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Autore: emyc    25/08/2007    2 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia romantica e spero vi piaccia. Parlerà di una ragazza molto carina, Angelica, e Riccardo, da piccoli migliori amici, ma crescendo ognuno prenderà strade diverse; presto le loro vie si riincontreranno un'ultima volta che basterà per metterli in confusione e, forse, per farli innamorare. Cosa succederà?
Ho modificato l'introduzione.
blackrystal, assistente amministratrice
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve

Salve!ho deciso,di riscriverla…..non mi piaceva molto,quindi lo cambiata ma di poco,tipo ho cambiato qualche nome e via dicendo,e ho coretto alcuni errori,spero che questa storia vi piaccia.Ciao a tutti!!!questa e la mia prima storia romantica!spero vi piaccia, parlerà di una ragazza molto carina (angelica)e di un ragazzo molto bello di nome (Riccardo)migliori amici da piccoli,ma,diventati grandi ognuno prese strade diverse.Se il destino volesse che questi due si rincontrassero?un ultima volta che basterà per mandarli in confusione,e forse per farli innamorare?LEGGETE!!

 

Dicembre, quanto odio questo mese, freddo e sempre triste.

Le nuvole oggi sono numerose e tutte grigie, presumo che presto un temporale mi farà compagnia.

Le coperte mi cullano nel loro calore, ma presto mi dovrò alzare.

La scuola mi chiama o meglio la sveglia con il suo suono petulante che non ho mai sopportato. Mi giro verso la finestra,

e guardo le montagne vicine sembrano deserte alberi secchi e gialli, sbuffo, poi mi alzo, un altro giorno…le solite cose, niente di nuovo.

Scendo dalle scale, i miei occhi incrociano quelli di mia madre tristi e annoiati, sono tre anni che papà ci ha lasciato,

oggi sono tre anni…mi manca… ma e inutile stare a rimurginare , entro in cucina e mangio una banana, lei mi si avvicina

“tesoro che fai oggi pomeriggio?” “non lo so... “ti va di accompagnarmi al cimiteroper fare una visita a tuo padre... “certo”

butto la buccia,  le do le spalle e salgo nella stanza. Ormai non abbiamo più un rapporto come prima,

da quando se ne andato, ma faccio del mio meglio per non farla stare peggio, chiudo gli occhi poi sento il mio nome pronunciato da mia madre, mi affaccio dalle scale,

“che  c’è?” “è arrivato John” “digli che scendo subito”

 mi precipito nella stanza, la borsa era gia fatta, cosi penso solo ha cosa dovrò mettere.

  Prendo un paio di vestiti, ma non mi convincono molto.

Poi davanti compare quasi per magia la maglia che mi regalò papà al mio compleanno, non ci sono dubbi mi metto quella, un jeans, il giubbotto e la borsa, scendo come una furia non mi va di fare tardi, lui e sulla soglia della porta mi guarda sorridendo, il mio nuovo amico, do un bacio sulla guancia alla mamma, e scappo portandomi dietro John.

Il silenzio fra noi due e sempre più imbarazzante, lui non parla forse sa, si lo sa, ma di sicuro non sa cosa dire e lo capisco ,

nemmeno io so cosa dire, le poche parole che vorrei dire mi muoiono fra le labbra .

 Lui si fa forza e mi si para davanti abbracciandomi, così  rimango immobile e non so cosa fare.

 D’ impulso  lo abbraccio anch’ io per avere un po’ di tenerezza … e senza accorgercene... siamo davanti scuola.

Solito casino di sempre, ragazzi che fumano, che parlano, chi coppia i compiti.

 Mi giro verso John lo vedo preoccupato e so gia di cosa si tratta.

“vuoi copiare i compiti di mate?” “grazie”

ma non facciamo  in tempo che la campanella suona.

Io entrai per prima poi mi raggiunsero tutti gli altri...il tempo passa sono le 9,00 ma di Riccardo nemmeno la traccia, mi giro ma niente.

La professoressa continuava la sua lezione, poi sentiamo qualcuno che bussa, poco dopo entra Riccardo, gli feci un sorriso ma lui non mi guarda....era molto cambiato se la faceva con brutta gente, non studiava veniva poche volte e sempre in ritardo, e questo mi intristiva.

La prof gli fece una delle sue solite ramanzine, sì ma Ric non ci fece molto caso... e con aria strafottente si sedette due banchi dopo di me.

 Pur sapendo che oggi ci sarebbe stato  il compito di latino non si era portato niente.

La prof mi chiese di prestare un foglio a Riccardo, ne strappai uno, mi alzai e andai verso lui che mi guardava senza parlare “tieni” glielo poggiai sul banco, ma lui non si muoveva mi guardava soltanto, mi rigirai e feci quasi una corsa nel sedermi al mio banco…come aveva potuto scordare il tempo passato insieme?

 

  
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