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Autore: Nuvola rossa    03/02/2013    7 recensioni
Era mezzanotte.
La mezzanotte di una cupa giornata a Woodsboro.
Genere: Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ghostface




Era mezzanotte.
La mezzanotte di una cupa giornata a Woodsboro. Una coppia di innamorati, Justin e Jennifer stavano guardando Squartati 3 a casa di lei.
A Justin non erano mai piaciuti i film horror e fissava lo schermo annoiato, sbadigliando di tanto in tanto; Jennifer invece seguiva il film con interesse. Era sempre stata un'appassionata di quel genere, specialmente la saga di Squartati, e osservava divertita una scena in cui Ghostface stava uccidendo lentamente una delle sue tante vittime.
A Justin, nel vedere quella scena, venne quasi da vomitare, ma per non sembrare impressionabile finse di andare al piano di sotto a prendere qualcosa da bere.
-Ehi Jenny, ne ho abbastanza di questa roba, vuoi qualcosa da bere?- farfugliò, alzandosi in piedi.
-Sì, ma non metterci troppo..ho paura!- fece lei, ironica.
Justin accennò un sorriso. Amava quando la sua ragazza scherzava in quel modo.
Justin scese le scale velocemente.
Si avvicinò al frigorifero della piccola ma confortevole cucina di Jennifer, e lo aprì mettendo la testa al suo interno. Sperava che dentro ci fossero alcolici, ma tutto quello che trovò fu soltanto una bottiglia di acqua minerale e qualche succo di frutta.
“Perfetto” disse sarcastico tra sé e sé. Prese due succhi alla pesca e lentamente chiuse il frigorifero.
Di colpo, sentì una strana sensazione alla pancia.
Alzò la testa, e vide che davanti a sé c'era una maschera bianca molto familiare.


Ghostface.


Riabbassò la testa e notò che dalla sua pancia usciva sangue inesorabilmente. Justin cadde a terra, stava cercando di scappare strisciando. Il killer lo osservò inclinando la testa, nascondendo dietro alla maschera un'espressione divertita. Con il coltello affilato come un artiglio lo colpì violentemente sulla schiena facendogli sputare dalla bocca un fiotto di sangue. Justin voleva urlare, ma era come se le sue corde vocali non funzionassero più.
Alla fine, dopo aver tentato di rialzarsi, crollò miseramente a terra. L'ultima cosa che vide fu la maschera agghiacciante dell'assassino, che lo guardava con un ghigno soddisfatto.






Jennifer guardò l'orologio che portava al polso. Era da più di dieci minuti che Justin era sceso al piano di sotto, e non era ancora tornato.
-Justin!- urlò a gran voce.
Nessuna risposta.
Mise in pausa il film, poi uscì dalla sua stanza e si affacciò alla ringhiera delle scale.
-Andiamo Jus, non ho voglia di scherzare! E comunque non attacca, lo sai.
Si mise in ascolto aspettando una risposta.
Niente.
Iniziò a scendere le scale con passo felpato, mentre dentro di sé stava cominciando ad avvertire uno strano presentimento.
-Justin..- chiamò ancora, stavolta più debolmente, sentendo che le si stava formando un nodo in gola.
Scese l'ultimo gradino, mentre sentiva un brivido freddo percorrerle lentamente la schiena.
Si avvicinò pian piano alla cucina, muovendo passi sempre più incerti. Un odore acre le arrivò al naso con prepotenza.


La ragazza avanzò di un altro passo verso il pavimento della cucina, ma sentì subito una sostanza liquida e calda bagnarle il piede scalzo.
Abbassò lo sguardo.
Il piede era completamente insanguinato.
Percorse la scia mentre un terrore che non aveva mai provato si faceva spazio dentro di lei.


Poi svoltò l'angolo della cucina.
E lanciò un urlo raccapricciante.


Justin era immerso in una pozza di sangue.


Ghostface


Era mezzanotte.
La mezzanotte di una cupa giornata a Woodsboro. Una coppia di innamorati, Justin e Jennifer stavano guardando Squartati 3 a casa di lei.
A Justin non erano mai piaciuti i film horror e fissava lo schermo annoiato, sbadigliando di tanto in tanto; Jennifer invece seguiva il film con interesse. Era sempre stata un'appassionata di quel genere, specialmente la saga di Squartati, e osservava divertita una scena in cui Ghostface stava uccidendo lentamente una delle sue tante vittime.

A Justin, nel vedere quella scena, venne quasi da vomitare, ma per non sembrare impressionabile finse di andare al piano di sotto a prendere qualcosa da bere.
-Ehi Jenny, ne ho abbastanza di questa roba, vuoi qualcosa da bere?- farfugliò, alzandosi in piedi.
-Sì, ma non metterci troppo..ho paura!- fece lei, ironica.
Justin accennò un sorriso. Amava quando la sua ragazza scherzava in quel modo.
Justin scese le scale velocemente.
Si avvicinò al frigorifero della piccola ma confortevole cucina di Jennifer, e lo aprì mettendo la testa al suo interno. Sperava che dentro ci fossero alcolici, ma tutto quello che trovò fu soltanto una bottiglia di acqua minerale e qualche succo di frutta.
“Perfetto” disse sarcastico tra sé e sé. Prese due succhi alla pesca e lentamente chiuse il frigorifero.
Di colpo, sentì una strana sensazione alla pancia.
Alzò la testa, e vide che davanti a sé c'era una maschera bianca molto familiare.


Ghostface.


Riabbassò la testa e notò che dalla sua pancia usciva sangue inesorabilmente. Justin cadde a terra, stava cercando di scappare strisciando. Il killer lo osservò inclinando la testa, nascondendo dietro alla maschera un'espressione divertita. Con il coltello affilato come un artiglio lo colpì violentemente sulla schiena facendogli sputare dalla bocca un fiotto di sangue. Justin voleva urlare, ma era come se le sue corde vocali non funzionassero più.
Alla fine, dopo aver tentato di rialzarsi, crollò miseramente a terra. L'ultima cosa che vide fu la maschera agghiacciante dell'assassino, che lo guardava con un ghigno soddisfatto.






Jennifer guardò l'orologio che portava al polso. Era da più di dieci minuti che Justin era sceso al piano di sotto, e non era ancora tornato.
-Justin!- urlò a gran voce.

Nessuna risposta.

Mise in pausa il film, poi uscì dalla sua stanza e si affacciò alla ringhiera delle scale.
-Andiamo Jus, non ho voglia di scherzare! E comunque non attacca, lo sai.
Si mise in ascolto aspettando una risposta.

Niente.

Iniziò a scendere le scale con passo felpato, mentre dentro di sé stava cominciando ad avvertire uno strano presentimento.
-Justin..- chiamò ancora, stavolta più debolmente, sentendo che le si stava formando un nodo in gola.
Scese l'ultimo gradino, mentre sentiva un brivido freddo percorrerle lentamente la schiena.
Si avvicinò pian piano alla cucina, muovendo passi sempre più incerti. Un odore acre le arrivò al naso con prepotenza.


La ragazza avanzò di un altro passo verso il pavimento della cucina, ma sentì subito una sostanza liquida e calda bagnarle il piede scalzo.
Abbassò lo sguardo.
Il piede era completamente insanguinato.
Percorse la scia mentre un terrore che non aveva mai provato si faceva spazio dentro di lei.


Poi svoltò l'angolo della cucina.
E lanciò un urlo raccapricciante.

Justin era immerso in una pozza di sangue.
 


 

Hola!
Salve gente, questa è la mia prima One Shot,
e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Voglio fare un ringraziamento a Stella cadente che mi ha aiutata nel componimento di questa storia.
Spero vi sia piaciuta e per favore recensite <3.
Saluti,
Nuvola rossa

 










 







  
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