Me
ne stavo lì,
stretta nel mio
vestito, vicino alla tavola imbandita. In mano avevo un bicchiere di
cocktail e
di tanto in tanto lo sorseggiavo.
I miei occhi erano fissi sulla porta. Immaginai
il momento in cui sarebbe entrato e mi avrebbe sorriso,
perché era riuscito a
venire. E io sarei stata felice, come un milione di stelle che si
allineavano.
Mi girai solo un momento e le luci rosse e verdi
delle decorazioni di Natale mi abbagliarono. Sbattei un paio di volte
le
palpebre e notai delle sagome familiari avvicinarsi. Loro
sono qui. Perché lui no?
«Ehi Leah. Buon compleanno.» Era Niall, che,
mentre con una mano teneva anche lui un bicchiere, con
l’altra mi avvicinava a
sé per baciarmi le guance. «Grazie.»
Sussurrai fievolmente.
«Come stai?» mi chiese e nel frattempo ci
raggiunsero anche gli altri.
«Bene.» dissi incolore, mentre abbassavo la
testa, perché sapevo che, se avessero scrutato dentro i miei
occhi, si
sarebbero accorti che mentivo.
Ritornai ad un mese prima, quando tutti i pezzi
del puzzle erano tutti al posto giusto.
C’eravamo noi due, sul divano di casa sua,
abbracciati. Lui continuava a giocare con i miei capelli e io ridevo
perché ero
felice. Ricordo che gli chiesi che film avremmo visto quella sera, ma
non mi
lasciò finire la frase, perché le sue labbra si
posarono dolci sulle mie. Non
passava un giorno senza che io sentissi la mancanza di quelle piccole
interruzioni.
«No. Tu non stai bene. Vieni.» Una voce mi
riportò alla realtà e solo quando mi accorsi che
mi stavano trascinando via,
alzai la testa. Louis mi stringeva dolcemente la mano e, quando le luci
si
attenuarono e nessuno ci poteva vedere, si fermò. Mi
appoggiai al muro e tutti
e quattro mi guardarono, aspettandosi che dicessi qualcosa. Ma non
avevo niente
da dire. O almeno non a loro.
Così abbassai di nuovo la testa, cercando di non
piangere, perché, solo in quel momento, capii che era tutto
vero. Lui era
partito e mi aveva
lasciata da sola. Non
me l’ero immaginato, non ero dentro un sogno, o
meglio… un incubo.
Nonostante avessi cercato di trattenermi, una
lacrima salata scivolò sulla mia guancia, finendo sul mio
vestito. «Ha detto
che sarebbe venuto.» Sussurrai con voce strozzata. Nella mia
testa continuavo a
ripeterlo, sperando che bastasse a farlo arrivare così
all’improvviso.
Sentii due braccia avvolgermi e, senza badare a
chi fosse, mi aggrappai alle sue spalle e mi liberai in un pianto
silenzioso,
incurante del trucco che probabilmente si stava sciogliendo sulle mie
guance.
«Penso dovremmo tornare di là. Si saranno
accorti che sei sparita.» Soffiò Harry nel mio
orecchio. Mi accarezzò la
schiena e poi mi lasciò andare. Io asciugai le lacrime e
Zayn non riuscì a
trattenere un sorriso dolce, ma al tempo stesso amaro. «Forse
è meglio se prima
ti dai una sistemata, piccolo panda.» Mi diede un buffetto
sulla guancia, poi,
insieme agli altri ragazzi tornò nel salone, lasciandomi da
sola. Eliminai le
ultime tracce delle lacrime, presi un respiro profondo e mi diressi
verso il
bagno. Una volta davanti allo specchio, trovai un fazzoletto e pulii i
miei
occhi. Poi rimasi a guardarmi. Non ero più la ragazza
spensierata di un mese
fa, con quel luccichio negli occhi, tipico di chi è alle
prese con il primo
amore. Non ridevo quasi più e se lo facevo era
perché mi obbligavano.
Decisi che era ora di tornare nella sala, d’altronde
la festeggiata ero io.
Quando mi sedetti alla tavola, in mezzo a Zayn
ed Harry, tutto sembrò andare al rallentatore. Ero
lì, con il rossetto rosso e
il più bel vestito che avessi, senza nessuno da
stupire. Mi guardai
attorno e tutti parlavano e ridevano tra di loro, come se io non fossi
presente. Qualcuno mi chiese di lui, ma io semplicemente lo ignorai. E
per la
seconda volta, durante la serata, mi resi conto che era tutto vero. Di
nuovo,
cercai di trattenermi, ma piansi ancora. Ma cosa si può dire
quando le lacrime
cadono davanti a tutti quelli che ti conoscono? Ma soprattutto, cosa
fai quando
la persona di cui ti importa di più, non si è
presentata? Avrebbe dovuto
esserci. E sarei stata la ragazza più felice del mondo.
Il tempo è passato veloce e lui non si era
ancora presentato e ormai avevo perso le speranze. Era arrivato il
momento
della torta e, di nuovo, tutto sembrava rallentare. Mi guardavo attorno
e tutti
mi sorridevano mentre mi cantavano Tanti
Auguri A Te, ma un pezzo del puzzle mancava. Lui.
Stavo per mettermi sotto le coperte, quando il cellulare suonò. Quando vidi il nome del mittente, mi prese un colpo al cuore.
«Liam.» dissi sospirando.
«Buon compleanno.» rispose solamente. «Mi dispiace.»
«Si. Anche a me.» «Scusami, di nuovo. Te lo avevo promesso.»
«Non importa.» Era una delle più grandi bugie che avessi mai detto. «Mi manchi.»
«Sapessi quanto manchi a me, Leah.» sussurrò. «Ora devo andare. Ti amo.» E riattaccò.
here I am, once again.
Era da un po' di tempo che non pubblicavo roba nuova aaw.
Ed era anche da un po' di tempo che volevo scrivere una one shoot ispirandomi a The Moment I knew di Taylor Swift. Io amo quella canzone, penso sia una delle mie preferite in RED. Anyway, mi piace come ho scritto questa os, non mi sembra banale come le prime che scrivevo (perchè -ammettiamolo- sono banali lol), però devo ammettere che non so da dove abbia tirato fuori questo stile , che però mi piace. Buuuut, non spetta a me dire se è bella, brutta, scritta bene barra male lol quindi che ne dite di lasciarmi una recensione? Mi farebbe immensamente felice. Ora vi lascio, che vo a guardarmi Titanic con Leo sonofigo Di Caprio lol adiosss ♥
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