Era un giorno speciale. Un giorno diverso dagli altri, si sentiva nell'aria: quella brezza primaverile ricca di buon profumo di fiori e di erba appena tagliata. Passai per il parco sotto casa mia e il profumo si accentuò sempre di più. Ci misi poco ad arrivare, un dieci minuti a piedi, perciò pensai che poteva essere una bellissima soluzione lavorare li, anche se era un lavoro assolutamente temporaneo, accettato solo per pagarmi l'affitto durante i miei “studi” da cantante. Ai miei in realtà non era mai andata a genio l'idea... soprattutto a mia madre. È da tanto che non la vedo, saranno nove mesi... da quando sono qui, a Londra, nella bellissima città dell'Inghilterra amata da tutti le ragazzine di questo mondo. Arrivata mi recai all'ufficio principale al primo piano e sulla porta di vetro lessi: 'Direzione di Nando's'. Ovviamente non avrei mai lavorato li come persona che mette sul fuoco hamburger, non è da me. Avrei fatto una specie di intervistatrice, avrei dovuto chiedere ai clienti cosa ne pensavano del fast food e avrei dovuto tenere la contabilità. Entrata nella stanza, dopo qualche minuto di attesa, un signore dall'aria gentile vestito elegantemente mi porse la mano e iniziò senza perdere tempo a dire: 'Salve lei è la signorina Chiara, esatto?' 'Certo, risposi. Sono venuta per quel lavoro di contabilità e intervista.' dissi e prontamente mi rispose: 'si si, bene allora iniziamo subito, qui sotto c'è il negozio, chieda alla mia segretaria il necessario per prendere appunti e le domande da fare' lo guardai con l'aria un po' perplessa... il colloquio di lavoro più veloce della storia. Andai dalla segretaria che mi diede un foglio, scesi al negozio e iniziai subito il mio lavoro. Mi avvicinai al primo cliente ad un tavolo circolare fuori dal negozio. 'Salve, sono Chiara, posso disturbarvi un secondo?' 'Si si dica pure' 'Vorrei solo farle un paio di domande, a lei e alla sua famiglia' ' La ascoltiamo' mi disse con aria simpatica e gentile 'Ogni quanto venite a mangiare qui?' 'Circa una volta al mese, i cibi sono buonissimi, non mi fraintenda, ma è ovviamente meno sano di una buona insalata.' presi due appunti sul mio taccuino (cibi più sani, una volta al mese) e andai avanti a chiedere 'cosa vi piace di più di venire qua?' dissi rivolgendomi ai bambini 'il ciboooooo e amo i giochi che ci sono dentro, ma in primavera mio padre non vuole che stiamo dentro perchè fuori c'è una bella aria' 'Bene, grazie mille davvero. Buon fine pasto!!' 'Grazie a lei'.Mi allontanai. I mesi passarono e il mio lavoro mi piaceva sempre di più, era bello parlare con le persone, conoscerle,... fino a che, un giorno, non arrivarono dei clienti davvero speciali...