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Autore: Medea Astra    07/02/2013    1 recensioni
[invasion http://it.wikipedia.org/wiki/Invasion_(serie_televisiva)]
[invasion http://it.wikipedia.org/wiki/Invasion_(serie_televisiva)]La mia storia trae spunto dalla serie tv Invasion, trasmessa qualche anno fa sulle reti mediaset.Non essendoci ancora il fandom apposito la posto tra gli originali, ho già inviato la richiesta Erika per l'aggiunta del fandom quindi tra qualche giorno la dovreste trovare là. I protagonisti principali sono Jesse, Kira e Lewis.
Estretto dalla storia:
"Jesse che fino a quel momento era rimasto in disparte capì che quella sera qualcosa era successo, qualcosa di irreparabile per lui: aveva perso Kira, l’aveva persa per sempre".
Non vorrei anticiparvi nulla di più, vi auguro buona lettura e spero che qualcuno mi dia il suo parere!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Kira camminava nervosamente per la cucina, il suo passo era veloce e scostante, cambiava di continuo direzione come se girare intorno al tavolo o dietro ai divani potesse sottrarla dalle sue paure.
Mariel al contrario della figlia stava seduta su una sedia, le mani sul viso e lo sguardo perso nel vuoto di chi cerca di visualizzare qualcuno anche in sua assenza.
Rose fortunatamente quella sera dormiva da suo padre Russel così in casa erano solo in tre: Mariel, Kira e Jesse.
Il ragazzo guardava la madre e la sorellastra preoccuparsi e proprio non capiva il motivo di tanti pensieri, sì, è vero, quella sera Tom e Lewis avevano in programma di fare irruzione in un covo di pericolosi narcotrafficanti della zona, ma cosa c’era da preoccuparsi  tanto?
Lui proprio non riusciva a capirlo, lo sceriffo e il suo vice erano grandi e vaccinati e poi sicuramente sarebbero stati anche ben armati, che motivo c’era di stare in pena?
Sbuffando si voltò a guardare prima la madre e poi Kira, la sua sorellastra, la ragazza minuta e sveglia con cui aveva condiviso gli ultimi sei anni della sua vita e che da qualche tempo a questa parte l’aveva fatto innamorare.
Già, Jesse, era innamorato cotto di Kira eppure lei sembrava non curarsene minimamente, aveva occhi solo per Lewis, il vice-sceriffo reduce dall’Iraq che pian piano si era fatto strada nel cuore di tutti in famiglia, tranne nel suo.
Si soffermò maggiormente a guardare Kira, era cambiata molto in quegli ultimi tempi, il suo viso era diventato ormai quello di una donna bellissima e il suo corpo aveva  morbide curve all’altezza del seno e dei fianchi.
 Lei continuava a camminare per la cucina mangiucchiandosi le unghie, era nervosissima e si vedeva, controllava ogni cinque minuti l’orario e questo faceva imbestialire Jesse.
Cosa ci trovava lei, bellissima e dolce, in uno come Lewis? Come avrebbe potuto proteggerla con un solo braccio? Come avrebbe potuto amare quel corpo perfetto essendo a sua volta solo un reduce ferito nel corpo e nell’anima?
D’improvviso a Jesse venne in mente quello che aveva visto la sera precedente. Erano circa le dieci di sera e Lewis aveva mangiato a casa loro, Kira gli aveva chiesto di accompagnarla di sopra per prendere degli appunti di scuola, diceva di volergli chiedere delle spiegazioni di matematica, materia che onestamente non le era mai piaciuta.
 Ma lui aveva visto  qualcosa di non molto chiaro in quella proposta, l’aveva osservata per tutta la cena e aveva notato che spesso lei guardava in direzione del vice di suo padre e le venivano gli occhi lucidi. Decise di seguirli per vedere cosa volesse effettivamente Kira dal ragazzo, solo dopo capì che avrebbe fatto meglio a rimanere al suo posto.
Era salito pochi minuti dopo di loro e si era messo a spiarli dalla porta socchiusa della camera di lei. Kira stava piangendo e lui la stringeva forte a sé, le mani di lei tremavano mentre cercavano di tenersi strette alla camicia di lui, era evidente che avesse paura per quello che sarebbe potuto succedere la sera seguente.
Jesse provò un misto di rabbia e invidia, avrebbe voluto esser lui a stringer Kira eppure in quell’abbraccio non vedeva nulla di erotico o sensuale, Lewis non la stava abbracciando come avrebbe fatto lui, non la stava toccando e non cercava nemmeno di baciarla, semplicemente l’amava e cercava di consolarla, le accarezzava a tratti la schiena e a tratti i capelli e le sussurrava qualcosa all’orecchio.
Ad un tratto i due si staccarono e lui si sedette sul letto facendola accomodare sulle sue gambe, lei aveva ancora gli occhi lucidi ma aveva smesso di piangere e un debole sorriso si faceva strada sulle sue labbra.
Jesse pensò che la cosa sarebbe finita lì, che adesso avrebbero semplicemente parlato e in breve sarebbero scesi a guardare con lui e il resto della famiglia il dvd che avevano affittato nel pomeriggio ma nulla andò secondo i suoi piani.
Lewis si avvicinò al viso di lei e la baciò, lei rispose subito a quel gesto, non un attimo di esitazione, non un tentennamento. Lei lo stava baciando e non era un semplice bacio, quello che tante volte le aveva visto dare a qualche compagno carino, no, questo era un bacio diverso, c’era amore, c’era paura, c’era passione …
Jesse stava tremando, erano così vicini e innamorati poi, improvvisamente,  vide qualcosa che per lui fu come esser travolti da un tir. Le mani di lei stavano abilmente sbottonando la camicia di lui, mentre  lui tracciava una scia di baci ardenti nell’incavo della spalla di lei. 
Jesse in quel momento voleva morire, aveva capito come sarebbe andata a finire e non voleva veder nulla, non voleva vederli nudi e avvinghiati l’uno all’altra, non voleva sentire i loro gemiti di piacere e soprattutto non voleva esser testimone di quell’amore.
Non voleva, eppure non riusciva a muoversi, i suoi piedi sembravano inchiodati al terreno.
Vide Lewis alzarsi dal letto e levarsi la camicia, vide il suo braccio amputato, o meglio, vide quel poco che ne rimaneva e vide lei alzarsi con lui e accarezzarlo e baciarlo in ogni punto. Si accorse che l’ex marine aveva un fisico mozzafiato, era evidente che nonostante la disabilità continuasse a tenersi in forma.
Gli faceva rabbia veder Kira così intenta a dargli amore, voleva esser al posto di Lewis, in quel momento avrebbe fatto di tutto pur di esser lui l’oggetto di tutte le attenzioni della sua sorellastra, sarebbe andato in guerra, si sarebbe fatto amputare il braccio e …  e cosa? Lui non sarebbe mai stato come Lewis, mai e poi mai, erano due persone completamente diverse e Kira non l’avrebbe mai amato come amava Lewis.
Jesse strinse i pugni tanto forte da farsi quasi male.
Lewis intanto aveva tolto a Kira il vestitino che aveva indosso lasciandola solo con l’intimo addosso. Jesse rimase per un attimo incantato da quel corpo seminudo davanti a lui, era ancor meglio di come se l’era immaginato eppure ne stava godendo in modo scorretto, Kira non si stava mostrando a lui ma a Lewis, non pensava certo di esser spiata.
La vide armeggiare con i gancetti del reggiseno e rimaner completamente nuda davanti gli occhi estasiati di Lewis, senza dubbio non era la prima volta che facevano l’amore, lei non aveva alcun imbarazzo e sapeva come comportarsi per non metterlo a disagio, sapeva che con una sola mano gli sarebbe venuto difficile levarle il reggiseno, così l’aveva fatto lei ma con una naturalezza da far sembrare tutto normale.
La vide dapprima sorrider e per poi rider di gusto mentre lo baciava aiutandolo a spogliarsi degli ultimi indumenti.
Adesso anche lui era nudo e Jesse dovette ammettere che era davvero un bel ragazzo.
Li vide poggiarsi sul letto e poi… poi calde lacrime scesero dagli occhi di Jesse, si sentiva come se lo stessero uccidendo.
Si precipitò come un fulmine al piano di sotto nella speranza di incontrare Tom sulle scale, magari  si era insospettito della prolungata assenza della figlia e del suo vice, magari sarebbe andato a controllare cosa stessero facendo, magari…
Trovò Tom e Mariel seduti sul divano che parlavano, il suo patrigno stava dicendo che nonostante Kira e Lewis si togliessero quasi dieci anni lui era tranquillo, conosceva il suo vice e sapeva che aveva delle intenzioni serie e che gli dispiaceva che Kira fosse così preoccupata per il servizio che li attendeva l’indomani.
Mariel sembrava esser d’accordo con quello che diceva il marito anzi, disse pure di lasciargli del tempo solo per loro due in modo che Kira si potesse calmare.
Jesse quella notte non chiuse occhio, non dormì nemmeno per un secondo, nella sua mente continuavano a scorrere le immagini di quella sera, dei baci, delle carezze e dell’amore tra i due.
Adesso che si trovava nella stessa stanza di Kira e aspettavano l’arrivo di Lewis e del suo patrigno lui avrebbe voluto prenderla a schiaffi e farle un mucchio di domande.
Era arrabbiato con lei, si sentiva tradito e umiliato. Voleva chiederle perché si fosse innamorata di Lewis, perché gli avesse concesso il suo corpo e tutto quell’amore, quella passione.
Voleva strattonarla fino al divano e urlare tutta la sua rabbia per poi baciarla, voleva dire che Kira era sua, voleva ma non poteva e mai avrebbe potuto.
La guardò ancora una volta, aveva addosso un pantaloncino di jeans e una canotta estiva che lasciava trasparire parte delle sue forme, spostò poi l’attenzione al suo viso deformato dalla paura di perdere la persona amata.
D ’improvviso la porta si aprì ed entrarono Tom e Lewis.
 Mariel corse ad abbracciare il marito felice che non gli fosse successo nulla e Kira rimase un attimo a guardare Lewis con il sorriso stampato sul volto poi gli andò incontro e lo abbracciò.
“ Hai visto piccola? Ti avevo promesso che non sarebbe successo nulla e sono qui sano e salvo.” Disse Lewis cercando di stemperare la tensione.
Kira lo guardò un attimo prima di baciarlo poi con voce appena udibile gli rispose: “ Grazie amore mio, ti amo!”
Jesse che fino a quel momento era rimasto in disparte capì che quella sera qualcosa era successo, qualcosa di irreparabile per lui: aveva perso Kira, l’aveva persa per sempre.

 

 

 

   
 
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