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Autore: Biecamente    05/02/2013    2 recensioni
Era di una bellezza tale che ogni singola efelide posata sulla sua pelle di rosa pareva messa lì per un preciso scopo, per un disegno più grande che si compiva nell'insieme della sua personcina.
-Madame-, si ritrovò a mormorare a quella meravigliosa bambina, -Sembra proprio che lei abbia una cosa che mi appartiene.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Essenza di fragola

a tale by Biecamente












L'avevano fatto di nuovo. L'avevano nuovamente costretta a seguirli in quelle noiosissime serate con gli amici dei suoi genitori, dove sarebbe stata circondata da bambini. Non che non le fossero simpatici, che con loro non si divertisse; solo ogni volta che era circondata da quella nebulosa inebriante chiamata "confusione" perdeva assolutamente il controllo e finiva sempre che si comportava come una svitata, una pazza con seri problemi con la droga. Tale era il personaggio che assumeva il controllo della sua persona in quelle serate, da cui la semplice conclusione che preferiva restarsene a casa.
E qui cascava il cosiddetto asino, anche se ignoro il significato di tale espressione. Difatti lei era una ragazza dalla vita sociale pari a quella di un fringuello recluso: le sarebbe stato impossibile avvalersi della scusa "Devo uscire con gli amici, pardon devo declinare l'offerta". Quindi si ritrovò nella caotica ludoteca la cui, appena vi mise piede, le mandò una dose esagerata di adrenalina che la ridusse immediatamente alla pazzia. La scarica di adrenalina di per sé poteva non avere alcun effetto evidente, ma bastava una piccola scintilla per farla esplodere come una stanza piena di gas e un fiammifero. Tale scintilla non tardò a mostrarsi sotto forma di bandierine. V'erano bandierine dappertutto: sui panini, sulle bruschette, su ogni tipo di rustico. Norvegia, Svizzera, Italia, Francia, Lussemburgo e Germania. Ah, la Germania! Patria del suo amato Mann e di Goethe e Freud... e come dimenticare quel "brav'uomo" di Adolf Hitler, il suo alter ego quando giocava coi compagni di classe ai "piccoli dittatori". Furono quelle che le fecero completamente perdere la testa.
Iniziò a cercarle in ogni singolo piatto vuoto e rustico lasciato in disparte, le recuperò tutte salvandole dalle sudice mani dei bimbi-raccattatori di bandiere. Camminava come un segugio e come tale fiutava la presenza di un vessillo della sua amata nazione. Si fiondava sulla preda simile ad un ghepardo sulla gazzella indifesa e in poco tempo furono tutte in mano sua. O quasi.
L'ultima la vide, era su un panino prosciutto e mozzarella posto esattamente davanti ad una creaturina mingherlina e dai lunghi capelli rossi che le coprivano le ossute spalle. Era di una bellezza tale che ogni singola efelide posata sulla sua pelle di rosa pareva messa lì per un preciso scopo, per un disegno più grande che si compiva nell'insieme della sua personcina.
-Madame-, si ritrovò a mormorare a quella meravigliosa bambina, -Sembra proprio che lei abbia una cosa che mi appartiene.
A tali parole le sue labbra seriche si piegarono in un sublime sorriso di divertimento che illuminò quel dolce viso rendendolo, se possibile, ancora più angelico.
-Quella bandierina, dolce donzella-, riprese dunque con un nuovo personaggio dai modi adatti ad un western, -sareste disposta a rendermela? Sapete sono in viaggio da giorni e la mia missione si concluderà solo col recupero di quel vessillo. Sarete così gentile da risparmiarmi un ulteriore girovagare?
-Oh, messere-, fece di rimando la serafica creatura stando al gioco, -Vedete non credo che sia così semplice...
-E perché mai, sublime fanciulla?
-Dovete sapere che non dipende affatto da me, ma dal panino a cui quest'insegna appartiene. È esso a decidere chi potrà mai conservare il suo vessillo.
-Beh, se le cose stanno così...-, e la ragazza si inclinò verso il rustico e gli parlò assumendo un accento siciliano e lontanamente mafioso, -Guarda che lo dico per la tua incolumità, se non mi dai la bandierina della Germania...- e qui vi inserì una serie di versi che evocavano l'idea di strangolamento e morte.
Al ché una cristallina risata celestiale proruppe dalle morbide labbra della bambina dai ramati capelli. Quel suono ebbe il risultato di scaldare il cuore dell'adolescente che guardò la meravigliosa creatura con un sguardo accorato. Girò attorno al tavolo che la divideva dalla bambina e le si sedette di fianco.
La piccola arrossì a quella vicinanza improvvisa. -Io... Io credo che al panino stia bene. Potete prendere p-pure la bandierina...
La ragazza sfilò lo stuzzicadenti dal pane e lo avvicinò ai lunghi capelli della bimba infilandovelo. -Anche se il tuo paese è più l'Irlanda...- sussurrò a fior di labbra col viso che si faceva pian piano sempre più vicino.
-Madamoiselle, mi permettete di sfiorare le sue delicate labbra con un bacio?
-Io... io penso che sia possibile- mormorò flebile, quindi abbassò le delicate palpebre stringendole e socchiuse la boccuccia di fragola.
L'adolescente sorrise vittoriosa con, negli occhi, il desiderio. Accarezzò col pollice la gota rosea della bambina e posò le sue labbra mature su quella bocca innocente che trasudava purezza ed essenza di fragola. Fu un bacio casto a mascelle serrate sebbene la creaturina avesse ancora la boccuccia rilassata, ma la ragazza prese la coscienziosa decisione di non approfondire con la forza quel tenero contatto. Sarebbe stata l'altra a chiederglielo e in quello specifico caso avrebbe accettato.
-Dolce...-, fu il suo commento una volta interrotto la casta effusione. Commento che provocò un nuovo afflusso di sangue alle lentigginose gote della bambina. -Ti è piaciuto, meravigliosa?
L'inquisita abbassò lo sguardo nocciola col viso ancora infiammato. -Mmmm..- annuì.
La ragazza passò le dita tra i capelli sottili tranquillizzando la bambina. -Ti è piaciuto allora.-, e posò un piccolo bacio sula testolina rossa, -Ne sono felice. Ma questo non è stato niente, devi sapere...
L'innocente creatura alzò lo sguardo confuso. -Cosa intendete, signorina?- mormorò cercando di riprendere il gioco precedentemente fatto.
-Mon amour, questo era solo l'epilogo del sentimento dalle molteplici sfaccettature dell'amore! Molti tranelli e infinite soddisfazioni...
-Voglio sapere

-E saprai, stanne certa, tenero angelo-, continuò ad accarezzarle i capelli con tocchi morbidi e ripetitivi sotto i quali l'animo della bambina si quietò totalmente. La piccola si accoccolò sul petto sviluppato dell'adolescente e le rivolse uno sguardo accorato prima di chiudere i suoi dolci occhi nocciola. Tutto il suo corpo pareva dire "fa di me quello che vuoi". E la ragazza colse subito l'evidente provocazione. Prese tra le braccia la creaturina i cui lunghi capelli ramati ondeggiavano nell'aria e si spostò nel piccolo bagno della ludoteca. Posò il suo fagotto sul piano abilitato al cambio degli infanti. La bambina, distesa sulla schiena, si strofinò le palpebre coi pugnetti e scoprì le iridi nocciola. -Dove... dove...?
-Ti ho portata nel bagno-, rispose l'adolescente all'incompleta domanda. Poi avvicinò il volto a quello lentigginoso e strofinò il naso con quello minuto provocando la cristallina risata della bimba. Quindi rapì le infantili labbra di piccoli casti baci introducendo di volta in volta sempre più la lingua nella boccuccia, mentre con mano esperta sbottonava i minuscoli bottoni della camicetta candida scoprendo il petto acerbo. La bambina si ritrasse di colpo a quelle effusioni vogliose rabbrividendo di freddo.
-Non ti preoccupare tra un po' non avrai più freddo- la tranquillizzò con un sorriso smielato e catturando nuovamente le sue labbra in un primo vero bacio. Dopodiché si staccò e prese a torturare il minuto petto e i capezzoli rosei già provati dalla temperatura. Vi passava la lingua rugosa e li catturava tra i denti tirandoli e succhiandoli. Ma non le bastava ancora. Scese sul ventre piatto e tenero della bambina e lasciò la pelle morbida una scia di baci lascivi e succhiotti violacei. S'interessò, poi, notevolmente al piccolo ombelico. In tutto quello la celestiale creatura non poteva non gemere e agitarsi sotto le amorevoli torture dell'adolescente.
Venne presto anche il turno della gonna chiara a fiori di accasciarsi sul ripiano in numerose pieghe lasciando la bambina con la sola biancheria intima. La ragazza cominciò a giocherellare con l'elastico morbido delle mutande mentre le calde labbra ancora perseveravano sul piccolo ventre. Alla fine anche l'ultimo indumento che proteggeva il frutto acerbo fu fatto scivolare lungo le magre gambe.
Quindi la ragazza tempestò di baci il morbido inguine scendendo sempre più nel boschetto ancora rado di peli chiari e sottili fino a leccare dolcemente la tenera apertura che la separava dall'immatura femminilità.
-Questo farà un po' male- avvertì la docile creatura dopo averne dilatato l'apertura. Dopodiché baciò le labbra rosee e morbide che la bambina aveva stretto preparandosi al dolore a cui l'altra l'aveva avvertita, e penetrò l'acerbo frutto con un dito. Il corpicino si tese tutto verso l'altro a quella prima penetrazione e le labbra si stirarono cercando di trattenere i gemiti che nonostante ciò sfuggivano sotto forma di mugolii. Era gradevole tale visione all'adolescente che inserì un nuovo dito nella stretta apertura mentre l'altra mano correva a massaggiarsi la propria femminilità.
 

La ragazza uscì dal bagno per prima con un grande sorriso sul viso come se niente fosse accaduto. La creatura pura e dal viso pallido perse quella sera la sua virginea essenza di fragola.
 
  
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