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Autore: _DNA    03/02/2013    2 recensioni
Fanfiction dedicata a lauronics, che oggi compie gli anni!!!!
Auguri lallaaaaaaa!!!!^O^
In questa fic ho aggiunto anche la sua OC, Stella, per renderla felice! Che poi non so se questa pseudo-schifezza le piacerà...spero tanto di sì. Anche se, come ho detto, è una schifezza...
È la primissima volta che scrivo di una coppia Het a rating giallo...spero che mi sia venuta bene...
Se volete entrate a dare una lettura!^^
Ci vediamo dentro!
†Elly-chan†
PS_ Scusate il titolo orribile, ma non mi veniva in mente altro!!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stella avanzava veloce nel campo avversario, superando con facilità chiunque si mettesse sul suo cammino.

< Preparati, Darren! > urlò al portiere, che si stava preparando a parare il colpo speciale in arrivo.
 
< Stai pur certa che non lo farò passare! > gridò di rimando l’altro, aprendo le braccia.
 
< Punta di diamante! > la ragazza mandò il pallone in aria e, dopo averlo raggiunto con un salto, lo calciò con forza verso la porta avversaria. Attorno alla palla comparve una serie di diamanti che si avventavano minacciosamente sul portiere. Darren, sorpreso dal tiro di Stella, non tentò neanche di pararlo.
 
< Sì! > esultò lei alzando un pugno in aria.
 
< Bravissima, Stella! > il capitano le corse incontro complimentandosi con lei, seguito a ruota da tutti gli altri membri. Tutti a parte Xavier, che era rimasto fermo dov’era e fissava la castana con un sorriso a trentadue denti.
I due erano molto amici da quando la ragazza era entrata nella Inazuma, ma il rosso sapeva benissimo che nei suoi confronti provava qualcosa di più grande di una semplice amicizia. L’aveva capito fin da quando, la prima volta che si erano incontrati, si era perso nell’azzurro dei suoi occhi ed era stato contagiato dalla sua allegria perenne.
Quel sentimento, che all’inizio Xavier aveva ignorato, si manifestava ogni volta che parlavano o passavano del tempo insieme.
Il rosso si ostinava a nascondere a Stella le proprie sensazioni per paura che, confessandole il suo amore e in caso questo non venisse ricambiato, la grande amicizia che era nata fra loro si sciogliesse. Così quel peso sul cuore del ragazzo continuava a persistere.
 
< Che c’è? Sei rimasto imbambolato? > la voce divertita di Stella riscosse Xavier dai suoi pensieri.
 
< N-no! > si affrettò a rispondere lui, agitando le mani imbarazzato < Stavo solo pensando a come un tiro così debole possa aver segnato. > la provocò cercando di risultare il più calmo possibile.
 
< Che cosa vuoi dire?! > Stella inarcò un sopracciglio e lo raggiunse piccata.
 
< Niente, stavo scherzando! > il rosso iniziò a ridere.
 
< Scemo. > la ragazza gli diede un leggero schiaffetto sul braccio, sorridendo. “Quando ride è ancora più bello”, si ritrovò a pensare osservandolo. Scossò la testa arrossendo, come se qualcuno avesse potuto percepire i suoi pensieri.
Non era chiaro nemmeno a lei cosa provasse per l’amico: i suoi sentimenti erano molto confusi. Cercava però di ignorarli, molto spesso inutilmente.
 
< Ragazzi, per oggi basta così. Andate a cambiarvi. > sentenziò l’allenatore.
Tutti corsero nelle proprie stanze e scesero al piano di sotto del dormitorio verso ora di cena.
 
< Buon appetito! > esclamò Jack quando ebbe davanti la sua porzione.
 
< Altrettanto! > risposero gli altri in coro, poi iniziarono a mangiare. Xavier osservava triste il suo piatto, con la forchetta a mezz’aria.
 
< Ehi, che ti prende? Durante l’allenamento eri così felice! > commentò preoccupata Stella.
 
< Oh, non ho nulla… > mormorò senza alzare la testa e appoggiando la forchetta < Solo che non ho fame. > la guardò e le fece un sorriso tirato.
 
< Sarà…sicuro di stare bene? Guarda che se hai un problema a me puoi dirlo! > affermò la castana.
 
 
< Non ho alcun problema, Stella, tranquilla. > affermò alzandosi in piedi.

< Io vado a dormire, sono distrutto. Grazie per la cena! > disse sorridendo a tutta la Inazuma. Poi, a testa bassa, senza dire una parola, scomparì dietro la parete della sala da pranzo.
La ragazza, per tutta la durata del pasto, rimase in silenzio ripensando allo strano comportamento di Xavier. Poco tempo prima era allegro, come mai il suo umore era cambiato così tanto? Stella non riusciva a trovare risposta per quella domanda.
Quando ebbero tutti finito di mangiare, dopo essersi salutati e dati la buonanotte, i giocatori si ritirarono nelle loro stanze.
La castana si sdraiò sul suo letto con gli occhi rivolti al soffitto. Non era un dramma se il suo amico non le diceva cosa gli prendeva, prima o poi gli sarebbe passato, ma lei non riusciva a darsi pace. Era troppo preoccupata e non sapeva spiegarsi il perché. Non riusciva neanche a dormire. Sospirò e si girò su un fianco. Un rumore dalla stanza di fianco la fece sobbalzare. Scattò in piedi e aprì silenziosamente la porta.
 “Xavier?” disse fra sé e sé perplessa. Perché il rosso stava camminando per il corridoio a quell’ora?
“Magari deve andare in bagno.” riflettè Stella dandosi della stupida. Continuò ad osservare la figura di Xavier illuminata debolmente dalla luce della luna. Stava scendendo le scale.
 
< Ma che diavolo!? > si lasciò scappare la ragazza, che si coprì la bocca immediatamente. Senza pensarci, decise di seguirlo in punta di piedi.
Il rosso uscì dal dormitorio e andò a sedersi sulla lieve pendenza di fianco al campo da calcio. Stella si fermò un attimo, confusa, poi si avvicinò silenziosamente a lui, appoggiandogli da dietro le mani sulle spalle. Il ragazzo si girò spaventato: < S-Stella? > balbettò con le guance leggermente arrossate.
 
< E chi altro, scusa? > gli sorrise lei sedendosi accanto a lui.
 
< Che ci fai qui? > le chiese abbassando la testa.
 
< No. Che ci fai TU qui. >
 
< Ecco…io… > Xavier si bloccò.
 
< Sei preoccupato per qualcosa, dico bene? > la castana finì la frase. Il silenzio da parte dell’altro le dimostrò che aveva ragione.
 
< Forse ho capito! Sei preoccupato per la prossima partita! > si illuminò la ragazza.
 
< M-mi hai scoperto… > mentì il rosso per evitare di toccare il reale argomento che lo demoralizzava.
 
< Stai tranquillo! Sono sicura che sarai bravissimo! > continuò Stella osservando sorridente il cielo notturno. Xavier sollevò la testa e la osservò con aria incantata. Il bagliore della luna la rendeva splendida.
 
< Senti Stella… > era deciso ad andare fino in fondo a quella faccenda. Non ne poteva più di tenersi dentro ciò che provava per lei.
 
< Dimmi! > Stella si voltò allegra verso di lui. A Xavier mancava il fiato, non ce l’avrebbe mai fatta a confessarle tutto. Non era abbastanza forte.
 
< Lascia perdere. > concluse il rosso ancora più triste.
 
< No che non lascio perdere! > la castana perse la pazienza.
 
< Stella… > l’amico la guardò scioccato.
 
< Non devi preoccuparti di dirmi tutto ciò che pensi! Per qualsiasi cosa tu abbia bisogno, io ci sarò, va bene? > affermò Stella seria.
Xavier teneva gli occhi puntati in quelli dell’amica, e sulle sue labbra comparve un sorriso dolce.
 
< Ho capito quello che mi preoccupa. > sussurrò lui avvicinando lentamente il viso a quello della ragazza.
 
< C-che cos’è che ti preoccupa? > lei arrossì vistosamente, ma non indietreggiò.
Il rosso non rispose, ma annullò le distanze fra le loro labbra, facendo nascere un tenero bacio.
Xavier si staccò quasi subito per vedere la reazione di Stella: sorrideva raggiante. Quella volta fu lei a prendere l'iniziativa e ad avventarsi per la seconda volta sulle labbra del rosso. Le loro lingue si cercavano, intrecciandosi appassionatamente.
Il ragazzo la sdraiò delicatamente sull'erba, posizionandosi sopra di lei e continuando a baciarla. Stella stringeva a sè Xavier: ora che si era dichiarato, sentiva il bisogno di averlo vicino. Si staccarono ansimando per mancanza di ossigeno nei polmoni.

< Quella che mi preoccupa sei tu... > mormorò Xavier accarezzandole una guancia col dorso della mano.

< In che senso? > la castana sorrise maliziosamente afferrandogli il colletto.

< Nel senso che- >

< A volte faresti meglio a stare zitto, Xavier. > lo interruppe lei attirandolo in un altro lungo bacio.
Finalmente, il peso sul cuore del ragazzo era scomparso, lasciando il posto a tutto l'amore che provava per Stella, e lei era riuscita a mettere ordine fra i suoi sentimenti.
Una cosa era sicura: da quel momento non si sarebbero più lasciati.



Angoletto dell'autrice:

Tanti auguri a teeeee, tanti auguri a teeeeee, tanti auguri a laura, tanti auguri a teeeee!!^^ Buon compleanno lalla! Anche se molto in ritardo...vabbè, il regalo io te l'ho fatto. u.u
Shindou: Tanti auguri Laura!^^
Laura: Nooooo, Shindou!!!! *lo picchia*
Lasciamo perdere. Ora che te l'ho fatto picchiare sarai contenta eh? Scusami se è così corta...T_T
Comunque spero che questa fic mi sia venuta bene! E spero ancora di più di non averti rovinato la giornata...se fa schifo dimmelo che la riscrivo un po' meglio. Io mi sono impegnata!! >O< Spero vivamente che ti piaccia, laura...e naturalmente che piaccia anche a tutti gli altri che sono entrati a leggere! :D
Chiunque voglia lasciare un commentino per dirmi com'è, è pregato di farlo!^^ Grazie mille!
E scusate per eventuali errori, ma non sono riuscita a ricontrollare e ora devo scappare! Ho fatto anche la rima...*-*
Arrivederci e grazie per aver letto!!
†Elly-chan†

  
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