Videogiochi > Assassin's Creed
Ricorda la storia  |      
Autore: cave_leonem    04/02/2013    3 recensioni
È tutta colpa mia. È stato quel bacio. Le attenzioni di Ezio volgono tutte alle donne, ero troppo ubriaco. E anche se avessi avuto possibilità in termini di orientamento sessuale, non avrebbe mai potuto voler da me altro se non amicizia. E poi perché pensare a lui come se fosse di mia proprietà? Perché desiderare che rimanesse solo per me? Ha i suoi doveri a cui tener fede, e io di certo non faccio parte di questi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E' brutta. Ma volevo tanto lavorare con questa coppia. Vi prego, non sputatemi in un occhio per questo scempio.


Quel profumo così inebriante di Chianti aveva ormai pervaso ogni angolo più nascosto della stanza, quando diede alla loro testa, e c'era ormai necessità di ingentilirlo. Con le tempie che pulsavano e gli occhi rossi per le lacrime conseguite a dolorosi ricordi di morte e di assassinii, entrambi finirono con l'amarsi per qualche secondo o forse anche di più, per la durata di un bacio dolce che di certo non si può chiedere, ma di cui è possibile scorgerne il desiderio negli occhi di una persona bisognosa d'amore. Fu un bacio delicato che ben si fissò nella mente di Leonardo, che tempo addietro era rimasto colpito dalla perfezione dei lineamenti di Ezio Auditore: aveva trovato in lui la perfezione che un artista cerca per tutta la sua vita e crede di non riuscire mai a raggiungere e voleva catturare tutto quello che di perfetto aveva visto in lui in un dipinto, e fissare per sempre la sua opera d'arte, potendosi vantare di essere riuscito nel suo intento.
Eppure, inspiegabilmente, la perfezione racchiusa in quel bacio lasciò il pittore in disappunto, forse perché sapeva che non era stato un gesto intenzionale, o forse perché la tela venne rovinata poco dopo.

"Perdonami, Leo. Devo congedarmi."

Il tono secco di Ezio gli graffiò la pelle con una violenza incredibile, invisibile.

"Non preoccuparti, amico."
Ma era già andato via.

 

 

 

 

Leonardo non faceva altro che ripensare a quelle cicatrici che non si sarebbero rimarginate, cercando di trarne profitto per la sua arte. Dopotutto, dalla sofferenza scaturiscono i pensieri più filosofici. Ma questo non era il caso: era partito, ancora una volta, era via, chissà dove, e rischiava la vita. E lui non poteva proteggerlo, se non attraverso le armi del Codice che continuava a riparare per lui, aspettando solo la sua integrità come ricompensa.

Il Chianti è la soluzione a tutti i problemi! ripeteva sempre al suo amico assassino.

Si versò un bicchiere di vino e bevve, cercando di annegare tutti i rimpianti di quella serata.

È tutta colpa mia. È stato quel bacio. Le attenzioni di Ezio volgono tutte alle donne, ero troppo ubriaco. E anche se avessi avuto possibilità in termini di orientamento sessuale, non avrebbe mai potuto voler da me altro se non amicizia. E poi perché pensare a lui come se fosse di mia proprietà? Perché desiderare che rimanesse solo per me? Ha i suoi doveri a cui tener fede, e io di certo non faccio parte di questi.

 

 

"Un compagno?" esclamò Ezio sorpreso, quando tornò a Firenze, dopo la sua missione.

"Esattamente" rispose Agnolo, quasi dispiaciuto.

"Leonardo ha trovato un compagno e al momento non è qui... tra persone che si amano, c'è bisogno di trascorrere il tempo in intimità, e lei ne sa qualcosa, vero signor Ezio?" sorrise, portando via un carico di utensili da disegno da sistemare nello studio.

"Leonardo... era omosessuale?"

Mormorava tra sé e sé, incredulo per quella notizia, stranito.

Probabilmente non fu la tendenza sessuale dell'amico a stupirlo, però.

Per la prima volta, appena tornò a casa quella stessa sera, pianse.

Pianse come non aveva mai fatto per nessun altro, neanche per Cristina.

Leonardo era sempre stato lì per lui quando ne aveva avuto bisogno, dalla triste morte dei suoi parenti fino a quel momento: gli aveva costruito armi, gli aveva dato rifugio e lo aveva abbracciato ogni volta che l'aveva visto, ignorando tutte le morti che aveva dovuto causare per il suo obiettivo. Era sempre stato il suo migliore amico, e ormai gli sembrava di aver perso questo privilegio.

Si sedette sul suo letto, cercando di calmarsi, e poi tirò fuori dal un mobiletto una bottiglia di Chianti. Come diceva sempre il suo "amico" inventore, il Chianti è la soluzione a tutti i problemi.


  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: cave_leonem