Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Elly Lune    06/02/2013    2 recensioni
"John, ritardare il momento non serve a nulla.
Lo so.
Sentimento?
Sempre colpa di quello.
...
Tu sei caduto, io sto annegando.
E l’ancora di salvezza si presenta nel giallo. Quella macchia stonava così tanto con la carta da parati, eppure nessuno di noi si è mai curato di cancellarla o nasconderla."
One shot ispirata da una foto di Arwel Wyn Jones.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: John Watson , Sig.ra Hudson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ passata una settimana e ancora non ho trovato il tempo di tornare in quella casa. So che dovrei farlo, sono rimaste le mie cose, è tutto da sistemare, il funerale ormai è finito, la tomba è stata chiusa. Certo, mi sono occupato anche di quello, Mycroft ha provato a darmi una mano, ma bastava una mia occhiata omicida per allontanarlo da me. Troppo tardi, troppo tardi per aiutarmi, per aiutarlo. La gente mi dà pacche confortevoli sulle spalle, sussurra parole gentili, ma mi scivolano sulla pelle come acqua. Anzi, peggio dell’acqua, come piume, non lasciano nessuna traccia. Tutti sono preoccupati perché non mi vedono piangere. Dovrei farlo? Non mi sono ancora posto il problema, c’erano carte e preparazioni da fare.  Sono andato avanti. Ma oggi non è rimasto niente, devo tornare al 221B. Sono sincero, ne ho paura, paura che questo blocco sparisca, o qualunque cosa sia. Apro la porta con le mie chiavi, e sono già entrato.

Uno scalino alla volta, continuo a ripetermi. Ogni volta che appoggio il piede respiro, e questo mantiene il mio equilibrio. Va tutto bene, sto bene, e la cosa si risolverà in fretta. Mrs Hudson mi viene incontro abbracciandomi, e io ricambio il gesto d’affetto un po’ meccanicamente. Purtroppo l’ho fatto così tante volte in questi ultimi 7 giorni che non riesco più a renderlo sincero. Frasi di circostanza, un come stai, un bene, vado avanti, e un sono contenta che tu sia venuto. Lei apre la porta dell’appartamento. Istintivamente chiudo gli occhi, non so nemmeno perché, si stanno rifiutando di collaborare.

John, ritardare il momento non serve a nulla.

Lo so.

Sentimento?

Sempre colpa di quello.


Li apro finalmente, ed il mondo diventa blu. No, non blu, un azzurro ghiaccio, tendente al grigio. E allora perché ho pensato subito al blu? Ah, deve essere la mia memoria visiva, ho collegato questo posto al colore scuro. Precisamente, ad un blu marino, intorno ad un collo bianco, e a riccioli neri. No, non è quello, me ne devo convincere. Entro nella stanza. E’ fredda, nemmeno il giorno in cui entrato per la prima volta era così.
Il gelo non aiuta, mi sento soffocare, il blocco dal cuore si è spostato nella gola, e mi impedisce di parlare. Vi prego, datemi qualcosa a cui aggrapparmi, il blu mi trascina verso il basso, le mie palpebre vogliono chiudersi di nuovo, voglio tornare indietro, come riavvolgendo un video, rivedere i miei passi al contrario che non aprono mai la porta, che non attraversano Baker Street, voglio vedere lui che torna sopra quell’edificio, come se avesse imparato a volare. Voglio vederlo staccarsi da terra, da quel bagno di sangue, che si ripulisce e che spalanca le braccia, che si libra in cielo, che riappoggia i piedi su quella terrazza, che ritira dentro alla sua bocca le parole terribili: Goodbye, John.


Tu sei caduto, io sto annegando.

E l’ancora di salvezza si presenta nel giallo. Quella macchia stonava così tanto con la carta da parati, eppure nessuno di noi si è mai curato di cancellarla o nasconderla. Mrs Hudson sta dicendo qualcosa, ma afferro solo pochi frammenti, sono ancora nel blu. Non ha ancora avuto il coraggio di sistemare qualcosa, è rimasto tutto come il giorno…quel giorno. Pensa di spostare le cose di lui in alcuni scatoloni, mentre io potrò prendere le mie cose con calma, non mi mette fretta. Dice che se io non vorrò più rimanere, e mi capisce, potrebbe decidere di riaffittare l’appartamento a qualcun altro. Ma noto che qui la voce le si spezza. Non lo farà, almeno per ora. Alla fine ho capito più di qualche frammento. Continuo a fissare il sorriso di spray, e ricordo quella volta in cui ho rischiato di farmi arrestare per colpa di quelle bombolette. Maledetto, non aveva problemi a lasciarmi nel guai quando c’era un caso. Sono irritato adesso? Oppure ho voglia di ridere? Forse una via di mezzo. Senza curarmi di niente mi avvicino alla parete e tocco la vernice. E quando ci aveva sparato perché si annoiava? Tutta quella confusione, e il suo comportamento da bambino capriccioso, che voleva, voleva, voleva e rifiutava. Accidenti, quei momenti erano davvero fastidiosi! E ancora, sento che un sorriso mi raggiunge gli occhi, ma non arriva alle labbra. Quello non so se ritornerà mai. Abbandono il giallo, e torno all’azzurro ghiaccio, sedendomi sulla mia poltrona. Dovrei dire qualcosa, non è molto gentile da parte mia comportarmi in modo così egoista e bizzarro. Eppure Mrs Hudson sembra aver capito qualcosa che sfugge anche a me, perché si allontana e esce dalla stanza. Ha quell’espressione gentile e triste che mi rivolgono tutti.
Forse, forse dovrei piangere un po’, dicono che faccia stare meglio in questi momenti…di perdita. Perdita? Guardo la smile gialla di nuovo e poi la poltrona di fronte a me. Non so nemmeno cosa ho perso. Accavallo una gamba, appoggio la testa al braccio, il gomito sul bracciolo. Ho perso un collega, un coinquilino, un amico, un compagno, e non so altro. Ho perso il colore blu, ho perso il colore giallo.

Aspetto lacrime che non arriveranno.




-------------

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Steven Moffat e Mark Gatiss e la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. (ci mancherebbe, se mi dessero dei soldi per questi paciughi sarebbe assurdo)
Oneshot che in teoria doveva essere una flashfic, ma è nata un po' storta.
Non incolpate me, ma codesto uomo e la sua foto fin troppo enigmatica, che mi ha fatto partire un viaggione mentale pieno di angst.
Spero che vi sia piaciuta, critiche e consigli sono ben accetti! :)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Elly Lune