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Autore: Phoenix_619    07/02/2013    2 recensioni
Brago è un guerriero fortissimo. Può uscire indenne dal combattimento più cruento, e a colazione si mangia le ceneri dei libri dei suoi avversari. Ma, sinceramente, quanto può cavarsela nella routine quotidiana, alle prese con pasticcini, shopping, parrucchieri e improbabili situazioni?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sex on the Beach

Capitolo 3:  Sex on the Beach


Finalmente. Dopo tanto tempo, Brago poteva godersi un po' di solitudine. Abbandonato sul letto con addosso solo un paio di bermuda neri (aveva tassativamente deciso che avrebbe indossato solo quel colore, tanto per evitare imbarazzanti abbinamenti con le caste gonnone di Sherry), si godeva la fresca aria del ventilatore con gli occhi chiusi e le mani intrecciate dietro la nuca. Le fresche lenzuola sulla schiena sembravano massaggiarlo voluttuosamente, e l'aria che accarezzava gli addominali scolpiti gli faceva provare un brivido piacevole che saliva dal basso ventre fino al petto... Peccato che qualcosa di piccolo e fastidiosamente duro lo colpì in pieno viso con violenza inaudita. Lanciando un bestemmione cadde dal letto, tenendosi il naso mezzo sanguinante. Cominciò a frugare in giro per la stanza (immacolata dopo che un principio d'incendio aveva fatto piazza pulita della sporcizia), fino a quando non trovò l'oggetto contundente. Una piccola, malvagia e potenzialmente letale pallina da tennis. L'osservò come se anche i raggi laser dagli occhi rientrassero fra i suoi poteri,  prima di camminare lentamente verso la finestra del balcone aperta. Pronto a rispedire l'oggetto al mittente con la stessa gentilezza, si affacciò pronto a scagliare la pallina come Zeus faceva i fulmini, ma si bloccò. C' era infatti Sherry, con una racchetta in mano, che da sotto una visiera lo guardava divertita.
- Pezzo d'idiota, potevi spaccarmi la faccia!!!
- Andiamo, hai affrontato nemici potentissimi senza fare una piega e ora tremi per una pallina?? - Lasciato senza parole, Brago bloccò il braccio a mezz'aria, con la bocca semiaperta, mentre cercava di balbettare qualche risposta rozza per zittire la sua partner. Ciò che lo fece inorridire era che c'era anche Coco, con un'altra racchetta, che si gustava la scena. Non che la presenza di quella barbona lo mettesse a disagio... ma era comunque imbarazzante.
- Ahahahaha, Brago, hai un cerchio rosso sul naso! Sembri un clown!!!
- Sherry, ma vaffa*****!!! - Le due ragazze, invece di essere sorprese per la rozzità, risero di gusto. Ormai rosso come un pomodoro, Brago lanciò la palla il più lontano possibile e rientrò nella stanza sbattendo la finestra dietro di sè. Dando fondo a tutta la sua erudizione in fatto di insulti, il mamodo cominciò a elogiare le due fanciulle con epiteti irripetibili, infilò una T-shirt (sono aperte le scommesse sul colore) e scese scalzo al piano inferiore per fare colazione. Jin trafficava con sorbetti e panini dolci mentre allestiva una colazione-buffet sotto al portico. Senza sprecare energie per aiutarlo, Brago gli passò vicino stando attento a evitare anche solo di sfiorare una piramide di calici pieni di limonata rosa. Voleva evitare un bagno mattutino dolce e appiccicoso. Si lasciò cadere a peso morto su una sedia, cominciando a smangiucchiare qualcosina. Si era prefissato di uscire a caccia di alligatori; crudi erano come il sushi. Sherry  continuava a giocare con Coco, e il mamodo stavolta era pronto a prendere al volo ulteriori proiettili gialli. Jin suonò un triangolo, annunciando l'ora della colazione. Le due ragazze corsero al tavolino, afferrando piattini in ceramica e piccole forchette in argento, mentre Brago prese la solita ciotolona da sette litri e cominciò a riempirla senza troppi complimenti con tutto quel che gli capitava sotto mano. Usando uno sgommarello al posto del cucchiaio lui iniziò il pasto, osservato da una disgustata Sherry.
- Brago, un po' di contegno!! Puoi usare un cucchiaio, una forchetta... sai, c'è un motivo se le hanno inventate!
- Per permettere a gente come te di rompere a gente come me?
- Esatto...!! No, aspetta, che caspita sto dicendo?!! Brago - tuonò battendo le mani sul tavolo - Mangia come si addice a un normale ragazzo di quattordici anni!!! - Con una faccia perplessa, in parte deformata dall'incredibile quantità di cibo che riempiva le guancie, il mamodo abbandonò lo sgommarello nella specie di secchio che lui chiamava ciotola, e si alzò senza tuttavia mollarla.
- Vado a mangiare in camera.
- Certo, almeno butti tutte briciole sul letto...!!
- Perchè, devi dormirci tu? Se vuoi, puoi venirmi a fare compagnia per controllare quante briciole ci sono effettivamente... - Jin venne preso quasi da un infarto, Coco si portò le mani alla bocca, mentre Sherry lo guardò allibita, per poi arrossire come un semaforo. Cercò di balbettare qualcosa, mentre Brago continuava a guardarla annoiato come se non avesse compreso a fondo la sua battuta. Ben presto si catapultò sulle scale, la ciotola amorevolmente protetta dalle sue braccia, mentre schiavava i coltelli che Sherry gli lanciava con precisione quasi millimetrica.

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Sentì bussare alla porta, ma il mamodo non si mosse. Si sentiva troppo al sicuro dietro la porta barricata con il comò e l'appendiabiti per aprire a una pazza che si aggirava per casa dilettandosi nel lancio dei coltelli.
- BRAGOOOO!!! APRI QUESTA PORTA!!
- .... No.
- RAAAAAAGGGHHHHH!!! TI HO DETTO DI APRIREEEE!!!
-... No. - Il comò e l'appendiabiti volarono dall'altro lato della stanza, e la porta scardinata finì sopra a Brago nascosto dietro una trincea di cuscini. Sospirando si ritrovò a dover uscire allo scoperto, ed affrontare a viso scoperto Sherry. Notò che non brandiva più coltelli da burro, e quindi si rilassò.
- Hai idea della figuraccia che mi hai fatto fare??
- ....No.  - Sherry sembrava pronta a fare di nuovo il tiro al bersaglio con Brago, ma improvvisamente una lucina sinistra brillò nei suoi occhi.
- Se vuoi farti perdonare - mormorò ridacchiando come una pazza - devi fare tutto ciò che ti dico.
- No, non lo farò - gli fece il verso Brago. - guarda un po' che cosa ho ritrovato...? - Sventolò il famoso pacchetto che qualche giorno prima lo aveva costretto ad andare in discoteca. Mica era scemo, aveva capito benissimo dove lo teneva nascosto la francesina...
- Porcoooo!! - Urlò Sherry avvampando. - Era nel mio cassetto della biancheria!
- Ah, ecco perchè ci ho trovato questo... - Disse Brago sollevando un capo intimo formato da un paio di mutandine in pizzo nero alquanto strette sulla parte posteriore.
-
AAAAAHHHH!!! Maiale, giù le mani dal mio perizoma! - Strillò la poveretta strappando le mutande dalle mani del mamodo, che invece non era affatto turbato.
- Non sapevo portassi cose simili... - Improvvisamente si fece serio. Sherry lo guardava, rossa sulle guancie, con gli occhi lucidi oscurati dalle sopracciglia aggrottate.
- Io... io ti detesto! - urlò offesa. Scoppiò a piangere, coprendosi il viso con le mani. Si voltò, dando le spalle al mamodo.
- possibile che non capisci mai quanto mi offendi? Io non ci trovo nulla da ridere! - Disse singhiozzando la ragazza. Brago capì che aveva appena fatto qualcosa di grosso. Quasi gli dispiacque. Dopotutto, aveva preso qualcosa che solitamente le ragazze non amano mostrare ai quattro venti.
- No, dai Sherry, non fare così... emh, sì, perchè mi fai venire il mal di testa! Smettila di frignare... Dai Sherry! - Si accorse di aver pronunciato le ultime due parole con voce quasi lamentosa. La ragazza tirò su col naso, girandosi a guardarlo.
- vieni con me al mare? Mi piacerebbe tanto... - Il mamodo la guardò. Con quegli occhietti arrossati, le guancie chiazzate di rosso e rigate dalle lacrime... be', per un giorno poteva anche mettere da parte il suo orgoglio!

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- E che ne dici di questo? Nah, è troppo scuro, mentre vanno i colori fluo... e questo? Argh, è vecchissimo!! Umh, devo averne un'altro qui... - Brago sbadigliò vistosamente, seduto sul letto di Sherry, mentre la ragazza apriva cassetti e cassettini alla ricerca di un outfit degno di quel nome. Dopo aver creato una piccola montagnola di costumi e parei, Sherry non sembrava ancora convinta.
- Non ho niente da mettere! - piagnucolò alla vista della stanza tappezzata dai costumi da bagno.
- Dovrò andarne a comprare un paio... Brago, già che ci siamo, perchè non vieni pure tu? Hai bisogno di un costume...
- Io ne ho già uno.
- Eh? Dici sul serio? Mostramelo. - Brago sospirò, e si diresse verso la sua stanza. Tornò poco dopo, e allungò qualcosa verso la ragazza. Si trattava sì di un costume, ma ricoperto da due dita di polvere e scolorito come un finto tappeto persiano dopo un viaggio in lavatrice. A Sherry sembrò di vedere gli acari impegnati nella costruzione di una metropoli fra le fibre impregnate di odore di vecchio. Altamente schifata, con uno schiaffo sulla mano del mamodo allontanò quell'immondizia che il suo partner osava chiamare "costume da bagno".
- Brago, quel costume è vecchio come il mondo! E poi guarda che orrore! Non si capisce nemmeno di che colore sia... vestiti: andiamo a fare shopping! - il ragazzo non capiva cosa intendesse Sherry. Esistevano davvero negozi dove si vendevano costumi da bagno? Il suo lo aveva trovato in un cassonetto, mentre cercava il CD dei Depeche Mode che Jin aveva erroeamente buttato.  Tuttavia, visto che aveva fatto piangere la ragazza, aveva deciso che almeno per un giorno l'avrebbe accontentata. Perciò si andò ad infilare un paio di jeans e una canotta, e si diresse al cancello dove il maggiordomo li aspettava con la limo. Sherry lo attendeva appoggiata alla macchina. Indossava un abito di cotone leggero sopra al ginocchio, i capelli raccolti in una crocchia e un cappello a tesa larga calcato in testa sulle ventitrè. Come al solito si vestiva di bianco nemmeno dovesse sposarsi. Salirono a bordo del mezzo, e in poco tempo arrivarono nel più fantasmagorico centro commerciale di Parigi. Brago non potè fare a meno di rimanere sorpreso dalla massa di gente che si trovava all'interno del palazzo. Sherry lo condusse sicura verso un negozio, la cui vetrina era meravigliosamente decorata con sabbia e piantine di palma. I manichini vestiti con costumi e caftani sedevano su sdraio o appoggiati a finti banconi da bar. Il mamodo venne letteralmente trascinato all'interno, e non potè nemmeno cercare l'aiuto di Jin, dal momento che il maggiordomo era impegnato a parcheggiare la grossa limousine.  Una commessa minuta e anoressica corse sorridente verso i due.
- Ciao, come posso aiutarvi?
- Ci servirebbe un costume da bagno...
- certo, certo... comincio da te, ok? -  disse guardando Sherry. Tirò fuori un sacco di bikini, ma la ragazza non aveva occhi che per un magnifico bikini nero decorato con paillettes multicolor e lacci con perline. In men che non si dica entrò nel camerino, e dopo qualche minuto chiese il parere della commessa. Brago svogliatamente cominciò a guardarsi in giro, sperando che fossero finiti i costumi da uomo. Rimase orripilato quando un'altra commessa entrò nel negozio con un enorme carico di costumi prettamente maschili. Deglutì, accorgendosi che stava cominciando a sudare. Ricordava ancora con orrore la sessione di shopping con Folgore, e non aveva intenzione di ripetere una seconda volta quella tremenda esperienza. Prese il coraggio a due mani, ma saltò dalla paura quando la voce acuta di Sherry urlò:
- aaaaaawwww che carino quel costume, Brago!!! Ti starebbe proprio bene, sai? - Si girò lentamente, preparandosi a vedere il costume rosa da omosessuale che probabilmente aveva catturato l'attenzione di Sherry. Dovette ricredersi. Sherry indicava un costume nero, con dei ghirigori sulla coscia sinistra color oro scuro. Non era male. Entrò nel camerino, e la commessa gli passò il costume. Dopo essersi spogliato e infilato il costume si guardò allo specchio. Si passò una mano fra i capelli, pensando compiaciuto:
"Ma quanto sono figo! E dove lo trovi uno con un fisicaccio come il mio, nèh?!" Forse avrebbe anche lanciato un bacio al proprio riflesso, se non fosse stato per Sherry che chiedeva insistentemente di poterlo vedere. Infastidito Brago tirò la tenda del camerino, senza preoccuparsi delle clienti che circolavano per il negozio.
- oh Brago, ti sta davvero bene! Con questo in spiaggia farai un figurone... - Solo allora si accorse del circolo di ragazze che guardavano sbavando il mamodo. Altre donne erano addirittura appiccicate alla vetrina, beandosi di quella vista paradisiaca. La quantità di ormoni nell'aria agì come una calamita per tutte le persone di sesso femminile nell'area di cinquanta metri dal negozio. In poco tempo, duecentotrentadue donne erano ammassate presso quel negozio, e qualcuna urlava addirittura "nudo! nudo!" supportata dalla quasi totalità del gruppo. Inutile dire che Sherry dovette pagare al volo i costumi e farsi largo tra la folla tenendo Brago con un braccio e usando lo scettro per allontanare le ragazze più disinibite, pronte a stuprare il povero mamodo pubblicamente.

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- Kyaaaaaaaaaa!!! Il mareee!!! - Sherry correva in lungo e in largo per tutto il litorale, saltellando felice e cercando un centimetro di sabbia libero per poter stendere l'asciugamano e piantare l'ombrellone. Fortunatamente trovò uno spazio libero, e chiamò a gran voce il mamodo che la seguiva qualche metro più indietro. Era stracarico di oggetti, quali: un ombrellone, un materassino già gonfio (e nessuno capiva perchè non poterlo gonfiare sulla spiaggia invece che portarselo dietro in quella maniera) un enorme borsetta da viaggio contenente tredici creme e sette diversi oli abbronzanti (che, a detta di Sherry, erano il minimo indispensabile) un mini frigobar e due sdraio. La sua partener aveva avuto la fantastica ida di congedare per un giorno Jin, facendo perciò sgobbare Brago. Quest'ultimo stava ripassando tutto il suo vocabolario di insulti diretti alla ragazza e al materassino, inoltre la sabbia bollente gli bruciava i piedi attraverso le infradito che continuavano a togliersi, causando ustioni di primo grado al povero mamodo che continuava a perdere vari oggetti per strada. Dopo aver raccolto per l'ennesima volta la borsa abbandonò tutto il suo carico, furibondo.
- AAAAAAAHHH! Bastaaaaaaaa!!! - Lanciò come un pazzo gli oggetti, ignorando le persone che ridacchiavano o scappavano terrorizzate. Colpì un paio di persone e ne mandò un paio in rianimazione, ma nessuno ebbe il coraggio di convocarlo in tribunale. Sherry sbuffò.
- Insomma, mi si è insabbiato il frigobar! Fai attenzione! - Ruggendo si tolse la maglia buttandola da qualche parte e avvicinandosi al mare, decidendo di fare un lungo e rilassante bagno. Entrò in acqua bollendo di rabbia, ma ben presto si calmò, anche a causa della temperatura glaciale dell'acqua. Si bloccò non appena fu immerso fino alla vita, rabbrividendo. Sentiva lo stomaco fuggire dalla pancia e rifugiarsi fra i polmoni, accompagnato dal pancreas. Decise che pian piano si sarebbe abituato alla temperatura, bagnandosi un po' le braccia e i pettorali... ma improvvisamente una cascata di quella gelida, cristallina ma soprattutto gelida acqua lo investì, bloccando definitivamente la sua circolazione sanguigna. Un bambinetto dall'aria idiota riemerse vicino a lui, esclamando "Ma quanto è calda quest'acqua!!". Non sapeva, povero stupido, che la sua morte era vicina. Una mano forte afferrò il bambino, e un paio di occhi rossastri si piantarono a pochi centimetri dai suoi. 
- MALEDETTO BIMBOMINKIAA!!!! Ma non vedi quanto è fredda l'acqua!! Io ti strozzooooo!!!
- AAAAAHHHH!!! Fratellino! Fratellino aiutooo!! - Brago sbuffò, non gli piaceva in fondo picchiare un bambino (anche se il motivo era estremamente valido) ma se fosse arrivato un altro gnomo malefico gli avrebbe arrestato la crescita con un bel gancio piazzato. Trascinò il marmocchio fino a riva, deciso a seppellirlo da qualche parte possibilmente per il resto dell'eternità. Quello continuava a strillare come un maiale, invocando ancora il fratello. Ormai con i nervi a pezzi, lo abbandonò come un sacco sulla sabbia, sbraitando frasi come "non farti più rivedere maledetto cretino" e andò verso l'ombrellone di Sherry, facilmente riconoscibile dalle nappe dorate e dal velluto rosso di sui era fatto. Sherry era stesa al sole ad abbrustolirsi come una cotoletta, con gli occhiali da sole e il cappello a coprirle il viso.
- Brago, ti sei fatto un bel bagno? - Per tutta risposta ricevette un grugnito. Capendo che era evidente che il suo partner non era proprio rilassatissimo saltò giù dalla sdraio, dichiarando a gran voce che voleva qualcosa da bere. Forse sarebbe stata una buona idea andare al bar, al fresco, a rilassarsi con un gustoso cocktail analcolico alla frutta. Incredibilmente Brago la seguì senza lagnarsi, e senza nemmeno ribattere che avevano un pesantissimo e ben farcito frigo bar a portata di mano. Una volta raggiunto il locale l'eterna espressione corrucciata del ragazzo sparì, lasciando il posto a un'espressione corrucciata/rilassata. Decisamente sollevata, Sherry si avvicinò al bancone per ordinare qualcosa, quando tutti i suoi buoni propositi di una giornata rinvigorente sparirono.
- Fratellooooo!!! Quello è il nano cattivo che mi ha trattato maleeee!!! - Il mamodo scattò come una molla, pronto all'omicidio.
- Nano a chi, coglione in miniatura che non sei altro?? - Urlò inferocito. - Su, vieni qua, che faccio un trattamento di cortesia anche al tuo fratellino... - Si bloccò sbattendo contro qualcosa. Inizialmente sembrava un platano, ma dalle braccia e gli addominali scolpiti che si ritrovò ad abbracciare non sembravano appartenere ad un albero. Alzando lo sguardo vide un uomo. Più che un uomo sembrava un ammasso di muscoli steroidati con una testolina pelata appiccicata sopra.
- Hai bulleggiato il mio fratellino, mezza sega? - Sherry sapeva perfettamente che gli insulti sull'altezza erano un'ottima trovata solo per gli aspiranti suicidi.
- M-mezza sega...? Guarda che sono alto un metro e sessanta!! - Esclamò rabbioso il mamodo, suscitando risate per tutto il locale. La povera ragazza si calcò in testa il pareo, pregando di scomparire dalla faccia della terra. Ma fu solo quando venne travolta da una folla di uomini che urlavano impazziti "VAI NANO GRIGIO!!" "Avanti, fallo a pezzi!" che capì che era ora di intervenire. Facendosi largo a suon di schiaffi tra la folla, finalmente raggiunse i due lottatori, avvinghiati come cozze intenti a suonarsele di santa ragione. Urlando a squarciagola, riuscì a tirare Brago fuori dalla mischia, che continuava per riflesso a tirare pugni all'aria. Non appena vide il gigante caricarlo, decise di giocarsi il tutto per tutto.
- FEEEEEEERMOOOOOOO!! - urlò gettandosi fra i due. Il silenzio calò nel locale, interrotto solo dal respiro di sollievo del titolare.
- Ti prego smettila, è una dannata testa calda lo so, ma ti assicuro che non tratterà mai più male il tuo fratellino davvero! - Il ragazzone rimase leggermente imbambolato, guardando Sherry quasi morbosamente. Brago cominciò a sbracciarsi di fronte a lui per fargli distogliere l'attenzione dal bel davanzale della ragazza.
- Beh, sì, potrei perdonarlo... a una condizione però.
- Quale?
- Ti va di venire a cena con me sabato prossimo? - Se non fossero state saldamente attaccate al busto, a Brago sarebbero cascate le braccia per terra.



Angolo autrice:
Sono tornata! Yeeeeeehhh!! *Viene linciata dai fan per il ritardo* *trascinandosi per terra moribonda* Scusate immensamente il ritardo, ma sono stata impegnata! E l'ispirazione non mi aiutava... Gomennasai! *Inchino*
E ora? Cosa farà Sherry? Accetterà l'invito? Oppure lascerà che ci pensi il suo mamodo? E Brago troverà una pala abbastanza grande per scavare una buca sufficiente a seppellire il bambino? Questo e altro nel prossimo capitolo!
A presto! (stavolta lo dico sul serio)
Phoenix
   
 
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