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Autore: Cloe J    04/02/2013    12 recensioni
Dal primo capitolo:
Lei si tolse gli occhiali, si passò la mano tra i lunghi capelli castani e si sedette, la luce che entrava prepotentemente dalla finestra le illuminò uno sguardo magnetico marrone, profondo caldo, cioccolato fuso. Mi rapì, la fissai, con il rischio di sembrare veramente sfacciato:
< Che altro sai di me, oltre che sono un insopportabile scocciatore, un peso, a volte anche un pazzo e evidente anche dopo una fugace occhiata … un malato … - lo dissi sottovoce.
< Ti osservavo prima, mentre parlavi con Jasper, sotto gli occhiali … - rise – sei molto bello!
< Niente mezzi termini! A dispetto di quest’aspetto così mite!
Devo dire che anche tu non sei male, anche tu mi piaci Bella – risi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Tratto dal quarantaseiesimo capitolo:

 
<< Bella! Bella! Aiutami! Mi sto allontanando! Fermami Bella, non lasciarmi andare via!>>
<< Edward amore svegliati! Edward!>>.
Aprii gli occhi, la vidi china su di me. Respiravo in maniera convulsa e goccioline di sudore scendevano dalla mia fronte, la sua mano fresca mi diede un attimo di ristoro.
<< Era solo un brutto sogno! >>, mi disse. << Amore mio! E’ passato! Respira piano… piano!>>.
<< Dio Bella è stato orrendo! Mi sentivo come sprofondare, ma ti vedevo, allungavo la mano, tu la tua, ma non riuscivo a prenderla! Non riuscivo a prenderla!>>, iperventilavo.
<< Ssh Edward! Basta calmati! Sei qui, sei con me, non preoccuparti, amore sono come sempre accanto a te.>>
<< Ho paura.>>, dissi rigido mentre mi passavo la mano tra i capelli.
<< Amore non devi più averne, devi credere che tutto andrà bene. Stiamo per sposarci, di nuovo, davanti ai nostri genitori, i tuoi fratelli e tutti i nostri amici e al nostro figlioccio.>>
<< E’ proprio vero ciò che dicono dell’ansia pre matrimoniale. Scusami amore.>>
<< Non hai nulla per cui chiedere scusa. Vieni qui resta appoggiato a me ancora un po’.>>
Allentai ogni tensione immediatamente e mi rimisi sul suo petto.
<< Che fortuna però nessun futuro marito può essere consolato dalla sua bellissima, giovane moglie, io invece ho questo privilegio.>>
Ci mettemmo a ridere.
<< Oh sì te lo sei guadagnato sul campo amore mio.>>.
 
*****
Mi avvicinai al suo orecchio:
<< Sei stupenda. >>
<< Anche tu amore mio>>, sussurrò.
<< E non piangerò.>>
<< Ne sono felice.>>
<< Fratelli.>> disse il sacerdote, << siamo qui riuniti con una gioia nel cuore per poter vivere insieme ad Edward e Bella, la loro unione, ora in maniera completa.
Procedette con il rito, arrivammo alle promesse matrimoniali, iperventilavo, mi schiarii la voce:
<< Io…io Edward prendo te Bella come mia sposa e… e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita. Ti amo Bella.>>
Lei prese fiato e disse:
<< Io Bella prendo te Edward come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita. Ti amo Edward.>>
Le fedi erano poggiate dinanzi a noi, il sacerdote le benedisse, presi la mia, dissi:
<< Bella ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.>>, la baciai indugiando un istante poi la infilai nel suo anulare.
Lo stesso fece lei, dicendo:
<< Edward, ricevi quest’anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.>>
<< Col potere conferitomi dal Chiesa vi dichiaro marito e moglie, non osi uomo a separare ciò che Dio ha unito!>>.
Mi avvicinai alla sua bocca, trattenendo il respiro, la baciai chiudendo gli occhi, mentre le sue braccia si stringevano alla mia schiena, a quel punto non riuscii più a trattenermi, aprii gli occhi e lasciai andare le lacrime:
<< Scusami Bella.>>, sussurrai.
<< Dolcissimo amore mio, ti amo tanto.>>.
Si avvicinò, le raccolse con un dito, ci girammo verso gli invitati che festanti battevano le mani, mi si aprii un sorriso, mentre mi stringevo a lei al culmine della felicità, dovevo in un istante dimenticare ogni ricordo triste e sostituirlo con uno felice.
 

Capitolo 47

 

Il futuro c’è?

 
 
EDWARD
 
<< Tesoro! Vieni!>>.
Una bimba dai riccioli rossi, con grandi occhi verdi, si avvicinò con passetti incerti. Eddy junior la prese per mano, le diede un bacino sul naso e ridendo l’accompagnò fino da me.
<< Dobbiamo andare dentro.>>, diedi la mano ad entrambi ed entrai.
L’aula magna era gremita, seduti in prima fila c’erano Renèe e Charlie, si tenevano per mano. La mia famiglia al completo, accanto a mio fratello James, la chioma rossa della sua nuova fidanzata Victoria, catalizzava l’attenzione degli Oneida, Rosalie con il suo immancabile I-pad, auricolare all’orecchio, dava come al solito le ultime indicazioni per l’imminente sfilata. Anche questa volta, come spesso era accaduto in questi anni, gli avvenimenti importanti per la nostra famiglia, coincidevano con il periodo di maggior lavoro per la mia instancabile platinata sorella, ma lei alzava le spalle e commentava che ogni collezione che aveva intrecciato un evento riguardante me o Bella, avevano fatto un boom di vendite e quindi era sicuramente di grande buon auspicio.
Ancora una volta tutti intorno a noi, dopo poco meno di tre anni.
Oh sì erano passati tre anni da quel pomeriggio di sole in cui lei mi aveva detto “Sì lo voglio”, ma tanto dall’ora era cambiato.
Jasper non aveva perso tempo, si era laureato battendo ogni record ed aveva iniziato un lavoro part-time in una grande azienda, quindi aveva sposato la sua Alice. La mammina sprint tra la gravidanza e la nascita di Edward junior aveva perso quasi due anni di frequenza, e senza fretta né drammi aveva ripreso solo da poco gli studi. Diceva che era letteralmente rapita dal suo piccolo ometto e preferiva viversi appieno la maternità. Come darle torto.
Emmett si divideva tra la pratica presso lo studio del padre e una vita mondana da scapolo impenitente veramente sfrenata.
Angela e Ben inseparabili avevano anche loro iniziato a fare pratica in un grande studio. Mike era in Italia per uno scavo e Jessica era un po’ abbattuta, temeva che il suo rapporto potesse vacillare, vuoi per la lontananza ma anche per le belle italiane, che come diceva lei rubano il cuore dei giovani americani, ammiccando verso Bella.
Sam aveva iniziato a lavorare e progettava di sposare Emily in primavera, i baldi giovani indiani arrancavano faticosamente verso una laurea, spronati dalle menti sveglie e accorte delle ragazze.
Renèe e Charlie vivevano come due pendolari tra New York e Los Angeles, mentre i mie genitori erano una presenza discreta ma a volte indispensabile nelle nostre vite.
James come dicevo aveva capitolato finalmente, incrociando sulla sua strada una sventola rossa, intelligente e sveglia, piena di talento. Aveva una galleria d’arte in centro.
Mamma l’adorava era spiritosa e frizzante, mitigava la natura seriosa e responsabile di mio fratello. Lei lo trascinava ad eventi e mostre in giro per il paese, la sua galleria ospitava collezioni di giovani e affermati pittori e scultori e lei era spessissimo sulle prime pagine dei giornali e delle riviste specializzate e lei poteva farsi vedere con quel fusto di mio fratello che riusciva non solo reggere ma addirittura rendere interessante una conversazione.
La bella Victoria però era anche una donna vanitosa e bellissima e non disdegnava le sfilate e mio fratello allora la portava, con la complicità di mia sorella, a tutte le sfilate possibili e allora era lui a vantarsi della sua stangona dai capelli di fuoco.
Ed io?
Io ero un fratello, un figlio ma soprattutto un marito felice.
Uno studente non più. Gli effetti collaterali del coma sulla mia memoria e sulla mia capacità di attenzione perdurarono per anni, alla fine avevo accumulato tanto di quel ritardo sul normale corso di studi, che avevo giudicato tempo ed energie sprecate quello che avrei dovuto spendere per cercare di laurearmi, risorse per me troppo preziose da impiegare per altro.
In tutti i casi non avevo alcun rimpianto. Avevo tante di quelle cose da fare che certamente non restavo mai con le mani in mano.
Avevo preso la patente e per la prima volta nella mia vita ero totalmente indipendente. Sensazione che non aveva prezzo.
Mi ero ripreso completamente, ero attento e mi controllavo, ma conducevo una vita quasi del tutto normale e facevo di tutto affinchè la mia Bella vivesse sempre serena ogni momento della nostra relazione.
Cercavo di mantenere in remissione la miastenia con i farmaci e il mio impegno in palestra, il cuore non aveva più dato problemi, niente più crisi di panico, ma del resto poteva esistere  panico da felicità? Credo proprio di no.
Avrei trovato la mia strada senza fretta, in fondo ero un plurimiracolato, avevo tanto per cui esser grato, il resto erano inutili appendici.
Vivevo davvero una gioia senza tempo e senza spazio, con le due donne della mia vita.
Proprio così due, ero anche padre di una splendida bambina.
Bella aveva terminato in regola i primi due anni del suo percorso universitario e durante le vacanze di Natale, mentre distesi sul divano, nella nostra piccola, accogliente casa, ci ritagliavamo un periodo di vacanza e riposo, mi aveva chiesto se fossi pronto ad avere un figlio.
Il suo viso dolce, trepidante nell’attesa della mia risposta, non potrei mai dimenticarlo.
Mi avvicinai alle sue labbra, chiusi gli occhi e le disse sottovoce:
<< Sarà una bambina e avrò due grandi amori a cui dedicarmi.>>
Tornai a guardarla. Una lacrima le imperlava le ciglia, dischiuse le labbra e mi persi in quella fonte di piacere assoluto.
La gravidanza di Renesmee non fece altro che cementare, se fosse ancora possibile, il nostro rapporto. L’intesa tra noi di due divenne quasi telepatica.
Durante i primi mesi, Bella aveva sofferto di nausea quasi costante, vomitava anche solo all’odore del cibo, era dimagrita in maniera vistosa, ma la sua colossale carica positiva le aveva fatto superare il periodo senza lasciarsi mai andare ad episodi di sconforto o di  nervosismo.
Ci scherzava su e diceva che in fondo non era altro che una sua piccola vendetta nei miei confronti, per tutto quello che in questi anni le avevo fatto passare.
Finalmente potevo essere io a prendermi cura di lei, pensando a ogni sua necessità, restandole vicino e aiutandola ed ero diventato così bravo a far tutto ciò di cui avesse bisogno che lei con aria contrita diceva che una volta che avesse partorito, sarebbe stata dura per noi tornare ai normali equilibri.
Ero il classico marito dipendente da ogni minimo desiderio, sguardo o richiesta di mia moglie. E diciamolo pure adoravo poterla esaudire.
In ogni passaggio fondamentale ero accanto a lei, sia che fossero visite di controllo di routine dal ginecologo, analisi o ecografie. I suoi occhi nei miei, le mani intrecciate, connessi sempre, condividevano ansie e aspettative.
E i corsi di preparazione al parto e la piscina, le sedute con gli psicologi e le puericultrici, tutti momenti che Bella aveva fatto diventare nostri, coinvolgendomi in maniera totale.
Era la donna più intelligente e comprensiva del mondo.
In nove mesi, gli unici momenti di tensioni li vivemmo durante i controlli diagnostici periodici per scongiurare che il bimbo avesse qualsiasi malformazione o malattia.
La mia storia clinica era talmente pesante e vivida, che era impossibile scacciare completamente la paura e per quanto tentassi di dissimulare, era chiaro che l’attesa degli esiti, scatenasse nella mia mente una sequela di congettura catastrofiche.
Anche in quel caso però, la mia compagna, mostrandosi sicura che tutto fosse assolutamente a posto, pazientemente sciolse ogni nodo imbastito dalla mia visione sempre troppo catastrofista.
Dopo aver visto che i risultati di tutti gli esami erano assolutamente nella norma e, intorno al sesto mese, quando l’ecografia mostrò la meravigliosa colonna vertebrale di nostra figlia, completamente sana, tirai un enorme sospiro di sollevo e smisi di preoccuparmi.
I restanti tre mesi furono continui attimi di gioia e di attesa.
Il parto poi… mai un’emozione così grande mi aveva attraversato la mente.
Dopo le prime contrazioni dolorose, durate per fortuna solo poche ore, consigliata dalla Mills aveva optato per l’anestesia peridurale e con me accanto aveva affrontato il travaglio parlandomi e sorridendo, la sua mano tra le mie, calda, senza tremiti.
E quando vidi mia figlia, incredibile! Una creatura così piccola eppure così armoniosa.
Dopo che Bella la strinse al petto e la coccolò, l’appoggiarono delicatamente tra le mie braccia, lei sbattè le palpebre, svelandomi il suo sguardo.
Rimasi ammaliato e mi lasciai andare ad un pianto liberatorio e di felicità completa.
Bella sosteneva fosse la mia fotocopia.  È vero i colori erano i miei, quei riccioletti rossiccio e gli occhi chiari, ma erano così penetranti e svegli come quelli del mio amore. L’intensità dello sguardo e i tratti del volto mi ricordavano in tutto e per tutto il sogno della mia vita.
Era una neonata così serena, così gioviale, un minuto frugoletto con un viso dolce.
La mia famiglia fu completamente stravolta dal suo arrivo. I nonni letteralmente impazziti dietro ad ogni suo piccolo gesto, ogni sua espressione buffa, gli zii presi come non mai. Rosalie non passava settimana che non venisse a trovarci per godersi e viziare la sua prima nipotina e James era sempre a disposizione per qualunque nostra esigenza.
Renesmee si era ben presto abituata a sonnecchiare tra le braccia di mia madre e di mia sorella e guardare interessata tutto ciò che la circondava, senza fare una lacrima, passando  da braccia in braccia e dispensando a tutti espressioni e sorrisi.
Il posto che preferiva però era in mezzo a noi, nel lettone, forse non era proprio una buona abitudine, ma come potevamo non lasciarci conquistare da quel viso attento e incantevole e poi il suo profumo… oh sì uguale a quello di Bella.
Stregato dalla madre, sedotto dalla figlia… la mia vita era un continuo prodigio.
 
Presi posto vicino al corridoio, Renesmee saltò in braccio a mia suocera, io sospirai, nervoso.
I candidati fecero il loro ingresso, lei passò accanto a me, mi lanciò uno dei suoi sguardi inconfondibili e pacifici, allungò la mano, la sfiorai appena e le sorrisi.
Si sedette a destra della commissione, il suo sguardo fisso, un po’ stanco, su di me e sulla bambina che la salutava dalle braccia di Renèe.
Era tranquilla, bellissima con la sua toga blu, che gli accentuava il ventre arrotondato.
Era incinta, ancora, di otto mesi e dopo avermi donato il mio tesoro, la mia Renesmee, stava per dare alla luce un altro figlio, un maschio, un Cullen.
Quando fu il suo turno, si sedette dinanzi alla commissione e iniziò a parlare, interloquiva con i professori sorridendo, con tono calmo, ma ogni tanto si passava la mano sulla pancia e si spostava sulla sedia.
Cominciavo a essere nervoso, tutto doveva finire al più presto, dovevo riportarla a casa e farla riposare.
Lei continuava a parlare, rispondere alle domande e sorridere ed io stupidamente stavo iniziando a iperventilare, sentii una mano sulla spalla e mi volsi:
<< Ehi calmati!>>, disse James.<< sta per concludere.>>
<< E’ una donna all’ottavo mese di gravidanza, porca miseria, potrebbero essere un po’ più comprensivi.>>
<< Sì Edward ma sta tranquillo adesso… sta bene e poi sai com’è Bella, non sarebbe soddisfatta del proprio lavoro se non le venisse data la possibilità di esporre tutto ciò che ha preparato, ne avrà parlato con il suo relatore e la commissione sarà stata avvertita.>>
<< Sì lo so, ma guardala non riesce più a star ferma sulla sedia, deve avere qualche fastidio.>>
<< Ti assicuro che manca poco… visto hanno finito.>>
Bella si alzò, diede la mano a tutti i professori, poi si volse verso di noi, abbozzò un sorriso e fece un cenno con la mano.
Dopo aver scambiato due parole con il suo relatore, ci raggiunse:
<< Cullen perché sei così pallido? Troppa tensione? Guarda che sono io che ho fatto un esame, gonfia come una mongolfiera.>>.
La guardai sorridendo.
 
 
<< Vieni siediti, sei stanca?>>.
<< Appena un po’. Renesmee vieni da mamma!>>
La bimba saltò giù dalle gambe della nonna e allungò le braccia verso Bella, lei si chinò cercò di tirarla su.
<< Ah! >>, gemette, mise le mani sul ventre.
<< Bella…>>
<< Sto bene Edward non preoccuparti, sento solo qualche dolorino, niente d’importante, del resto sono sveglia alle sei e restare in piedi per tutte queste ore non è proprio indicato visto quanto sono grassa e stressata.>>
La accompagnai alla sedia.
<< Vorrei solo che la commissione si sbrigasse, voglio tornare a casa e distendermi e poi voglio le mani più calde, lunghe e morbide del mondo, sulle mie enormi caviglie. Capito?
Allora Renesmee me lo dai un bacino?>>.
Mi chinai in fretta, la presi in braccio e gliel’avvicinai al viso, la bimba le riempì il viso di baci, fecero naso-naso, un bacio sulle labbra, si arpionò al suo collo e dovetti lasciargliela tra le braccia.
Uno dopo l’altro si avvicinarono tutti chiedendole sottovoce qualcosa, scambiando una battuta, per alleggerire la tensione dell’attesa.
James le chiese cosa ne pensasse dell’andamento della discussione e lei entusiasta gli raccontò per filo e per segno ogni scambio di battute.
Era entusiasta del lavoro fatto, James aveva proprio ragione se avesse percepito un trattamento di favore dovuto al suo stato sarebbe stato un vero disastro per lei, considerando anche quanto le era costato in termini di sacrifici strutturare una tesi così complessa ed articolata.
Quand’ebbe terminato di parlare, mi avvicinai al suo orecchio e sottovoce le dissi:
<< Bella stavo ripensando un po’ al tuo programmino per la serata e non vorrei rimanessi delusa ma hai considerato che stasera avremo tutti a casa, per festeggiare.>>
<< Oh sì Edward lo so ma spero che questo strazio finisca in tempi umani, allora avrò la possibilità di portare a termine il mio progetto, prima che la casa dei tuoi genitori venga invasa dall’orda dei barbari.>>
Sorrisi.
I tempi furono tutt’altro che umani, fummo costretti ad assistere a due ore di sussurri tra  candidati nervosi e professori sempre più esigenti.
Renesmee si era addormentata tra le braccia di mia madre e Bella appoggiata alla mia spalla, era veramente esausta.
Quando finalmente ebbero terminato, dopo breve intervallo, finalmente gli studenti vennero fatti  schierare davanti alla commissione e vennero chiamati uno dopo l’altro per la proclamazione.
Quando fu il turno di Bella, James l’aiutò a salire i tre scalini, lei si avvicinò al preside che la nominò dottoressa, le annunciò il voto di laurea, chiaramente il massimo e le consegnò la pergamena, poi raggiunse gli altri e alla fine vi fu il consueto lancio dei cappelli.
Tornò presso di noi accompagnata dal suo relatore, che mi porse la mano e mi fece i complimenti e a quel punto potei abbracciarla stretta e le mormorai:
<< Congratulazioni amore mio, sei davvero eccezionale, sei riuscita a raggiungere un grande traguardo con un risultato fantastico!>>.
<< Vuoi sapere una cosa, ora come ora il conseguimento di questa laurea lo considero più come un impegno finalmente eliminato che per la soddisfazione avuta.>>, si abbassò verso nostra figlia, le diede un bacio tra i riccioli e aggiunse carezzandomi, << siete voi il traguardo più importante che mi sia stato concesso.>>
<< Troppo modesta signora.>>
<< Mi sento così leggera a dispetto di quest’enormità che non mi permette di vedermi i piedi. Uh… >>, poggiò la mano sul fianco, << ehi mio piccolo Cullen sento che anche tu sei felice che la mamma abbia finito di stressarti, ripetendo all’infinito la sua tesi, però tesoro potresti essere un po’ più delicato.>>
Le passai la mano sul punto dolente. Negli ultimi tempi il bimbo era sempre più irrequieto, scalciava sempre più spesso e con maggiore energia. Il piccolo ventre di Bella era ormai troppo angusto per le sue dimensioni che, ha detta della ginecologa, erano tutto merito del suo papà.
Le diedi una appoggiò passandogli la mano sul fianco e ci avviammo verso l’uscita.
Tornammo rapidamente a casa, mia mamma aveva già chiesto a Liv di preparare il bagno, quindi ci eclissammo in casa nostra, mentre Rosalie si occupava di Renesmee.
L’aiutai a sedersi sul divanetto della nostra stanza e a mettersi comoda, quindi mangiò qualcosa.
 
 
L’accompagnai fin dentro la vasca e vi entrai anch’io, mi misi dietro le sue spalle, si lasciò andare sul mio petto, facendo un lungo respiro, cominciai a massaggiarle le spalle e poi carezzarle il petto e il ventre che s’intravedeva a pelo d’acqua, con una spugna morbida e profumata, quindi le feci lo shampoo, inebriandomi del profumo straordinario dei suoi capelli.
Dopo una buona mezz’ora e solo dopo averla vista con il viso completamente rilassato, mi spostai di fronte a lei e comincia a massaggiargli i piedi, aveva poggiato la testa sul bordo, gli occhi chiusi.
Così distesa, la sua pancia tonda appariva evidente dall’acqua, irresistibile. Allungai la mano e le feci una carezza, lei sorrise senza aprire gli occhi, prese la mia mano insieme alla sua e continuò a passarla su tutta la pancia.
Sentivo il bimbo muoversi, forse mio sentiva forse il mio tocco e quello di sua madre e si muoveva contento. Pensiero infantile ma molto emozionante.
Mi lasciavo prendere sempre da una grande commozione, ogni volta sempre più intensa e forte.
<< Ti desidero Edward.>> disse a un tratto.
<< Anch’io tesoro ma…>>
<< Cos’hai? Non mi sembra che in questi mesi ci siamo proprio trattenuti!>>, rise.
<< No di certo, ma ho fatto tanto per farti scaricare un pò di fatica che non vorrei ti stancassi di nuovo.>>
<< Ma so già che sarai bravissimo e troverai il modo per non farmi stancare.>>, sorride maliziosa, << e poi ti ho mai detto che con i capelli bagnati, sei praticamente irresistibile.>>
<< Irresistibile, certamente, amore mio!>>, mi misi a ridere anch’io.
<< E poi quando sorridi così uhm… sono in tuo potere Cullen.>>
Si spostò con attenzione e mi diede le spalle, la sua schiena perfetta dinanzi a me, appoggiò le braccia sul bordo della vasca, la sovrastai e le deposi baci leggeri lungo tutta la schiena, la sua pelle increspata dai brividi e i suoi mugolii sommessi erano tanto eccitanti, quindi l’accarezzai.
<< Poggia le tue mani sulla pancia Edward, sto così bene in questa posizione.>>
La cinsi con le braccia, il calore dell’acqua e del suo corpo erano un richiamo fortissimo. Le sfiorai i seni ancora più tondi e sodi per la gravidanza.
Mi avvicinai al suo sedere arrotondato e la riempii con delicatezza assoluta.
Lei si lasciò andare mi fece sentire tutto il suo desiderio e via via che continuavo mostrava quanto fosse appagata. Si beava letteralmente nel riempirsi di me, mostrandomi ancora una volta come fosse il mio naturale completamento, la mia interezza.
La condussi al suo piacere e poi ne godetti anch’io, completando il patto amoroso che esisteva tra di noi ormai da cinque anni.
Quindi ansimò, provai quasi dolore a staccarmi dal suo stupendo corpo, si volse piano.
I suoi occhi compiaciuti su di me, coglievo tutto in quello sguardo, l’amore per me, le sue maniere decise e dolci, la sua fermezza e la sua determinazione, il suo essere forte e debole insieme, l’abnegazione e il coraggio.
I suoi occhi erano davvero lo specchio della sua anima. La mia Bella… era la mia Bella.
 
 
BELLA
 
 
Dopo due ore di cure ininterrotte, ma soprattutto dopo aver fatto l’amore nella maniera più profonda e morbida che fosse possibile, mio marito mi aveva riportato in una condizione di grazia assoluta, misi un abito che avevamo scelto insieme proprio per questa occasione e raggiungemmo gli invitati.
Esme e Rosalie avevano addobbato il grande salone di casa Cullen a festa.
<< Bella tesoro.>>, mio padre mi venne incontro e strinse. << come sta la mia dottoressa? O dovrei dire la mia bella mammina?>>
Mi accompagnò sul divano, mi appoggiai al suo petto e lui improvvisamente, come faceva quando ero bambina, iniziò a girarsi una ciocca dei miei capelli, intorno al dito.
Sorrisi e lo guardai, non faceva questo gesto forse da dieci anni, mi sentii così piccola e coccolata.
Papà aveva fatto un sospiro, segno che sentiva il bisogno di parlare e non si poteva sfuggire alle conversazioni chiarificatrici di Charlie Swan.
Da brava figlia avrei ascoltato e come sempre ottenute le risposte, si sarebbe goduto quieto il tempo con tutti noi.
 << Sei stanca ma mi sembri così  soddisfatta?>>.
<< Oh papà è proprio così, mi sembra di galleggiare dentro una bolla d’aria.
Non riesco ancora a rendermi conto di aver terminato di studiare, con un ritardo tutto sommato accettabile, considerato quanto sia cambiata la mia vita in questi anni.>>
<< Di certo hai portato a termine progetti molto più rilevanti e ambiziosi di una semplicissima laurea. Hai faticato davvero tanto, ma hai raggiunto ogni obiettivo che ti eri ripromessa no?>>.
<< Sì ma con l’andar del tempo, nella mia personale classifica delle priorità, conseguire la laurea ha avuto un peso sempre minore.>>
<< Lo credo. Edward e la sua salute sono stati la priorità assoluta, com’è giusto che fosse.
Quando lo guardo, in piedi, mano nella mano con Renesmee, giocare con Eddy, perdonami se lo dico, ma sono così fiero di te, amore, per quello che sei riuscita a fare per lui, per come lo hai amato e lo ami, per come hai creduto con forza in questa relazione e come l’hai costruita.>>
<< Come abbiamo creduto papà, io ed Edward l’abbiamo fatto insieme e riguardo all’amore non credo di aver mai visto un uomo amare la propria donna come Edward ama me e questo sentire dentro di sé così forte questo sentimento gli ha dato la forza di rialzarsi, di continuare nonostante la fatica, le frustrazioni, le difficoltà e il dolore.>>
<< Certo tesoro hai assolutamente ragione, non devo incorrere nel mio solito errore, ossia sminuire gli enormi meriti di mio genero.>>
Lui rise e lo feci anch’io.
<< Il matrimonio e la convivenza nella vostra casa penso che siano state altre due tappe importanti per darvi equilibrio come coppia.>>
<< E’ vero, è stato bello, strano e molto meno difficile di quello che forse ci aspettassimo.>>
<< Sai qual è l’aspetto della tua vita che ancora ogni tanto mi sembra incredibile?>>
Lo guardai aggrottando la fronte, aspettandomi una delle sue uscite, difficili da accettare, senza discutere.
<< Sei madre, Bella hai appena venticinque anni e sei madre di una bimba e a breve avrai un altro figlio, eppure sei così serafica, come se fosse la cosa più naturale del mondo.>>
<< Forse perché lo è, ho Edward accanto che è un padre perfetto, si dedica alla bimba nel modo più completo e accorto, anche in questo caso mio caro papà tendi a sottovalutare tuo genero.>>
<< Ma no,  lo vedo, lo vedo, è proprio portato per i bambini, Eddy lo adora e Renesmee  è praticamente la sua ombra.>>
<< Portato è di poco, sarebbe una meravigliosa balia sai come quelle che esistevano nei tempi antichi.>>
Scoppiai a ridere immaginandomi Edward versione balia.
<< Avete coronato ogni vostro sogno? Ogni vostro desiderio?>>.
<< Direi di sì, certo adesso dobbiamo cominciare ad andare sulle nostre gambe, dobbiamo iniziare a lavorare. Sai che non amo sentirmi dipendente da altri per gestire l’aspetto economico della mia famiglia.>>
<< Dai Bella ma cosa vai a pensare noi e i Cullen possiamo tranquillamente pensare a voi fin quando non riuscirete a farlo da soli, senza che voi vi sentiate in debito, siamo i vostri genitori, vi amiamo e in fondo ci sono giovani che restano in famiglia ancora finoa trent’anni senza crearsi alcuno scrupolo.
Voi avete fatto già tanto per emanciparvi, nonostante tutte le difficoltà, datevi un po’ più di tempo per pensare a crearvi una situazione lavorativa stabile. Del resto Edward ha appena iniziato a lavorare per la fondazione, avrà tempo per trovare al suo interno una posizione più impegnativa e quindi remunerativa, tu hai appena finito e diciamo che tra un mese avrai qualcosa di un pochino più importante a cui pensare, il mio primo nipote deve ricevere tutte le attenzioni possibili.>>
<< Il tuo primo nipote… sento una punta d’orgoglio nella tua voce eh nonno? Solo perché è maschio?>>
<< Ma no sai come sono incantato dagli occhi verdi della mia nipotina, ma sono felice che potrò avere anche un bimbo che spero assomiglia alla sua mamma.>>
<< E magari che ti ricordi Jacob?>>, dissi guardandolo negli occhi.
<< Oh no… cioè non so. >> balbettò.
<< Non c’è niente di male ad ammetterlo papà, sarebbe comprensibile.>>
<< Tuo figlio è un altro dono da aggiungere a quelli che ho già ricevuto, tua madre soddisfatta della sua vita accanto a me, tu realizzata felice con un uomo eccezionale che ti ama e ti tratta come una regina, Renesmee splendida creatura che a volte mi sembra giunta da un mondo fatato e, lui…>>, mi accarezzò la pancia, << lui sarà il tuo bimbo, lo amerò e farò per lui tutto ciò che potrò, non c’è altro che potrebbe rendermi maggiormente orgoglioso se non questo.>>
<< Papà mi sembra di esser riuscita a fare tutto quello che Jacob avrebbe desiderato per me.>>
<< Sì tesoro mio ne sono sicuro. Tutti i vostri sacrifici, il dolore, le difficoltà della vostra vita sono stati ripagati da eventi felici, come se la vita dovesse ricompensarvi per il vostro coraggio e la vostra tenacia. Siete due ragazzi talmente buoni e generosi che meritavate davvero tutto il bene possibile, ma credo che Jacob da lì su ci abbia messo una buona parola.>>
<< E’ possibile.>>, sorrisi. << Grazie davvero per le tue parole. Ti voglio bene papà.>>
Gli diedi un bacio e lui raggiunse mia madre che parlava con i miei suoceri, poco più là.
Edward si materializzò vicino a me.
<< Tutto bene?>>
<< Stordita.>>
<< Ricordo che le conversazioni con tuo padre, mi lasciavano al tappeto ogni volta, spero non abbia usato lo stesso tenore anche con te.>>
<< Dice sempre delle cose che mi fanno riflettere o che mi lasciano degli strascichi emotivi non indifferenti.>>
<< Non ti ha turbato vero? Adesso anch’io ho voce in capitolo, potrei essere autorizzato a fargli una romanzina, stasera il must per te è relax. >>
<< Tiene a freno i tuoi istinti bellicosi Cullen, è stato molto dolce e ha detto tante bellissime cose su di te, sulla nostra famiglia e sulle nostre scelte, niente potrebbe farmi più felice, ciò non toglie che mi sento un po’ stordita, del resto sono una donna gravida all’ottavo mese, sempre in mezzo ad una tempesta ormonale.>>
 
 
Un bacio appassionato, poi mi tolse le scarpe e prese a massaggiarmi i piedi, con una naturalezza assoluta.
Ripresi a conversare mangiucchiando qualcosa, dopo un po’ Sam venne a sedersi per terra vicino al divano, gli passai la mano tra i capelli e gli dissi:
<< Capo che ne dici, sono stata brava?>>.
<< Sei stata Swan, semplicemente Swan! L’università una cosa da niente per una tosta come te. Sono impaziente, invece, di vedere l’erede Cullen.>>
<< Dai anche tu con questa storia dell’erede, mio padre ha esternato la sua soddisfazione per poter dire di avere un nipote.>>
<< Ma non è vero!>>, sbottò lui avvicinandosi.
<< Papà stavo scherzando, voi uomini siete così senti sibili a queste provocazioni.>>
<< Scusate se mi faccio un po’ i fatti vostri ma avete deciso il nome per il piccolo?>>
<< Non ancora.>>, dissi.
<< Bella.>>, disse Edward, << io… io avrei una proposta per un nome che sarebbe perfetto.
Jacob… Jacob Swan Cullen.>>
Lo guardai con stupore:
<< Edward! Ma…>>
Mi mise la mano sulla pancia e disse sorridendo:
<< Non è un nome bellissimo piccolo Cullen?>
Mia madre si era avvicinata, una mano sulla bocca, piangeva, Edward allungò la mano e la fece sedere accanto a lui.
<< Oh no Renèe ti prego non piangere… ti fa piacere vero?>>
<< Ma sì certo!>>, disse mia madre. << Sono felice che tu abbia pensato al nome di mio figlio!>>.
<< In questo modo lo sentiremo sempre tra di noi, continuerà a vegliarci.>>, disse ancora lui. << Poi Jacob è il nome di un uomo forte, così come sarà mio figlio, così come lo è sua madre.>>
Edward le passò la mano sul viso di mia madre, lei lo attirò verso di sé e si abbracciarono.
<< Allora Bella cosa ne pensi?>>
<< Edward tesoro io… io non so cosa dire!>>.
<< Dimmi solo se sei felice di questa mia scelta, perché non potrei sopportare di vederti malinconica mentre chiami tuo figlio, lo capisci vero!>>
<< Hai avuto un pensiero veramente stupendo, certo che sono felice, mi piace Jacob Cullen.>>
<< Vorrai dire Jacob Swan Cullen!>>.
Edward si chinò sulla mia pancia e gli depose un bacio.
Ebbi un fremito, gli infilai le dita tra i capelli, lui mi guardò sorridendo e riprese a massaggiarmi le caviglie.
Mio padre, cinse mia madre, lei poggiò la testa sulla sua spalla e mano nella mano andarono in guardino.
Ogni tanto mio figlio si faceva sentire, scalciava e allungava forse un braccino, Sam aveva appoggiato la mano sulla mia pancia, mi carezzava.
Non avevo mai visto il mio amico così silenzioso e serio.
<< Sam parlami?>>.
<< Sono totalmente affascinato da tutto ciò che riesci a fare, sembra che la tua vita sia un continuo banco di prova. Il destino ti mette davanti sempre nuovi ostacoli, ma tu non ti scoraggi li superi e guardi avanti, riuscendo sempre nell’intento di rendere il mondo intorno a te migliore.
Adesso quando Renèe guarderà suo nipote e penserà a suo figlio sarà felice e Charlie poi sentirà Jacob ancor di più dentro alla sua vita, tuo marito è vero è stato graziato dal destino, aiutato da Dio, ma è un uomo appagato, pieno di vitalità e buoni propositi grazie alla tua presenza accanto a lui, la famiglia Cullen è tornata ad essere una famiglia niente sembra possa sfuggirti.
Piccola Swan rappresenti tutto ciò che di sorprendente e positivo possa esistere. Sei una donna veramente super e sono averti nella mia vita. Ti voglio bene.>>
 
 
Era notte fonda ed eravamo ancora tutti in salotto a parlare, così come dopo il nostro
matrimonio e come in questi anni per altre innumerevoli occasioni festose.
Ero rimasta quasi tutto il tempo distesa, ma talmente presa dalla gioia che aleggiava intorno a me che non mi sentivo di andare a letto, volevo sentore ancora un po’ quest’atmosfera festosa e amicale che era stata sempre fonte di grande energia.
Avrei avuto tempo domani di riposare, darmi all’ozio assoluto e avrei atteso l’arrivo del mio Jacob.
Edward era così allegro, eccitato, parlava, raccontava e faceva di progetti per i mesi a seguire.
<< Amore mi aiuteresti ad alzarmi, devo fare pipì.>>, dissi ad un certo punto.
Mi mise le scarpe e mi aiutò a sollevarmi dal divano:
<< Vuoi che ti accompagni?>>.
<< Non occorre torno subito, continua pure il tuo show, giuro che mi perderò solo poche battute e tornerò di corsa da te, sei così frizzante stasera!>>.
Raggiunsi il bagno a fatica, avevo male alle cosce, mi spostavo quasi trascinando i piedi.
Quand’ebbi terminato proprio mentre stavo per uscire, mi sentì bagnare le gambe, guardai per terra, una chiazza di liquido chiaro, si era raccolta tra i miei piedi, mi portai la mano al ventre:
<< Edward vieni subito!>> gridai in preda al panico, mi appoggiai la fronte contro il muro, avevo dei dolori alla schiena.
Pochi secondi e la porta si spalancò:
<< Bella che succede?>>
<< Mi si sono rotte le acque!>>, risposi piangendo.
<< Come?>>.
<< Ho delle contrazioni forti.>>
<< Non preoccuparti andiamo subito in ospedale! Rose… Rose!>>
<< E’ troppo presto! Edward è troppo presto…>>, dissi in lacrime.
<< Come è possibile non ho avuto alcun segnale… Edward  perché.>>
<< Amore andrà tutto bene, te lo assicuro, starò sempre accanto a te e vedrai che tra qualche ora avremo il nostro bimbo fra le braccia, avremo il nostro Jacob, non temere.>>
 
 
Ehi piaciuto? Lo spero... sono così in apprensione. 
Aspetto che mi diciate qualcosa.
Sbirciare nel futuro di Edward e Bella era un desiderio così forte così impellente, sapere che lei era felice con lui e che lui stesse finalmente bene era una necessità. Che fosse diventata madre poi dopo averlo tanto desiderato doveva essere una logica conseguenza, che lo fosse ancora era possibile.
Adesso rimane solo di attendere fino al 14 febbraio per vedere terminare una grande storia d’amore…
Voglio consigliarvi due storie molto interessanti originali, scritte molto bene
INSIDE OUT di flom che a mio giudizio è la più brava autrice di questo fandom, scrive in maniera unica, originale, divertente, coinvolgente ed ricca, piena di sfaccettature,  con strutture sintattiche molto raffinate, uno stile inimitabile… suo, grande. L’adoro.
 
…RENOIR… di acalicad una storia fresca, forse ancora un po’ acerba, ma diversa dalla maggior parte delle storie scritte da giovani autrici. Mi ha attirato molto per come ha svolto fin qua la vicenda, sia pure con dei margini di miglioramento (ma chi in questo fandom non dovrebbe essere pronta e disposta a migliorarsi).
Grazie ancora a tutte voi sono senza parole….
  
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