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Autore: G_wen    06/02/2013    1 recensioni
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"E' vero. E' distante. Non puoi vederlo nè puoi toccarlo ma puoi sempre immaginarlo. Non esiste la realtà ma esiste la nostra realtà. Quella che tutti chiamano apparenza. Immaginazione."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ottobre del 2009.
Cara mamma..
Mi manchi. I giorni qui non passano più. Non ho amici in questa città e zia Mary non mi fa' mai uscire di casa.
Mi prendono in giro a scuola perchè dicono che sono brutta. Da poco zio Jhon mi ha comprato degli occhiali da vista, quadrati. Sono enormi! Per non parlare dell'apparecchio! E' molto visibile! Se ti arriva questa lettera, ti prego, portami a casa con te.
Baci, Stella.

Era da molti mesi che Stella scriveva a sua madre, dal giorno in cui era stata affidata agli zii poichè il padre era morto e la madre era partita per prendersi del tempo.

Ottobre del 2006.
- Stella?! Sbrigati o farai tardi a scuola! -
Barry era entrato in cucina ancora mezzo addormentato e aveva preso quella solita tazza di caffè.
Aveva salutato con un bacio la moglie, Charlin ed era andato a lavoro.
Dopo solo due ore, Charlin era andata a ritirare Stella da scuola.
Le curve erano strette e la strada era lunga.
- Dove stiamo andando? - chiedeva la figlia
- Perchè mi hai ritirata da scuola prima oggi? -
La madre aveva uno sguardo preoccupato. Triste.
Disse solo - Tuo padre ha avuto un incidente -.
Stella si irriggidì ma non chiese altro.
Arrivati, scesero dalla macchina e Stella vide la zia Mary con lo zio Jhon che si avvicinarono a loro.
- Cos'è successo? Niente di grave spero, lui stà bene? -
- Charlin.. è tutto ok.. prenditi qualche giorno di riposo.. - concluse Jhon
Le urla e il pianto della madre avevano spaventato la figlia che la guardava triste.
Le si avvicinò e disse - Mamma, non piangere.. -.

Settembre del 2012.
Aveva 15 anni. Smise di scrivere a Charlin. Ormai aveva perso la speranza.
Se ci teneva a lei, sarebbe tornata.

Il tempo passava e a 17 anni, tolse l'apparecchio e gli occhiali.
Ci vedeva. Per la prima volta, non vedeva appannato. I denti erano bianchissimi e dritti.
Appena rientrata a casa, gli zii quasi non l'avevano riconosciuta.

Stella pregava ogni notte per il padre.
Li mancava ancora. I giorni erano pesanti senza Barry ma se n'era fatta una ragione.
Un mattino, decise di andare al parco per leggere un libro.
Si sedette su una panchina ed iniziò a leggere le prime righe quando vide che su un'altra panchina sedeva un ragazzo. Non leggeva. Guardava intorno a se e ammirava la natura, o almeno era quello che le pareva di vedere.
Dopo qualche minuto riprese a leggere.
Quando rientrò a casa, alle otto di sera, Mary le sorrise dicendo - Ho una sorpresa per te -
- Che sorpresa? - chiese, amava le sorprese, da quando era piccola, infatti ogni giorno, la madre gli comprava un giocattolo nuovo e le lo faceva trovare in camera sulla scrivania o le lo dava in macchina quando andava a riprenderla da scuola. Quei giorni erano giorni felici, indimenticabili per Stella.
- Charlin stà venendo a trovarti! - disse con voce allegra, nei suoi occhi si riusciva a vedere quel briciolo di felicità. Quell'attimo di commossione.
Stella però non mostrò affatto entusiasmo. Solo rabbia.
- Viene a trovarmi? Sono stata anni mandandoli lettere per venirmi a prendere. E lei? Viene solo adesso? -
- Stella.. Devi capirla.. Lei ha perso la persona che più amava al mondo.. Tuo padre. Non poteva più occuparsi di te. Aveva bisogno di farsi una nuova vita. Di riflettere su come comportarsi. Su come reagire. Sono sicura che puoi perdonarla, non è vero? -
La ragazza non rispose, salì di corsa le scale e si chiuse in camera sua.
- Papà.. Perchè mi hai fatto questo? Non ci meritavamo di soffrire. No. Ne io, ne mamma. Non dovevi morire -
e a quella parola le scese una lacrima sulla guancia e chiuse gli occhi ma fu' un breve momento di tristezza perchè sentì il motore della macchina.
Scese le scale.
Mary la guardò un secondo, poi si rivoltò e aprì la porta. Fece un sorriso e abbracciò la sorella che esclamò subito - Sono tornata! Mi siete mancate! -
Bugie. Solo bugie. Pensò Stella.
I pochi minuti che passarono insieme erano accompagnati dai litigi.
- Ho ricevuto solo ora le tue lettere, sono venuta a prenderti se vuoi. Possiamo partire a Londra, o Parigi.. -
- Come fai a mentire a tua figlia? Perchè continui a mentirmi mamma? -
Charlin abbassò lo sguardo per evitare quello di Stella, per evitare i suoi occhi lucidi, pronti a lasciar andare le lacrime sul viso per poi rovinarle il trucco.
- Me ne vado - aveva pronunciato a bassa voce.
Mary le aveva appoggiato una mano sulla spalla e l'aveva salutata dicendo - Affitta una stanza, qui vicino c'è un albergo. Vedrai, ci ripenserà. -

 
  
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