NdA: Salve! Ehm, okay. Nelle presentazioni faccio schifo. Non pensavo di scrivere su questo pairing o su questo Fandom fino a stanotte quando, alle tre, è giunto un bagliore di ispirazione (in letargo da mesi e giunge sempre ad orari indecenti!). Ed eccomi qui a pubblicare qualcosa su un pairing che shippo da tipo tre giorni. Bene. Okay, qui sono nuova, non devo farmi riconoscere. Per chi non mi conoscesse (i tre quarti del Fandom, quindi), io sono Grin, diminutivo del mio nickname (così evitate di perdere ore a ricopiarlo, ecco).

Che dire… Ringrazio tanto Gary e Iria, che mi hanno sostenuta in questo mio schlero improvviso. °^°

Brevi annotazioni: è una AominexKagami, ma non vengono mai nominati. Così potete decidere voi chi “sta sopra”. È anche la mia prima Flashfic, e la sintesi non è una mia dote, sono prolissa e si vede dalle mie note, che stanno diventando quasi più lunghe della fic, quindi non ne sono pienamente soddisfatta, mi sembra manchi qualcosa.

Grazie a chi leggerà e, magari, recensirà. ^^ Ditemi pure se ho commesso errori (più occhi son meglio dei miei due), se sono andata OOC, se ho sbagliato qualunque cosa (per esempio, il rating è arancione, ma non son certa sia quello più adatto, oppure se è il caso di inserire qualche avvertimento ulteriore). Grazie e buona lettura!

One-on-One

One-on-one, uno contro uno.

Sul campo, in pubblico e sul letto, in intimità.

Due situazioni completamente diverse, eppure anche tra quelle lenzuola avveniva, ogni notte, una battaglia tra due contendenti.  Anche questa notte sarebbe stato così, ed entrambi lo sapevano bene.

***

Si scrutano negli occhi, intensamente e senza perdersi di vista per un attimo. I loro nasi ormai a contatto e le loro fronti si avvicinano, mentre i loro reciproci sguardi diventano sempre più intensi e i loro caldi respiri si mescolano l’un l’altro. Il lieve alone di sudore sui loro corpi stride al contatto delle membra dell’altro, affaticate dalle loro intense ore di allenamenti, inumidendo quelle lenzuola poco prima fresche, ma ora bollenti.

Una corsa contro il tempo per prendere il sopravvento sull’avversario, ma senza fretta. Bisogna aspettare il momento giusto, quando se ne ha di fronte uno tanto forte. Ma entrambi sanno che il momento sta per giungere e si scambiano un ulteriore, più intenso, sguardo mentre le loro labbra assumono la piega tipica del sogghigno, prima di avvicinarsi a quelle dell’altro, contemporaneamente. Il momento è giunto, sapranno chi vincerà lo scontro. Le mani dell’uno scorrono freneticamente sul corpo nudo dell’altro, con forza inaudita, ma che entrambi sanno di potersi permettere, conoscendo il calibro del contendente per ottenere il controllo.

I loro baci sono morsi, le loro carezze graffi. Ma nel buio della loro stanza, dopo la passione, i denti lasciano spazio alle labbra e alla calda lingua e i palmi si distendono, carezzando la pelle arrossata dai graffi e stringendo l’altro ancor più verso sé.

“Questo è un pareggio, in fondo”, pensano entrambi, stretti in quella presa che sul campo, in partita, sarebbe stato un fallo, ma un segno di possesso sul letto, eppure nessuno dei due avrebbe mai ammesso il proprio pensiero, preferendo piuttosto ricominciare la lotta, poco dopo, per proclamarsi a voce vincitore.