26/08/2007
2 recensioniAveva sempre vissuto a Central City.
Da quando era piccola li vedeva passare davanti al negozietto della madre.
Da quando era piccola li ammirava.
Loro.
Gli Alchimisti di Stato.
Ed ora non le sembrava vero avere quell'orologio.
Lo strinse nella mano destra e poi alzò la testa.
Fiera di se stessa, di quello che era diventata e di quello che avrebbe potuto diventare.
Spalancò la porta del negozio.
-Mi dispiace stiamo chiudendo...-
Non rispose a quella voce e si poggiò completamente al bancone.
-Odine sei tu?-
La ragazza guardò in cielo scuotendo la testa.
-No, mamma sono io-
Finalmente la donna uscì dal retro pulendosi le mani sul grembiule che aveva addosso
-Oh, Rivka, quando prenderai questa dannata abitudine di rispondere?-
Non rispose, tanto per cambiare.
Prese un gessetto e cominciò a disegnare qualcosa sul bancone, la donna con il grembiule cancello quell'inizio.
-Niente alchimia nel mio negozio!-
La rimproverò.
La ragazza alzò la testa.
Incrociò gli occhi rossi con i suoi scuri e sbuffò.
Prese l'orologio dalla tasca e glielo fece oscillare davanti la faccia stupita.
-Rivka!-
Questa scoppiò a ridere.
-Ho anche 20 anni, mi permetti di decidere da sola?-
La madre strinse i pugni.
-Tu, non capisci...Sarai...Come puoi...Sarai Esiliata-
L'altra sbuffò avviandosi fuori dal negozietto facendo volteggiare l'orologio dalla catenina.
-Non siamo ad Ishbar!-
Non aspettò risposta continuando a camminare per le vie di Central City.
"Sta impazzando ogni giorno di più..."
Pensò fischiettando, ma era troppo eccitata per pensare a quella pazza di sua madre.
Da domani avrebbe lavorato come Alchimista di Stato.
Cominciò a correre entusiasta per le viuzze, fino a quando non si trovò davanti a una porta di legno.
Non bussò ma l'aprì direttamente.
-Educazione zero-
Sbraitò un ragazzo che era seduto ad un tavolo intento a fare un solitario.
Gli si avvicinò e buttò per aria le carte e si sedette dove prima c'erano quelle, accavallando le gambe.
Come aveva fatto prima fece sventolare l'orologio davanti il naso del ragazzo che cambiò improvvisamente espressione.
Da scocciato passò ad un'espressione più che felice.
-Ma Rivka..E la mamma?-
Questa scrollò le spalle e sorrise.
-Ha fatto la stessa scenata che fece con te...-
Si soffiò via un ciuffo dalla fronte.
-Ma che importa, ora anche io sono Alchimista di stato, proprio come te-
Il ragazzo sorrise e poggiò la testa sulle mani.
-Allora, come ti sembra Mustang?-
-Mi piace il suo fondoschiena-
-Rivka!-
Gli fece una piccola linguaccia.
-Beh, avrai conosciuto qualcuno?-
Rivka poggiò una mano sul mento come faceva di solito quando pensava.
-Apparte Mustang, no. Ho intravisto qualcuno-
Il ragazzo le fece segno di continuare.
-Un nanerottolo...Ma i bambini possono lavorare?-
Lui scoppiò a ridere, se quel "nanerottolo" l'avesse sentita, ora molto probabilmente non sarebbe viva.
-Deve essere l'alchimista d'acciaio-
La ragazza spalancò gli occhi.
-Quello?-
Il ragazzo scoppiò ancora una volta a ridere.
-Adam, non ridere, mi sento presa in giro!-
Quello si bloccò all'istante quasi soffocando.
-Congratulazioni comunque-
L'abbracciò e lei fece un'espressione schifata, poi sbuffando rispose all'abbraccio.
-Ti voglio bene, Rivka...-
Sorrise.
-Anche io, nii-san...-
Da quando era piccola li vedeva passare davanti al negozietto della madre.
Da quando era piccola li ammirava.
Loro.
Gli Alchimisti di Stato.
Ed ora non le sembrava vero avere quell'orologio.
Lo strinse nella mano destra e poi alzò la testa.
Fiera di se stessa, di quello che era diventata e di quello che avrebbe potuto diventare.
Spalancò la porta del negozio.
-Mi dispiace stiamo chiudendo...-
Non rispose a quella voce e si poggiò completamente al bancone.
-Odine sei tu?-
La ragazza guardò in cielo scuotendo la testa.
-No, mamma sono io-
Finalmente la donna uscì dal retro pulendosi le mani sul grembiule che aveva addosso
-Oh, Rivka, quando prenderai questa dannata abitudine di rispondere?-
Non rispose, tanto per cambiare.
Prese un gessetto e cominciò a disegnare qualcosa sul bancone, la donna con il grembiule cancello quell'inizio.
-Niente alchimia nel mio negozio!-
La rimproverò.
La ragazza alzò la testa.
Incrociò gli occhi rossi con i suoi scuri e sbuffò.
Prese l'orologio dalla tasca e glielo fece oscillare davanti la faccia stupita.
-Rivka!-
Questa scoppiò a ridere.
-Ho anche 20 anni, mi permetti di decidere da sola?-
La madre strinse i pugni.
-Tu, non capisci...Sarai...Come puoi...Sarai Esiliata-
L'altra sbuffò avviandosi fuori dal negozietto facendo volteggiare l'orologio dalla catenina.
-Non siamo ad Ishbar!-
Non aspettò risposta continuando a camminare per le vie di Central City.
"Sta impazzando ogni giorno di più..."
Pensò fischiettando, ma era troppo eccitata per pensare a quella pazza di sua madre.
Da domani avrebbe lavorato come Alchimista di Stato.
Cominciò a correre entusiasta per le viuzze, fino a quando non si trovò davanti a una porta di legno.
Non bussò ma l'aprì direttamente.
-Educazione zero-
Sbraitò un ragazzo che era seduto ad un tavolo intento a fare un solitario.
Gli si avvicinò e buttò per aria le carte e si sedette dove prima c'erano quelle, accavallando le gambe.
Come aveva fatto prima fece sventolare l'orologio davanti il naso del ragazzo che cambiò improvvisamente espressione.
Da scocciato passò ad un'espressione più che felice.
-Ma Rivka..E la mamma?-
Questa scrollò le spalle e sorrise.
-Ha fatto la stessa scenata che fece con te...-
Si soffiò via un ciuffo dalla fronte.
-Ma che importa, ora anche io sono Alchimista di stato, proprio come te-
Il ragazzo sorrise e poggiò la testa sulle mani.
-Allora, come ti sembra Mustang?-
-Mi piace il suo fondoschiena-
-Rivka!-
Gli fece una piccola linguaccia.
-Beh, avrai conosciuto qualcuno?-
Rivka poggiò una mano sul mento come faceva di solito quando pensava.
-Apparte Mustang, no. Ho intravisto qualcuno-
Il ragazzo le fece segno di continuare.
-Un nanerottolo...Ma i bambini possono lavorare?-
Lui scoppiò a ridere, se quel "nanerottolo" l'avesse sentita, ora molto probabilmente non sarebbe viva.
-Deve essere l'alchimista d'acciaio-
La ragazza spalancò gli occhi.
-Quello?-
Il ragazzo scoppiò ancora una volta a ridere.
-Adam, non ridere, mi sento presa in giro!-
Quello si bloccò all'istante quasi soffocando.
-Congratulazioni comunque-
L'abbracciò e lei fece un'espressione schifata, poi sbuffando rispose all'abbraccio.
-Ti voglio bene, Rivka...-
Sorrise.
-Anche io, nii-san...-
Allora, è un piccolo esperimento, se vi gradisce e vi và di continuare a leggere il seguito, ditemelo.
Altrimenti, la cancello così non ingombro spazio su EFP :P.
Baci
Lily123