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Autore: f9v5    04/02/2013    1 recensioni
Dunque, questa storia è una cagata, ve lo dico in tutta franchezza, non so neanche perchè la sto pubblicando!
Burn: Forse hai voglia di farti prendere per il culo?!
Sparisci tu, nella storia non vieni neanche nominato!
Dicevo, è una scemenza, uno sclero mentale venutomi così di colpo, quindi ho provato a coglierlo, pur sapendo di avere alte probabilità di fare la figura del fesso.
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L'alcol, si sa, ha tanti effetti collaterali: ti fa barcollare mentre cammini, ti fa comportare in un modo che di tuo ha ben poco...ti da il coraggio di ammettere i tuoi sentimenti!
Pairing: Mamoru x Natsumi
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark/Mamoru, Nelly/Natsumi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Natsumi Raimon era sempre stata una ragazza calma e controllata.
 
Per questo il vederla sbronza completamente doveva essere abbastanza scioccante, benché la colpa fosse di Yuuya.
 
Una riunione con tutti i membri della Inazuma, per festeggiare i vecchi tempi tutti insieme; in un primo momento si era anche rifiutata, ma le implorazioni continue di Aki e Haruna, alla fine, ebbero effetto!
 
Vedrai, ci divertiremo, le aveva detto Mamoru, quando aveva visto che anche lei sarebbe stata presente.
 
Si erano riuniti tutti in un simpatico albergo in stile tradizionale, tutti vestiti in kimono, una semplice rimpatriata, così, tanto per rivedere facce amiche e parlare delle proprie prospettive per il futuro.
 
Del resto avevano tutti 20 anni(eccetto Yuuya, 17, Haruna, 19 e Jousuke, 22), era normale cominciare a pensare al proprio futuro.
 
Era degenerato tutto quando Akio sfidò Yuuto ad una gara di bevute.
 
Chissà perché poi il rasta accettò, visto che lui di robe del genere non ne beveva praticamente mai.
 
Sta di fatto che, approfittando della cosa, il piccolo diavolo dell’Inazuma, che di nome fa Yuuya Kogure, versò di nascosto il saké anche nell’acqua.
 
Pochi sorsi e la mente le si annebbiò, non riusciva più a fare pensieri lucidi.
 
Su chi ricadde la scelta di “accompagna la sbronza involontaria a casa”?
 
Se state pensando Yuuya state sbagliando!
 
La bella rossa, in pieno mondo dei sogni, era seduta nell’auto del capitano!
 
Già, la scelta ricadde su Mamoru!
 
Perché lui? Ricordate che le disse -Vedrai, ci divertiremo!- lei subito ribattè, con l’espressione più seria di cui fosse capace -Se succede qualcosa di spiacevole, ne pagherai il prezzo, mio caro!-
 
-Ma chi se l’immaginava che Yuuya ne avrebbe tirata fuori una delle sue?- protestò vivamente il ragazzo mentre continuava a guidare.
 
Decise di non pensarci, magari poi avrebbe discusso con gli altri su quella storia che il capitano deve prendersi sempre i compiti gravosi.
 
Per un istante il suo sguardo ricadde sulla figura addormentata accanto a lui; doveva ammetterlo, Natsumi era alquanto carina, per non dire altro di più avanzato.
 
Si soffermò sul volto di lei: le piccole labbra erano lievemente dischiuse, qualche ciocca di capelli le ricadeva sulla fronte.
 
Non sapeva spiegarselo, ma in quel momento gli sembrò la cosa più bella che avesse mai visto, gli sembrò di sentire un’emozione persino più grande di quella che aveva provato quando, da piccolo, aveva trovato il diario di suo nonno.
 
Ma che diavolo stava pensando?!
 
Scacciò all’istante i pensieri poco casti che si erano formati nel suo subconscio e tornò a concentrarsi sulla guida.
 
Arrivati a villa Raimon, cercò di svegliarla, ma lei continuava imperterrita a dormire.
 
L’unica soluzione, a quel punto, fu di prenderla in braccio e portarla dentro, fino alla sua stanza.
 
Prendere le chiavi dal kimono di lei fu più difficile del previsto, non è certo facile quando tieni qualcuno in braccio.
 
Una volta dentro, dovette lottare con tutte le sue forze per non urlare dopo aver sbattuto i piedi contro una miriade di muri o mobili.
 
Ma non poteva accendere la luce cavolo?
 
Mentre cercava la stanza della ragazza, quest’ultima aprì leggermente gli occhi -M-Mamoru?!- sussurrò lievemente, ancora sotto l’effetto dell’alcol.
 
-Dove siamo?- gli chiese in tono brillo.
 
-A casa tua, ti sto portando nella tua stanza!- chiarì subito lui, chiedendosi se avesse senso risponderle.
 
Una volta che la sbornia le sarebbe passata, probabilmente non avrebbe ricordato nulla.
 
Una volta nella stanza di lei, la poggiò delicatamente nel suo letto, quasi avesse paura di farle male.
 
Diamine, sembravano una coppia sposata.
 
-Bene, ehm…credo che sia ora che io vada!- annunciò sorridente il ragazzo, cominciando a prendere l’uscita della camera.
 
Dovette fermarsi quando sentì la mano di lei afferrare con forza la sua.
 
-Dove vai?- chiese lei, messasi a sedere; la presa sulla mano di lui era forte, sembrava proprio non volerlo lasciare per nessuna ragione.
 
-A casa mia, dove altrimenti?!- rispose innocente lui, non immaginava di causare la sua rabbia dandole quella risposta.
 
-Bugiardo! Stai andando da Fuyuka, non è vero?-
 
Fuyuka?! E che c’entrava lei adesso?! -Natsumi, credimi, sto andando a casa mia, non capisco che c’entri Fuyuka adesso?-
 
La presa sulla sua mano divenne ancora più forte, un attimo dopo si ritrovò sdraiato sul letto con lei sopra di lui.
 
Nello svolgersi dell’azione, il kimono della ragazza si era anche abbassato, lasciando intravedere la parte superiore dei seni.
 
Come conseguenza, Mamoru cominciò a sentire una fitta provenire dai suoi boxer…stupidi ormoni, anche loro si mettevano di mezzo.
 
-Sono gelosa!- decretò tristemente, con le lacrime che minacciavano di scenderle dagli occhi.
 
Chissà da quanto tempo si teneva dentro quelle parole? Da quanto i suoi sentimenti avevano lottato col suo cervello per riuscire a prevalere? Parecchio, visto come uscirono fuori, approfittando dell’assenza momentanea del cervello, andato in ferie da sbronza.
 
L’unica cosa certa è che l’alcol fece la sua bella parte in quella faccenda.
 
-Hai capito bene! Sono gelosa! Di Fuyuka, di Aki, di Touko, di tutte! Ogni volta che ti vedo con un’altra, il mio cuore perde un battito, ti sento più lontano da me, a volte ho il presentimento di non contare niente per te. SEI UNO STUPIDO, NON SEI MAI RIUSCITO A CAPIRE CHE TI AMO!-
 
A quel punto le lacrime, non ebbero più freno.
 
Il ragazzo sentì mancare un battito del cuore: non ci riusciva a vederla così, non voleva vederla così!
 
Fu un attimo, non ebbe neanche il tempo di rendersene conto, che le labbra di lei si ritrovarono sulle sue, in un bacio che da casto si apprestava a diventare l’esatto opposto.
 
Sentiva la lingua di lei premere sulle sue labbra per entrare e incontrare la sua.
 
Diamine, non poteva farlo, era ubriaca, sarebbe stato come abusare di lei!
 
E allora perché aveva chiuso gli occhi e aveva dischiuso la bocca, permettendo alle loro lingue di cominciare una danza sfrenata e piena di passione?
 
Forse perché era quello che lui voleva, magari l’aveva sempre voluto, ma se ne stava rendendo conto solo in quel momento, con lei sbronza che lo baciava con una foga che aveva dell’incredibile, in un bacio dal sapore salato per le lacrime di lei.
 
Dopo pochi minuti, eppure gli erano sembrate ore, fantastiche e interminabili ore, dovettero separarsi per recuperare fiato.
 
-Natsumi, non possiamo!- il primo impatto di quelle parole fu devastante per lei; era sbronza, ma quelle due parole, se avessero significato quello che temeva, le avrebbero spezzato il cuore, senza alcuna possibilità di guarire la ferita che ne sarebbe scaturita.
 
-Non fraintendere, il fatto è che sei ubriaca e non voglio approfittarmi di te!- spiegò subito lui, col suo sorriso un po’ sciocco, sperando che capisse.
 
Lei lo osservava con gli occhi socchiusi, le guance leggermente rosse: cazzo, se era bellissima, i capelli poi che le ricadevano nell’incavo dei seni la rendevano ancora più eccitante. 
 
Lo stava facendo andare nel pallone, anche se non del tipo che avrebbe potuto pensare in altre situazione.
 
Aveva detto di non volersi approfittare di lei?! Di fronte a quello schianto di donna fu seriamente tentato di rivolgere un dito medio alla precedente affermazione e farla sua per tutta la notte, fino allo sfinimento.
 
Incredibile a dirsi, venne salvato dal signor cervello, a dimostrazione che anche lui lo aveva “Non farlo Mamoru! Vuoi davvero approfittarti di una ragazza ubriaca? Sarebbe come segnare un goal col portiere avversario a terra infortunato, sarebbe sleale e meschino!”
 
Cazzo, il suo cervello aveva ragione, il fatto che poi avesse usato una similitudine calcistica era la prova che era davvero il suo!
 
-Mamoru…tu mi ami?- e lì il collegamento col cervello saltò (è stato bello finché è durato!              -Cervello di Mamoru) per rilasciare spazio al cuore. 
 
Bella domanda, ora che doveva risponderle; in verità, neanche lui lo sapeva.
 
Sì?! No?! Forse?! Solo di una cosa era certo, per lei provava qualcosa che andava oltre l’amicizia, ma non sapeva come definirla.
 
Però prima aveva risposto al bacio di lei, doveva pur significare qualcosa.
 
Si ritrovò ad arrossire quando il volto di lei si fece nuovamente vicino al suo; in un primo momento pensò volesse baciarlo, invece restò di sasso nel vederla affondare la testa sul suo collo.
 
Si era addormentata di nuovo.
 
Si spostò leggermente, si ritrovò di fianco a lei; gli occhi di lei avevano qualche residuo delle precedenti lacrime.
 
Li pulì subito con le dita, non l’aveva mai vista piangere e non voleva più vederla in quello stato, gli faceva male il vederla soffrire.
 
Strinse forte a sé il corpo esile di lei, poggiandole la testa sul suo petto; per quella notte sarebbe rimasto lì, con lei.
 
“Natsumi, non so ancora cosa provo davvero per te, ma mi impegnerò al massimo per fare luce sui miei sentimenti. Te lo prometto!” e lui manteneva sempre le sue promesse!
 
E’ meglio fermarci qui, perché se dovessi raccontarvi la reazione di lei nel ritrovarsi, il mattino dopo, nel letto insieme a Mamoru mi metterei a raccontare di un fatto di cronaca nera.
 
Natsumi, dopo quel giorno, si fece un piccolo appunto mentale: non appena avrebbe rivisto Yuuya lo avrebbe preso a calci!
 
Poi, forse, gli avrebbe anche detto grazie.
  
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