certo da meravigliarsi! Con tutti quegli ottimi voti,tutto sembrava facile agli occhi di Noemi!

Da due anni a questa parte però,le cose sono leggermente cambiate.

 Sono 2 anni che Noemi non vive più come prima.Sono due anni che Noemi viene a trovarmi tutti i giorni.Con la pioggia,col sole,col vento e,mi ricordo quella volta 7 mesi fa,con la neve.Non è cambiata di una virgola. Sempre la stessa treccia laterale e lo stesso ciuffo che le ricadeva sugli occhi 3 anni fa.

‘Capisci Nialler?! Un cane! Aveva un chiwawa nella borsa!’

Ridacchio a sentirla parlare.E’ così strano vederla qui,appoggiata a questa stupida cosa di marmo.

Alzi la mano chi pensava che 3 anni fa qualcuno mi investisse.

‘Che poi,dico io,chi cavolo viene a portarti i fiori,James?! Questi non vanno messi qui e questi sono secchi! Dio che nervi!’

Armeggia con i fiori gialli e rossi che vi sono nel vaso poggiato sulla mia lapide bianca.

‘Di me si ricordi il meglio,di me si ricordi Jemi’ Spiccava in nero,sotto una mia foto. Che frase ad effetto.Racchiudeva il meglio della mia vita.

Jemi eravamo io e lei.Lei che aveva definito così il nostro rapporto d’amicizia.

Mi ricordo che stavamo litigando per qualche stupido motivo quando mi urlò in faccia,anche se timorosa,se volevo che la Jemi restasse unita.

Fu lì che la baciai.

Fu lì che baciai la mia migliore amica.

Fu lì che Noemi Cunningham divenne mia.

‘Ah Nialler, guarda qui che cosa ho fatto.’

Quasi mi viene un colpo quando si scosta di poco la maglietta per mostrarmi la scritta da poco tatuata sulla sua spalla.

Un tatuaggio. Mi aveva dedicato un tatuaggio. Il terzo tatuaggio.

‘James’ spiccava sulla spalla destra.

Il terzo tatuaggio dopo il trifoglio sulla caviglia e il simbolo dell’infinito con il ‘My angel’ nella parte destra della schiena,all’altezza del cuore.

‘Non preoccuparti,non ne ho in programma altri,per il momento’

Sghignazza,prendendo un libro dalla borsa.

Sono circa 2 anni che Noemi viene qui a studiare.

Era la mia ‘insegnante’di matematica e sempre,sottolineando sempre,facevamo i compiti insieme.

Quando le condizioni lo permettono,si poggia sulla lapide di marmo e svolge gli esercizi parlando con me del più e del meno,sotto gli occhi pieni di pietà da parte dei passanti.

Non è solo questo,no! E’ qui che impara le materie orali.

Quello che non ho imparato a scuola,me lo sta insegnando lei ora!

‘Dannato aggeggio!’

La vedo sbattere una mano sulla calcolatrice per poi alzare gli occhi al cielo.

‘Sii buono, James, mandami una calcolatrice decente dall’alto dei cieli!’

Rassegnata,prende una matita e comincia a svolgere i calcoli cartacei.Mi viene da ridere a guardarla. Così concentrata in quell’equazione matematica.Una piccola ruchetta le si è formata al centro della fronte,segno della sua concentrazione.

‘Sai,è tornata quella di fisica che avevamo al primo anno.’

Ancora intenta a scrivere numeri e lettere,Noemi sembra leggermente distante.

‘Avevamo ancora lei quando…quando è successo quel che è successo.

La osservo,mentre la sua voce si abbassa di un ottava.Dove voleva arrivare?

‘Mi ha scambiato per tua sorella,ancora.

La vedo ridacchiare anche se l’ultima cosa da fare in questo momento è ridere.Come si sarà sentita?

E’ così strano vederla qui,appoggiata a questa stupida lapide.

Tra tanta gente Dio ha deciso di far soffrire proprio lei e,parte peggiore,ha deciso che sarei stato io la causa della sua sofferenza.

Horan,lei e sua sorella siete pregati di fare silenzio!’ ridacchia,ripensando ai primi mesi delle superiori.’Noemi,mi dispiace per suo fratello.’

La vedo chiudere velocemente libro e quaderno. ‘Come possono le persone guardarmi ancora con tanta pietà?Sono passati più di 3 anni ,Cristo Santo!’

Così poco tempo?Mi sembrava un eternità.

‘Non ti hanno perso loro, James, perché si preoccupano tanto di sapere come sto?Come se non si trattasse di un semplice modo sparlare di me come la piccola sfortunata irlandese. Insomma,è così tanto importante sapere come me la passi dopo 3 anni? Come vogliono che stia? Certo non me la do alla pazza gioia!Ma con altrettanta certezza non passo i giorni a vomitare o a imbottirmi di pillole,se è questo che vogliono sapere.’

Armeggia con qualche braccialetto.’Qualche’ adesso! Saranno una centinaia! E credo che il motivo sia,per quando mi distrugga,ben chiaro.

‘Mamma dice che sono pazza, James’ Ridacchia da sola, come divertita dall’immagine di quella donna premurosa.’Ha visto i ricordi che ho sulle braccia e vuole mandarmi dallo psicologo. Massì! Diamo da mangiare a qualche spocchioso!’

Ricordi sulle braccia. Ricordi belli profondi, se è per questo. Ricordi troppo profondi. I ricordi si tengono stetti nella mente,non sulle braccia.

‘Mi manchi James, perché sei andato via?’

La sua voce è calma e le si forma un sorriso amaro sul volto.

‘Perché Dio ha scelto te, James??’

Un nodo un gola. L’unica cosa che sento in questo momento è un nodo in gola.

Gli angeli non possono piangere ma intanto a me va il cuore in pezzi.

‘Perché….Perché?!’

Non vi sono lacrime sul suo volto,vi sono ricordi della nostra vita insieme.

‘Adesso tutti in famiglia mi trattano meglio, sai? Anche Tom, strano ma vero, è più gentile. L’ho trovato a piangere in camera sua con le mani sul volto.Stava rimproverandosi di non essere stato un buon fratello.Che scemo,è un ottimo fratello.’

La vedo appoggiarsi alla mia lapide e sfiorare il “You are in paradise because the angels can’t sing”

Aveva voluto lei quella scritta e nessuno aveva osato contraddirla. Diceva che cantavo come un angelo il che,secondo lei,era strano visto che da piccola aveva letto che gli angeli non potevano cantare.

La prima settimana dopo la mia morte,continuava a chiamare al mio cellulare e a chiedere a mia madre se fossi in casa. Era la forza dell’abitudine,erano anni che faceva così.

Ogni volta che mia mamma le accarezzava la guancia e le diceva che non c’ero e non ci sarei stato,lei rispondeva con un sorriso rassicurante e le chiedeva se potesse dirmi di chiamarla,una volta tornata dalla partita di calcio.Credeva davvero che fossi tornato.

‘Perché non torni da me?’  

I suoi singhiozzi mi riscuotono dai pensieri.Vederla lì,appoggiata alla lapide quasi fosse il mio petto,è come una coltellata.

Mi avvicino e le accarezzo le guance,consapevole che lei non potrà vedermi,ne sentirmi.

Se dipendesse da me,l’abbraccerei senza lasciarla neanche per un secondo.

Ma non posso,perché Dio non vuole,perché Dio non me lo permette.

‘Perché non capisci  che manchi? Perché non capisci che mi manchi da morire? Perché non torni? Manchi James,davvero…Perché mi hai lasciata,Nialler?Io ti amo ’

Grida, ricevendo sguardi di compassione da parte di qualche presente non certo in condizioni migliori.

Non ho mai voluto che Noemi entrasse in questi posti,sono così tetri,tristi e malinconici.

Un singhiozzo.Un suo singhiozzo. Un altro e un altro ancora.

Per la prima volta dopo 3 anni,Noemi è qui,di fronte ai miei occhi e piange,piange come non ha mai fatto.

Al funerale osservava tutto da lontano e rispondeva con indifferenza a chi le andava vicino.

Nel momento in cui il prete recitò le ultime parole,scoppiò in un pianto liberatorio,così forte da far commuovere anche il prete e i presenti. A un anno dalla mia morte,aveva fatto lei il discorso in chiesa e giuro,non avevo mai visto tanta gente piangere.Anche coloro che si trovavano in chiesa solo per ascoltare la messa,scoppiarono in un pianto silenzioso. Tutti piangevano mentre lei scrutava con cura il foglio bianco che teneva stretto tra le mani con avidità.

‘Eri la mia vita,come faccio a vivere senza di te?Come si vive al meglio la vita se la tua vita ti lascia?Come si va avanti?’

Le sue parole si capiscono a malapena in quanto oscurate dai singhiozzi di dolore.

Mi porto istintivamente una mano alla guancia per asciugare quella che,con mia meraviglia,si dimostra una lacrima.Strabuzzo gli occhi e,in un millesimo di secondo,mi ritrovo a qualche metro di distanza da lei.

 Possibile che Dio mi abbia punito per aver pianto?

Mi copro il volto con le mani e poi resto a guardarle,allibito.

Il colore della pelle non è il tipico irlandese,è più scuro.

Se Dio vuole farmi impazzire,ci sta riuscendo benissimo.

Mi avvicino cautamente alla tomba dove è ancora appoggiata Noemi.

‘Eri s-suo amico?’

Chiede,singhiozzando. Mi volto,alla ricerca del qualcuno a cui ha rivolto un timido sorriso.

‘Ehi,dico a te.’

Mi…mi può vedere?

Dio,so che mi vuoi far impazzire perché prendo troppo cibo,ma non puoi certo farmi questo.

Mi passo una mano timidamente tra i capelli,per poi sgranare gli occhi.

Perché i miei capelli sono castani?Perché sembrano ricci?

‘Ehm si,sono un suo vecchio amico…’

Rispondo,senza sapere come.

Se è il modo di Luck per vendicarsi del suo panino,giuro che quell’angelo lo faccio diventare più morto di quanto già non sia.

‘Sta di fatto che non riesco a controllare le parole,né le mani che si fondano tra le tasche del pantalone.

‘Mi aveva chiesto di mantenere questo scatolino, 2 anni fa,mi disse che era per l’unica persona per cui si alzava ogni mattino.’

Le porgo una piccola scatola blu elettrico che afferra timidamente.Con una lentezza snervante,scioglie il fiocchetto di raso rosso e estrae un piccolo campanellino.

E’ forse un chiama angeli,quello?

Il chiama angeli è un dono bellissimo,permette agli angeli di impersonarsi nel corpo di qualcun altro in modo da star vicino alle persone cha hanno dovuto abbandonare sulla terra.

‘Credi che sia io?’

Mi chiede,mentre io cerco ancora di capire chi ha parlato per me.

‘Dal modo in cui piangi,si vede che era importante.Non perdi lacrime salate,perdi ricordi.’

Arrossisce di botto,per poi passare le maniche della felpa sulle sue guanciotte rosse.

‘Ti va di prendere qualcosa?’

Le chiedo,o meglio,chiede il proprietario del corpo in cui sono finito.

Dio non punisce i buoni,Nialler,ora vai,vai e falla tua,vai e falla felice.Vai e falla vivere di nuovo.

Sento le parole rimbombare nella testa quando un vento gelido si alza e mi scompiglia i capelli.

La risata di Noemi rimbomba nell’aria.

‘ I tuoi capelli sono proprio buffi ’

Sussurra,asciugandosi qualche ultima lacrima.

 

 

 

 

Un anno dopo.

 

‘James,chiedo umilmente perdono,davvero! Ho avuto una settimana piena e strapiena di esami! Ti rendi conto?! Okay che non sono la prima dell’elenco ma non è bello avere anche 3 esami al giorno! Mi addormento straziata la notte! E scusami se ti nomino e ti rompo le balle anche con le preghiere,ma se non mi aiuti tu,neanche Dio ce la fa’

E’  incredibile come possa toccarla,sfiorarla e baciarla di nuovo,dopo 2 anni in cui mi sono limitato ad osservarla.Non so cosa sia successo in quel preciso istante,due anno fa.So solo che ora sono qui,in un corpo che non mi appartiene ma non me ne può fregar di meno in quanto tra le mie braccia ho di nuovo lei.

Mi racconta delle nostre vecchie avventure con un sorriso stampato in faccia,senza più lacrime o dolore. Alla cerimonia della mia morte,in chiesa,ha anche strappato qualche sorriso ai presenti.

Continua a litigare con chi tocca il vaso sulla mia lapide.Si è fatta altri 2 tatuaggi.

Una piccola margherita sul polso sinistro che ormai non sfiora più con coltelli o lamette,e un piccolo cuore che io stesso ho disegnato sul suo basso ventre.

‘Ah James,non so se questa notizia lassù da te è arrivata ma io e Liam aspettiamo un bambino’

Insomma,che parolona grassa ‘IO’.

Un piccolo cuore che Liam ha disegnato sul suo basso ventre.

Dio mi ha dato un’altra possibilità.

Dio mi ha permesso di continuare a vivere al suo fianco.

Dio mi ha rinominato Liam James Payne e mi ha dato la possibilità di essere felice.

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: thegirlwiththebook