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Autore: fightforlouis    05/02/2013    10 recensioni
-"Un giorno li incontrerai, te lo prometto."-
-"Ci sarò sempre per te, te lo prometto."-
-"Pubblicherò quel libro, te lo prometto."-
-"Non lo dirò a nessuno, te lo prometto."-
Troppe promesse, troppe.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo
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Erano le 6:00 di mattina di un Mercoledì come tanti..  Ero stesa sul mio letto, a pancia sotto, con la faccia sul mio cuscino blu mare.Sentivo che i miei vicini avevano acceso lo stereo, se si può definire tale, con una melodia classica. Un pianoforte accompagnato da altri strumenti, tra cui un violino. Cercai di aprire gli occhi, ma non era così semplice. Quando li aprii, notai che le tende di camera mia si muovevano. Evidentemente la finestra era aperta. Quella mattina, non avevo la benché minima voglia di staccarmi da quel calduccio. Decisi di riprendere a dormire, quando.. “Yeah, so tell me girl if every time we touch, you get this kinda of rush..” No. Non iniziate a pensare che quella sia la mia sveglia. Vi sbagliate di grosso. Io a quei cinque coglioni non li sopporto neanche. Purtroppo, la mia migliore amica qui di fronte è pazza di loro.  -“Ah, buongiorno Carly.”-   Salutandomi, aveva afferrato il telefono che aveva sul comodino alla sua destra. -“Buongiorno Jenny.”-  Non mi degnò neanche uno sguardo. Era presa da quel telefono. -“Jenny, si può sapere che stai guardando?”-   A quel punto Jenny si alzò di scatto dal letto, corse verso di me, e mi fece vedere una foto di Harry Styles seduto su una sedia, che sorrideva ad una telecamera. -“Ecco, questo sto guardando.”-   Sbuffando, mi misi seduta sul letto. -“Tzè, non capisci proprio niente. Meno male che sei simpatica"-, mi disse, inarcando il sopracciglio destro.  A quel punto presi il mio cuscino blu mare e glielo tirai addosso. Jenny cercò di difendersi con le mani. -“Carly e Jenny scendete, la colazione è pronta!”- Mi fermai di scatto. Posai il cuscino, mentre lei mise le mani apposto. -“La padrona ci chiama.”- Guardai Jenny, dicendole: -“Ehi, non chiamare mia mamma padrona!”- Ridemmo insieme. Jenny si alzò dal mio letto. Andò verso lo specchio, si guardò un secondo, e poi si avviò in cucina. Io, al contrario, sono un po’ - molto - più lenta di lei. Mi alzai dal letto, stiracchiandomi. Andai verso l’armadio, dal quale presi le ciabatte e la vestaglia. Non passai neanche vicino allo specchio, tanto lì c’erano solo mia madre e la mia migliore amica. Nessuno di cui vergognarsi. Andai verso la cucina, dove la tavola apparecchiata di tutto ciò che poteva solo piacermi mi aspettava. -“Giorno mami.”-  Mia mamma mi venne vicino, dandomi un bacio sulla guancia. -“Stanotte ho sentito vari rumori.. Avete dormito male?”-  Jenny già si stava abboffando con latte e biscotti. -“Mamma, dormire e male nella stessa frase non stanno bene. E poi, io sono sonnambula, se non ricordi.”- Mamma sorrise, ed io ricambiai il sorriso. Ero seduta sulla parte destra del tavolo, mamma alla mia sinistra, e Jenny di fronte a me. -“Jenny, mi passi i cereali?”-   Jenny allungò il braccio, prese i cereali, e me li porse. -“Oggi quali professori vi tocca subire?”- A quel punto, Jenny smise di mangiare, girandosi verso mia mamma. -“Meryl, oggi c’è la professoressa directioner, quella di tecnica.”- Mia mamma fece un sorriso grande quanto tutta la sua faccia. Jenny, intanto, batteva le mani a tempo. Io le guardavo, indifferente. Non che mia mamma fosse una loro fan, ma le piacevano, ed io non avevo ancora capito il perché. Schiarii la gola. -“Oltre a quella malata di tecnica, abbiamo storia, due ore di matematica e filosofia.”-  Mamma e Jenny si girarono verso di me, facendo ‘si’ con la testa. -“Mh, quindi oggi è una giornata interessante per te, eh Carly?”- Jenny scoppiò in una risatina. “Si, se non ci fossero quelle due ore di matematica. Tu e la matematica non andate molto d’accordo, anzi per niente!”- A quel punto, tutte e tre scoppiammo a ridere. -“Ragazze, su, è tardi, vedete di andarvi a vestire. Non vorrete mica far aspettare il tanto simpatico professore Mabilia di matematica!”- Mamma si credeva tanto divertente, ma in effetti, un tantino lo era pure. Io e Jenny andammo in camera mia. Jenny cacciò dalla sua borsa rossa che stava sulla sedia, un jeans, una maglietta, ed un codino. -“Jenny, tu che ti metti il codino?”- Jenny mi guardò, con uno sguardo piuttosto ironico. -“Si, certo Carly, e domani vado a sposarmi con Niall Horan.”- Scoppiai in una risatina. -“Mi serve solo per lavare il viso, se no mi si bagnano i capelli.”-  Mentre lei si vestiva, andai vicino all’armadio. Presi la prima maglia, il primo jeans, e le prime scarpe che trovai. Uscirono una t-shirt blu chiaro, le converse blu, e il jeans nero. Dopo essermi vestita, passai alla ‘fase bagno’, la fase che per molte ragazze, è la più lunga della giornata. Feci innanzitutto i bisognini dove le persone chiamano water. Mi avvicinai allo specchio. Mi pettinai quelli che dovrebbero essere capelli, ma che nel mio caso, sembravano un nido di api incinte. In seguito, passai al trucco. Mi misi il mascara e un po’ di matita. Sono sempre andata sul leggero. Misi il burro cacao alle fragole e dopo essermi guardata nuovamente allo specchio, uscii dal bagno, andando in camera, notando che Jenny era già pronta. Notai - inoltre - che la mia scrivania era diventata una camera di bellezza. C’era uno specchio grande quando un libro di Storia, di fronte al quale c’era il set dei trucchi di Jenny. Accanto c’era la spazzola, con delle mollettine qua e là. Jenny indossava una maglietta mono - spalla verde, con i leggins neri, e le blazer verde petrolio. Eh si, io e la mia migliore amica avevamo gusti molto diversi, e non solo riguardo i vestiti. Presi il mio telefono, per poi metterlo nella mia borsa blu e nera, mentre Jenny raccolse tutte le sue cose, mettendole nella sua. Vado a sottolineare che nella sua borsa di scuola, c’erano solo cose che con la scuola non c’entravano affatto. -“Andiamo?”-   Guardandola, feci ‘si’ con la testa. Ci avviammo in cucina, per salutare mia mamma. Nel frattempo, accesi il telefono.
Era un tantino tardi. -“Mamma, noi andiamo, ciao!”-   Le mandai un bacio, e uscii di casa. Io e Jenny ci avviammo verso un nuovo e noioso giorno di scuola.
                                                                                                       
***

Mi presento. Sono Carly, della quale il cognome lo scoprirete presto, ho 18 anni e vivo nella città più bella del mondo, la mia New York. Sono nell’ultimo anno del ‘City College Of New York’, il liceo più importante nella mia città. Sono una di quelle ragazze studiose, amanti della letteratura, ma contro la matematica. Sono una ragazza piuttosto timida, precisa, amante dell’ordine. Il mio aspetto? Bè, non sono né miss america, né la ragazza più brutta del mondo. Ho i capelli marrone chiaro, ho gli occhi verdi, e sono un metro e cinquantacinque. Per quanto riguarda il fisico? Bè, sono accettabile. Il mio genere sia dei film sia dei libri è sicuramente il giallo. Il mio personaggio preferito è Sherlock Holmes. Ho letto tutti i libri di Sir Arthur Conan Doyle, che io reputo il più grande genio dopo Steve Jobs. Per quanto riguarda la musica? Penso di avervi fatto capire che i One Direction non mi piacciono. Non che li odi, ma non ne vado pazza. Io sono una tipa ‘antica’. Ritengo che la musica di oggi, non sia vera musica. Secondo me la vera musica è quella suonata dai Beatles, dai Police, dai Kiss. Si, sono una ragazza piuttosto strana. Ma, non vi immagine quella ragazza seria, che quando sta a tavola mangia non dice una parola. Sono una di quelle ragazze a cui piace uscire, stare con gli amici, andare al cinema. Sono anche piuttosto emotiva. Le mie guancie diventano rosse facilmente, amo le cose romantiche, e soprattutto, la mia passione è ridere. Adoro quando una persona mi fa ridere, particolarmente quando è un ragazzo. Per quanto riguarda i ragazzi? Non c’è molto da dire. Il mio primo bacio l’ho dato in quinta elementare, quando feci una scommessa con le mie amiche, di dover toccare la lingua di un bambino con la mia lingua. In cambio, avrei avuto una caramella. Ed essendo golosa, accettai. Ho avuto qualche ragazzino qua e là, ma mai avuto un ragazzo serio. Sono una ragazza che dice ciò che pensa, anche se è una cosa negativa, o un giudizio orribile - nella maggior parte dei casi - su qualcuno. Non me ne frega di niente e di nessuno. Ma, don’t worry. Imparerete a conoscermi con il tempo. Affianco a me, invece, c’è Jennifer Brown, 17 anni, anche lei nella mia stessa classe del mio stesso liceo. Oltre a questo è esattamente il mio opposto. Jenny ha i capelli neri, gli occhi azzurri, ed è un metro e settanta. E’ una ragazza che con lo studio non va d’accordo. Questi anni li ha superati grazie alle mie lezioni private, ed alle sue copie perfette dei miei compiti. E’ una ragazza introversa, menefreghista e disordinata. Ama la matematica, ma è contro la letteratura. Il suo genere sia di film sia di libri è il thriller. Non so come faccia a vedere certi film, che spesso sono anche costretta a vederli con lei. Per quanto riguarda la musica, penso che vi siete fatti un’idea. E’ una directioner sfegatata, che ama i suoi idoli più della sua stessa vita. Ma, al contrario di me, preferisce starsene a casa, a mangiare ed ascoltare i suoi idoli. Beh, queste siamo noi. Siamo due migliori amiche, che non si divederebbero per nulla al mondo.
                                                                                                       
 ***

Finalmente - finalmente? - eravamo a scuola.  Il cortile era vuoto, le lezioni erano già iniziate. Corremmo nei corridoi, arrivando in classe. Ad aspettarci c’era il bello e caro professor Mabilia. -“Buongiorno ragazze.”- Sorrise. Si, odiavo la matematica, ma quel professore era l’unico motivo per cui riuscissi a studiare quella materia. Era un uomo sui cinquanta, con pochi capelli bianchi. Indossava sempre camicia e pullover, con i suoi occhiali Ray-ban per ‘immedesimarsi nei giovani’. -“Andate a posto su, stavolta non vi metto il ritardo.”-   Lo ringraziammo, e ci avviammo ai nostri posti. Eravamo sedute vicine, al quarto banco della fila di destra, quella vicino le finestre. -“Quindi, facciamo che siete entrate alle.. alle 8:05.”-   Io e Jenny ci guardammo, sorridendo. Appoggiai sulla sedia la borsa, dalla quale cacciai il libro e il quaderno di matematica. -“Dato che sei venuta in ritardo, sei interrogata Tomlinson.”-   Ecco, uffa. Purtroppo ho avuto quella cazzo di sfortuna ad avere il cognome come uno dei cazzo dei One Direction, Louis. Ecco, questo è il primo motivo per il quale odio Louis Tomlinson.  Ma mi chiedo, proprio la ragazza che non li sopporta, doveva avere il cognome di uno di loro? Guardate, io non lo capisco. Andai alla lavagna a fare qualche equazione. Stranamente mi uscirono bene. Passò un’ora, due, tre, quattro, cinque.. e suonò l’ultima campanella. Ovviamente, squillò il cellulare della Smith di tecnica. Vi lascio immaginare la suoneria. “Let’s go crazy, crazy, crazy, till we see the sun!” La Smith aveva una simpatia particolare per Jenny, mentre provava l’esatto opposto per me. Misi libri e quaderni nella borsa, presi Jenny per la mano, e la trascinai fuori, andando in cortile. -“Carly, che c’è? Hai visto forse, finalmente, un ragazzo carino?”- Staccai la mano da quella di Jenny. -“Ma che dici? Devo fare la pipì, non ce la faccio più!”-   Jenny scoppiò a ridere. Ed in quel preciso momento passò Andrew, che mi squadrò dalla testa ai piedi. Jenny lo notò subito. -“Allora andiamo Carly. Ti accompagno a casa.”-   Sapeva che cercavo di evitarlo, anche se lei non era poi così d'accordo. Mentre mi allontanavo da scuola, mi girai un attimo, e notai che Andrew continuava a fissarmi. Mi metteva i brividi quel ragazzo. - “Io non so come fa a non piacerti quel dio di ragazzo. Piace a tutte, è il più carino della scuola. Il più carino della scuola ti viene appresso e tu non lo pensi minimamente! Ma mi puoi dire cos’hai in testa?”-   Mi fermai, e Jenny fece lo stesso. -“Jenny, sai come sono fatta. Un ragazzo se mi deve piacere, mi deve piacere sul serio. Non è che, basta che sia il più carino della scuola, e succede il colpo di fulmine. Basta stronzate, sono abbastanza grande per avere una relazione seria. Poi cos’ha di tanto speciale quell’Andrew?”- Jenny sbuffò. -“Bah, solo che è uno dei più bravi a scuola, è alto, bel fisico, biondo, occhi azzurri, simpatico, dolce.. Niente di che insomma.”- A quel punto sbuffai anche io. Arrivammo sotto casa mia. Casa di Jenny era a qualche metro dopo. -“Allora, domani è il grande giorno!”-   A Jenny si illuminarono gli occhi. -“Si, domani faccio finalmente 18 anni! Ladies and gentleman, domani sarò maggiorenne!”-   Ballammo e salterellammo per qualche minuto in mezzo alla strada. D'improvviso, una sorrisino mi riempì le labbra. -"Si può sapere cos'hai da ridere?"- Sembrava essere piuttosto curiosa. -“No niente, stavo solo mmaginando la tua faccia quando vedrai il mio regalo!”-   Jenny mi guardò, con la faccia da cucciolo appena abbandonato per strada da un bambino. -“No Jenny, fregati, non ti dico niente.”- Jenny ritornò normale. -“Allora a domani!”- Mi diede un bacio sulla guancia, e corse verso casa sua. Io entrai a casa di corsa. -“Mamma, mamma!”Si avvicinò a me. “Li hai presi?”-   Mamma fece ‘si’ con la testa. Saltellai per la casa con lei. Erano solo le due del pomeriggio, ma io già aspettavo di vedere la faccia di Jenny quando vedrà il mio regalo. Infondo, glielo avevo promesso.
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Angolo autrice.

Beh, ladies and gentleman, ecco a voi il primo capitolo!
Non so come mi è uscito, ma ieri ero ispirata, e, boh, l'ho scritto su Word, e l'ho pubblicato.
Spero che vi piaccia.

Praticamente qui la protagonista è questa Carly, una diciottenne NewYorkese (beata a lei), con la sua migliore amica Jenny, praticamente il suo opposto.
Beh, c'è altro?
Mh, su twitter sono @xshedreamlouis, quindi se avete qualcosa da chiedere\dire, sono lì.
Grazie ancora per le recensioni, e..
E niente.

Kisses! 
Gaia.
   
 
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