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Autore: Sariel    27/08/2007    5 recensioni
CONTIENE SPOILER SETTIMO LIBRO
“Cosa ci fai qui?” chiese duramente.
“Non potevo restarmene a casa. non-” cercò di spiegargli lei.
“No! Non……dovevi stare da tua madre, al sicuro. ”
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Note autrice: one-shot scritta per il Midsummer Night contest organizzato dall’Hogwarts Point. 
Attenzione!!! Questa Fic contiene spoiler del settimo libro!!! 
  • Alcuni dialoghi sono presi dal libro(quelli della McGonagall e di Harry) e sono stati tradotti da me
  • I nomi di persona li ho tenuti originali perché quelli italiani non mi piacciono
  • Colore degli occhi di Remus trovato su Wikipedia (nessun riferimento nel libro)
  • Hestia Jones viene citata in GoF a pagina 56. Parte della scorta di Harry.
  • Patronus di Dora: nel sesto libro viene definito come una “grande creatura a quattro zampe”

 

A Midsummer Night’s Nightmare
 
Come on, come on
Put your hands into the fire
Explain, explain
As I turn and meet the power
This time, This time
Turning white and senses dire
Pull up, pull up
From one extreme to another
 
 
La luna dava il castello con una luce quasi spettrale.
La fioca luce entrava attraverso le finestre e illuminava i corridoi deserti.  
Da ogni lato o ala del castello si poteva sentire il brusio di voci che proveniva dalla Sala Grande in cui tutti gli studenti erano stati mandati. La guerra stava per cominciare, l’atmosfera che circondava Hogwarts era tesa e la si poteva percepire anche da Hogsmeade dove il fratello del defunto Dumbledore, Aberforth attendeva l’arrivo dei maghi minorenni che sarebbero stati evacuati dalla scuola.
“…l’evacuazione sarò sorvegliata dal Signor Filch e da Madama Pomfrey, quando darò l’ordine, vi raggrupperete a seconda della vostra casa e vi avvierete al punto di ritrovo. ”
La voce della professoressa McGonagall riecheggiò nella Sala Grande e tutti gli studenti si zittirono.
Mentre la donna continuava a parlare delle figure apparvero all’ingresso della Sala. Un uomo di colore parlava con un altro, rosso di capelli. La moglie di quest’ultimo, anch’essa rossa di capelli, si avvicinò ad un altro uomo, appoggiato con una spalla al muro che fissava con sguardo vacuo e sconsolato l’interno della Sala.
Kingsley e il Signor Weasley stavano preparando una strategia per l’imminente battaglia mentre la Signora Weasley cercava le parole per Remus.
“Molly non c’è bisogno di dire niente” l’anticipò lui, spiazzandola.
“Remus” sembrava calibrare ogni parola “Andrà tutto bene” gli appoggiò una mano al braccio e lui si voltò.
“E se invece andasse tutto per il peggio?” ribattè pungente lasciando la donna attonita “Non distruggerei solo la vita di Dora ma anche di Teddy. E’ stato un errore. Sin dall’inizio.”
La Signora Weasley si rabbuiò e gli lanciò un’occhiataccia.
Mai. ” cominciò “Non devi mai più dire una cosa simile. Dora ti ama, ti ama dal più profondo del cuore e ora ti amerebbe ancora di più per il dono che le hai fatto. L’hai resa madre, non scordarlo mai. Teddy è il frutto del vostro amore. E non è stato un errore.”
Si voltò e si avvicinò al marito lasciando l’uomo nuovamente solo.
La McGonagall aveva finito di parlare. Ora gli studenti stavano seguendo Filch e la Pomfrey verso il passaggio che li avrebbe condotti alla Testa di Porco. Ma ad alcuni tavoli era rimasto qualcuno, qualcuno pronto a combattere, pronto a morire.
I membri dell’Ordine si diressero vero la Stanza delle Necessità per incontrare gli altri membri. Remus prese con sé un gruppo di combattenti e si diresse verso i primi piani, per fermare i Mangiamorte.
Mezzanotte era scoccata. La battaglia era iniziata.
 
 
*
 
Nello stesso istante, Harry arrivò nella Stanza delle Necessità e vi trovò Ron, Hermione, Ginny e…Tonks.
Guardò la donna stupito e le chiese. “Dovresti essere con Teddy da tua madre. Cosa ci fai qui?”
“Non potevo starmene lì a non fare nulla e senza sapere cosa sta succedendo qui. Dov’è Remus?Qualcuno l’ho ha visto?”
“Stava preparando l’attacco con un gruppo di combattenti. Era ai primi piani.”
“Tonks aspetta non puoi and-” le parole di Hermione non vennero prese in considerazione dalla donna che uscì dalla Stanza a grandi passi e si diresse dal marito.
 
*

From the summer to the spring
From the mountain to the air
From Samaritan to sin
And it’s waiting on the end
 
 
Fasci di luce, scoppi e rumori di lotta rimbombavano tra i corridoi del castello mentre Dora correva il più veloce possibile verso i primi piani. Si imbatté in due mangiamorte che però vennero schiantati senza troppi problemi contro la parete più vicina.
Arrivata alle scale principali si diresse verso il secondo piano e li lo vide. Remus e il suo gruppo stavano cercando di sconfiggere un gruppo di tre acromantule. La strega si avvicinò correndo, Remus la vide e rimase impietrito.
Intanto, uno degli enormi ragni dietro a lui lo stava per attaccare, Tonks afferrò la bacchetta ed urlò.
“STUPEFICIUM!!”
L’incantesimo colpì la bestia all’addome. Il ragno si rovesciò su un fianco colpendo anche un altro ragno. Mentre gli altri sconfiggevano il terzo ed ultimo ragno, Remus si avvicinò a Dora.
“Cosa ci fai qui?” chiese duramente.
“Non potevo restarmene a casa. non-” cercò di spiegargli lei.
“No! Non……dovevi stare da tua madre, al sicuro. ”
Gli occhi scuri di lei incontrarono quelli color nocciola di lui. Sospirò.
“Non potevo. Lo sai. Solo con te sono al sicuro.” Abbassò lo sguardo.
Lui si avvicinò e la strinse forte a sé dandole un leggero bacio sulla fronte. In quel momento, circondati dai rumori della battaglia, si sentivano protetti. Il tonfo sordo dell’ultima acromantule che cadeva a terra tra la polvere li fece tornare in sé. Un urlo vittorioso arrivò dal gruppo di combattenti.
Tra di essi Dora potè riconoscere Kingsley ed Hestia Jones che li raggiunsero.
“Hanno attirato le acromantule fuori dalla foresta.” Disse Kingsley con il fiato corto.. “Ce ne saranno ancora parecchie in giro”.  Si voltò a guardare Tonks e le rivolse uno sguardo interrogativo.
“Coraggio. Non c’è tempo da perdere.” Sentenziò Lupin dando la mano a Dora e portandola verso l’ingresso del castello insieme agli altri. Mentre scendevano un grido straziante proveniente dai piani superiori arrivò chiaro alle loro orecchie. Tonks rabbrividì.
La situazione era peggiorata. I Mangiamorte entravano senza ostacoli, la difesa era stata battuta senza problemi.
Ora ci si preparava allo scontro frontale. I Mangiamorte continuavano ad aumentare, l’Ordine era in svantaggio.
“Evoca il Patronus.” Sussurrò Remus a Dora. Con un cenno di capo, la strega si voltò verso le scale e puntò la bacchetta concentrandosi sul ricordo più bello. Sorrise.
“Expecto Patronum.” Dalla punta della bacchetta uscì una luce argentea che prese la forma di un lupo. “Vai
La creatura si allontanò fluttuando dal campo di battaglia. Per un momento tutti restarono in silenzio e immobili, aspettando di fare la prima mossa. La quiete prima della tempesta, quell’aria tesa ed intensa che si percepisce prima di uno scontro. La situazione di stallo venne però ben presto interrotta dall’arrivo di due altri Mangiamorte. Il primo era alto e massiccio mentre la figura che gli stava accanto era alta e snella. Entrambi si tolsero il cappuccio e fissarono malignamente i membri dell’Ordine.
La donna, dal viso pallido e dalle palpebre pesanti si fece avanti. Il suo volto era deformato da profondo disgusto che provava osservando sua nipote.
“Guarda guarda chi abbiamo qui.” Disse con un ghigno. “Ninphadora Tonks. La figlia di quello sporco Mudblood.”
“Tu” ringhiò Dora in rimando. Stava tremando. Non per paura. Per rabbia.
“Avanti Bella.” L’uomo accanto a lei le si accostò. “Non rovinarti tutti il divertimento ora.”
Lupin lo riconobbe all’istante. Era Fenrir Greyback, il lupo mannaro. Una morsa allo stomaco gli impedì di muoversi per qualche istante. Sentì la rabbia ribollire nelle vene, era pronto ad avventarsi contro quella bestia che gli aveva rovinato la vita.
“Siamo all’ultimo atto mia cara.” Con lo stesso tono acuto e penetrante Bella si rivolse a Dora.
 
*
 
“Stupeficium” l’urlò disperato di Tonks rimbombò nell’atrio del castello.
Erano faccia a faccia, lei e Bellatrix. L’obbietivo era uno solo. Una delle due sarebbe dovuta morire. Mentre Bella veniva schiantata contro il muro, Dora si voltò alla ricerca di Remus.
Quando lo vide in piedi, stanco ma ancora vivo, tirò un sospiro di sollievo. Senza staccare un attimo gli occhi da Bellatrix, si avvicinò di più a Remus.
Crucio” la maledizione scagliata da Greyback colpì in pieno petto Remus che si accasciò a terra, contorcendosi per il dolore.
Dora puntò la bacchetta verso Greyback e urlò “REDUCTO!!”. Il mago scansò l’incantesimo che colpì la parete dell’atrio, distruggendone buona parte. La distrazione da parte di Greyback fece cessare la maledizione Cruciatus.
Alle spalle di Dora, intanto, Bellatrix si era alzata e puntava ora la bacchetta verso la schiena della giovane strega.
Avada Kedavra” sussurrò impercettibilmente la strega.
“Protego!!” gridò in risposta Remus.
L’anatema colpì lo scudò protettivo da lui evocato per proteggere Dora e lo colpì in pieno petto.
Il tempo si fermò. Mentre il corpo di Remus cadeva a terra, Tonks lo fissò con gli occhi spalancanti, incredula.
Non era possibile.
“NOOOO!!!” il suo grido disperato fu quasi coperto dalla risata acuta di Bellatrix.
 
 
The lights are dim
and now I’m alone I’m looking out
I’m looking in, way down
The lights are dim
 
Dora si chinò e si avvicinò a Remus, cercando un contatto. Posò un lieve bacio sulle sue labbra facendo cadere qualche lacrima sul suo viso.
Quando le sue mani trovarono quelle dell’uomo, la strega chiuse gli occhi mentre il volto del loro bambino fluttuava  nella sua mente dall’evocazione del Patronus.
Avada Kedavra
L’incantesimo colpì anche lei. Ora giacevano uno accanto all’altro.
La luce della luna illuminò i loro, ormai pallidi, volti, lasciandoli in un alone mistico.
  
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