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Autore: Ria A Baalves    05/02/2013    6 recensioni
“Non addio, Elrond, arrivederci!”
Elrond dà voce ai pensieri che lo affliggono nell'assistere alla partenza di Celebrían per Valinor.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Celebrían, Elrond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo le onde infrangersi sugli scogli, il repentino e continuo rumore dell’acqua è per me come una ninna nanna che risuona magicamente nell‘aria.
Per anni ho desiderato vedere il Mare come chiunque altro appartenga alla mia razza. Ma non in una circostanza simile a questa, poiché è impossibile mirarlo in tutto il suo splendore se il cuore è pieno di rimorso e dolore.
Asciugo per l’ ennesima volta una goccia di acqua salata dal mio viso. Forse dovrei cambiare posizione e spostarmi da questo scoglio ai piedi del quale si scontrano furenti le onde. Ma mi mancano le forze anche solo per muovere un dito.
Tengo lo sguardo dritto davanti a me, fissando sempre lo stesso punto. Non oso voltarmi.
So già quel che vedrei alla mia destra o alla mia sinistra. E allora probabilmente delle lacrime scivolerebbero sul mio viso, e questo non posso permettermelo.
So di dover tenere il cuore leggero, e la mente libera da futili pensieri, perché prima o poi ti rivedrò.
Ma è proprio quel “prima o poi” che mi causa tanto dolore, poiché non son certo che sarà di breve durata la nostra separazione. Al contrario, ho la certezza che vedrò molte primavere, prima di poterti riabbracciare.
Chiudo gli occhi e penso al tuo profumo, quell’inebriante odore di brezza marina che mi riempie la mente e il corpo e che ora mi avvolge quasi interamente. Il rumore delle onde non è neanche paragonabile alla dolce melodia della tua voce quando pronunci il mio nome.
Buffo…
Parlo di te come se ti avessi già lasciata, eppure sei ancora là, e aspetti soltanto che io venga a porgerti l’ultimo saluto. Quanto vorrei stringerti e pregarti di non partire, di restare al mio fianco. Quanto vorrei gridarti il mio amore e il mio dolore almeno un’ultima volta prima di lasciarti. Ma non posso.
Non in presenza dei nostri figli, non in presenza della nostra gente.
Devo essere per loro motivo di sicurezza, devono credere che io anche dopo la tua partenza, saprò comunque portare a compimento i miei doveri. Senza perdere il lume della ragione.
Eppure non posso fare a meno di sentire il dolore che mi pervade fino a squarciarmi l’anima, e una parte di me ti accusa ingiustamente. Perché mi lasci proprio nel momento del bisogno? Non ti ho forse guarita da tutti i mali? Allora perché abbandonarmi, e lasciare su di me una ferita che niente e nessuno sarà più in grado di risanare?
Che stupido sono. Parlo senza rendermi conto che è per il medesimo motivo che tu mi lasci: una ferita mai risanata ed impossibile da guarire.
Eppure non riesco comunque a comprendere il motivo della tua scelta, in cuor mio so solo che ti amo troppo per costringerti a restare al mio fianco, e finire i tuoi giorni nel dolore e la disperazione. Ed è per lo stesso motivo, che ora non riesco a dirti addio, e non riesco a guardare i tuoi occhi che mi scrutano da lontano.
Ma io ti amo, e farei qualunque cosa per te. Credo di essere finalmente riuscito a convincermi.
Riapro gli occhi e sento tornarmi le forze, mi volto alla mia destra.
Come immaginavo, aspetti solo me.
Nonostante la lontananza, la mia vista mi permette di scorgere la tua bionda chioma che si muove a ritmo con la brezza marina. Sorrido, non credo di averti mai vista così bella. Neanche nei giorni in cui sei stata veramente felice ho visto in te la luce che vedo ora.
Il bagliore rosato del tramonto ti dona una bellezza rara, e accompagna i tuoi lineamenti candidi.
Mi alzo in piedi, adagio. Non ho cognizione del tempo che ho passato qua sugli scogli. Le ginocchia mi tremano, non so se per paura o per il fatto che son rimasto seduto a riflettere per tanto tempo.
Muovo un passo, sento la terra mancarmi da sotto i piedi. Non ho il coraggio di avvicinarmi, eppure non mi posso più tirare indietro.
Poco lontano da te c'è nostra figlia, piange tra le braccia dei gemelli.
Impiego diversi minuti a raggiungervi, non avevo idea che mi sarei sentito così nel vedere i nostri figli piangere. Non so esattamente quale sentimento mi pervade. Se comprensione, o invidia… perché loro possono sfogarsi ed esternare i loro sentimenti, invece a me è quasi proibito?
Sciocchezze! Sarei libero di piangere tutte le mie lacrime, e tutti mi appoggerebbero, ne sono consapevole. Eppure non ci riesco.
Senza rendermene conto sono giunto dinnanzi a te.
Mi guardi con quei tuoi occhi turchesi, cristallini. Dello stesso colore del Mare, che sembra aver preso il mio posto nel tuo cuore.
Mi basta un attimo. I nostri sguardi si sfiorano e riesco a leggere nei tuoi occhi tutta la tristezza che provi in questo momento, ma ci vedo anche un’altra luce, che però ora non so come definire.
Sento una morsa allo stomaco, la tua tristezza è rivolta a me. Non vuoi lasciarmi, te lo leggo negli occhi.
Mi rendo conto solo ora delle mie dita che carezzano il tuo viso. La tua pelle è così liscia, delicata.
Un brivido mi percuote. Sento la mente svuotarsi per qualche secondo. Tutti i pensieri che affluivano al mio cervello come un fiume in piena si arrestano.
Avvicino piano il mio viso al tuo, il mio cuore che accelera i battiti.
Mi sento strano… come una sorta di agitazione, mentre le mie labbra si posano delicatamente sulle tue. Mi pare quasi di rivederci: due giovani innamorati che si rincorrono tra i boschi, che muoiono ad ogni bacio eppure non vorrebbero mai fermarsi. Rivivo quegli attimi, così lontani, nel sapore così dolce della tua bocca.
Non voglio fare mosse azzardate, perché questa è l’ultima volta che potrò sfiorare le tue labbra e sentire sulle mie il tuo sapore.
Ti bacio, ma è un attimo, che avrei preferito durasse per sempre. Tu sciogli quel bacio, senza preavviso. E la barriera che avevo eretto per nascondere quel che provo si frantuma. So che leggi nei miei occhi la confusione, perché è ciò che provo in questo momento.
“Namárië, Celebrían.” Non mi son neanche reso conto di averle pronunciate. Avrei tante altre cose da dirti, ma non ne ho la forza.
Un sorriso nasce sulle tue labbra, il respiro mi si mozza in gola.
Era tanto tempo che non ti vedevo sorridere.
Devo aver fatto qualcosa di buffo, altrimenti non vedo ragione per la quale esser felici.
Tu scuoti la testa. Forse mi aiuterai a capire.
“Non addio, Elrond, arrivederci!” Mi prendi alla sprovvista, mi sarei aspettato di tutto. Mi ero preparato ad ogni cosa, ma non a questo. Apro la bocca, voglio dirti qualcosa, ma non mi viene in mente nulla di paragonabile a ciò che mi hai detto tu ora.
Non mi sarei mai sognato che quelle parole uscissero dalle tue labbra.
Sento il cuore più leggero, e improvvisamente, come sempre accade quando sei al mio fianco, la tua felicità diventa la mia felicità. E di fronte al tuo sorriso tutti i mali di questo strano mondo perdono definitivamente di importanza.
Ti stringo tra le mie braccia, sento il tuo corpo rilassarsi dopo alcuni secondi. So che non ti aspettavi una cosa simile. Ora siamo pari.
Ho capito. Solo ora mi accorgo che il motivo per il quale ti sei sottratta al mio bacio. Non vuoi far sembrare questo un addio. Perché questo non è un addio, ma un arrivederci, queste sono le tue parole e io mi fido ciecamente di te.
Ci allontaniamo, è giunto il momento.
Sapevo ormai da un anno che questo momento sarebbe giunto. E per tutto questo tempo, non ero stato in grado neanche di concepire l’idea che avrei sorriso vedendo la Nave abbandonare i Porti Grigi. Eppure ora sto qua, vedo la tua figura farsi sempre più piccola. E quando il tuo corpo si interpone tra me e il tramonto la luce ti investe e ti fa apparire in tutto il tuo splendore. Finalmente vedo di nuovo la serenità sul tuo viso.
Alzo una mano per salutarti, e la Nave scompare all’orizzonte.
Continuo a sorridere perché sono consapevole del fatto che tu non mi dimenticherai. E che il giorno in cui mi sentirò pronto, potrò raggiungerti, e tu mi accoglierai in quell’orizzonte ignoto.
Conterò i minuti, i giorni, i mesi e gli anni che ci separano, e sono certo del fatto che tu farai lo stesso.
Ed entrambi attenderemo con ansia il giorno in cui… ci rincontreremo.



Chiacchiere attorno al fuoco:

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