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Autore: EffeStylinson    07/02/2013    7 recensioni
E Louis e Harry sono proprio questo,uno tsunami in una bolla di sapone.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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A Tsunami is NOT a shame...


Un tempo sei stato anche tu bambino, avevi tre anni o giù di lì e all’asilo t’insegnavano che per non perderti dovevi sempre camminare in fila per due e tenere la mano del tuo compagno di banco e se questi era un maschio, proprio come te, poco importava, nessuno ci faceva caso, era tutto normale, tutto sembrava giusto.
Ti ricordi che nessuno ti guardava come se avessi commesso il crimine peggiore che esista? Ti ricordi quando ti sorridevano invece di deriderti?

 Allora, chiedo a te, te lo ricordi?

Te lo sto chiedendo perché io si, io me lo ricordo.
 

Oggi hai vent’anni e stringere la mano ad un ragazzo, stringere la mano al ragazzo che ami è diventato un tabù.
Ora non ti è permesso camminare in fila per due e chiudere le tue dita intorno alle sue e tenerle al caldo e sentirti protetto e sentirti felice e sentirti voluto.

Hai vent’anni ed è diventato un peccato.

E’ passato tanto tempo eppure ancora ti chiedi quando tutto questo è accaduto, ti chiedi ogni giorno come sia potuto accadere.

Quando e dove si è persa la semplicità del sorridersi e l’essere complici senza cadere nella trappola del pregiudizio?

Quando il mondo si è svegliato e ha deciso che tenere quella maledettissima mano tra le tue è una cosa ingiusta, amorale, contro natura?

Ma non è forse quell’istinto primordiale, incontrollato e incontrollabile, non è forse quella spregiudicata e violenta umanità che ci contraddistingue a spingerci tutti verso la persona che il nostro cuore brama perché è quella, maschio o femmina che sia, è lei o lui e non può essere nessun altro?

Cosa c’è di più naturale, di più morale, di più giusto del desiderio pieno e consapevole di voler essere la cura per un malato, la salvezza per il disperato, il cibo per l’affamato, l’acqua fresca per l’assetato, di voler essere tutto per qualcuno che quel tutto l’ha aspettato per una vita intera?

Cos’è che fa più paura, allora? Forse le mani strette, i baci timidi sotto le lenzuola, i sorrisi spontanei? O è forse la presa di coscienza che tutto ciò va al di là del controllabile, che sentimenti così sono più forti di un cielo in tempesta? Si, forse sarà che questi amori sono uno tsunami che in un attimo spazza via qualsiasi cosa, un solo microscopico secondo e tutto va giù come sabbia e i confini sono oltrepassati e l’acqua copre e sporca quella stabilità, quella normalità gretta e superficiale in cui ci si è chiusi per tanto, troppo tempo.

 Si, questi amori sono tsunami imprevedibili e giganteschi, ma nello stesso tempo sono il sole che il mattino dopo, quando tutto tace, spunta alto in cielo e mette a nudo le macerie, una ad una le illumina e ne mostra il disastro, la distruzione, eppure quel sole è lì che sembra voler dire che tutto si sistemerà, perché quel sole è la speranza.
Perciò si, è vero questi amori vengono per distruggere, ma solo per ricostruire, per dare la speranza, per stringere la promessa che quei confini, quelle barriere a pezzi possono essere ristabilite e saranno più forti, saranno più vere e non porranno più limiti tanto sciocchi.

Perché se ad un uomo gli si nega l’amore allora è inutile che viva.

E Louis e Harry sono proprio questo,uno tsunami in una bolla di sapone.

S’ingrossa ma non riesce ad esplodere, è chiusa dentro silenzi troppo grandi e bugie troppo sfrontate per avere la forza di rompere le barriere e ogni minuto che passa quell’acqua nera e agitata li spinge giù e, giorno dopo giorno, c’è sempre meno ossigeno e lentamente affogando muoiono e non c’è nessuno che senta il loro urlo disperato.

Annaspando si sfiorano e poi se ne pentono, Louis gli carezza un gamba fingendo sia un caso, Harry fissa gli occhi nei suoi e poi, insoddisfatto, arrabbiato e sofferente si volta altrove perché fa male ed è un male che quando ti prende non ti lascia finché non ti vede distrutto.

Louis lo sfiora ancora, lo guarda, gli sorride e poi con poche parole date ad un intervistatore troppo curioso cancella tutti quei gesti pieni d’amore e attesa, un’attesa che sembra non finire mai e allora guarda di nuovo Harry e si accorge che il suo viso è un concentrato di delusione, sembra che un camion sia passato sopra il suo corpo, calpestandolo una, due, tre, decine e decine di volte senza mai contentarsi.

Ma Harry ancora gli sussurra che l’ama e Louis ci crede, sa che è vero.

E Louis gli dice che l’ama, ma Harry non ci crede quasi più.

E la tragedia s’abbatte su entrambi e i sorrisi sembrano spenti e i capelli sono fuori posto così come il cuore.

Ma lo tsunami presto non avrà freni e verrà fuori, deve venir fuori per portare libertà.

Del resto è la fisica che ce lo insegna, uno tsunami non sta in una bolla di sapone proprio come un essere umano non sta in una gabbia per gatti.

Perché non è pericoloso, non è malvagio. Perché uno tsunami non è una vergogna.
E quando verrà sarà la catastrofe più grande che l'uomo abbia mai visto e sarà la rinascita più straordinaria a cui il mondo abbia mai assistito. E sarà vero. 
 
 
  
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