Dedicato a Sara, che mi ha sempre detto di riprendere a scrivere, a Irene che mi ha dato un grande input e a Tonks che mi segue sempre con affetto
Non dobbiamo Harry
Pensieri
Harry era assorto nei suoi pensieri, gli Horcrux
non erano ancora stati trovati e l’identità di RAB non era ancora stata
scoperta.
Quindi si può capire la concentrazione di Harry che,
infatti, non si accorse neanche che da un angolino
della stanza lei lo stava spiando.
Tutto ciò non doveva accadere lei sapeva benissimo
che non poteva ma non riusciva a trattenersi! Lui era
troppo bello per lei era sempre stato l’unico grande amore...
Sì certo non l’unico ragazzo ma l’unico vero e
proprio innamoramento.
Lei sapeva di piacergli ma
capiva meglio di chiunque altro che avrebbe interferito troppo.
Dopotutto aveva capito che lui era come ormai tutti
lo definivano “Il prescelto” e che se qualcuno ora poteva contrastare tu-sai-chi era lui.
Silente aveva lasciato il mondo della magia nel
momento peggiore in cui questo sarebbe dovuto accadere. Harry provava un misto
di odio, rancore e desiderio di vendetta verso colui che aveva toccato il suo Silente.
Perché il principe mezzosangue odiava suo padre, lo
poteva anche accettare, quello che era successo nell’adolescenza di James non
piaceva nemmeno a Harry, ma Silente....Silente era
sempre stato così gentile verso Piton, aveva persino accettato di dargli la
cattedra di difese contro le arti oscure.
Non riusciva a capire perché Silente si fosse
fidato di Piton, sapeva che qualcosa doveva essere successo, oppure questa
volta i grandi poteri d’occlumante del suo professore erano stati d’inganno
addirittura al preside?
La mente di Harry vagava tra questi e molti altri
pensieri dello stesso genere.
Ma lei era ancora lì a fissarlo e non si sarebbe
stancata mai di stare lì nell’ombra. Aveva capito che era questo il suo posto
per ora....Ron ed Hermione avrebbero dovuto aiutarlo,
non lei, loro dovevano stargli vicini, non lei.
Eppure non ci riusciva, sentiva il desiderio di
avvicinarsi a lui. Forse, pensava, che avrebbe avuto bisogno di sostegno
morale, ma se invece lei fosse stata solo di intralcio?
In quel momento però lei starnutì e lui finalmente
si girò.
Vide in un angolino della
stanza una figura dai capelli rossi e dal volto coperto di lentiggini.. era
Ginny...
“Ciao” le disse Harry
Lei rispose con un sorrisino imbarazzato diventando
del colore dei capelli.
“Comoda?”
“Scusa me ne vado subito ero qui
quando sei entrato, ti ho visto molto pensoso e ho deciso di non
disturbarti”
“No no resta pure non mi dai
fastidio, anzi adesso me ne vado io così
puoi tornare a fare quello che facevi prima che io arrivassi a disturbarti, è
che non ti avevo visto e
avevo bisogno di una stanza dove riflettere”e aggiunse “da solo”
“Mi dispiace, no se ti serve la stanza me ne vado
non ci sono problemi”
“Figurati ho finito di riflettere tanto non ne
vengo a capo”
“Veramente mi dispiace”
Lui sospirando disse “Anche a me”
Entrambi lasciarono la stanza capendo per ciò che
dispiacevano, ma si decisero a cercare di mantenere le distanze perché l’anno
che li aspettava non sarebbe stato dei migliori, anzi sapevano che sarebbe
stato molto molto duro.....