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Autore: AxXx    04/02/2013    2 recensioni
Sono passati venticinque anni dalla sconfitta dei razziatori e la galassia è tornata ad una parvenza di pace.
Ma questa parvenza è destinata a non durare: alcune scelte del comandante non sono state apprezzate da tutti e una nuova guerra sembra essere alle porte, tanto violenta che potrebbe sovvertire l'ordine galattico.
Il Comandante Shepard e sua moglie Miranda Lawson sono scomparsi senza lasciare traccia e toccherà ai loro figli Kaidan ed Allison ritrovarli ed evitare una guerra su scala galattica.
Alleati vecchi e nuovi, sorprese e pericoli in una galassia nel caos che cerca di risollevarsi da una guerra sanguinosa.
[La storia è vista dal punto di vista di Allison, la figlia.]
(La storia ha ricevuto varie modifiche e correzioni)
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
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                            Figli degli Spettro.

 

 

 

 

 

 

 

 

È dura essere figlia di uno spettro, figuriamoci se quello spettro è il primo spettro umano della storia salvando la galassia dai Raziatori.

Esatto: io e mio fratellastro Kaidan siamo figli di Miranda Lawson e John Sheppard: colui che salvò la galassia dalla minaccia dei Razziatori.

Sia chiaro che mia "madre" pur essendo mia madre biologica non mi abbia partorito: io sono stata 'clonata' usando le cellule di mia madre e di mio padre per dare origine a me, creando un feto cresciuto in una vasca.

Infatti lei era sterile, ma desiderava avere un figlio e, nonostante la mancanza di risorse, era riuscita ad ottenere da un laboratorio la possibilità di avere un figlio.

Una volta raggiunti i nove mesi di "gravidanza artificiale" ero stata tirata fuori e cresciuta come se fossi la loro vera figlia.

La cosa non mi turbava più di tanto, dopotutto, per me, erano stati i genitori miglioridel mondo che mi hanno vista come una vera figlia e non solo come il frutto di una provetta.

Mio 'fratello', invece, era stato adottato subito dopo la guerra: ritrovato tra le macerie di Londra con solo qualche settimana di vita, era stato letteralmente salvato da mio padre e che non se n'era più separato.

Da allora eravamo diventati una solida famiglia, nonostante le nostre particolarità.

 

Ho vissuto per tutta la vita tra le varie stazioni spaziali e navi umane frequentando gli altri figli di capitani e piloti imparando praticamente a guidare le navi spaziali direttamente dai membri dell'equipaggio.

Mia madre e mio padre erano continuamente in missione o con qualche incarico, ma tornavano molto spesso sulla stazione Arcturus 2 a trovarmi e di solito non erano mai in missione insieme.

Sono passati venticinque anni dalla sconfitta dei Raziatori ed io mi sono laureata all'accademia militare ottenendo la classificazione N1, mentre mio fratello si è specializzato come pilota di caccia e trasporti, tuttavia non ero vista di buon occhio dai miei commilitoni.

Molti, infatti, nutrivano vari dubbi sulla vera meritatezza della mia assegnazione insinuando più volte che la mia posizione fosse dovuta al nome della mia famiglia ed io stessa non ero affatto sicura che mi meritassi quella posizione.

Certo, volevo bene a mio padre, ma mi sembrava che la sua ombra continuasse a sovrastarmi seppur involontariamente.

 

 

 

Mi trovavo sulla Terra nel cortile principale dell'accademia in uniforme militare in attesa insieme alle altre duecento reclute del programma di truppe d'assalto divisione N.

Era un enorme edificio bianco rettangolare con ampie vetrate di vetro che riflettevano la luce del sole mattutino, con un ampio cortile erboso tagliato da un lungo viale bianco che si apriva in un cortile a semicerchio dove eravamo tutti radunati.

Il programma N era il più ambito di tutti: ero stata designata al programma N a vent'anni, dopo solo due anni di servizio attivo.

Dopo esser stata messa alla guida di un'unità d'assalto sul campo, e farla uscire senza perdite dal pianeta di Benning, che era sotto attacco di alcuni pirati Batarian, senza perdite, ero stata designata al progamma N con la solita designazione N1 con la quale avevo accesso a tutto il programma.

Avevo superato tutti i test psicologici e fisici a cui mi avevano sottoposto, mettendomi alla prova anche in cultura generale e nel pronto soccorso sul campo non solo per quanto riguarda gli umani, ma anche per gli alieni.

Era l'ultimo giorno all'accademia militare d'elite: dove si poteva raggiungere al massimo la designazione N6 ed io ero in lista per raggiungere quella posizione.

"Ehi! Allison!" Mi chiamò Francis Lannigan, un ragazzo dalla pelle bronzea massiccio e con le spalle larghe; capelli neri, tagliati corti e gli occhi marroni sul viso leggermente squadrato.

Era cresciuto sulla terra, nei bassifondi di Boston facendo parte di una banda di scalmanati e criminali.

Era riuscito a mettere le mani su un po' di soldi ed era scappato, iscrivendosi all'accademia militare.

Benché in molti dubitassero della sua onestà, si era sempre comportato bene, senza farsi notare o fare stupidaggini.

Col tempo eravamo riusciti a fare amicizia e cominciavo a sospettare che ci stesse provando con me, ma, finché non mi infastidiva, la cosa non mi dispiaceva.

"Francis, ti trovo bene, come stai?" Gli chiesiincrociando le braccia sorridendogli.

"Tutto a posto... sono un po' nervoso, ma comunque, arrivare qui è già qualcosa, anche se fossi un N2 non dovrei avere problemi di lavoro, sarò comunque nelle truppe speciali." Rispose con un alzata di spalle.

"Accidenti! davvero credi solo N2!? Io ti darei almeno un N5." Ci interruppe Lucas Vega, saltando con un agile balzo il muretto che separava il terreno erboso dal viale.

Era il figlio di James Vega e Daiana Allers ed aveva ereditato la pelle scura del padre, ma non la robustezza.

Infatti era magro e allampanato, con gambe lunghe ed agili ed il viso affilato che ricordava vagamente una volpe.

Dopotutto il soprannome "La Volpe" era assolutamente meritata: era sempre stato un tipo astuto, con un ottima manualità, capace di riparare quasi qualunque cosa.

"Tu, invece, che affiliazione avrai?" Chiesi con un sorriso: sapevo già che era in lista per raggiungere l'ambito N6, l'unico che dava accesso al programma N7.

"N6, sicuramente... appena avrò la possibilità, cercherò di farmi ammettere negli N7." Rispose spavaldo.

Se c'era qualcosa che a lui non mancava era l'autostima: se lui sapeva o poteva fare qualcosa era sempre pronto a vantarsene.

Il tempo passava lento ed io mi lisciai nervosa i capelli castano chiaro che mi arrivavano fin sotto le spalle cercando di calmarmi.

Vero che ero in un programma prestigioso, ma sentivo di dover riuscire ad arrivare in fondo, anche se non avevo avuto pressione dai miei genitori.

'Avanti, tra poco daranno le assegnazioni, devi stare tranquilla...' Pensai, cercando di regolare il battito cardiaco.

 

 

Ero talmente ansiosa che non mi resi conto di chi stava arrivando fino a quando non fu Lucas ad indicarlo.

"Guarda chi arriva, bellezza!" Disse tirandomi una gomtata indicando qualcosa in cielo.

La Normandy SR-2, la nave di mio padre, stava attraccando alla parte superiore dell'accademia miltare.

"Sembra che ci sarà anche tua padre all'assegnazione dei gradi." Continuò a pungolarmi Vega, rendendomi ancora più nervosa.

Potevo solo immaginare che lui fosse qui per poter assisstere alla mia premiazione e avevo paura di deluderlo se non avessi conseguito la massima assegnazione.

"Tranquilla, vedrai che sarà fiero di te." Mi rassicurò Francis dandomi una leggera pacca sulla spalla.

Aspettammo ancora dieci minuti prima che gli altoparlanti informarono tutti i candidati di entrare per ricevere la designazione stabilita.

Ci mettemmo tutti in riga, disposti su quattro file parallele, ed entrammo a passo di marcia camminando come un solo uomo.

Eravamo stati istruiti, non solo all'efficenza sul campo, ma anche all'apparenza per tenere alto l'onore della terra anche con la disciplina e l'ordine che doveva essere perfetto anche per noi.

Benché la divisione N raramente partecipava ad eventi importanti, era sempre importante saper mantenere l'ordine in uno schieramento unito: l'apparenza poteva essere utile quanto la forza nel suo singolo.

Superammo l'entrata per ritrovarci nel cortile interno dove era stato allestito un palco dove si trovavano in piedi diversi alti ufficiali dell'alleanza tra cui, con mio profondo stupore, i miei genitori.

Mia madre era in seconda file, con il grado di comandante e seconda in comando rispetto a mio padre: era sempre la stessa, ma si notavano i primi segni di invecchiamento, le prime rughe ed i primi capelli bianchi, un po' come mio lui, in prima fila, capitano della Normandy, proprio accanto al capo istruttore e direttore dell'accademia che ci avrebbe conferito la designazione.

Gli altri ufficiali erano quasi tutti parenti dei miei comagni, ma c'erano anche diversi graduati che non avevano figli ed erano venuti solo per assistere alla premiazione e, con mia stupore condiviso da diverse persone, c'era anche una delegazione Turian, formata di cinque alti ufficiali della gerarchia; tutti in corazza pesante.

"però... cosa ci fanno i turian, qui?" Sussurrò Francis sporgendosi leggermente verso di me.

Nemmeno io lo sapevo, certo la nomina del programma era un'occasione importante, ma difficilmenteavrebbe avuto un qualche risvolto politico rilevante, anche se, negli ultimi vent'anni, i rapporti tra Turian e Umani erano molto migliorati.

Ai lati del cortile, sotto i colonnati, erano seduti gli ufficiali minori e i parenti non graduati venuti ad assistere alla nomina dei propri figli.

Il direttore fece un passo avanti accendendo il factotum portandoselo vicino al viso come un microfono ed iniziò a parlare: "Benvenuti, volontari del progetto d'elité, è un onore, per me, poter dare a tutti voi il benvenuto. Voi sarete l'avanguardia dell'alleanza, il suo braccio armato più efficente e i tutori della pace da poco istaurata nella galassia. Dovrete servire e proteggere la gente dell'alleanza! Viaggerete nei sistemi e proteggerete l'umanità dai sui nemici esterni ed interni! Sarà un compito assai difficile e duro, ma avrete al vostro fianco gli uomini migliore e la strumentazione migliore! Siete pronti ad assumervi le responsabilità che questa posizione comporta!?"

"Sissignore!" Urlammo tutti insieme all'unisono.

"Molto bene! Vi chiamerò in ordine alfabetico e vi assegnerò la designazione! Siatene fieri qualunque esso sia, perché sarete sempre indispensabili per l'alleanza!" Annunciò prima che il suo Factutum facesse apparire una lista di nomi.

Quando iniziò a dettare i nomi iniziai davvero a sentirmi male: sembrerà strano che mi sentissi così dopo diverse missioni sotto il fuoco nemico, ma sapevo che quell'occasione era importante e per di più avrei ricevuto la nomina sotto gli occhi di mio padre; mi sentivo come un adolescente prima della consegna dei risultati di maturità.

 

"Adam Alter... N4."

 

La lista continuava ed io mi sentivo sempre peggio...

 

"Mark Bellior... N2."

 

...Avrei tanto voluto avere qualcosa per asciugarmi il sudore...

 

"Mary Eller... N5"

 

...strinsi la mano con forza...

 

"Chiara firchfild... N4"

 

... Passarono pochi attimi, prima di sentire il nome di Francis...

 

"Francis Lannigan... N6"

 

...Lo vidi fare un leggero segno di vittoria, mentre gli veniva assegnato il grado più alto.

 

Claire Olligan... N3! Marshal Oseold... N6"

 

"Ottimo, Francis, bravo!" Mi congratulai a bassa voce.

 

"Grazie." Rispose semplicemente lui con un sorriso.

 

"Mark Ross... N5!"

 

Era il mio turno...

 

"Allison Shepard..."

 

Trattenni il respiro, mentre il tempo sembrava dilatarsi, quasi fosse uno scherzo.

 

"N6!" Urlò il direttore.

 

Sentii il corpo rilassarsi, tanto che dovetti fare uno sforzo per mantenermi in posizione e non barcollare.

Il resto dei nomi non li ascoltai molto: sapevo che molti mi stavano guardando storto, ma a me non importava; almeno fino a che non toccò a Lucas.

 

"Lucas Vega... N6"

 

Lui, due file davanti a me, non ebbe alcuna reazione apparente, ma vidi le sue labbra innarcarsi in un sorriso compiaciuto.

Il resto dei nomi li persi, anche perché ero contenta per me e per i miei amici, e quindi il mio cervello riuscì a recepire solo il "Rompete le righe!" del direttore.

Ci ritrovammo di nuovo nel cortile esterno a parlare con i nostri amici e genitori.

"Bel lavoro, Allison, ce l'hai fatta! Sei un N6!" Disse Francis tirandomi un energica pacca sulla spalla.

"Come voi... del resto." Risposi con un alzata di spalle.

In quel momento i miei genitori mi si avvicinarono sorridenti, fieri che avessi raggiunto quel risultato.

"Bel lavoro, tesoro... sono fiera di te." Disse mia madre, abbracciandomi.

"Grazie, mamma, sono davvero contenta di essere arrivata fin qui." Dissi con un sorriso, mentre mio padre mi poggiava una mano sulla spalla.

"Hai fatto un ottimo lavoro e sono fiero di te, sicura di voler andare avanti fino all'N7?" Chiese con un sorriso comprensivo.

"Sicurissima, pa', perché? non ti fidi di me?" Chiesi, pur sapendo già cosa mi avrebbe risposto.

"Sai bene che mi fido, e se vuoi andare avanti, non ti fermerò. Voglio solo che tu sia sicura della tua scelta e non che lo fai solo perché..."

"L'hai fatto tu, sì, lo so papà, me lo dici quasi tutti i giorni." Lo interruppi io facendo sorridere mia madre.

"Stai attenta, signorina, ricorda che sono ancora tuo padre!" Esclamò lui puntandomi l'indice sul viso con aria scherzosa.

"Si, certo." Dissi ridendo, accompagnata dai miei famigliari. Era bello far parte di una famiglia così unita: qualunque cosa potesse accadere, sapevo di poter contare su di loro.

"Perché Kaidan non è qui?" Chiesi un po' stupita: benché mio fratello ed io non fossimo proprio amicissimi, pensavo ci sarebbe stato anche lui.

"L'hanno richiamato per un incarico, sembra qualcosa di importante: non abbiamo ancora ricevuto il dossier della sua destinazione, dev'essere qualcosa di importante se l'hanno negato anche a noi." Rispose mia madre un po' pensierosa.

"Sei preoccupata?" Mi chiese mio padre, notando la mia espressione oscurata.

"Un po', dopotutto certe missioni possono essere davvero pericolose, soprattutto per un pilota." Risposi cercando di calmarmi.

Il brutto di essere in una famiglia militare era proprio questo: se un tuo familiare era in pericolo e non ti dicevano dove andava, significava che era qualcosa di grosso e subito iniziavi ad immaginarti gli scenari peggiori.

"Naa', non credo che Kaidan sia in pericolo: ha imparato dal migliore: Joker non è mai stato abbattuto; vostro figlio non è da meno." Disse un Turian che si era avvicinato a noi.

"Zio Garrus!" Urlai riconoscendolo e correndo ad abbracciarlo.

Ora, per essere chiari, ovvio che un turian non potesse essere veramente mio zio, tuttavia Garrus e mio padre erano amici di vecchia data e, poiché veniva spesso a trovarci insieme a sua moglie Tali, tanto che li chiamavo continuamente zio Garrus e zia Tali.

"Allison, ti trovo meglio che mai! Congratulazioni per l'ottimo risultato." Disse ricambiando l'abbraccio.

"Che ci fai qui!?" Chiesi, felice e stupita di vederlo.

"Ero qui per scortare il primarca Victus alla Cittadella: avevamo chiesto alla Normandy di scortarci; poi avevamo saputo della nomina e il primarca ha approfittato della cerimonia per parlare con il presidente del consglio dell'alleanza." Spiegò il turian semplicemente.

"Sembra qualcosa di importate..." Gli dissi perplessa: una serie di incontri del genere erano davvero importanti e di solito significava che c'era qualcosa di grosso sotto.

"Spiriti! Spero di no! I nostri mondi sono stati appena ricostruiti ed una crisi la farebbe ricadere di nuovo nel caos!" Esclamò Garrus.

"Sta tranquillo, riusciremo a salvare la situazione anche questa volta." Disse mio padre sicuro.

"Ah, Shepard, non siamo più giovani come un tempo e tu hai più di cinquant'anni, dovresti riposare." Disse il turian scherzoso.

"Senti chi parla." Rispose mio padre fingendosi alterato.

"Sentite, io torno dai miei amici, stano per darci i primi incarichi, ciao papà, ciao Garrus!" Dissi correndo verso Francis e Lucas.

"Sì, certo, vai pure Ally." Mi disse mio padre salutandomi con la mano.

"Stai attenta, tesoro!" Mi urlò dietro mia madre.

"Certo, mamma! Salutami Joker e gli altri" Gridai di rimando, mentre sparivo tra la folla di studenti per raggiungere i miei amici.

Quella sera, dopo aver salutato di nuovo i miei genitori, prima della partenza della Normandy-SR2, mentre ero al dormitorio, ricevetti il mio primo incarico.

Sarei stata assegnata alla fragata di infiltrazione Skybreack, sotto il comando del capitano Resser per un anno di missioni rapide di incursione ed infiltrazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve di nuovo, gente!

So di avere un'altra fanfiction in corso, ma sono deciso a fare una storia del genere.

La storia è ispirata ad un video che non mi ricordo più dove o visto, ma dovrebbe esserci, comunque spero vi piaccia.

Se qualcuno se lo chiedesse, il nome della figlia l'ho presa dal nome di copertura che Kasumi usa per Femshep nella sua missione personale.

Recensite, per favore.

AxXx


 

  
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