Le onde, la brezza marina e un odore salmastro che pizzica dolcemente il naso.
Bastava chiudere gli occhi per ascoltare la voce del mare, del vento, della natura.
Era a casa. Si sentiva a casa. Roxas non poteva chiedere altro. Dopo un'esistenza colma di dubbi, di menzogne, di oscuri sotterfugi; finalmente poteva affermare di essere diventato parte di quella terra, una terra che l'avrebbe sempre accolto a braccia aperte.

Seduto in riva al mare, poteva sentire la spuma marina accarezzargli le dita, quasi per volerlo trattenere per sempre in quel luogo incantato. Si sarebbe lasciato trascinare, se non fosse stato per una presenza improvvisa comparsa alle sue spalle.
Nessuna parola, nessun rumore.
Axel era giunto pacato dietro la figura del ragazzino, con uno sguardo apprensivo, il quale, probabilmente, sarebbe stato ricambiato in un secondo momento da Roxas.
« Sempre a perderti tra i tuoi pensieri, eh, Roxas? »
Un ghigno di rassegnazione accompagnò la domanda, alla quale sarebbe seguita una risposta scontata. Portò una mano quasi a coprire l'intero capo del biondo, travolgendolo in una delicata ma decisa carezza.
Da parte di Roxas, invece, non c'era rassicurazione più grande che avere la presenza dell'amico al proprio fianco; gli dava la prova che erano vivi, in qualche modo, che potevano ancora provare emozioni, con o senza un cuore.
« Hai qualcosa da ridire? » chiese, quasi con un sorriso beffardo. Il volto si inarcò all'insù, voltandosi per incontrare con quegli occhi cerulei la figura alta e slanciata di Axel.
Tuttavia, non fece a tempo. I movimenti scattanti dell'altro l'avevano preceduto. Le lunghe braccia accerchiate attorno al corpo esile del biondo, senza preavviso, lo stavano già sorreggendo in un abbraccio saldo, quasi egoistico.
« Odio vederti solo. E odio vederti sempre aggrappato ai ricordi. »
Roxas, dapprima sorpreso per l'azione un po' improvvisa, socchiuse gli occhi, lasciandosi travolgere da quel caldo abbraccio.
« Scusami. » Si strinse ancor di più in quella stretta capace di avvolgere tutto il suo corpo.
« Non era un rimprovero. »
« ... »
« La verità è che voglio essere almeno per un po' l'oggetto dei tuoi pensieri. »
« Egocentrico. »
« Non posso farci niente. »