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Autore: fuxiotta95    03/02/2013    4 recensioni
un nuovo gioco per dare fastidio al coniglietto di Pasqua un nuovo gioco per dare una scusa alla voglia che avevo di riempire quello sbruffone di neve...ma un gioco puó rivelare molte piú cose...
(Le 5 Leggende)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: David/Jiro, Joe/Koujirou
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Era cosi bello volare tra i fiocchi di neve, sentire il vento freddo scompigliarmi i capelli, udire il crepitio del formarsi del ghiaccio sopra la superficie dell’acqua, correre per le strade veloce come lo stesso vento che sospingendomi mi alzava in aria e mi permetteva di muovermi senza freni…tutto ció mi donava una sensazione di pace unica…ma ogni volta che passavo attraverso una persona, senza che essa si accorgesse di nulla, un senso di vuoto m’invadeva, certo qualcuno riusciva a vedermi poiché credeva in me, ma altri no e ció mi ricordava che ero una leggenda dimenticata…
 
Amavo quei momenti di calma, quando al riparo nella mia tana, decoravo le uova per la nuova Pasqua che lenta si avvicinava, lenta per le persone ma veloce per me che dovevo organizzare tutta la caccia alle uova di cioccolato pensando giá ai sorrisi dei bambini che le avrebbero trovate, amavo la sfida che ogni volta si presentava, perché i bambini, oltre a cercare le uova, cercavano me, amavo correre tra i cespugli celandomi ai loro occhi troppo abili nel intravedermi trá il verde delle foglie…amavo essere una leggenda conosciuta in tutto il mondo…
 
Seduto sul tetto osservavo i bambini che con i cestini in mano correvano alla ricerca del “tesoro” che Genda aveva nascosto per loro. Osservai i sorrisi sui loro volti, ridevo quando li sentivo esultare alzando la mano che stringeva quelle uova decorate con sapienza, seguivo i loro spostamenti finché ad un tratto non intravidi tra i cespugli la figura del Coniglio Pasquale, supportato dal vento scesi a terra appena dietro le sue spalle, non si era accorto della mia presenza e di conseguenza sorrisi, osservai la sua coda bianca che spuntava dalla cucitura della tuta arancione, le orecchie appiattite sulla chioma rossiccia.
 
Osservavo i bambini cercare le uova in ogni angolo possibile, in posti che  non avevo neanche pensato di usare come nascondiglio e ogni qual volta uno di loro si girava verso la mia direzione mi tenevo pronto ad aprirmi una galleria per poi ricomparire dietro un altro cespuglio. Come ogni Pasqua la gioia di vederli felici mi riempiva il cuore, amavo vedere quei visi illuminarsi, udire le loro risate cristalline, mi ricordavano quelle di Sakuma quando scivolava sul ghiaccio
-Ma che stó pensando!?-
Chiesi a me stesso scuotendo la testa per aver immaginato il viso di quel teppista che trovava ogni modo per farmi impazzire, lo odiavo da quando aveva rovinato una mia caccia alle uova nella primavera del 68 facendo apparire magicamente una bufera di neve a quando aveva fatto finta di cadere dalla slitta di Nord facendomi venire un infarto.
 
-Se urli ti trovano!-
Gli rammentai piegandomi leggermente verso di lui, udendo la mia voce sussultó per voltarsi e fulminarmi con i suoi occhi del colore del cielo primaverile
-Non provare a rovinarmi un’altra caccia alle uova!-
Mi minacció puntandomi il dito contro, lo guardai con aria di sfida, adoravo quando si infuriava e iniziava ad inseguirmi con la sua velocitá e saltando gli ostacoli con estrema facilitá. Mossi appena il bastone congelandogli il cestino che aveva con se
-Ops-
Iniziai a ridere mentre la rabbia gli percorreva il volto
-Che ne dici di un pó di neve?-
-Non ne avresti il coraggio-
Lo guardai come a voler dire “tu credi?”, alzai il bastone in aria e un velo di neve gli riempí la chioma
-OK, SEI MORTO!-
Lasció cadere il cestino ed inizió ad inseguirmi, ridendo presi a volare mantenendomi ad un’altezza tale che permettesse a Genda di sfiorarmi ad ogni tentativo che faceva di acciuffarmi, evitavo i vari mezzi che passavano sulla strada puntando di tanto in tanto lo sguardo alle mie spalle notando come a volte si piegava e appoggiava le mani al suolo per darsi una spinta maggiore
-Non c’e la fai coniglietto?-
Lo istigai ulteriormente congelando la strada sotto i suoi piedi
-Sei un moccioso buono a nulla!-
Urló saltando la lastra di ghiaccio, sbatté a terra il piede aprendosi un varco sotto di se per sparirvi all’interno. Mi fermai nella piazzetta attendendo di vederlo spuntare da un momento all’altro.
 
Mi muovevo rapido nelle mie gallerie, sapevo perfettamente dove si era fermato e utilizzando il mio sistema di spostamento gli giravo in torno attendendo il momento migliore per sbucargli alle spalle, passavo le mani sulle pareti circolari continuando a muovermi silenzioso in quelle gallerie, che pur essendo sotterranee erano luminose. Odiavo ammetterlo ma mi divertivo quando Sakuma mi sfidava, amavo osservare il suo corpo sospeso nel vento invernale, amavo la sua chioma azzurrina decorata con cristalli di ghiaccio che si fermavano sulle ciocche, amavo osservare le sue iridi dorate, amavo la sua risata, il modo in cui mi parlava…amavo Sakuma…mi fermai appoggiandomi alla parete della galleria cercando di riordinare le idee, non potevo amarlo, lui simboleggiava l’inverno e io la Pasqua, la mia festa era legata alla primavera…ma anche alla rinascita…e Sakuma era rinato a nuova vita come “Inverno”
-Hey canguro hai paura di farmi vedere il tuo brutto muso?-
La sua voce alterata dalla frenesia di continuare quel nuovo gioco mi riportó alla realta, sbattei il piede contro la parete e un varcó si aprí proprio sotto di lui facendolo cadere nella galleria, lo guardai massaggiarsi la testa per la botta presa cadendo e prima che si alzasse lo intrappolai tra le mie braccia
-Come mi hai chiamato?-
I nostri visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro, mi guardó nuovamente con aria di sfida
-C-A-N-G-U-R-O-
Scandí per farmi capire meglio il nomignolo che mi aveva affibbiato, osservai con attenzione il suo viso, la benda che gli celava l’occhio destro decorata dal ghiaccio, le labbra sottili…era perfetto. Puntai lo sguardo alle sue mani, il punto dove impugnava il bastone era ghiacciato
-Sono un coniglio!-
Gli rammentai alzando nuovamente lo sguardo e avvicinando maggiormente il mio viso al suo, al punto tale che riuscí a sentire il suo alito che profumava di pino
-Cang-
Prima che potesse terminare la parola lo baciai per impedirgli di rammentarmi l’odio che provavo nei suoi confronti quando si comportava da bamino, le sue labbra erano fredde, ma appena ricambiarono il bacio divennero calde, mi allontanai lentamente dal lui osservandolo per notare la minima reazione a quel mio atto
-Canguro-
Proferí con la sua solita aria di sfida, sbuffai baciandolo nuovamente per poi allontanarmi
-Canguro-
Un altro bacio piú lungo
-Canguro-
Un altro
-Canguro-
Un altro e un altro fino a che persi il conto delle volte in cui lo baciai e in cui mi chiamó “Canguro”.
 
Continuai a chiamarlo “canguro” non appena scoprí la reazione che portava quel nomignolo, le sue labbra erano calde, sapevano di cioccolato, il suo corpo profumava di fiori. Proseguimmo a lungo in quel gioco, sorridevo ogni volta che si allontanava da me e osservavo il suo viso dalla pelle chiara, i tatuaggi sotto gli occhi, le orecchie ritte
-Canguro…-
Sussurrai osservandolo avvicinarsi nuovamente al mio viso, ogni bacio mi dava un calore mai provato prima, o che molto probabilmente avevo dimenticato, si allontanó e decisi che era ora di finirla con quel gioco, gli portai le mani alle guance trovandole estremamente calde e piacevoli
-Genda…-
Sorrise sentendomi pronunciare il suo nome con dolcezza, mi tiró a se appoggiando la schiena alla parete alle sue spalle, mi appoggiai al suo petto lasciandomi cullare dalle sue braccia
-Sakuma…-
 
Non esistevano Coniglietto di Pasqua e Inverno in quelle gallerie cosí accoglienti, no esistevamo solo noi Genda e Sakuma, solo noi stretti in quel abbraccio…lui era il mio inverno freddo ma allo stesso tempo piacevole perché mi donava paesaggi da cartolina decorando i campi, i tetti delle case, gli alberi…
 
Lui era la mia Pasqua, gioiosa e dolce, luminosa e calda…
 
Eravamo solo noi…Sakuma e Genda…

 
SPAZIO AUTRICE
Che idee pazze mi vengono cercando immagini di Jack e il Calm Coniglio :3 spero vi sia piaciuta perché a me è piaciuto scriverla XD e credo si comprenda dal fatto che è piú carina del solito XD mi immagino troppo Genda con la coda a batuffolo e le lunghe orecchie XD Dedico questa storia alle mie due leggende Riku_Akiri e _SakumaxGenda_ sperando che anche a loro la storia sia piaciuta!
Un bacione dalla vostra pazza Fuxiotta95
  
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