Fanfic su artisti musicali > Union J
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Autore: njallsiphone    07/02/2013    1 recensioni
" Sono fiero di voi ragazzi, arriverete lontani. "
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< e così io e te ora siamo in una band insieme.. > mi disse il ragazzo dagli occhi color cielo. 
< a quanto pare sì.. > risposi scioccato da quanto successo poco prima. 
Ancora non ci potevo credere, il mio sogno si era realizzato. Ero in una band. 
< e chi l'avrebbe mai detto.. > riprese. 
Io e lui, sin dall'inizio di x Factor, ci siamo sempre supportati l'un l'altro; quando capiva che ero teso, mi tranquillizzava e mi diceva che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Purtroppo non l'avevo mai ascoltato.. Lasciavo che quelle parole mi scivolassero addosso come acqua, tanto se il destino avesse voluto che io non vincessi l'avrebbe fatto anche senza tutte quelle peripezie.. E' buffo da dire, ma prima che io e lui fossimo capitati nella stessa band non sapevamo nemmeno il nome l'uno dell'altro..
Ci fu silenzio. 
< comunque piacere, io mi chiamo Jaymi.> dissi facendomi coraggio. Insomma, dopo tutto da allora avremmo dovuto lavorare insieme.
Mi sorrise. 
< Piacere, Josh. >
Quando mi strinse la mano, non so come, ma capii subito che saremmo diventati grandi amici. 
Josh era un ragazzo abbastanza alto, poco più di me, con la cresta che andava formando un onda sul suo capo.. 
Aveva degli occhi fantastici, azzurri e ipnotici e con un sorriso che ti catturava.. Il tipico playboy della situazione.
Mentre io e il mio nuovo amico parlavamo del più e del meno sentimmo uno degli uomini della security urlare "George, JJ, tornate subito qui!".
Entrambi ci guardammo.
Poco dopo entrarono gli altri due della band, che non avevamo ancora fatto in tempo a conoscere, correndo e ridendo a più non posso.
Il primo ragazzo, un tipo esilarante e pieno di vitalità, chiuse la porta e ordinò all'altro di starci contro in modo da non fare entrare il presunto uomo che li stava rincorrendo.
< ciao ragazzi! Io sono George, piacere! > quasi urlò il primo mentre ancora rideva. 
< io sono JJ, ciao a tutti e due! > disse il secondo cercando di dentere ferma la maniglia.

Di nuovo io e Josh ci lanciammo un'occhiata interrogativa. 
< ma.. > tentai di domandare. 
Non feci in tempo a finire la frase che JJ era finito sul pavimento, George si era nascosto dietro ad un divanetto e un uomo alto robusto con un paio di occhiali da sole e una t-shirt nera era all'interno della stanza che si guardava intorno. 
< oh perfetto, allora ci siete tutti, ora non mi interessa quello che pensate, venite immediatamente con me, dobbiamo decidere gli abiti che indosserete sta sera per la prima settimana di x factor. >
< ma che pizza, io non vengo. > ribattè George buttandosi sul divano. 
L'uomo lo guardò di traverso con aria del tipo 'scommettiamo?'.
Si avvicinò deciso e se lo caricò in spalla.
< no, aspetta, cos'hai intenzione di fare?? Mollami! > urlò il ragazzo dimenandosi. 
Nel frattempo JJ si stava rotolando sul tappeto a forza di ridere. 
< muovetevi voi altri. > concluse la guardia.

mentre camminavamo dietro all'omaccione nessuno osò parlare. Quando invece entrammo nel backstage, in attesa delle stiliste, iniziammo a conoscerci veramente.. George era la tipica persona di cui le ragazze si innamoravano. Abbastanza alto, ciuffo spettinato tirato da una parte, capelli castani e un sorriso che, beh, sono un maschio, non so che termini usino le donne, ma diciamo fantastico. 
JJ invece, dava l'idea di una persona intellettuale, la quale però si rivelò non essere. Non era un vero e proprio adone, ma risultò molto simpatico. La sua acconciatura era molto simile a quella di Josh, occhi nocciola e naso leggermente all'in giù.
 […]
Quella sera nessuno fiatò..
Ci trovavamo dietro le quinte, l’aria si stava facendo pesante.
Josh camminava avanti e indietro per il backstage, JJ stava per scoppiare, aveva gli occhi colmi di infinito; nessuno di noi sopportava più l’attesa.
Il sorriso calmo e rassicurante di George era diventato una linea dritta. Il mio cuore batteva più veloce del solito.
Avrei voluto mollare tutto, l’ansia mi stava uccidendo. Nessuno di noi aveva il coraggio di parlare.
Ad un tratto un uomo dagli estremi del palco ci chiamò.. era il nostro turno.
Prima di salire ci guardammo negli occhi. Ci venne istintivo fare un abbraccio di gruppo come incoraggiamento.
< ragazzi, non vi preoccupate, andrà tutto bene vedrete. > ci rassicurò Josh.
Un minuto dopo ci trovavamo davanti ad un pubblico enorme, che ci incoraggiava a sua volta e ci applaudiva, ma, soprattutto, eravamo davanti al più grande giudice che conoscessimo: Simon Cowell.
Ad un tratto le mani delle persone smisero di picchiarsi l'una con l'altra. Penso che quello su il punto peggiore di tutti, perchè è segno che la canzone sta per partire, e non si sa mai come andrà a finire.. la verità è che non riesci ad immaginarti una vita diversa da quella che hai sempre avuto.

Partì la base della canzone dei Qeen “don’t stop me now.”
Il primo a cantare fu George. Lo vidi impugnare il microfono, avvicinarsi e iniziare a cantare. Le note che uscivano dalla sua bocca erano pure, magnifiche.
Il secondo ero io. Mi misi in testa che non dovevo sbagliare. Gli occhi chiusi. Presi coraggio, respirai profondamente ed ecco. Il mio amico aveva cantato la sua ultima parola.. “coraggio Jaymi.” mi ripetevo, ma nel momento in cui iniziai presi immediatamente confidenza.. tutto veniva spontaneo. Non osai guardare la faccia di Simon, avrei sbagliato l’intera esibizione.
[…]
Ce l’avevamo fatta.. Eravamo riusciti a cantare.. Ci abbracciammo e JJ iniziò a piangere..
Cowell ci fece le sue congratulazioni, ci disse che era fiero di noi, di averci uniti come band.. Che saremmo andati lontano.
Beh, lui non sapeva quanto quelle parole fossero importanti per me, per noi.
*POV. SIMON.*

Sono molto fiero degli Union J.. Non credo possano immaginare tutto il successo che avranno. Sono solo all’inizio.
  
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