MINIMIZZATO
UN PRINCIPE PICCINO PICCIÒ
Un forte rumore,
proveniente dal laboratorio di Bulma, distrasse Vegeta dai suoi
allenamenti.
Sbuffando, ignorò la cosa e proseguì
l’allenamento all’interno della GR.
Però... di nuovo un rumore di qualcosa che cadeva e un
altro... e un altro
ancora!
«Accidenti! Ma quella
donna ha intenzione di distruggere tutto il laboratorio?!?»
urlò furioso
stringendo forte i pugni. Però, improvvisamente, si
ricordò che Bulma era
uscita un’ora prima per fare shopping e naturalmente ancora
non era tornata.
Allora chi stava mettendo a soqquadro il laboratorio? Vegeta
pensò subito ai
ladri... ma che importava, quindi? Avrebbe potuto con calma terminare
il suo
allenamento, poi ci avrebbe pensato Bulma appena tornata. Si rimise
quindi in
posizione a gravità 500, ma si fermò di nuovo di
colpo.
«Però dopo Bulma sarà
troppo occupata a preoccuparsi per il ladro e magari se la
prenderà con me e
non mi cucinerà il pranzo!» ragionò
furioso e decise quindi di spegnere tutto e
di andare a controllare la situazione «Maledetta
donna!»
Raggiunse il laboratorio
e, senza troppi preamboli, spalancò con un calcio la porta e
urlò:
«CHE DIAVOLO SUCCEDE
QUI?!»
Però il laboratorio era
completamente vuoto. L’unico che si trovava lì
dentro era... Trunks.
«Ehm... ciao papà.» salutò
timidamente il bambino di nove anni, davanti ad una pila di roba
completamente
in disordine.
«Che cos’è successo?» si
arrabbiò il padre.
«Ecco... cos’è, ti ho
disturbato?»
«CERTO CHE MI HAI
DISTURBATO! CHE COSA ERANO QUEI RUMORI?!» sbraitò
Vegeta.
«Ah... io... io stavo
cercando questo!» confessò Trunks mostrando una
specie di pistola blu «E’ un
minimizzatore. Sai, era sotto a tutta questa pila di roba» e
indicò le cose
davanti a lui «che erano perfettamente in bilico e io... per
prenderlo... beh,
mi sono cadute tutte nonostante avessi cercato di prenderle al
vol...»
«Quante volte ti ho detto
che quando mi alleno non devi combinare disastri?!» si
infuriò Vegeta.
Trunks divenne tutto
rosso.
«Sì... lo so...»
«E
poi a cosa ti serve quel coso?» chiese ancora il Sayan
«Tua madre non vuole che
frughi tra le sue robe
vecchie!»
«Oh,
ma questo lo dovevo proprio mostrare a Goten!»
spiegò Trunks eccitato guardando
il “minimizzatore” «E’ una
forza!»
«Pfm...»
sbuffò il padre «E come dovrebbe funzionare, poi?
A me sembra solo un ferro
vecchio!»
«Ah,
se funziona, basterebbe puntarlo verso la cosa che bisogna
rimpicciolire...»
disse Trunks puntando la pistola davanti a se, quindi verso Vegeta
«E cliccare
questo pulsante!» Trunks, poi, premette troppo e...
«Aaaaahhh!»
Vegeta fu colpito in pieno da un raggio azzurrino e fu immediatamente
avvolto
da una nube di
fumo denso.
«Oh
caspita!» esclamò Trunks portandosi una mano alla
bocca.
Quando
il fumo si fu dissolto... Vegeta non c’era più!
«Papà!»
gridò Trunks correndo verso il punto in cui era sparito il
genitore «Papà! Dove
sei?!»
Quando
Vegeta riaprì gli
occhi un forte mal di testa lo colpì. Con una mano posata
sulla fronte, si mise
seduto e si guardò intorno. E quel che vide lo fece ad dir
poco impallidire.
Trunks stava correndo nella sua direzione, ma non era un normale
Trunks... era
almeno trenta volte più grande. Spaventato, Vegeta si
appiattì contro un’enorme
gamba di un tavolo lì accanto, aspettando che Trunks
passasse... un momento...
un enorme gamba del tavolo?
Vegeta guardò in alto,
osservando il gigantesco tavolo e poi si guardò intorno.
Lì vicino a lui stava
passando una formica. Era grande quanto il suo piede.
«Aaaaaaaaaaaahhhhh!»
l’urlo agghiacciante che uscì dalla bocca di
Vegeta fece spaventare l’insetto che corse via veloce.
«Sono
microscopico!» continuò a strillare
Vegeta con una vocina
piccola piccola, alquanto stridula, simile a quella di un pupazzetto...
anzi,
di una pupazzetta di un cartone
animato.
«E che razza di
voce ho?!?» strillò ancora portandosi
le mani alla gola.
«PAPÀÀÀÀÀÀÀ!»
l’urlo di
Trunks riecheggiò tutt’intorno.
Vegeta fu costretto a
tapparsi le orecchie con forza, perché la voce del bambino a
lui giungeva
amplificata cinque volte di più.
«Maledetto
moccioso! Prima mi
rimpicciolisci, poi per colpa tua mi ritrovo con una vocetta stridula
da
femmina... ora mi vuoi anche far diventare sordo?!»
sbraitò con quella piccola vocina Vegeta, ma il
figlio sembrò non udirlo.
«PAPÀÀÀ! DOVE
SEIIII?!»
«Grrrr! Questo
è troppo!» il Sayan si
alzò in volo, diretto verso il
figlio.
«PAP...»
«Prova a
starnazzare così un’altra
volta che ti disintegro!!!» lo
interruppe Vegeta piazzandosi davanti la sua faccia.
Trunks, più stupito che
mai, esclamò:
«Oh caspita! Allora...
allora...»
«Invece di
farfugliare fammi
tornare normale!» si infuriò il padre.
«Ehm... ma io non so come
fare...» mormorò Trunks in imbarazzo.
Vegeta si pietrificò. E se
non sarebbe più potuto tornare normale? Si
immaginò il grande
Principe dei Sayan, in sala 1 : 30. Come avrebbe potuto
allenarsi? Come avrebbe potuto battere Kakaroth? Come avrebbe potuto
sfottere
Yamcha, in quelle condizioni? ... Come avrebbe potuto fare
l’amore con sua
moglie?
Istintivamente il suo
sguardo si abbassò verso il rigonfiamento tra le sue
gambe... per Bulma doveva
essere piccolissimo.
«Nooooooooooo!»
il suo gridolino stridulo risuonò per la stanza.
Sono ritornata con una nuova storia! ^^ Non ho proprio saputo resistere! Il pensiero di Vegeta così piccino mi ha fatto così tanto ridere che ho pensato proprio di scriverci una storia! Fatemi sapere come vi è sembrato questo primo capitolo, se quindi vale la pena di continuarla... visto che ancora è in fase di stesura! ^^ Non vi prometto però che sarà molto lunga... forse durerà pochi capitoli, visto che inizialmente pensavo di scrivere una one-shot, invece che una fanfiction a capitoli! =O)