Dedicata a te, che sei lontano e che spero davvero l'anno prossimo ti trasferirai qui. Non leggerai mai, probabilmente, ma lo dico lo stesso. Mi manchi.

Stai correndo. Fuggi via dal suo sorriso, un sorriso che purtroppo non sarà mai rivolto a te. È diverso dal solito ghigno divertito che mostra a tutti, quello che dice “non succede nulla di particolare, ma essere triste non fa per me”; è invece il sorriso che mostra a pochi, anzi, che mostra solo a lei. Quel sorriso così luminoso che potrebbe illuminare un’intera città da solo, quel sorriso che dice che è davvero felice come non mai, che lei è tutto ciò che lui abbia mai sognato.
Così corri, perché non ne puoi più. Non ne puoi più di questo sentimento che ti brucia il cuore, che ti brucia l’anima. Fa male, fa tanto male, sapere che per quanto possiate essere vicini non sarà mai veramente tuo, non come tu sei suo. Lui non lo sa, e non lo saprà mai, ma gli sei appartenuto dal primo istante in cui vi siete visti. E lui non ti apparterrà mai.
Ti odi. Ti odi perché provi questi sentimenti, questa dannata gelosia che ti consuma. Non siete fatti per stare insieme, te ne rendi conto anche tu, però il tuo cuore non può fare a meno di sperarci. Anche se sai che lei è giusta per lui. Che lei è perfetta, che è bella, gentile, simpatica, affettuosa- tutte quelle qualità che a te mancano. Senza contare, ovviamente, che lei è una donna.
Inizi a piangere. Ti eri ripromesso di non farlo, di essere forte almeno questa volta, di essere un uomo, ma la tua debolezza ti prende sempre in questi momenti. Non sei capace di pensare alla tua situazione senza sentirti morire dentro. Per questo lo stai facendo. Se avessi ancora un poco, giusto un poco, di resistenza, staresti già tornando a casa, ma la verità è che non ci riesci più. Non resisti più. Il tuo cuore piange solamente a vederlo insieme a lei. Non puoi più farcela. Il gioco è finito, Arthur.

You lost.

Pensando a questa frase, ti vengono in mente tutte le volte che appariva sullo schermo, quando giocavi con lui ai videogame e perdevi apposta per renderlo felice. Reprimi un altro singhiozzo al pensiero che non starai mai più insieme a lui, davanti alla console, lasciandoti uccidere.
Smettendo di correre, ti ritrovi su un ponte. Fissi l’acqua scura, pregando Dio, il ponte, l’acqua stessa, che non faccia male. Non vuoi che anche i tuoi ultimi momenti siano dolorosi, hai già sofferto troppo negli ultimi tempi. Vuoi solo bloccare le tue emozioni, almeno per un attimo, almeno per la fine. Vuoi smettere di essere geloso, vuoi smettere di pensare a tutte quelle volte che hai provato la stessa sensazione, nei suoi confronti e non solo. Speri che lui sia felice. Speri che ti dimentichi in fretta, che non pensi troppo al suo migliore amico morto per suicidio (anche se dentro di te, un poco, speri che si senta in colpa e che il rimorso lo perseguiti a vita). Speri che lei sia davvero la sua felicità (anche se dentro di te, un poco, speri che dopo la tua morte lui capisca che eri tu la persona giusta per lui).
Sali sulla balaustra. Manca un attimo, un salto e sarà tutto finito. Nessuno arriverà a fermarti ora, è buio, è notte, e solo nelle favole il principe azzurro ti salva prima che sia troppo tardi. E il tuo principe azzurro ha già una principessa.

“Goodbye, Alfred. I love you.”

E l’acqua ti avvolge in un abbraccio gelido.

N/A:
Primo, 'sta roba è troppo ispirata da me stessa, e secondo, devo piantarla di scrivere sputi oneshot deprimenti. Hope you enjoyed.