-
Tratto dal quarantaseiesimo capitolo:
- <<
Bella! Bella! Aiutami! Mi sto allontanando! Fermami Bella, non
lasciarmi andare
via!>>
- <<
Edward amore svegliati! Edward!>>.
- Aprii
gli occhi, la vidi china su di me. Respiravo in maniera convulsa e
goccioline
di sudore scendevano dalla mia fronte, la sua mano fresca mi diede un
attimo di
ristoro.
- <<
Era solo un brutto sogno! >>, mi disse. <<
Amore mio! E’ passato!
Respira piano… piano!>>.
- <<
Dio Bella è stato orrendo! Mi sentivo come sprofondare, ma
ti vedevo, allungavo
la mano, tu la tua, ma non riuscivo a prenderla! Non riuscivo a
prenderla!>>, iperventilavo.
- <<
Ssh Edward! Basta calmati! Sei qui, sei con me, non preoccuparti, amore
sono
come sempre accanto a te.>>
- <<
Ho paura.>>, dissi rigido mentre mi passavo la mano tra i
capelli.
- <<
Amore non devi più averne, devi credere che tutto
andrà bene. Stiamo per
sposarci, di nuovo, davanti ai nostri genitori, i tuoi fratelli e tutti
i
nostri amici e al nostro figlioccio.>>
- <<
E’ proprio vero ciò che dicono
dell’ansia pre matrimoniale. Scusami
amore.>>
- <<
Non hai nulla per cui chiedere scusa. Vieni qui resta appoggiato a me
ancora un
po’.>>
- Allentai
ogni tensione immediatamente e mi rimisi sul suo petto.
- <<
Che fortuna però nessun futuro marito può essere
consolato dalla sua
bellissima, giovane moglie, io invece ho questo
privilegio.>>
- Ci
mettemmo a ridere.
- <<
Oh sì te lo sei guadagnato sul campo amore
mio.>>.
- *****
- Mi
avvicinai al suo orecchio:
- <<
Sei stupenda. >>
- <<
Anche tu amore mio>>,
sussurrò.
- <<
E non piangerò.>>
- <<
Ne sono felice.>>
- <<
Fratelli.>> disse il
sacerdote, << siamo qui riuniti con una gioia nel cuore
per poter vivere
insieme ad Edward e Bella, la loro unione, ora in maniera completa.
- Procedette
con il rito, arrivammo alle
promesse matrimoniali, iperventilavo, mi schiarii la voce:
- <<
Io…io Edward prendo te Bella
come mia sposa e… e prometto di
esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in
malattia e di
amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita. Ti amo
Bella.>>
- Lei
prese fiato e disse:
- <<
Io Bella prendo te Edward come mio sposo e prometto di esserti fedele
sempre,
nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia e di amarti e
onorarti per
tutti i giorni della mia vita. Ti amo Edward.>>
- Le
fedi erano poggiate dinanzi a noi, il
sacerdote le benedisse, presi la mia, dissi:
- <<
Bella ricevi
questo anello, segno del mio amore e della
mia fedeltà. Nel
nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo.>>, la baciai indugiando
un istante poi
la infilai nel suo anulare.
- Lo
stesso fece lei, dicendo:
- <<
Edward, ricevi
quest’anello, segno del mio amore e della mia
fedeltà. Nel
nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo.>>
- <<
Col potere conferitomi dal Chiesa
vi dichiaro marito e moglie, non osi uomo a separare ciò che
Dio ha
unito!>>.
- Mi
avvicinai alla sua bocca, trattenendo
il respiro, la baciai chiudendo gli occhi, mentre le sue braccia si
stringevano
alla mia schiena, a quel punto non riuscii più a
trattenermi, aprii gli occhi e
lasciai andare le lacrime:
- <<
Scusami Bella.>>,
sussurrai.
- <<
Dolcissimo amore mio, ti amo
tanto.>>.
- Si
avvicinò, le raccolse con un dito, ci
girammo verso gli invitati che festanti battevano le mani, mi si aprii
un
sorriso, mentre mi stringevo a lei al culmine della
felicità, dovevo in un
istante dimenticare ogni ricordo triste e sostituirlo con uno felice.
-
Capitolo 47
-
-
Il futuro c’è?
- EDWARD
- <<
Tesoro! Vieni!>>.
- Una
bimba dai riccioli rossi, con grandi occhi
verdi, si avvicinò con passetti incerti. Eddy junior la
prese per mano, le
diede un bacino sul naso e ridendo l’accompagnò
fino da me.
- <<
Dobbiamo andare dentro.>>, diedi la
mano ad entrambi ed entrai.
- L’aula
magna era gremita, seduti in prima fila
c’erano Renèe e Charlie, si tenevano per mano. La
mia famiglia al completo,
accanto a mio fratello James, la chioma rossa della sua nuova fidanzata
Victoria, catalizzava l’attenzione degli Oneida, Rosalie con
il suo immancabile
I-pad, auricolare all’orecchio, dava come al solito le ultime
indicazioni per
l’imminente sfilata. Anche questa volta, come spesso era
accaduto in questi
anni, gli avvenimenti importanti per la nostra famiglia, coincidevano
con il
periodo di maggior lavoro per la mia instancabile platinata sorella, ma
lei
alzava le spalle e commentava che ogni collezione che aveva intrecciato
un
evento riguardante me o Bella, avevano fatto un boom di vendite e
quindi era
sicuramente di grande buon auspicio.
- Ancora
una volta tutti intorno a noi, dopo poco
meno di tre anni.
- Oh
sì erano passati tre anni da quel pomeriggio di
sole in cui lei mi aveva detto “Sì lo
voglio”, ma tanto dall’ora era cambiato.
- Jasper
non aveva perso tempo, si era laureato battendo
ogni record ed aveva iniziato un lavoro part-time in una grande
azienda, quindi
aveva sposato la sua Alice. La mammina sprint tra la gravidanza e la
nascita di
Edward junior aveva perso quasi due anni di frequenza, e senza fretta
né drammi
aveva ripreso solo da poco gli studi. Diceva che era letteralmente
rapita dal
suo piccolo ometto e preferiva viversi appieno la maternità.
Come darle torto.
- Emmett
si divideva tra la pratica presso lo studio
del padre e una vita mondana da scapolo impenitente veramente sfrenata.
- Angela
e Ben inseparabili avevano anche loro
iniziato a fare pratica in un grande studio. Mike era in Italia per uno
scavo e
Jessica era un po’ abbattuta, temeva che il suo rapporto
potesse vacillare,
vuoi per la lontananza ma anche per le belle italiane, che come diceva
lei
rubano il cuore dei giovani americani, ammiccando verso Bella.
- Sam
aveva iniziato a lavorare e progettava di
sposare Emily in primavera, i baldi giovani indiani arrancavano
faticosamente
verso una laurea, spronati dalle menti sveglie e accorte delle ragazze.
- Renèe
e Charlie vivevano come due pendolari tra
New York e Los Angeles, mentre i mie genitori erano una presenza
discreta ma a
volte indispensabile nelle nostre vite.
- James
come dicevo aveva capitolato finalmente, incrociando
sulla sua strada una sventola rossa, intelligente e sveglia, piena di
talento. Aveva
una galleria d’arte in centro.
- Mamma
l’adorava era spiritosa e frizzante,
mitigava la natura seriosa e responsabile di mio fratello. Lei lo
trascinava ad
eventi e mostre in giro per il paese, la sua galleria ospitava
collezioni di
giovani e affermati pittori e scultori e lei era spessissimo sulle
prime pagine
dei giornali e delle riviste specializzate e lei poteva farsi vedere
con quel
fusto di mio fratello che riusciva non solo reggere ma addirittura
rendere
interessante una conversazione.
- La
bella Victoria però era anche una donna
vanitosa e bellissima e non disdegnava le sfilate e mio fratello allora
la
portava, con la complicità di mia sorella, a tutte le
sfilate possibili e
allora era lui a vantarsi della sua stangona dai capelli di fuoco.
- Ed
io?
- Io
ero un fratello, un figlio ma soprattutto un
marito felice.
- Uno
studente non più. Gli effetti collaterali del
coma sulla mia memoria e sulla mia capacità di attenzione
perdurarono per anni,
alla fine avevo accumulato tanto di quel ritardo sul normale corso di
studi,
che avevo giudicato tempo ed energie sprecate quello che avrei dovuto
spendere
per cercare di laurearmi, risorse per me troppo preziose da impiegare
per altro.
- In
tutti i casi non avevo alcun rimpianto. Avevo
tante di quelle cose da fare che certamente non restavo mai con le mani
in
mano.
- Avevo
preso la patente e per la prima volta nella
mia vita ero totalmente indipendente. Sensazione che non aveva prezzo.
- Mi
ero ripreso completamente, ero attento e mi
controllavo, ma conducevo una vita quasi del tutto normale e facevo di
tutto affinchè
la mia Bella vivesse sempre serena ogni momento della nostra relazione.
- Cercavo
di mantenere in remissione la miastenia con
i farmaci e il mio impegno in palestra, il cuore non aveva
più dato problemi,
niente più crisi di panico, ma del resto poteva esistere panico da
felicità? Credo proprio di no.
- Avrei
trovato la mia strada senza fretta, in fondo
ero un plurimiracolato, avevo tanto per cui esser grato, il resto erano
inutili
appendici.
- Vivevo
davvero una gioia senza tempo e senza
spazio, con le due donne della mia vita.
- Proprio
così due, ero anche padre di una splendida
bambina.
- Bella
aveva terminato in regola i primi due anni
del suo percorso universitario e durante le vacanze di Natale, mentre
distesi
sul divano, nella nostra piccola, accogliente casa, ci ritagliavamo un
periodo
di vacanza e riposo, mi aveva chiesto se fossi pronto ad avere un
figlio.
- Il
suo viso dolce, trepidante nell’attesa della
mia risposta, non potrei mai dimenticarlo.
- Mi
avvicinai alle sue labbra, chiusi gli occhi e
le disse sottovoce:
- <<
Sarà una bambina e avrò due grandi amori
a cui dedicarmi.>>
- Tornai
a guardarla. Una lacrima le imperlava le
ciglia, dischiuse le labbra e mi persi in quella fonte di piacere
assoluto.
- La
gravidanza di Renesmee non fece altro che
cementare, se fosse ancora possibile, il nostro rapporto.
L’intesa tra noi di
due divenne quasi telepatica.
- Durante
i primi mesi, Bella aveva sofferto di nausea
quasi costante, vomitava anche solo all’odore del cibo, era
dimagrita in
maniera vistosa, ma la sua colossale carica positiva le aveva fatto
superare il
periodo senza lasciarsi mai andare ad episodi di sconforto o di nervosismo.
- Ci
scherzava su e diceva che in fondo non era
altro che una sua piccola vendetta nei miei confronti, per tutto quello
che in
questi anni le avevo fatto passare.
- Finalmente
potevo essere io a prendermi cura di
lei, pensando a ogni sua necessità, restandole vicino e
aiutandola ed ero
diventato così bravo a far tutto ciò di cui
avesse bisogno che lei con aria
contrita diceva che una volta che avesse partorito, sarebbe stata dura
per noi
tornare ai normali equilibri.
- Ero
il classico marito dipendente da ogni minimo
desiderio, sguardo o richiesta di mia moglie. E diciamolo pure adoravo
poterla
esaudire.
- In
ogni passaggio fondamentale ero accanto a lei,
sia che fossero visite di controllo di routine dal ginecologo, analisi
o ecografie.
I suoi occhi nei miei, le mani intrecciate, connessi sempre,
condividevano
ansie e aspettative.
- E
i corsi di preparazione al parto e la piscina, le
sedute con gli psicologi e le puericultrici, tutti momenti che Bella
aveva
fatto diventare nostri, coinvolgendomi in maniera totale.
- Era
la donna più intelligente e comprensiva del
mondo.
- In
nove mesi, gli unici momenti di tensioni li
vivemmo durante i controlli diagnostici periodici per scongiurare che
il bimbo
avesse qualsiasi malformazione o malattia.
- La
mia storia clinica era talmente pesante e
vivida, che era impossibile scacciare completamente la paura e per
quanto tentassi
di dissimulare, era chiaro che l’attesa degli esiti,
scatenasse nella mia mente
una sequela di congettura catastrofiche.
- Anche
in quel caso però, la mia compagna, mostrandosi
sicura che tutto fosse assolutamente a posto, pazientemente sciolse
ogni nodo
imbastito dalla mia visione sempre troppo catastrofista.
- Dopo
aver visto che i risultati di tutti gli esami
erano assolutamente nella norma e, intorno al sesto mese, quando
l’ecografia
mostrò la meravigliosa colonna vertebrale di nostra figlia,
completamente sana,
tirai un enorme sospiro di sollevo e smisi di preoccuparmi.
- I
restanti tre mesi furono continui attimi di
gioia e di attesa.
- Il
parto poi… mai un’emozione così grande
mi aveva
attraversato la mente.
- Dopo
le prime contrazioni dolorose, durate per
fortuna solo poche ore, consigliata dalla Mills aveva optato per
l’anestesia
peridurale e con me accanto aveva affrontato il travaglio parlandomi e
sorridendo, la sua mano tra le mie, calda, senza tremiti.
- E
quando vidi mia figlia, incredibile! Una
creatura così piccola eppure così armoniosa.
- Dopo
che Bella la strinse al petto e la coccolò,
l’appoggiarono
delicatamente tra le mie braccia, lei sbattè le palpebre,
svelandomi il suo
sguardo.
- Rimasi
ammaliato e mi lasciai andare ad un pianto
liberatorio e di felicità completa.
- Bella
sosteneva fosse la mia fotocopia. È
vero i colori erano i miei, quei riccioletti
rossiccio e gli occhi chiari, ma erano così penetranti e
svegli come quelli del
mio amore. L’intensità dello sguardo e i tratti
del volto mi ricordavano in
tutto e per tutto il sogno della mia vita.
- Era
una neonata così serena, così gioviale, un minuto
frugoletto con un viso dolce.
- La
mia famiglia fu completamente stravolta dal suo
arrivo. I nonni letteralmente impazziti dietro ad ogni suo piccolo
gesto, ogni
sua espressione buffa, gli zii presi come non mai. Rosalie non passava
settimana che non venisse a trovarci per godersi e viziare la sua prima
nipotina e James era sempre a disposizione per qualunque nostra
esigenza.
- Renesmee
si era ben presto abituata a sonnecchiare
tra le braccia di mia madre e di mia sorella e guardare interessata
tutto ciò
che la circondava, senza fare una lacrima, passando da
braccia in braccia e dispensando a tutti
espressioni e sorrisi.
- Il
posto che preferiva però era in mezzo a noi,
nel lettone, forse non era proprio una buona abitudine, ma come
potevamo non
lasciarci conquistare da quel viso attento e incantevole e poi il suo
profumo…
oh sì uguale a quello di Bella.
- Stregato
dalla madre, sedotto dalla figlia… la mia
vita era un continuo prodigio.
- Presi
posto vicino al corridoio, Renesmee saltò in
braccio a mia suocera, io sospirai, nervoso.
- I
candidati fecero il loro ingresso, lei passò
accanto a me, mi lanciò uno dei suoi sguardi inconfondibili
e pacifici, allungò
la mano, la sfiorai appena e le sorrisi.
- Si
sedette a destra della commissione, il suo sguardo
fisso, un po’ stanco, su di me e sulla bambina che la
salutava dalle braccia di
Renèe.
- Era
tranquilla, bellissima con la sua toga blu,
che gli accentuava il ventre arrotondato.
- Era
incinta, ancora, di otto mesi e dopo avermi
donato il mio tesoro, la mia Renesmee, stava per dare alla luce un
altro
figlio, un maschio, un Cullen.
- Quando
fu il suo turno, si sedette dinanzi alla
commissione e iniziò a parlare, interloquiva con i
professori sorridendo, con
tono calmo, ma ogni tanto si passava la mano sulla pancia e si spostava
sulla
sedia.
- Cominciavo
a essere nervoso, tutto doveva finire
al più presto, dovevo riportarla a casa e farla riposare.
- Lei
continuava a parlare, rispondere alle domande
e sorridere ed io stupidamente stavo iniziando a iperventilare, sentii
una mano
sulla spalla e mi volsi:
- <<
Ehi calmati!>>, disse
James.<< sta per concludere.>>
- <<
E’ una donna all’ottavo mese di
gravidanza, porca miseria, potrebbero essere un po’
più comprensivi.>>
- <<
Sì Edward ma sta tranquillo adesso… sta
bene e poi sai com’è Bella, non sarebbe
soddisfatta del proprio lavoro se non
le venisse data la possibilità di esporre tutto
ciò che ha preparato, ne avrà
parlato con il suo relatore e la commissione sarà stata
avvertita.>>
- <<
Sì lo so, ma guardala non riesce più a
star ferma sulla sedia, deve avere qualche fastidio.>>
- <<
Ti assicuro che manca poco… visto hanno
finito.>>
- Bella
si alzò, diede la mano a tutti i professori,
poi si volse verso di noi, abbozzò un sorriso e fece un
cenno con la mano.
- Dopo
aver scambiato due parole con il suo
relatore, ci raggiunse:
- <<
Cullen perché sei così pallido? Troppa
tensione? Guarda che sono io che ho fatto un esame, gonfia come una
mongolfiera.>>.
- La
guardai sorridendo.
- <<
Vieni siediti, sei stanca?>>.
- <<
Appena un po’. Renesmee vieni da
mamma!>>
- La
bimba saltò giù dalle gambe della nonna e
allungò le braccia verso Bella, lei si chinò
cercò di tirarla su.
- <<
Ah! >>, gemette, mise le mani sul
ventre.
- <<
Bella…>>
- <<
Sto bene Edward non preoccuparti, sento solo
qualche dolorino, niente d’importante, del resto sono sveglia
alle sei e
restare in piedi per tutte queste ore non è proprio indicato
visto quanto sono
grassa e stressata.>>
- La
accompagnai alla sedia.
- <<
Vorrei solo che la commissione si sbrigasse,
voglio tornare a casa e distendermi e poi voglio le mani più
calde, lunghe e
morbide del mondo, sulle mie enormi caviglie. Capito?
- Allora
Renesmee me lo dai un bacino?>>.
- Mi
chinai in fretta, la presi in braccio e
gliel’avvicinai al viso, la bimba le riempì il
viso di baci, fecero naso-naso,
un bacio sulle labbra, si arpionò al suo collo e dovetti
lasciargliela tra le
braccia.
- Uno
dopo l’altro si avvicinarono tutti chiedendole
sottovoce qualcosa, scambiando una battuta, per alleggerire la tensione
dell’attesa.
- James
le chiese cosa ne pensasse dell’andamento
della discussione e lei entusiasta gli raccontò per filo e
per segno ogni
scambio di battute.
- Era
entusiasta del lavoro fatto, James aveva
proprio ragione se avesse percepito un trattamento di favore dovuto al
suo
stato sarebbe stato un vero disastro per lei, considerando anche quanto
le era
costato in termini di sacrifici strutturare una tesi così
complessa ed
articolata.
- Quand’ebbe
terminato di parlare, mi avvicinai al
suo orecchio e sottovoce le dissi:
- <<
Bella stavo ripensando un po’ al tuo
programmino per la serata e non vorrei rimanessi delusa ma hai
considerato che
stasera avremo tutti a casa, per festeggiare.>>
- <<
Oh sì Edward lo so ma spero che questo
strazio finisca in tempi umani, allora avrò la
possibilità di portare a termine
il mio progetto, prima che la casa dei tuoi genitori venga invasa
dall’orda dei
barbari.>>
- Sorrisi.
- I
tempi furono tutt’altro che umani, fummo
costretti ad assistere a due ore di sussurri tra candidati
nervosi e professori sempre più esigenti.
- Renesmee
si era addormentata tra le braccia di mia
madre e Bella appoggiata alla mia spalla, era veramente esausta.
- Quando
finalmente ebbero terminato, dopo breve
intervallo, finalmente gli studenti vennero fatti
schierare davanti alla commissione e vennero
chiamati uno dopo l’altro per la proclamazione.
- Quando
fu il turno di Bella, James l’aiutò a
salire i tre scalini, lei si avvicinò al preside che la
nominò dottoressa, le
annunciò il voto di laurea, chiaramente il massimo e le
consegnò la pergamena,
poi raggiunse gli altri e alla fine vi fu il consueto lancio dei
cappelli.
- Tornò
presso di noi accompagnata dal suo relatore,
che mi porse la mano e mi fece i complimenti e a quel punto potei
abbracciarla
stretta e le mormorai:
- <<
Congratulazioni amore mio, sei davvero eccezionale,
sei riuscita a raggiungere un grande traguardo con un risultato
fantastico!>>.
- <<
Vuoi sapere una cosa, ora come ora il
conseguimento di questa laurea lo considero più come un
impegno finalmente
eliminato che per la soddisfazione avuta.>>, si
abbassò verso nostra
figlia, le diede un bacio tra i riccioli e aggiunse carezzandomi,
<<
siete voi il traguardo più importante che mi sia stato
concesso.>>
- <<
Troppo modesta signora.>>
- <<
Mi sento così leggera a dispetto di
quest’enormità che non mi permette di vedermi i
piedi. Uh… >>, poggiò la
mano sul fianco, << ehi mio piccolo Cullen sento che
anche tu sei felice
che la mamma abbia finito di stressarti, ripetendo
all’infinito la sua tesi, però
tesoro potresti essere un po’ più
delicato.>>
- Le
passai la mano sul punto dolente. Negli ultimi
tempi il bimbo era sempre più irrequieto, scalciava sempre
più spesso e con
maggiore energia. Il piccolo ventre di Bella era ormai troppo angusto
per le
sue dimensioni che, ha detta della ginecologa, erano tutto merito del
suo papà.
- Le
diedi una appoggiò passandogli la mano sul
fianco e ci avviammo verso l’uscita.
- Tornammo
rapidamente a casa, mia mamma aveva già
chiesto a Liv di preparare il bagno, quindi ci eclissammo in casa
nostra,
mentre Rosalie si occupava di Renesmee.
- L’aiutai
a sedersi sul divanetto della nostra
stanza e a mettersi comoda, quindi mangiò qualcosa.
-
- L’accompagnai
fin dentro la vasca e vi entrai
anch’io, mi misi dietro le sue spalle, si lasciò
andare sul mio petto, facendo
un lungo respiro, cominciai a massaggiarle le spalle e poi carezzarle
il petto
e il ventre che s’intravedeva a pelo d’acqua, con
una spugna morbida e
profumata, quindi le feci lo shampoo, inebriandomi del profumo
straordinario
dei suoi capelli.
- Dopo
una buona mezz’ora e solo dopo averla vista
con il viso completamente rilassato, mi spostai di fronte a lei e
comincia a
massaggiargli i piedi, aveva poggiato la testa sul bordo, gli occhi
chiusi.
- Così
distesa, la sua pancia tonda appariva evidente
dall’acqua, irresistibile. Allungai la mano e le feci una
carezza, lei sorrise
senza aprire gli occhi, prese la mia mano insieme alla sua e
continuò a passarla
su tutta la pancia.
- Sentivo
il bimbo muoversi, forse mio sentiva forse
il mio tocco e quello di sua madre e si muoveva contento. Pensiero
infantile ma
molto emozionante.
- Mi
lasciavo prendere sempre da una grande
commozione, ogni volta sempre più intensa e forte.
- <<
Ti desidero Edward.>> disse a un
tratto.
- <<
Anch’io tesoro ma…>>
- <<
Cos’hai? Non mi sembra che in questi mesi
ci siamo proprio trattenuti!>>, rise.
- <<
No di certo, ma ho fatto tanto per farti
scaricare un pò di fatica che non vorrei ti stancassi di
nuovo.>>
- <<
Ma so già che sarai bravissimo e troverai
il modo per non farmi stancare.>>, sorride maliziosa,
<< e poi ti
ho mai detto che con i capelli bagnati, sei praticamente
irresistibile.>>
- <<
Irresistibile, certamente, amore
mio!>>, mi misi a ridere anch’io.
- <<
E poi quando sorridi così uhm… sono in
tuo potere Cullen.>>
- Si
spostò con attenzione e mi diede le spalle, la
sua schiena perfetta dinanzi a me, appoggiò le braccia sul
bordo della vasca,
la sovrastai e le deposi baci leggeri lungo tutta la schiena, la sua
pelle
increspata dai brividi e i suoi mugolii sommessi erano tanto eccitanti,
quindi
l’accarezzai.
- <<
Poggia le tue mani sulla pancia Edward,
sto così bene in questa posizione.>>
- La
cinsi con le braccia, il calore dell’acqua e
del suo corpo erano un richiamo fortissimo. Le sfiorai i seni ancora
più tondi
e sodi per la gravidanza.
- Mi
avvicinai al suo sedere arrotondato e la riempii
con delicatezza assoluta.
- Lei
si lasciò andare mi fece sentire tutto il suo desiderio
e via via che continuavo mostrava quanto fosse appagata. Si beava
letteralmente
nel riempirsi di me, mostrandomi ancora una volta come fosse il mio
naturale
completamento, la mia interezza.
- La
condussi al suo piacere e poi ne godetti
anch’io, completando il patto amoroso che esisteva tra di noi
ormai da cinque
anni.
- Quindi
ansimò, provai quasi dolore a staccarmi dal
suo stupendo corpo, si volse piano.
- I
suoi occhi compiaciuti su di me, coglievo tutto
in quello sguardo, l’amore per me, le sue maniere decise e
dolci, la sua
fermezza e la sua determinazione, il suo essere forte e debole insieme,
l’abnegazione e il coraggio.
- I
suoi occhi erano davvero lo specchio della sua
anima. La mia Bella… era la mia Bella.
- BELLA
- Dopo
due ore di cure ininterrotte, ma soprattutto
dopo aver fatto l’amore nella maniera più profonda
e morbida che fosse
possibile, mio marito mi aveva riportato in una condizione di grazia
assoluta, misi
un abito che avevamo scelto insieme proprio per questa occasione e
raggiungemmo
gli invitati.
- Esme
e Rosalie avevano addobbato il grande salone
di casa Cullen a festa.
- <<
Bella tesoro.>>, mio padre mi venne
incontro e strinse. << come sta la mia dottoressa? O
dovrei dire la mia bella
mammina?>>
- Mi
accompagnò sul divano, mi appoggiai al suo
petto e lui improvvisamente, come faceva quando ero bambina,
iniziò a girarsi
una ciocca dei miei capelli, intorno al dito.
- Sorrisi
e lo guardai, non faceva questo gesto
forse da dieci anni, mi sentii così piccola e coccolata.
- Papà
aveva fatto un sospiro, segno che sentiva il
bisogno di parlare e non si poteva sfuggire alle conversazioni
chiarificatrici
di Charlie Swan.
- Da
brava figlia avrei ascoltato e come sempre
ottenute le risposte, si sarebbe goduto quieto il tempo con tutti noi.
- <<
Sei stanca ma mi sembri così
soddisfatta?>>.
- <<
Oh papà è proprio così, mi sembra di
galleggiare dentro una bolla d’aria.
- Non
riesco ancora a rendermi conto di aver
terminato di studiare, con un ritardo tutto sommato accettabile,
considerato
quanto sia cambiata la mia vita in questi anni.>>
- <<
Di certo hai portato a termine progetti
molto più rilevanti e ambiziosi di una semplicissima laurea.
Hai faticato
davvero tanto, ma hai raggiunto ogni obiettivo che ti eri ripromessa
no?>>.
- <<
Sì ma con l’andar del tempo, nella mia
personale classifica delle priorità, conseguire la laurea ha
avuto un peso
sempre minore.>>
- <<
Lo credo. Edward e la sua salute sono
stati la priorità assoluta, com’è
giusto che fosse.
- Quando
lo guardo, in piedi, mano nella mano con
Renesmee, giocare con Eddy, perdonami se lo dico, ma sono
così fiero di te,
amore, per quello che sei riuscita a fare per lui, per come lo hai
amato e lo
ami, per come hai creduto con forza in questa relazione e come
l’hai
costruita.>>
- <<
Come abbiamo creduto papà, io ed Edward
l’abbiamo fatto insieme e riguardo all’amore non
credo di aver mai visto un
uomo amare la propria donna come Edward ama me e questo sentire dentro
di sé così
forte questo sentimento gli ha dato la forza di rialzarsi, di
continuare
nonostante la fatica, le frustrazioni, le difficoltà e il
dolore.>>
- <<
Certo tesoro hai assolutamente ragione,
non devo incorrere nel mio solito errore, ossia sminuire gli enormi
meriti di
mio genero.>>
- Lui
rise e lo feci anch’io.
- <<
Il matrimonio e la convivenza nella
vostra casa penso che siano state altre due tappe importanti per darvi
equilibrio come coppia.>>
- <<
E’ vero, è stato bello, strano e molto
meno difficile di quello che forse ci aspettassimo.>>
- <<
Sai qual è l’aspetto della tua vita che
ancora ogni tanto mi sembra incredibile?>>
- Lo
guardai aggrottando la fronte, aspettandomi una
delle sue uscite, difficili da accettare, senza discutere.
- <<
Sei madre, Bella hai appena venticinque
anni e sei madre di una bimba e a breve avrai un altro figlio, eppure
sei così
serafica, come se fosse la cosa più naturale del
mondo.>>
- <<
Forse perché lo è, ho Edward accanto che
è un padre perfetto, si dedica alla bimba nel modo
più completo e accorto,
anche in questo caso mio caro papà tendi a sottovalutare tuo
genero.>>
<< Ma no, lo vedo, lo vedo, è proprio portato per i bambini, Eddy lo adora e Renesmee è praticamente la sua ombra.>> - <<
Portato è di poco, sarebbe una
meravigliosa balia sai come quelle che esistevano nei tempi
antichi.>>
- Scoppiai
a ridere immaginandomi Edward versione
balia.
- <<
Avete coronato ogni vostro sogno? Ogni
vostro desiderio?>>.
- <<
Direi di sì, certo adesso dobbiamo
cominciare ad andare sulle nostre gambe, dobbiamo iniziare a lavorare.
Sai che
non amo sentirmi dipendente da altri per gestire l’aspetto
economico della mia
famiglia.>>
- <<
Dai Bella ma cosa vai a pensare noi e i
Cullen possiamo tranquillamente pensare a voi fin quando non riuscirete
a farlo
da soli, senza che voi vi sentiate in debito, siamo i vostri genitori,
vi
amiamo e in fondo ci sono giovani che restano in famiglia ancora finoa
trent’anni senza crearsi alcuno scrupolo.
- Voi
avete fatto già tanto per emanciparvi, nonostante
tutte le difficoltà, datevi un po’ più
di tempo per pensare a crearvi una
situazione lavorativa stabile. Del resto Edward ha appena iniziato a
lavorare
per la fondazione, avrà tempo per trovare al suo interno una
posizione più
impegnativa e quindi remunerativa, tu hai appena finito e diciamo che
tra un
mese avrai qualcosa di un pochino più importante a cui
pensare, il mio primo
nipote deve ricevere tutte le attenzioni possibili.>>
- <<
Il tuo primo nipote… sento una punta
d’orgoglio nella tua voce eh nonno? Solo perché
è maschio?>>
- <<
Ma no sai come sono incantato dagli occhi
verdi della mia nipotina, ma sono felice che potrò avere
anche un bimbo che
spero assomiglia alla sua mamma.>>
- <<
E magari che ti ricordi Jacob?>>,
dissi guardandolo negli occhi.
- <<
Oh no… cioè non so. >>
balbettò.
- <<
Non c’è niente di male ad ammetterlo
papà, sarebbe comprensibile.>>
- <<
Tuo figlio è un altro dono da aggiungere
a quelli che ho già ricevuto, tua madre soddisfatta della
sua vita accanto a
me, tu realizzata felice con un uomo eccezionale che ti ama e ti tratta
come
una regina, Renesmee splendida creatura che a volte mi sembra giunta da
un
mondo fatato e, lui…>>, mi
accarezzò la pancia, << lui sarà il
tuo
bimbo, lo amerò e farò per lui tutto
ciò che potrò, non c’è altro
che potrebbe
rendermi maggiormente orgoglioso se non questo.>>
- <<
Papà mi sembra di esser riuscita a fare
tutto quello che Jacob avrebbe desiderato per me.>>
- <<
Sì tesoro mio ne sono sicuro. Tutti i
vostri sacrifici, il dolore, le difficoltà della vostra vita
sono stati
ripagati da eventi felici, come se la vita dovesse ricompensarvi per il
vostro
coraggio e la vostra tenacia. Siete due ragazzi talmente buoni e
generosi che
meritavate davvero tutto il bene possibile, ma credo che Jacob da
lì su ci
abbia messo una buona parola.>>
- << E’
possibile.>>, sorrisi. << Grazie
davvero per le tue parole. Ti voglio bene
papà.>>
- Gli
diedi un bacio e lui raggiunse mia madre che
parlava con i miei suoceri, poco più là.
- Edward
si materializzò vicino a me.
- <<
Tutto bene?>>
- <<
Stordita.>>
- <<
Ricordo che le conversazioni con tuo
padre, mi lasciavano al tappeto ogni volta, spero non abbia usato lo
stesso
tenore anche con te.>>
- <<
Dice sempre delle cose che mi fanno
riflettere o che mi lasciano degli strascichi emotivi non
indifferenti.>>
<< Non ti ha turbato vero? Adesso anch’io ho voce in capitolo, potrei essere autorizzato a fargli una romanzina, stasera il must per te è relax. >> - <<
Tiene a freno i tuoi istinti bellicosi
Cullen, è stato molto dolce e ha detto tante bellissime cose
su di te, sulla
nostra famiglia e sulle nostre scelte, niente potrebbe farmi
più felice, ciò
non toglie che mi sento un po’ stordita, del resto sono una
donna gravida
all’ottavo mese, sempre in mezzo ad una tempesta
ormonale.>>
- Un
bacio appassionato, poi mi tolse le scarpe e prese
a massaggiarmi i piedi, con una naturalezza assoluta.
Ripresi a conversare mangiucchiando qualcosa, dopo un po’ Sam venne a sedersi per terra vicino al divano, gli passai la mano tra i capelli e gli dissi: - <<
Capo che ne dici, sono stata
brava?>>.
- <<
Sei stata Swan, semplicemente Swan! L’università
una cosa da niente per una tosta come te. Sono impaziente, invece, di
vedere
l’erede Cullen.>>
- <<
Dai anche tu con questa storia
dell’erede, mio padre ha esternato la sua soddisfazione per
poter dire di avere
un nipote.>>
- <<
Ma non è vero!>>, sbottò lui
avvicinandosi.
- <<
Papà stavo scherzando, voi uomini siete
così senti sibili a queste provocazioni.>>
- <<
Scusate se mi faccio un po’ i fatti
vostri ma avete deciso il nome per il piccolo?>>
- <<
Non ancora.>>, dissi.
- <<
Bella.>>, disse Edward, <<
io… io avrei una proposta per un nome che sarebbe perfetto.
- Jacob…
Jacob Swan Cullen.>>
- Lo
guardai con stupore:
- <<
Edward! Ma…>>
- Mi
mise la mano sulla pancia e disse sorridendo:
- <<
Non è un nome bellissimo piccolo
Cullen?>
- Mia
madre si era avvicinata, una mano sulla bocca,
piangeva, Edward allungò la mano e la fece sedere accanto a
lui.
- <<
Oh no Renèe ti prego non piangere… ti fa
piacere vero?>>
- <<
Ma sì certo!>>, disse mia madre.
<< Sono felice che tu abbia pensato al nome di mio
figlio!>>.
- <<
In questo modo lo sentiremo sempre tra di
noi, continuerà a vegliarci.>>, disse ancora
lui. << Poi Jacob è il
nome di un uomo forte, così come sarà mio figlio,
così come lo è sua madre.>>
- Edward
le passò la mano sul viso di mia madre, lei
lo attirò verso di sé e si abbracciarono.
- <<
Allora Bella cosa ne pensi?>>
- <<
Edward tesoro
io… io non so
cosa dire!>>.
- <<
Dimmi solo se sei felice di questa mia scelta, perché non
potrei
sopportare di vederti malinconica mentre chiami tuo figlio, lo capisci
vero!>>
- <<
Hai avuto un pensiero veramente stupendo, certo che sono felice, mi
piace Jacob Cullen.>>
- <<
Vorrai dire Jacob Swan Cullen!>>.
- Edward
si chinò sulla mia pancia e gli depose un bacio.
- Ebbi
un fremito, gli infilai le dita tra i capelli, lui mi guardò
sorridendo e riprese a massaggiarmi le caviglie.
- Mio
padre, cinse mia madre, lei poggiò la testa sulla sua spalla
e mano
nella mano andarono in guardino.
- Ogni
tanto mio figlio si faceva sentire, scalciava e allungava forse un
braccino, Sam aveva appoggiato la mano sulla mia pancia, mi carezzava.
- Non
avevo mai visto il mio amico così silenzioso e serio.
- <<
Sam parlami?>>.
- <<
Sono totalmente affascinato da tutto ciò che riesci a fare,
sembra
che la tua vita sia un continuo banco di prova. Il destino ti mette
davanti
sempre nuovi ostacoli, ma tu non ti scoraggi li superi e guardi avanti,
riuscendo sempre nell’intento di rendere il mondo intorno a
te migliore.
- Adesso
quando Renèe guarderà suo nipote e
penserà a suo figlio sarà felice
e Charlie poi sentirà Jacob ancor di più dentro
alla sua vita, tuo marito è
vero è stato graziato dal destino, aiutato da Dio, ma
è un uomo appagato, pieno
di vitalità e buoni propositi grazie alla tua presenza
accanto a lui, la
famiglia Cullen è tornata ad essere una famiglia niente
sembra possa sfuggirti.
- Piccola
Swan rappresenti tutto ciò che di sorprendente e positivo
possa
esistere. Sei una donna veramente super e sono averti nella mia vita.
Ti voglio
bene.>>
- Era
notte fonda ed eravamo ancora tutti in salotto a parlare,
così come
dopo il nostro
- matrimonio
e come in questi anni per altre innumerevoli occasioni festose.
- Ero
rimasta quasi tutto il tempo distesa, ma talmente presa dalla gioia che
aleggiava intorno a me che non mi sentivo di andare a letto, volevo
sentore
ancora un po’ quest’atmosfera festosa e amicale che
era stata sempre fonte di
grande energia.
- Avrei
avuto tempo domani di riposare, darmi all’ozio assoluto e
avrei
atteso l’arrivo del mio Jacob.
- Edward
era così allegro, eccitato, parlava, raccontava e faceva di
progetti
per i mesi a seguire.
- <<
Amore mi aiuteresti ad alzarmi, devo fare
pipì.>>, dissi ad
un certo punto.
- Mi
mise le scarpe e mi aiutò a sollevarmi dal divano:
- <<
Vuoi che ti accompagni?>>.
- <<
Non occorre torno subito, continua pure il tuo show, giuro che mi
perderò solo poche battute e tornerò di corsa da
te, sei così frizzante
stasera!>>.
- Raggiunsi
il bagno a fatica, avevo male alle cosce, mi spostavo quasi
trascinando i piedi.
- Quand’ebbi
terminato proprio mentre stavo per uscire, mi sentì bagnare
le
gambe, guardai per terra, una chiazza di liquido chiaro, si era
raccolta tra i
miei piedi, mi portai la mano al ventre:
- <<
Edward vieni subito!>> gridai in preda al panico, mi
appoggiai la fronte contro il muro, avevo dei dolori alla schiena.
- Pochi
secondi e la porta si spalancò:
- <<
Bella che succede?>>
- <<
Mi si sono rotte le acque!>>, risposi piangendo.
- <<
Come?>>.
- <<
Ho delle contrazioni forti.>>
- <<
Non preoccuparti andiamo subito in ospedale! Rose…
Rose!>>
- <<
E’ troppo presto! Edward è troppo
presto…>>, dissi in
lacrime.
- <<
Come è possibile non ho avuto alcun segnale…
Edward perché.>>
- <<
Amore andrà tutto bene, te lo assicuro, starò
sempre accanto a te
e vedrai che tra qualche ora avremo il nostro bimbo fra le braccia,
avremo il
nostro Jacob, non temere.>>
- Ehi piaciuto? Lo spero... sono così in apprensione.
- Aspetto che mi diciate qualcosa.
- Sbirciare
nel
futuro di Edward e Bella era un desiderio così forte
così impellente, sapere
che lei era felice con lui e che lui stesse finalmente bene era una
necessità.
Che fosse diventata madre poi dopo averlo tanto desiderato doveva
essere una
logica conseguenza, che lo fosse ancora era possibile.
- Adesso rimane solo di attendere fino al 14 febbraio per vedere terminare una grande storia d’amore…
- Voglio
consigliarvi due storie molto interessanti originali, scritte molto bene
- INSIDE
OUT di flom
che a mio giudizio è la più brava autrice di
questo fandom, scrive in maniera
unica, originale, divertente, coinvolgente ed ricca, piena di
sfaccettature, con
strutture sintattiche molto raffinate, uno
stile inimitabile… suo, grande. L’adoro.
- …RENOIR…
di
acalicad una storia fresca, forse ancora un po’ acerba, ma
diversa dalla
maggior parte delle storie scritte da giovani autrici. Mi ha attirato
molto per
come ha svolto fin qua la vicenda, sia pure con dei margini di
miglioramento
(ma chi in questo fandom non dovrebbe essere pronta e disposta a
migliorarsi).
- Grazie
ancora a
tutte voi sono senza parole….